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Autore: Nejiko    03/06/2009    2 recensioni
In molti la credevano una fallita, in troppi la ritenevano una nullità, nessuno si sarebbe immaginato che un giorno avrebbero dovuto ricredersi. La storia di una ragazza incapace di odiare ma che, privata del suo grande amore, entrerà nell'associazione criminate più temuta dalle cinque grandi terre per poter realizzare la sua vendetta. Un chiaro esempio di come il dolore prima e l'odio poi, possano mutare anche la persona più impensabile. Pairing: NejixHinata - Lieve accenno HinataxItachi - accenno KonanxKakashi.
Revisione della ff partecipante al contest “Buoni o cattivi?” indetto da Hika_chan e hachi92” a cui si è classificata terza.
Genere: Triste, Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Itachi, Altri, Konan
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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2° capitolo

Ritorno a Konoha


Il sole splendeva alto in cielo, la leggera brezza primaverile solleticava i piccoli campanelli posti sul copricapo dei due ricercati. Camminavano silenziosamente, fianco a fianco, i passi scanditi unicamente dal tintinnio metallico.

Ormai mancava poco alle porte di Konoha e Hinata, nonostante gli insegnamenti di Itachi, non riusciva a celare l’agitazione crescete. Ad ogni passo, mentre il suo corpo si muoveva verso quelle enormi e possenti porte, vedeva la sua vendetta sempre più vicina.

- Ci sono due guardie addette al controllo del traffico pedonale. Distano circa ottocento metri davanti a noi - Disse la ragazza mentre analizzava la zona circostante aiutata dalla sua abilità innata.

- Me ne occupo io - Rispose il compagno attivando il suo Sharingan.

E l'Uchiha, come sempre, fu di parola: in un istante intrappolò i ninja della foglia in un genjutsu che li fece cadere a terra privi di conoscenza. Nemmeno il cenno di un tentativo di reazione, solo il rumore sordo di due corpi che toccavano pesantemente il suolo.

Il primo passo era fatto, ora non resta che utilizzare la tecnica della trasformazione per assumere le sembianza di semplici civili e incamminarsi come una normale coppia di ragazzi verso la residenza del clan Hyuuga.

 

Per entrambi era strano rimettere piede in quel luogo dopo così tanto tempo, ogni angolo di quel villaggio racchiudeva ricordi e sensazioni.

La giovane nukenin non riuscì a trattenere un breve e quasi impercettibile sospiro, nemmeno i duri allenamenti avrebbero potuto cancellare completamente le sue emozioni.

Camminava guardandosi attorno, i suoi occhi velati dalla tristezza vagavano irrequieti nel paesaggio familiare sino a quando la sua attenzione venne catturata dalla grande varietà di fiori posti all’esterno di un piccolo negozio. Nemmeno il negozio Yamanaka era cambiato.

Nonostante fossero passati tre anni ricordava chiaramente il giorno in cui Neji uscì da quel negozio con quella rosa bianca fra le mani. Le aveva detto che quel fiore le ricordava la sua pura bellezza, qualcosa che andava ben oltre l’aspetto fisico, che la rendeva unica e speciale. Aveva scelto quel fiore con cura, così le aveva raccontato Ino. Era stato il gesto più dolce che qualcuno le avesse rivolto. Per questo pensò che fosse giunto il momento di ricambiare, che forse la vendetta poteva aspettare ancora un poco, Neji se lo meritava. Avrebbe trovato un fiore adatto anche per lui. Che male c’era in una piccola deviazione e poi Ino non l’avrebbe sicuramente riconosciuta.

- Aspettami qui, torno subito - Chiese Hinata scomparendo all’interno del locale.

Itachi, contrariamente alla sua natura, non obbiettò e attese pazientemente la giovane Hyuuga che solo alcuni istanti più tardi uscì con un mazzo di gigli bianchi*.

Il moro non chiese nulla, notò immediatamente la malinconia che velava lo sguardo della compagna mentre stringeva a se quei fiori. Troppo semplice intuire quale sarebbe stata la loro prima destinazione, ma in fondo era giusto così. La seguì senza fiatare, mantenendo la sua solita aria impassibile la affiancò mentre con passo deciso aveva imboccato la via principale.

 

Camminare nuovamente per quelle strade, rivedere i volti di tutta quella gente la riportava indietro nel tempo, a quando passeggiava accanto a lui, stringendosi al suo braccio, inconsapevole che proprio la loro unione avrebbe causato la sua fine.

Tutto era rimasto come allora, i profumi, i colori, i rumori, le sembrava che il tempo si fosse fermato.

Un brivido percorse la sua schiena mentre passò davanti alla panchina dove si scambiarono il loro primo bacio alla luce del sole, dove per la prima volta avevano messo loro stessi davanti a tutto e a tutti, persino all’onore del clan.

Una lacrima tentò di abbandonare i suoi occhi, trattenuta a stento dal desiderio di non mostrarsi debole come lo era stata allora. No, non poteva lasciarsi andare ai ricordi, era lì per un motivo preciso. Allungò il passo cercando di superare quella ferita ancora aperta e che, probabilmente, non si sarebbe mai rimarginata.


Varcò il cancello del cimitero con passo deciso, seguendo il sentiero alla sua destra. Era la seconda volta che si recava in visita alla sua tomba.

Mentre procedeva a testa bassa, si lasciò andare ad un triste e amaro sorriso, incapace di non pensare a quell’ennesimo torto.

L'avevano sepolto lontano dall'area dedicata ai gloriosi caduti del clan Hyuuga, in fondo c'era da aspettarselo, era colpevole di aver disonorato quella maledetta famiglia col suo comportamento, non meritava il perdono nemmeno dopo la morte. E pensare che non le era stato neppure permesso di partecipare al suo funerale, suo padre l'aveva fatta rinchiudere nelle sue stanze. Non voleva alimentare i pettegolezzi e le voci maligne della gente, non voleva che tutti la vedessero piangere per lui. Aveva ignorato ogni sua supplica, lasciando persino un paio di ninja di guardia per assicurarsi che nulla potesse mutare la sua decisione.

 

Superava tutte quelle lapidi chiare abbellite da fiori di ogni colore, lucide, pulite, curate lasciando che il suo sguardo non si soffermasse troppo sopra di esse. Raggiunse poi quella lapide bianca spoglia e abbandonata, in perfetto contrasto con quelle che la circondavano.

Nemmeno un fiore.

Nulla.

Solo un nome coperto dalle ragnatele.

Il suo nome.

 

 "Neji Hyuuga ".

 

Il suo cuore vacillò un istante davanti a quei caratteri che percorse dolcemente con la punta dell'indice liberandolo da quei fili biancastri.

Posò i gigli nel vaso per poi lasciare che la sua mano accarezzasse nuovamente quel freddo marmo.

Le mancava, nonostante fossero passati ormai circa tre anni, le mancava tremendamente. Il dolore non era scomparso, né si era affievolito col passare dei giorni, era rimasto presente e vivo dentro di lei per tutto il tempo, non l’aveva lasciata mai, nemmeno per un istante. Non voleva piangere, non era più una ragazzina debole e insignificante, ma nonostante tutto il suo impegno una piccola gocciolina trasparente scese lungo il suo volto.

Proprio in quel momento avvertì lo scatto fulmineo del ragazzo al suo fianco, sentì le sue braccia afferrarla con decisione e, senza poter dire nulla, si sentì stringere al suo petto per poi ritrovarsi fuori, fra la gente che passeggiava sulla via principale.




 




- Ehi Choji, hai visto anche tu quei due? –

 

Quelle due figure scomparse rapidamente non erano sfuggite all’occhio vigile del ragazzo moro intento a posare l’immancabile sigaretta appena accesa sulla tomba di Asuma Sarutobi.


- No Shikamaru, stavo per mangiare la mia ultima patatina. Perchè? E’ successo qualcosa d'importante? - Chiese l'altro mentre con aria soddisfatta apriva un nuovo pacchetto.

- Forse mi sbaglio, ma mi sembrava che fossero venuti a far visita alla tomba di Neji Hyuuga -

- Nessuno viene a fargli visita, solo noi passiamo qualche volta. Ti sarai sbagliato -

- Hai ragione, probabilmente è così. Anche se dare un’occhiata è una seccatura, non costa nulla, giusto? - Affermò il moro non troppo convinto dall’affermazione dell’amico mentre si avvicinava alla lapide.

I suoi occhi si soffermarono a lungo sulla tomba dell’ex compagno, le sue note capacità di analisi cancellarono ogni suo dubbio quando notarono i fiori freschi. Quei due erano lì per lui e di questo ormai ne era sicuro. Ma chi poteva preoccuparsi per quel ragazzo dimenticato da tempo? Chi fra gli abitanti del villaggio avrebbe potuto decidere di punto in bianco di prendersi cura di quella tomba?

D'un tratto l'illuminazione: doveva corre, doveva avvisare l'Hokage, un'unica persona avrebbe potuto posare dei gigli bianchi sulla tomba di Neji Hyuuga, quella ragazza poteva essere solamente Hinata Hyuuga.

 

 

 

 

 

C'era mancato veramente poco, Itachi era riuscito a portarla via giusto in tempo, un istante prima che gli occhi di quel ragazzo potessero scorgere la loro presenza.

- Che ti è preso, si può sapere? - Chiese seccata Hinata ancora tra le braccia del moro.

- Non ti sei accorta che qualcuno era entrato nel cimitero? Se ci avessero visto lì, davanti a quella tomba solitamente abbandonata, non credi che avremmo alimentato inutili sospetti? La nostra presenza in questo villaggio deve rimanere segreta se vogliamo portare a termine la missione e la tua vendetta con successo, non possiamo permetterci che ci scoprano - Le ricordò l'Uchiha cercando di mantenere un insolito tono gentile, in fondo sapeva quanto la ragazza soffrisse ancora.

- Scusami Itachi-san, sono stata imprudente. Grazie - Rispose lei stingendosi teneramente a lui.

- Credo che tu possa continuare con le tue gambe ora - affermò il ragazzo posando a terra la giovane, quel contatto l'aveva messo a disagio.

- Hai ragione, perdonami. – rispose lei non appena il moro la mise a terra - Sai, credo di aver cambiato idea, penso che stanotte mi servirà il tuo aiuto -.

- E per cosa, se posso chiedere? Non mi avevi chiesto di non intromettermi? -

- Non mi limiterò ad uccidere mio padre, no, non basta. Ho intenzione di sterminare tutta la casata principale. In sua memoria libererò la casata cadetta dai suoi obblighi assassinando tutti gli altri Hyuuga. Nessuno dovrà più subire ciò che è stato fatto a lui, nessuno! – esclamò dando le spalle al compagno - Così la pagheranno per il male che ci hanno fatto! -

- Va bene, credo di poterti aiutare. E poi penso che risulterà un perfetto diversivo per la nostra missione. Saranno tutti troppo occupati a capire cosa sia successo e noi potremo liberamente catturare il Jinchuuriki e Konan. Ormai è già sera, agiremo non appena sarà calata l'oscurità! -










Corse, il più velocemente possibile, incurante persino dell'amico che, ignaro, era rimasto indietro continuando ad addentare le sue patatine. Non era da lui darsi tanto da fare, se suo padre l’avesse visto correre in quel modo ne sarebbe rimasto stupefatto, ma non c’era tempo, non quella volta. Se quella ragazza era tornata al villaggio un motivo doveva esserci e, secondo lui, non era nulla di buono.


- Hokage-sama! - Gridò prima di entrare nell'ufficio di Tsunade senza bussare.

- Che succede Shikamaru? Che è tutta questa fretta? - chiese Shizune, intenta a sistemare le scartoffie sparpagliate come al solito sulla scrivania dell’Hokage.

- Ho urgente bisogno di parlare con Tsunade, è importantissimo. Non vorrei sbagliarmi, ma credo che Hinata Hyuuga sia tornata al villaggio! – Rispose il giovane ancora ansimante per la corsa.

- Non so dove sia andata, questa è la sua serata libera. Sarà in giro per il villaggio, magari è in un locale a bere sake! Ti aiuto a cercarla, dobbiamo sbrigarci! - Esclamò la ragazza ancora sorpresa dall'affermazione del Nara.

 

Entrambi si precipitarono fuori dal palazzo, fiondandosi nelle vie del villaggio nel tentativo di raggiungere al più presto l’Hokage.

 

 

*Il giglio bianco è simbolo di purezza, nobiltà e fierezza d’animo (secondo un sito internet in cui vengono spiegati i significati dei fiori.)

 

  Angolo dell'autrice:

Ecco spiegate le intenzioni di Hinata. Ora non resta che sapere se Shikamaru e Shizune riusciranno ad avvisare in tempo l'Hokage o se le giovane Hyuuga e l'Uchiha riusciranno veramente a sterminare parte del clan Hyuuga. ( ma perché devo senpre fare la parte del pluriomicida???? ndItachi).

Voglio ringraziare che ha aggiunto la mia ff alle seguite e alle preferite, chi l'ha sta solamente leggendo per caso e chi ha avuto il coraggio di commentara il primo capitolo.

Spero di riuscire a strapparvi quanche commento ( potrei sempre ingaggiare Itachi... ndme con sguardo sadico rivolto hai lettori)

Passiamo alle recensioni:

Midblooder_The_Joker: Sono felice che il primo capitolo ti abbia incuriosito^^ Perdonami se ti ho fatto attendere un po', anche se i capitoli sono già scritti lì stò correggendo man mano. Spero che vorrai commentare anche questo...

hachi92: Mi fa piacere che il lavoro di revisione stia dando buoni frutti (anche se sono sicura che qualche errore ci sia ancora qua e là XXD). Ho cercato di aggiungere qualche descrizione perchè rileggendo questo capitolo mi sembrava mooolto sbrigativo^^

Hika_chan ^//////^  Innanzi tutto grazie! Sono felice che la trama di questa ff ti sia piaciuta. So che usare Hinata in un contest come il vostro non è stato molto originale, ma adoro le NejiHina e quest'idea è un po' che mi gironzolava per la testa. Spero che vorrai continuare a seguirmi nonostante tu sappia già in anticipo cosa succederà^^

shurei:Ed ora passiamo alla mia gemi ^_______^ Che bello trovarti anche qui, mi fa piacere sapere che anche tu segui la mia ff! Povero Neji T____T ma non temere, se avrai la pazienza di seguirmi ti prometto che resterai soddisfatta... kiss
   
 
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