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Autore: SHERAZARD    04/06/2009    2 recensioni
Cosa succederebbe se un membro dei Volturi incontrasse, improvvisamente e in circostanze insospettabili,l'anima gemella? E se per lei lasciasse Volterra per formare una famiglia? E se l'anima gemella fosse una licantropa?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Demetri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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DECISIONE

 

Un urlo lacerante e angoscioso squarcia il silenzio immoto della notte. Ginger è seduta sul letto, madida di sudore, scossa da forti tremiti. Si guarda intorno spaventata cercando la presenza tangibile che le faccia trovare qualche indizio di ciò che è appena successo                                                                                                                                                                                                               
“Era solo un incubo…” constata facendosi ricadere pesantemente sul materasso. Non ricordava precisamente cosa avesse sognato ma qualunque cosa fosse l’aveva spaventata a morte. Lentamente si voltò sul lato sinistro, aveva di voglia parlare con Demetri, abbracciarlo, sentire il suo gelido fiato sulla sua pelle rovente per poi addormentarsi  dolcemente tra le sue forti braccia, ma al suo fianco nel letto non c’era nessuno.                                                                                                                                                                                     
“Dem?” un sussurro a mezza voce, nessuna risposta. Si alzò dal letto e lentamente cominciò a muovere qualche passo scrutando intorno a lei per cercare di trovare il marito. Tese le orecchie, ma non udì nemmeno il più lieve fruscio e anche l’odore del vampiro era tenue: Demetri non era in casa. Il suo cuore perse un battito: era SOLA in quella grande casa,sola e vulnerabile, e se LUI fosse tornato proprio quella notte? Se fosse tornato lei cosa avrebbe potuto fare? Assolutamente niente. Aveva paura, troppa paura e se lui fosse già stato li? Se avesse fatto del male ai bambini? Arrivò davanti alla grande culla e con sollievo vide che i suoi figli stavano benissimo: erano spaventati, probabilmente per l’immane urlo che aveva lanciato, ma stavano benissimo. Ginger prese uno per volta i piccoli in braccio e li adagiò dolcemente sul lettone per poi accoccolarsi con loro sotto le soffici e calde coperte. Il fatto che i piccoli stessero bene le aveva infuso un po’ di coraggio ma la paura era sempre tantissima. Continuava a guardarsi guardinga intorno e a tenere le orecchie tese e pregava che LUI si fosse dimenticato completamente di lei o più semplicemente che non tornasse proprio quella notte per adempire alla sua promessa, proprio in quella notte in cui Demetri non era accanto a lei.                                                                                                                                                      
“Avanti Ginger, non fare la fifona! Sei riuscita ad uccidere tutti i vampiri che hanno provato ad affondare i loro luridi dentacci nel tuo collo, LUI non sarà diverso.” Si incoraggiò stringendo a se Boris,Sergey e Igor.                        
“Ah sì? E Demetri dove lo metti?? Lui è vivo e vegeto. E poi sai benissimo come andrebbe a finire, non riusciresti a muovere un muscolo e faresti la LORO stessa fine” sussurrò la vocina della sua coscienza  e non a torto.                                                                                                                                                                              
Ginger strinse i pugni fino a piantarsi le unghie nei palmi, qualche goccia scarlatta fuoriuscì dalle piccole ferite andando a macchiare le candide lenzuola. Immediatamente i bambini cominciarono ad agitarsi, Ginger li fissò interdetta, era incredibile quanto avessero preso dal padre: i lineamenti, la carnagione, la corporatura e la sua stessa bramosia di sangue.                                                                                                                                                                                                                
“Coraggio cuccioli, è ora di fare la nanna” soffio la donna carezzando dolcemente i riccioli neri dei piccoli cercando di farli calmare “ Siete ancora troppo piccoli per bere il sangue” sussurrò          
“Sono tutti loro padre” pensò sorridendo intenerita, aveva sperato per tutto il tempo della gravidanza che i suoi figli somigliassero al padre e le sue speranze non erano state deluse.                                                                                                                                                                               
 
“Scommetto che da grandi diventerete dei bellissimi ragazzi come il vostro papà” mormorò Ginger completamente dimentica dei sentimenti che aveva avvertito poco prima e senza nemmeno accorgersene sprofondò in un sonno inquieto.                                                                                                                                                                                  

 

 

 

 

 Demetri sedeva sulle rive del lago, ormai ghiacciato da mesi, formato dall’Ob; aveva lo sguardo perso nel vuoto. Era seduto li da molto tempo, addosso aveva uno strato di neve abbastanza spesso ma tanto a lui non importava, fissava la grande superficie perfetta del lago, perfetta tranne che per uno spacco grande un metro a poca distanza da lui che però si stava ghiacciando a vista d’occhio.                                                                                                                                                                                                       
“ Il lago sarà ghiacciato per almeno altri 2 mesi e anche nell’eventualità che trovino subito i cadaveri non c’è pericolo che possano risalire a me” aveva pensato il segugio mentre buttava il grande numero di vittime che aveva mietuto quella notte nelle acque profonde e gelide del lago, aveva preso tutte le precauzioni necessarie perché gli umani non avessero mai potuto stabilire chi fosse stato ad uccidere tutte quelle persone in una sola notte. Uomini, donne, bambini: non aveva guardato in faccia a nessuno, quello che gli premeva era soddisfare quella sete che gli attanagliava la gola, voleva placare quell’arsura che lo stava pian piano logorando anche se era perfettamente conscio che non ci sarebbe mai riuscito: quella notte si era nutrito del sangue di 18 persone e nonostante questo la sua sete non si era per nulla sopita e sapeva perfettamente il perché. Voleva lei. Voleva lei e soprattutto voleva il suo sangue, solo con quello avrebbe potuto placare quel desiderio, solo il suo sangue avrebbe soddisfatto la bestia. Nel corso della sua lunga esistenza non si era mai negato il piacere di sentirsi scorrere quel liquido viscoso e caldo giù per la gola, di sentire quell’insopportabile arsura placarsi; almeno non se l’era mai negato fino a quando aveva incontrato la sua ragione di vita, che dopo 570 anni era riuscita a far battere di nuovo quel suo vecchio cuore solitario. Non gli era mai capitato di sentire un odore così semplicemente paradisiaco e la bestia sarebbe stata disposta a tutto pur di assaporare quel superbo nettare. Ed era questo che affliggeva il segugio. In tutta la sua esistenza da vampiro nessun umano gli aveva suscitato un tale desiderio, nessun odore era mai riuscito a fargli perdere in quella maniera la testa, nessuno di loro era riuscito ad ossessionarlo, a fargli bramare fino all’ultima goccia di quel dolce nettare, nessuno tranne lei.                                                                                                                                                                     “Come ho fatto a resistere tutti questi anni senza di lei? Che senso aveva la mia vita prima che la incontrassi?” il segugio non aveva mai dato importanza a questo genere di cose, non gli era mai interessato sistemarsi e avere una famiglia,anzi, detestava i mocciosi e non gli interessava avere un rapporto fisso con una donna, per lui non era stato mai un problema avere delle avventure con donne che non avrebbe mai più rivisto,anzi. Con Ginger era stato diverso, lei non era come tutte le donne che aveva incontrato, lei non era frivola, svampita e lunatica, era una donna tutta d’un pezzo, implacabile e inaccessibile per i più ma a volte sapeva essere dolce,cosa che non avrebbe mai potuto nemmeno immaginare se non lo avesse constatato di persona.  E poi era semplice e per niente pretenziosa: non le interessavano minimamente i suoi soldi e non passava tutta la giornata ad andare per negozi a comprare vestiti che poi avrebbe messo soltanto una volta in vita sua e soprattutto non rompeva i sacramenti per ogni cosa: lei era semplicemente diversa, diversa da tutte quelle stupide oche che aveva avuto la sfortuna di incontrare in vita sua.  

All’orizzonte una sottile striscia azzurrina indicava che l’alba non era lontana: era ora di rincasare. Con un  movimento rapido e fluido Demetri si alzò e scomparve, senza lasciare la minima traccia del suo passaggio

 

 

Si svegliò di soprassalto. Un altro incubo! Questo però era 1000 volte peggio del primo: sangue, tanto sangue e i tre corpicini dei suoi bambini dilaniati sul pavimento e poi LUI, alto e imponente come se lo ricordava e poi, quei suoi dannati occhi rossi che luccicavano di un’inaudita crudeltà; la fissava, con le zanne scoperte, il volto completamente imbrattato di sangue, e ringhiava: era tornato per tener fede alla sua promessa e sta volta non avrebbe fallito. Con un balzo le fu addosso e le affondò ,senza che lei avesse avuto il tempo per reagire, la paura l’aveva paralizzata, i lunghi canini nel collo, recidendo la giugulare, un fiotto di sangue cominciò a scendere sul suo corpo, un conato di vomito la assalì non per l’odore del sangue ma a causa dell’orrida sensazione che le procurava la lingua del vampiro sulla ferita                                                                                            
“Demetri” pensò mentre il gelo l’assalì completamente e le forze la abbandonavano. Il vampiro si stacco da lei e la buttò a terra, negli ultimi istanti di vita Ginger vide il suo ghigno malefico di soddisfazione e pensò ai suoi figli e al marito,poi con un singulto strozzato morì.

 Si sedette sul letto, madida di sudore, non le era mai capitato di avere così tanti incubi in un così breve lasso di tempo e a dire il vero questo la infastidiva, la faceva sentire debole, vulnerabile.  Si passò una mano sui lunghi capelli corvini spostandoli all’indietro, in quel momento un odore gradevole attirò la sua attenzione. Proveniva da un sacchetto di carta poggiato sul comodino del marito. Era un odore dolce, s’intristì non appena si rese conto di cosa si trattasse: cornetti alla nutella.                                                                                                                                       
L’ultima volta che Demetri glieli aveva comprati era stato prima del matrimonio, stavano giocando e Demetri ,inavvertitamente, le aveva sfiorato con i denti la spalla provocandole una profonda ferita che aveva impiegato ben due giorni per cicatrizzarsi; la mattina seguente Ginger aveva trovato sul comodino un sacchetto simile a quello, e poi non aveva rivisto il bel vampiro per due lunghissimi giorni. E adesso si stava per ripetere la stessa storia                                                                                                                                                                                                                          
 
Afferrò il sacchetto e in quell’istante si accorse di un “piccolo” dettaglio: i suoi bambini non erano più nel letto con lei.                                                                                                                             
“Ok Gin calma, non pensare subito al peggio. I bambini saranno con Demetri” fece per alzarsi quando notò che sul comodino c’era un bigliettino ripiegato su se stesso, lo prese delicatamente e lo aprì; in una grafia chiara ed elegante, leggermente inclinata verso destra, erano state vergate poche parole:                                                                               

 

Buon giorno amore mio,                                                                                                                                                                                                                                                   
 
spero che apprezzerai questo mio piccolo regalo                                                                                                                                                         
mi spiace che non sarò al tuo fianco quando ti sveglierai                                                                                                                                                                                 
spero che tu possa passare una bella giornata.                                                                                                                                                      
 
Tornerò sta sera tardi, non aspettarmi, i bambini li porto con me.                                                                                                                                                                     
Sento già la tua mancanza, ti amo      

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            

 

Sospirò sia sollevata che rattristata, i suoi bambini erano al sicuro ma nemmeno quel giorno avrebbe visto il suo Demetri, erano due giorni che non lo vedeva e gli mancava terribilmente . Sospirò nuovamente e si sedette sul letto addentando un cornetto e perdendosi nei suoi pensieri.

Mezz’ora dopo Ginger stava camminando per l’affollato centro di  Novosibirsk, non aveva una meta precisa e neppure le importava avercene una, voleva solo perdersi nei suoi pensieri e magari arrivare a capo di una soluzione di quell’assurda situazione. Le strade erano affollate, ricche di profumi e di persone e questo Ginger lo odiava, non tollerava il caos della folla e la sua disorganizzazione, lo trovava estremamente irritante come trovava irritante che quegli stupidi umani continuassero a fissarla, come se non avessero mai visto una donna in vita loro. Forse era una rarità, in Russia, vedere una donna con i capelli neri gli occhi blu scuro e che avesse un seno abbondante ma porca miseria, era snervante. E cosa ancora più snervante era il fatto che ogni qual volta mettesse piede fuori casa  qualche cretino l’abbordava con la presunzione di avere anche qualche remota chance  di poter avere un appuntamento con lei ma, scommetteva che se avessero saputo chi era in realtà ci avrebbero pensato 1000 volte prima di pensare di avvicinarsi a lei. Un’altra cosa snervante era il caldo, afoso e insopportabile; lei era un licantropo e come tutti quelli della sua specie adorava il freddo, la neve e la pioggia ma il caldo proprio no! E con il passare del tempo il caldo peggiorava.                                        
“Uffy, eppure siamo solo agli inizi di febbraio; non dovrebbe fare così tanto caldo” brontolò aumentando il passo, voleva finire le commissioni   al più presto possibile e tornarsene a casa.                                                                                                          
 
Come ultima cosa fece un salto al supermercato, non ci resto più di una ventina di minuti. Uscì dal negozio con due grandi buste della spesa e si diresse a passo spedito verso casa                    
“Questa volta sono stata fortunata, non ho incontrato nessuno scocciat….”                                                                                                         
“Hey bellezza!” una voce roca le arrivò dalle spalle                                                                                                                                                                     
“Come non detto” pensò la donna accelerando il passo per tentare di seminare quel rompiscatole                                                                    
“Hey tesoro, aspetta. Guarda che parlo con te” Ginger sentì una mano sulla spalla e questo le fece montare una furia omicida indescrivibile                                                                                                                                                                                           
“Nessuno può permettersi di toccarmi, tranne Demetri” pensò digrignando i denti senza nemmeno voltarsi                                    
“Sembrano davvero pesanti quelle buste, lascia che ti aiuti. Una bella ragazza come te non dovrebbe faticare” ribattè lui con aria sorniona lasciandole la spalla e parandosi davanti a lei.              
 
Ginger vide un ragazzino, di non più di 25 anni, che le si era parato davanti; era almeno 10 cm più basso di lei, capelli lunghi biondi lasciati sciolti e occhi verdi e aveva la faccia di un completo deficiente.                                                                
 
“Se vuoi ti porto le buste a casa e dopo magari possiamo andare a prenderci qualcosa insieme” sogghignò divertito. Ginger si era irrigidita, non aveva nessuna intenzione di perdere tempo con quell’essere disgustoso, lo fissò negli occhi per qualche secondo e poi con uno scatto felino lo superò e continuò dritta per la sua strada. L’uomo però non si diede per vinto e la inseguì.                                                                                                                                                                
“Siamo difficili, vero miele? Avanti non essere timida, lasciati andare” soffiò l’uomo passando un braccio attorno alle spalle della licantropa. Un conato di vomito la assalì, quello era il colmo nessuno poteva permettersi di osare tante, quell’uomo l’avrebbe pagata cara. Cercando di non mettergli subito le mani alla gola Ginger appoggiò delicatamente le buste della spesa per terra e si voltò verso quell’uomo e gli rivolse un sorriso a 32 denti.                                                                                                                                                                                                                    
“ Vedi dolcezza? Non era tanto difficile, basta lasciarsi andare un po’” ghignò l’uomo                                                                             
 
In un millesimo di secondo il sorriso dal volto di Ginger sparì, con una mossa fulminea lo afferrò alla gola e lo sollevò di peso sbattendolo contro il muro più vicino, stringendo sempre di più la presa sul suo collo.                                                                                                                           
 
“Stammi a sentire sottospecie di essere, nessuno può prendersi il lusso di sfiorarmi. Men che meno uno come te, capito?” e senza nemmeno aspettare la sua risposta lo scaraventò a terra facendogli prendere una forte botta alla schiena. Lentamente la donna si avvicinò all’uomo steso per terra, lo fissò per un millesimo di secondo prima di tirargli un calcio in pieno stomaco facendogli sputare sangue                                                                                                                                   
“La prossima volta che ti azzardi anche solo a guardarmi ti spedisco all’altro mondo, hai capito?” sussurrò la licantropa con un tono glaciale. Il giovane era terrorizzato dolorante e non ascoltava nemmeno ciò che gli veniva detto.                                                                                                                                                                                        
“E tanto per chiarire le cose, io sono sposata” sussurrò la donna poi, con estrema calma, raggiunse le due buste che giacevano a pochi metri da lei e raccogliendole, si incamminò verso casa.

 

Durante il tragitto Ginger ripensò a quanto successo e a come avrebbe voluto ridurre quell’insetto che l’aveva infastidita, ma sapeva che non poteva nemmeno volendo, era già stata fortunata a passare inosservata e non poteva permettersi che qualcuno scoprisse a sua vera natura. I suoi pensieri però furono interrotti da un negozio, la vetrina non era sgargiante e “abbigliata”come quelle di tutti gli altri negozi ma nonostante ciò era la risoluzione ai suoi problemi. La fissò estasiata per alcuni secondi                                                                                           
“Demetri ci resterà male” pensò. Stette ancora qualche secondo ferma davanti a quella vetrina, indecisa sul da farsi, poi riprese il cammino verso casa. Appena arrivata a casa sistemò la spesa e si mise a fare pulizie, erano due giorni che quella casa non vedeva nemmeno l’ombra di uno straccio. Durante i lavori domestici Ginger fu completamente assorta dal pensiero di attuare l’idea che le era venuta in mente , valutandone attentamente i pro e i contro. Finite le pulizie si fece una bella doccia gelata, il freddo oltre a piacerle per natura l’aiutava anche a schiarirsi le idee. Infine prese la sua decisione, si vestì velocemente e uscì di corsa di casa.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            

 

Eccoci qua. Scusate per l’enorme attesa ma la scuola porta via tanto tempo. 

Ringrazio molto le persone che hanno messo tra i preferiti

Cesarina89

Egypta

Littlesheep

Roby the best

a chi l’ha messa tra le ff seguite

Silvia15

E a chi ha recensito

Ka93:Ciauuuuuu, e no, nn sarà facile resistere ma lui ce la farà xkèDemmy è un grandeXD lieta ke t piacciano i nomi^^ Spero che ti  sia piaciuto anche qst chap. Fammi sapere tvtrb

Silvia 15:mi fa piacere ke il chap ti sia piaciuto, spero valga la stessa cosa anche x qst

 

Mi raccomando recensite in tanti!!

  
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