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Autore: Oducchan    04/06/2009    2 recensioni
dieci ragioni, perchè Sasuke dovrebbe scegliere Karin. piccolissima raccolta, perchè noi Mele nere ci crediamo, e andiamo controcorrente. perchè lui è il fuoco, e lei ama bruciarsi. perchè lei rompe, ma lui non le ha mai detto che è noiosa. perchè...beh, bisogna leggere XD
(per la mia beta dall'immane pazienza, happy b-day, darling ^*^)
[SasuKarin, BlAcK aPpLeS pOwA]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Karin, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Karin
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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Ten reason for why she

Ten reason for why she

 

3] she saved his life

 

Inclinò il viso sulla spalla, arricciando il naso con una posa critica; di nuovo, cercò di sistemare i capelli facendoli ricadere meglio, sforzandosi di concentrare il suo sguardo sul viso, e alzò il mento per darsi un atteggiamento più vezzoso.

Ma le iridi color sangue non potevano sottrarsi dall’aderire dal corso dei suoi pensieri. Scivolarono giù, lungo la scoperta linea del collo, e si tuffarono lì, nella piega morbida delle spalle, nella curva dei seni, nello stacco degli avambracci, nell’incavo dei polsi, nella sua disperazione.

Un lieve singulto le uscì dalle labbra, e fu tentata di tirare un pugno a quella superficie di vetro che le rimandava crudele la propria immagine; riuscì tuttavia a trattenersi, voltandole repentinamente le spalle, e si strinse le braccia al petto, mordendosi furiosamente il pugno chiuso per impedirsi di piangere

Lei non doveva piangere, non poteva permetterselo. E anche se avrebbe per sempre portato sulla pelle anni di abusi e torture, lo avrebbe fatto a testa alta, e non si sarebbe mai piegata; sarebbe stato il suo orgoglio di donna a sostenerla.

Però…quando si guardava….quando osservava con disgusto le mille cicatrici che la deturpavano…non poteva impedirsi di tremare e avvertire il suo cuore infrangersi. Non sarebbe mai più stata intatta.

Non sarebbe mai più stata bella.

E mentre alcune stille salate scendevano lungo le guance senza il suo permesso, non poté non considerare quanto questo le facesse male, visti i rinnovati sentimenti che si agitavano in lei. Accanto a quel lui che l’aveva incantata con un solo sguardo, non poteva che sentirsi insignificante e marginale: non poteva essere all’altezza di tanta perfezione e di tanto splendore. Per quanto lei lo desiderasse, Sasuke Uchiha non era destinato ad essere suo.

E se in sua presenza nascondeva debolezze e mortificazioni dietro una maschera d’intrepida sfacciataggine, e per quanto continuasse con ostinazione a provarci, nel suonare provocante…quando si guardava e vedeva solo la sua vergogna, ogni forza scompariva.

Lei, Karin, non sarebbe mai stata abbastanza per lui. Lui avrebbe avuto di meglio, che fosse a Konoha o altrove, e a lei non sarebbe restato che singhiozzare sui frammenti di un sogno infranto.

Proprio in quel mentre, come un fulmine a ciel sereno arriva a spezzare la quiete di un cielo estivo, avvertì il trambusto, e la porta della camera si spalancò dietro spinta umana, facendola sobbalzare e strillare di spavento. Immediatamente, si trasse indietro stringendosi maggiormente addosso la stoffa che costituiva l’accappatoio, ma nel movimento incespicò nel mobile, sbilanciandosi ; tentò di aggrapparsi per mantenersi dritta, ma lo scatto disperato non servì a nulla: si ritrovò malamente per terra, con la vestaglia mezza scombinata che lasciava vedere assai più del dovuto

Sulla soglia, seppur tentando di mantenere un cipiglio inespressivo, l’oggetto dei suoi pensieri la stava squadrando sorpreso, lasciando vagare i propri occhi neri sulla sua persona mentre, indolente, restava con un braccio teso alla porta

-Karin?- chiese soltanto, con un tono neutro

-Non guardarmi! Non guardarmi! Non guardarmi!- irrazionalmente, l’idea che lui la stesse guardando, che la stesse osservando e che fosse in grado di vedere quello che lei nascondeva, la riempì di terrore; afferrò il primo oggetto che trovò tra le mani e glielo gettò addosso, urlando come un’invasata e cercando di sottrarsi a quell’analisi indesiderata gattonando via. La spazzola lo colpì poco elegantemente sulla fronte prima che lui potesse fermarla, ma la prese al volo prima che potesse ricadere al suolo; Sasuke corrugò la fronte, studiando l’improvvisata arma, e poi tornò a guardare lei, che si copriva il viso con le mani cercando di schermare sé stessa e le lacrime

-Non guardarmi!- guaì un ultima volta, cercando invano di strozzare il singhiozzo nascente che voleva sfuggirle dalle labbra, e infossò maggiormente il viso tra le dita, stringendo le ciocche rosse dei capelli.

L’Uchiha sospirò lievemente, gettando la spazzola verso uno dei letti, e le si avvicinò in silenzio a passi lenti, inginocchiandosi davanti a lei mantenendo un espressione seria e algida

-Karin- ripeté, stavolta con un a lievissima e appena percettibile tonalità di insofferenza nella voce – Che c’è?-

Lo schiaffò che la ragazza tentò di tirargli, venne fermato prontamente dalle sue dita che si chiusero con ferma convinzione attorno al polso sottile per bloccarle il braccio a metà nel gesto. E quando le iridi pece incontrarono la rabbia e il fervore presenti in quelle porpora della giovane, le sostennero con sicurezza e senza cedimenti. La ninja tentò una misera difesa, cercando inutilmente di sottrarre la mano alla ferrea presa, ma cedette poco dopo abbassando lo sguardo

-Non…non…finiscila!- strillò con veemenza –Vattene da qui! Dovresti essere con Suigetsu e Juugo, che cosa vuoi da me?-

-Veramente, nulla. Sono venuto solo perché avevo terminato il mio turno- le rispose secco, allungando la mano libera per afferrarle il mento e costringerla a guardarlo di nuovo. Karin trattenne il fiato, al cospetto di quegli occhi inquisitori, ma non disse nulla che lasciasse trapelare quali fossero in realtà i suoi pensieri. Le dita diafane dell’erede dello sharingan, allora, scivolarono delicatamente sulla pelle pallida della ragazza, in una carezza leggera, scendendo dalla gola alla spalla, percorrendo una scia invisibile lungo l’arto superiore, e si soffermarono gentili sulle cicatrici più marcate.

-È per questo?-

Karin tremò. Non riuscì ad opporsi a quello sguardo ipnotico: potevano dire di lei quello che volevano, specie quella piattola dell’Hozuki. Ma quando Sasuke la guardava così, sarebbe anche potuta morire volentieri. Annuì, senza avere nemmeno il coraggio di battere ciglio

Lui non rispose nulla, limitandosi a continuare con quella moina inconsueta che poco gli si addiceva. Poi, quasi all’improvviso, sollevò con calma il polso che ancora teneva tra le dita e se lo portò alle labbra, posandole sulla pelle piagata.

-Grazie- sussurrò

E lei capì. Era il suo dono, era la sua vergogna quella con cui era stata in grado di salvargli la vita. Lei gli era stata necessaria, più di qualunque altra oca avesse incontrato in precedenza nella sua vita, e lui era legato a lei, in quel modo contorto che solo due traditori potevano comprendere.

Poteva non esserlo agli occhi degli altri mortali. Ma a quelli vergati di sangue di lui, era incommensurabilmente bella

 

 

 

Oddio 0_0

È stata una creazione lunga e sofferta. Ammetto di non aver avuto un’idea decente per l’inizio fino a due giorni fa. C’era solo il finale

E chiedo perdono per aver stravolto entrambi i personaggi, ribaltandoli rispetto a com’erano negli scorsi capitoli. Una volta a testa, uhn?

Però ammetto che tutto sommato un po’ mi piace

Alla prossima, besos

Vostra wolvie

PS: leave a comment? XD

 

 

 

 

 

 

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