2°
capitolo
Ritorno
a Konoha
Il
sole splendeva alto in cielo, la leggera brezza primaverile solleticava
i
piccoli campanelli posti sul copricapo dei due ricercati. Camminavano
silenziosamente, fianco a fianco, i passi scanditi unicamente dal
tintinnio
metallico.
Ormai
mancava poco alle porte di Konoha e Hinata, nonostante gli insegnamenti
di
Itachi, non riusciva a celare l’agitazione crescete. Ad ogni passo,
mentre il
suo corpo si muoveva verso quelle enormi e possenti porte, vedeva la
sua
vendetta sempre più vicina.
- Ci
sono due guardie
addette al controllo del traffico pedonale. Distano circa ottocento
metri
davanti a noi - Disse la ragazza mentre analizzava la zona circostante
aiutata
dalla sua abilità innata.
- Me
ne occupo io
- Rispose il compagno attivando il suo Sharingan.
E
l'Uchiha, come
sempre, fu di parola: in un istante intrappolò
i ninja
della foglia in un genjutsu che li fece cadere a terra privi di
conoscenza. Nemmeno
il cenno di un tentativo di reazione, solo il rumore sordo di due corpi
che
toccavano pesantemente il suolo.
Il
primo passo era fatto, ora non resta che utilizzare la tecnica della
trasformazione per assumere le sembianza di semplici civili e
incamminarsi come
una normale coppia di ragazzi verso la residenza del clan Hyuuga.
Per
entrambi era strano rimettere piede in quel luogo dopo così
tanto tempo, ogni
angolo di quel villaggio racchiudeva ricordi e sensazioni.
La
giovane nukenin non riuscì a trattenere un breve e quasi
impercettibile
sospiro, nemmeno i duri allenamenti avrebbero potuto cancellare
completamente
le sue emozioni.
Camminava
guardandosi attorno, i suoi occhi velati dalla tristezza vagavano
irrequieti
nel paesaggio familiare sino a quando la sua attenzione venne catturata
dalla
grande varietà di fiori posti all’esterno di un piccolo negozio.
Nemmeno il
negozio Yamanaka era cambiato.
Nonostante
fossero passati tre anni ricordava chiaramente il giorno in cui Neji
uscì da
quel negozio con quella rosa bianca fra le mani. Le aveva detto che
quel fiore
le ricordava la sua pura bellezza, qualcosa che andava ben oltre
l’aspetto
fisico, che la rendeva unica e speciale. Aveva scelto quel fiore con
cura, così
le aveva raccontato Ino. Era stato il gesto più dolce che
qualcuno le avesse
rivolto. Per questo pensò che fosse giunto il momento di
ricambiare, che forse
la vendetta poteva aspettare ancora un poco, Neji se lo meritava.
Avrebbe
trovato un fiore adatto anche per lui. Che male c’era in una
piccola
deviazione e poi Ino non l’avrebbe sicuramente riconosciuta. -
Aspettami qui, torno subito - Chiese Hinata scomparendo all’interno del
locale. Il
moro non chiese nulla, notò immediatamente la malinconia che
velava lo sguardo
della compagna mentre stringeva a se quei fiori. Troppo semplice
intuire quale
sarebbe stata la loro prima destinazione, ma in fondo era giusto
così. La seguì
senza fiatare, mantenendo la sua solita aria impassibile la
affiancò mentre con
passo deciso aveva imboccato la via principale. Camminare
nuovamente per quelle strade, rivedere i volti di tutta quella gente la
riportava indietro nel tempo, a quando passeggiava accanto a lui,
stringendosi al suo braccio, inconsapevole che proprio la loro unione
avrebbe
causato la sua fine. Tutto
era rimasto come allora, i profumi, i colori, i rumori, le sembrava che
il
tempo si fosse fermato. Un
brivido percorse la sua schiena mentre passò
davanti
alla panchina dove si scambiarono il loro primo bacio alla luce del
sole, dove
per la prima volta avevano messo loro stessi davanti a tutto e a tutti,
persino
all’onore del clan. Una
lacrima tentò di abbandonare i suoi occhi, trattenuta a stento
dal desiderio di
non mostrarsi debole come lo era stata allora. No, non poteva lasciarsi
andare
ai ricordi, era lì per un motivo
preciso. Allungò il
passo cercando di superare quella ferita ancora aperta e che,
probabilmente,
non si sarebbe mai rimarginata. Mentre
procedeva a testa bassa, si lasciò andare ad un triste e amaro
sorriso,
incapace di non pensare a quell’ennesimo torto. L'avevano
sepolto lontano dall'area dedicata ai gloriosi caduti del clan Hyuuga,
in fondo
c'era da aspettarselo, era colpevole di aver disonorato quella
maledetta
famiglia col suo comportamento, non meritava il perdono nemmeno dopo la
morte. E
pensare che non le era stato neppure permesso di partecipare al suo
funerale,
suo padre l'aveva fatta rinchiudere nelle sue stanze. Non voleva
alimentare i
pettegolezzi e le voci maligne della gente, non voleva che tutti la
vedessero
piangere per lui. Aveva ignorato ogni sua supplica, lasciando persino
un paio
di ninja di guardia per assicurarsi che nulla potesse mutare la sua
decisione. Superava
tutte quelle lapidi chiare abbellite da fiori di ogni colore, lucide,
pulite,
curate lasciando che il suo sguardo non si soffermasse troppo sopra di
esse. Raggiunse
poi quella lapide bianca spoglia e abbandonata, in perfetto contrasto
con
quelle che la circondavano. Nemmeno
un fiore. Nulla.
Solo
un nome coperto dalle ragnatele. Il
suo nome. "Neji Hyuuga ". Il
suo cuore vacillò un istante davanti a
quei caratteri
che percorse dolcemente con la punta dell'indice liberandolo da quei
fili
biancastri. Posò i gigli nel vaso per poi lasciare che la
sua mano accarezzasse
nuovamente quel freddo marmo. Le
mancava, nonostante fossero passati ormai circa tre anni, le mancava
tremendamente. Il dolore non era scomparso, né si era
affievolito col passare
dei giorni, era rimasto presente e vivo dentro di lei per tutto il
tempo, non
l’aveva lasciata mai, nemmeno per un istante. Non voleva piangere, non
era più una ragazzina debole e
insignificante, ma nonostante tutto
il suo impegno una piccola gocciolina trasparente scese lungo il suo
volto. Proprio
in quel momento avvertì lo scatto fulmineo del ragazzo al suo
fianco, sentì le
sue braccia afferrarla con decisione e, senza poter dire nulla, si
sentì
stringere al suo petto per poi ritrovarsi fuori, fra la gente che
passeggiava
sulla via principale. Quelle
due figure scomparse rapidamente non erano sfuggite all’occhio vigile
del
ragazzo moro intento a posare l’immancabile sigaretta appena accesa
sulla tomba
di Asuma Sarutobi. D'un
tratto l'illuminazione: doveva corre, doveva avvisare l'Hokage,
un'unica
persona avrebbe potuto posare dei gigli bianchi sulla tomba di Neji
Hyuuga,
quella ragazza poteva essere solamente Hinata Hyuuga. C'era
mancato veramente poco, Itachi era riuscito a portarla via giusto in
tempo, un
istante prima che gli occhi di quel ragazzo potessero scorgere la loro
presenza. -
Va bene, credo di poterti aiutare. E poi penso che risulterà
un perfetto diversivo per la nostra missione. Saranno tutti troppo
occupati a
capire cosa sia successo e noi potremo liberamente catturare il
Jinchuuriki e
Konan. Ormai è già
sera,
agiremo non appena sarà calata
l'oscurità! - Corse,
il più velocemente possibile,
incurante persino
dell'amico che, ignaro, era rimasto indietro continuando ad addentare
le sue
patatine. Non era da lui darsi tanto da fare, se suo padre l’avesse
visto
correre in quel modo ne sarebbe rimasto stupefatto, ma non c’era tempo,
non
quella volta. Se quella ragazza era tornata al villaggio un motivo
doveva
esserci e, secondo lui, non era nulla di buono. Entrambi
si precipitarono fuori dal palazzo, fiondandosi nelle vie del villaggio
nel
tentativo di raggiungere al più presto l’Hokage. *Il
giglio bianco è simbolo di purezza, nobiltà e fierezza
d’animo (secondo un sito
internet in cui vengono spiegati i significati dei fiori.)
Itachi,
contrariamente alla sua natura, non obbiettò e attese
pazientemente la giovane
Hyuuga che solo alcuni istanti più tardi uscì
con un
mazzo di gigli bianchi*.
Varcò il cancello del cimitero con passo
deciso, seguendo il
sentiero alla sua destra. Era la seconda volta che si recava in visita
alla sua
tomba.
- Ehi Choji, hai visto anche tu quei due? –
- No Shikamaru, stavo per mangiare la mia ultima patatina. Perchè? E’ successo qualcosa d'importante? -
Chiese l'altro mentre
con aria soddisfatta apriva un nuovo pacchetto.
- Forse mi sbaglio, ma mi sembrava che fossero venuti a far visita alla
tomba
di Neji Hyuuga -
- Nessuno viene a fargli visita, solo noi passiamo qualche volta. Ti
sarai
sbagliato -
- Hai ragione, probabilmente è così.
Anche se dare un’occhiata è una seccatura, non costa nulla,
giusto? - Affermò il moro non troppo
convinto dall’affermazione dell’amico
mentre si avvicinava alla lapide.
I suoi occhi si soffermarono a lungo sulla tomba dell’ex compagno, le
sue note
capacità di analisi cancellarono ogni suo dubbio quando notarono
i fiori
freschi. Quei due erano lì per lui e
di questo ormai ne
era sicuro. Ma chi poteva preoccuparsi per quel ragazzo dimenticato da
tempo?
Chi fra gli abitanti del villaggio avrebbe potuto decidere di punto in
bianco
di prendersi cura di quella tomba?
- Che ti è preso, si può
sapere? - Chiese seccata Hinata ancora tra le braccia del moro.
- Non ti sei accorta che qualcuno era entrato nel cimitero? Se ci
avessero
visto lì, davanti a quella tomba
solitamente
abbandonata, non credi che avremmo alimentato inutili sospetti? La
nostra
presenza in questo villaggio deve rimanere segreta se vogliamo portare
a
termine la missione e la tua vendetta con successo, non possiamo
permetterci
che ci scoprano - Le ricordò l'Uchiha
cercando di
mantenere un insolito tono gentile, in fondo sapeva quanto la ragazza
soffrisse
ancora.
- Scusami Itachi-san, sono stata imprudente. Grazie - Rispose lei
stingendosi
teneramente a lui.
- Credo che tu possa continuare con le tue gambe ora - affermò
il ragazzo posando a terra la giovane, quel contatto l'aveva messo a
disagio.
- Hai ragione, perdonami. – rispose lei non appena il moro la mise a
terra -
Sai, credo di aver cambiato idea, penso che stanotte mi servirà
il tuo aiuto -.
- E per cosa, se posso chiedere? Non mi avevi chiesto di non
intromettermi? -
- Non mi limiterò ad uccidere mio
padre, no, non basta.
Ho intenzione di sterminare tutta la casata principale. In sua memoria
libererò la casata cadetta dai suoi
obblighi assassinando tutti gli
altri Hyuuga. Nessuno dovrà più
subire ciò che è stato fatto a
lui, nessuno! – esclamò dando
le spalle al compagno - Così la
pagheranno per il male
che ci hanno fatto! -
- Hokage-sama! - Gridò prima di
entrare nell'ufficio di
Tsunade senza bussare.
- Che succede Shikamaru? Che è tutta
questa fretta? -
chiese Shizune, intenta a sistemare le scartoffie sparpagliate come al
solito sulla
scrivania dell’Hokage.
- Ho urgente bisogno di parlare con Tsunade, è
importantissimo. Non vorrei sbagliarmi, ma credo che Hinata Hyuuga sia
tornata
al villaggio! – Rispose il giovane ancora ansimante per la corsa.
- Non so dove sia andata, questa è la
sua serata
libera. Sarà in giro per il villaggio,
magari è in un locale a bere sake! Ti
aiuto a cercarla, dobbiamo
sbrigarci! - Esclamò la ragazza ancora
sorpresa
dall'affermazione del Nara.
Ecco spiegate le intenzioni di Hinata. Ora non resta che sapere se
Shikamaru e Shizune riusciranno ad avvisare in tempo l'Hokage o se le
giovane Hyuuga e l'Uchiha riusciranno veramente a sterminare parte del
clan Hyuuga. ( ma perché devo senpre fare la parte del
pluriomicida???? ndItachi).
Voglio ringraziare che ha aggiunto la mia ff alle seguite e alle
preferite, chi l'ha sta solamente leggendo per caso e chi ha avuto il
coraggio di commentara il primo capitolo.
Spero di riuscire a strapparvi quanche commento ( potrei sempre
ingaggiare Itachi... ndme con sguardo sadico rivolto hai lettori)
Passiamo alle recensioni:
Midblooder_The_Joker: Sono
felice che il primo capitolo ti abbia incuriosito^^ Perdonami se ti ho
fatto attendere un po', anche se i capitoli sono già scritti
lì stò correggendo man mano. Spero che vorrai commentare
anche questo...
hachi92: Mi fa piacere che
il lavoro di revisione stia dando buoni frutti (anche se sono sicura
che qualche errore ci sia ancora qua e là XXD). Ho cercato di
aggiungere qualche descrizione perchè rileggendo questo capitolo
mi sembrava mooolto sbrigativo^^
Hika_chan ^//////^ Innanzi tutto grazie!
Sono felice che la trama di questa ff ti sia piaciuta. So che usare
Hinata in un contest come il vostro non è stato molto originale,
ma adoro le NejiHina e quest'idea è un po' che mi gironzolava
per la testa. Spero che vorrai continuare a seguirmi nonostante tu
sappia già in anticipo cosa succederà^^
shurei:Ed
ora passiamo alla mia gemi ^_______^ Che bello trovarti anche qui, mi
fa piacere sapere che anche tu segui la mia ff! Povero Neji T____T ma
non temere, se avrai la pazienza di seguirmi ti prometto che resterai
soddisfatta... kiss