Titolo: A Carnevale ogni scherzo vale
Personaggi: Aries Mü, Gemini Kanon, Gemini Saga, Pisces
Aphrodite
Contesto: Carnevale
Prompt: Cosplay
Sentimento
Dominante: Sorpresa
Era un martedì del mese di febbraio e tutto il Santuario era
in fermento; quel giorno la Dea Athena aveva indetto una festa per poter
premiare i Saint e permettere loro di riposarsi dalle fatiche che ogni giorno
dovevano affrontare per preservare la giustizia sulla Terra. Quella mattina
Pisces Aphrodite si stava dirigendo a passo spedito verso la Prima Casa; aveva
assolutamente bisogno di vedere il suo custode per potergli chiedere di
sistemare il suo costume. Lo svedese, ben conscio di essere uno dei Saint più
belli dell’intero Santuario – se non il più bello in assoluto – non voleva
assolutamente sfigurare davanti a tutti… difatti a differenza dei suoi colleghi
era rimasto entusiasta dall’annuncio che la festa sarebbe stata in maschera. Aveva trovato il vestito
perfetto, che gli stava divinamente e nessuno avrebbe mai potuto batterlo in
quel confronto; tuttavia in mattinata, mentre si provava per l’ennesima volta
il proprio abito vittoriano ricco di fronzoli e merletti, un bottone gli si era
staccato e prima di poter dare il via ad una crisi isterica che avrebbe
raggiunto persino la sua terra natale, si ricordò del tibetano e della sua
innata capacità di risolvere tutti i problemi. Ed eccoci all’inizio della
storia, dove un trafelato Aphrodite si dirige a passo spedito verso la sua
ancora di salvezza, ma quando giunse all’ultima scalinata vide i due Saint di
Gemini uscire dal Primo Tempio e dirigersi nella direzione opposta alla sua con
due enormi sacchi ed un sorriso trionfante e soddisfatto sui visi identici.
Sembra che non sia
stato il solo a pensare al Grande Mü; accidenti! Beh, non importa, nessuno può
sperare di battermi! Però ora devo correre dal mio salvatore!!!
Come entrò senza tanti complimenti negli alloggi privati, vi
trovò il tibetano ad armeggiare con martello e scalpello e con degli oggetti a
lui molto famigliari… come si rese conto di cosa aveva in serbo per quella sera
il Grande Mü, capì che non avrebbe mai potuto competere. Un gemito di sorpresa
gli uscì dalle belle labbra mentre il rossore per la meravigliosa idea che il
tibetano era riuscito a concepire gli fece portare la mano davanti alla bocca.
Solo allora l’Ariete parve accorgersi del commilitone e scattò nel tentativo di
nascondere ciò a cui stava lavorando, rosso in viso per essere stato colto in
flagrante.
Ma che carino.
D’improvviso la mano calò dalle labbra dello svedese per
mostrare un sorriso sornione e ferino; ora era certo che Mü lo avrebbe aiutato
e – incredibile ma vero – magari, tanto per mostrare la sua magnanimità,
avrebbe contraccambiato il favore.
«Tu aiuti me, ed io aiuto te, come buoni compagni.»
*
La sera alla Tredicesima Casa la festa era
iniziata; tutti
gli abitanti del Santuario erano lì a godersi un po’ di
divertimento e svago
pienamente meritati. Saori Kido si era dovuta assentare per un impegno
improvviso ma non se l’era sentita di annullare tutto, dato che i
più
entusiasti erano i giovani apprendisti e la maggior parte dei Bronze
Saint. Ognuno
aveva un costume diverso: spiccavano i due gemelli che indossavano due
Surplici
di Gemini perfettamente identiche a quella che Saga indossò
nella Guerra Sacra,
Milo che portava un costume da moschettiere con tanto di cappello e
piuma enormi,
Shura travestito da Zorro*, Camus da mago e Shaka da prete
cattolico… Kiki era
vestito da pecorella e saltellava qua e là spargendo coriandoli
addosso ad ogni
singolo invitato. Tutti si stavano divertendo a modo loro; chi
ubriacandosi, chi
importunando gli altri, ecc. fino a che non giunse una persona
inaspettata: la
Dea Athena alias Saori Kido. Tuttavia aveva qualcosa di diverso;
sorrideva ed
aveva le guance candide leggermente arrossate, velo di imbarazzo per
l’attenzione che tutti i presenti le stavano rivolgendo. Aveva un
abito bianco
a collo alto che scendeva stretto sul seno e sull’addome fasciato
dalla solita
fibbia dorata, per poi allargarsi sui fianchi e scendere fino a terra.
All’altezza del collo vi era un nastro che fasciava le spalle; ad
esso erano
cucite due maniche tagliate di sbieco, in tulle, che scendevano morbide
lungo
le candide braccia della fanciulla. La mano destra sorreggeva la Nike.
Tutti i
Saint le andarono incontro per omaggiarla e per godersi i suoi dolci
sorrisi - dalla loro Dea poco apprezzati, dato che quasi mai ne faceva.
Arrivò anche il turno dei gemelli di godere del sorriso
della Dea, ma quando i due le giunsero dinnanzi, alla fanciulla si illuminarono
gli occhi; si avvicinò loro e con la mano libera andò a toccare il pettorale di
Saga, suscitando in lui un gemito di sorpresa ed un vistoso rossore sul viso.
La Dea continuò la sua contemplazione e poi guardò i due Saint con occhi
soddisfatti, sorrise sinceramente e disse
«Sono proprio soddisfatto del risultato; non mi aspettavo di
avere riprodotto così minuziosamente le due Surplici. Credevo che l’effetto
sarebbe stato totalmente diverso dato il poco tempo che mi avete dato.»
L’intera sala ammutolì di colpo, perfino Kiki si era
pietrificato nel sentire quella voce.
Tutti tranne Aphrodite, che ghignava sotto i baffi.
Vendetta!!!
Angolo
dell’Autrice:
Che dire, la
storia parla da sola e comunque una cosa del genere mi è capitata alle
elementari, con un mio compagno che si travestì da donna. Però eravamo in un
convento di suore!!! L’atmosfera era assolutamente identica XD E se qualcuno se
lo è chiesto, è stato Aphrodite a truccare Mü, rendendolo una Saori Kido
perfetta.
Spero che la
storia vi sia piaciuta; buon Carnevale e buon inizio Quaresima a tutti (buon
mercoledì delle Ceneri).
* preso
dalla ff “Di fratelli custodi e di paladini ubriachi” di kymyit, ve la consiglio caldamente perché fa morire dal ridere…e
non solo ^^
Questa storiella è stata scritta il 10 febbraio 2016, in onore del Carnevale XD.
Revisionata e corretta oggi; a
conclusione delle mie sfortune… magari ^^’’