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Autore: EmilyG66    24/03/2017    0 recensioni
Raccolta dei momenti speciali tra Draco Malfoy e Hermione Granger durante gli anni passati ad Hogwarts partendo dal secondo anno. Le scene possono essere sia in sequenza che non.
I personaggi non appartengono a me ma alla Rowling.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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DIVINAZIONE

Harry, Ron ed Hermione erano nell’aula di divinazione e la professoressa si era fermata di fronte al loro tavolo per discutere con la ragazza del trio.

-Mia povera ragazza. Sapevo già da tempo che non possedevi “l’occhio” quindi farò io una piccola premonizione per te. Sei d’accordo? –domandò la donna.

-Faccia come vuole…- sussurrò la grifondoro avvicinandosi maggiormente ad Harry e scostandosi da quella pazza.

-Uhhh! –iniziò a fare l’insegnante con le mani alzate sulla sfera.

Hermione a quella vista alzò gli occhi al cielo e incrociò le braccia al petto.

-Vedo amore nel tuo futuro, oh sì! –disse la professoressa attirando l’attenzione di diverse ragazze e facendo sghignazzare Ron.

-Il ragazzo di cui ti innamorerai perdutamente sarà…Draco Malfoy. –decretò sorpresa anche lei.

Il silenzio che aveva regnato fino ad allora fu infranto da una serie incontenibile di risate, i primi tra tutti Ron e Harry.

Hermione non si unì a loro, troppo arrabbiata e scioccata da quello che aveva detto la Trelawney per umiliarla.

-Ottima scelta mia cara. –le ammise poi l’insegnate mettendole una mano sulla sua e battendola leggermente.

La grifondoro osservò la professoressa con odio. Tolse rapida la mano, si alzò e getto a terra la sfera con fare stizzito per poi andarsene.

-Quella svitata! Come ha permesso Silente che insegnasse qui!? Ciarlatana! Non sa predire un bel niente, dice solo cose a caso! –borbottava Hermione mentre scendeva le scale.

-Io e Malfoy, si certo. –affermò scettica.

Non appena finì di parlare il diretto interessato sbucò dal corridoio e le passò davanti per dirigersi alla lezione successiva.

Il ragazzo voltò la testa verso di lei mentre camminava ed osservò la grifondoro con uno sguardo curioso, poi ritornò a guardare davanti a sé.

Hermione, che era rimasta imbambolata per un secondo, si diede della stupida e scosse la testa.

-Ah! –ringhiò scendendo gli ultimi gradini.

GRAFFI

Era l’ora di cura delle creature magiche e Draco stava insultando Hagrid, Harry si immischiò ma Hermione lo allontanò afferrandolo per un braccio.

-Finiscila Malfoy. –disse lei scocciata rivolgendosi al serpeverde.

-Uh uh. –rispose lui dando la cartella a uno dei suoi gorilla e avvicinandosi alla grifondoro.

-Ammettilo mezzosangue, tu hai una colossale cotta per me. –dichiarò lui mentre tutti i serpeverde scoppiarono a ridere.

Hermione fece una smorfia di puro disgusto e se ne andò con Potter ma poté ascoltare benissimo il biondo che diceva ai suoi amici: -È pazza di me. –

Dopo che Hagrid ebbe introdotto Fierobecco Harry vi fece un volo e se la cavò egregiamente. Mentre smontava dall’ippogrifo e il mezzo gigante gli faceva i complimenti Malfoy…

-Sì, tu non sei pericoloso vero bestiaccia? –domandò ad alta voce avanzando spavaldo.

Hermione smise di respirare capendo che Draco era in pericolo e tutto accadde all’improvviso.

-M…Malfoy…- lo chiamò il guardiacaccia/insegnate ma l’ippogrifo si era già alzato sulle zampe posteriori e affondò gli artigli.

-No! –urlò una voce.

Malfoy venne sbalzato di lato cadendo al suolo. Non aveva neanche un graffio e alzò immediatamente il busto per scoprire che, Hermione Granger, era stata ferita al posto suo.

La grifondoro era a terra e si teneva un braccio da cui usciva sangue che macchiava la manica della sua camicia.

Tutti gli alunni rimasero spiazzati dalla pericolosa situazione, e anche dal gesto della so-tutto-io, quindi si allontanarono velocemente.

-Hermione! –gridarono Harry e Ron insieme.

-Oh! Mi dispiace Hermione. Ora ti porto subito in infermeria. –affermò Hagrid dopo aver allontanato la creatura alata.

-Ah, non fa niente. –lo rassicurò lei dolorante e facendosi prendere in braccio.

Draco, ancora scosso, si alzò in piedi e continuò a guardare il gruppetto finché non li vide più.

Dietro di sé sentiva il frastuono dei compagni sbalorditi che chiacchieravano mentre nelle sue orecchie risuonava solo la voce della grifondoro.

Il serpeverde non disse nulla e non fece nulla.

Hermione era stesa in infermeria da un paio di ore ormai. Aveva il braccio sinistro fasciato ma i tagli stavano già guarendo.

Non aveva bisogno di rimanere in quel posto ma le piaceva stare su quelle coperte che sapevano di pulito, inoltre nessuno l’avrebbe disturbata.

Da quando aveva salvato Malfoy tutti non facevano che spettegolare e Ron e Harry per primi le avevano chiesto il motivo di quel gesto. La verità era che c’erano due motivi per cui l’aveva fatto.

Il primo era che se quel serpeverde si fosse fatto male il suo paparino sarebbe andato su tutte le furie facendo chissà che cosa, mentre il secondo motivo era diventato di dominio pubblico.

Aveva salvato Malfoy perché era innamorata di lui.

Proprio in quel momento il biondo entro nell’infermeria.

-Granger. –la salutò.

-Malfoy. –ricambiò lei segretamente contenta di vederlo ma un po’ nervosa.

-Come stai? –le domandò con tono atono.

-Bene. –gli rispose la grifondoro semplicemente, sapeva però che lui era lì per un altro motivo.

-Perché lo hai fatto? –le chiese Draco senza mezzi termini.

Hermione espirò frustrata buttando la testa all’indietro sul morbido cuscino.

-Perché se ti fosse accaduto qualcosa tuo padre avrebbe sguinzagliato di tutto contro il povero Hagrid. –gli spiegò duramente gesticolando.

-Hai ragione. È un peccato però, credevo lo avessi fatto perché sei innamorata di me. –ammise lui in tono divertito.

La grifondoro arrossì tirandosi su di scatto.

-C…cosa!? No, io non lo sono! –negò lei.

Malfoy le si avvicinò pericolosamente poggiando le mani ai lati del lettino piegandosi verso di lei e scrutandola con i suoi irresistibili occhi grigi.

Hermione fece saettare lo sguardo a destra e a sinistra e Draco capì che lei stava mentendo.

-Posso almeno ringraziarti? –le chiese malizioso.

La ragazza fu sorpresa da quelle parole.

-Dipende in che cosa consiste il tuo ringraziamento. –gli rispose sospettosa.

-Un bacio. –decretò lui.

Hermione divenne viola in faccia e Malfoy si avvicinò ulteriormente al suo viso.

-Posso baciarti Granger? –le domandò il biondo seducentemente prima guardando le sue labbra poi osservandola negli occhi.

-Sarà il mio primo bacio…-ammise la grifondoro con imbarazzo in un sussurro appena udibile.

Draco non smise per un attimo di sorridere.

-E allora? Guarda che sarà il primo anche per me. –le confidò.

Hermione sembrò rincuorarsi a quella scoperta che però non fece diminuire lo svolazzare delle farfalle dentro il suo stomaco.

Lentamente entrambi colmarono la poca distanza che li separava, chiusero gli occhi e si baciarono per la prima volta dolcemente.

Se qualcuno fosse entrato in quel momento avrebbe visto un serpeverde che baciava una grifondoro facendo scontrare i loro due mondi.

SCUSE

Hermione e Harry ce l’avevano fatta, salvando Fierobecco e Sirius erano poi rientrati in tempo nell’infermeria.

Ormai tutto si era aggiustato, o almeno quasi tutto.

-Ragazzi io devo andare. –ammise la grifondoro rivolta ai suoi amici.

-Dov’è che devi andare? –domandò Ron steso sul lettino.

-C’è ancora una cosa che devo sistemare. –confessò la so-tutto-io.

Prima che uscisse riuscì a sentire chiaramente il rosso chiedere delle spiegazioni a Harry.

La ragazza cercò in fretta la serpe bionda per tutta la scuola prima di trovarlo in un corridoio del piano terra.

-Malfoy! –lo chiamò attirando la sua attenzione.

Lui la guardò con un ghigno.

-Mezzosangue, ti stavo proprio cercando sai? –mentì Draco. –Non mi sono ancora vendicato per il pugno che mi hai dato oggi. –le ricordò.

-Volevo parlarti proprio di questo. –ammise Hermione.

-Beh? –le domandò il serpeverde incrociando le braccia.

La grifondoro prese un bel respiro poi disse: -Mi dispiace. – Malfoy sbuffò. Se credeva di scusarsi solo per sfuggire alla sua vendetta si sbagliava.

-Queste patetiche scuse non sono sufficienti. –le fece notare.

-Mi dispiace davvero Malfoy! Ok!? Non volevo farti del male ma ero arrabbiata e tu sei sempre così crudele e-

Lui mise una mano davanti se per zittirla. Aveva detto che non voleva fargli del male nonostante il modo in cui si era comportato e questo gli bastava.

-D’accordo, accetto le tue scuse. –ammise il biondo sorridendo prima di inclinare la testa e baciare velocemente la ragazza sulle labbra mentre questa arrossiva fino alla punta dei capelli.

CADUTA

Si stava svolgendo l’ennesima partita di Quidditch tra Grifondoro e Serpeverde. Hermione, come tutti gli altri, osservava rapita la partita e notò che la scopa di Harry aveva nuovamente dei problemi.

Dopo un’attenta e scrupolosa analisi la grifondoro era riuscita ad individuare Pansy Parkinson lontana dalle tribune, e semi nascosta, che agitava la bacchetta.

La so-tutto-io non perse tempo e scese dalle tribune, anche se con qualche difficoltà, per raggiungerla.

-Abbassa. Subito. La. Bacchetta. E seguimi. –le scandì Hermione puntandole il lungo pezzo di legno alla schiena.

La serpeverde, anche se riluttante e protestante, la seguì sulla torretta riservata ai professori e al preside. La grifondoro spiegò l’accaduto nonostante Pansy continuasse a negare.

Tanto sarebbe bastato un incantesimo per vedere l’ultimo che la bacchetta aveva eseguito per smascherarla. La serpeverde stizzita diede uno spintone ad Hermione, la quale cadde giù dalla torretta.

Prima che Silente o anche la grifondoro stessa evocassero un “Aresto momentum” una divisa verde e argento schizzò verso la ragazza afferrandola e tenendola stretta al suo corpo con una mano.

Hermione alzò lo sguardo e scorse Malfoy.

Lei era seduta all’amazzone sulla scopa del serpeverde nella parte anteriore premuta contro il suo petto per non cadere. Draco la osservò negli occhi ma non fece lo stupido alzandosi maggiormente in volo o aumentando la velocità per spaventarla.

Buona parte della scuola li osservava stupiti e increduli mentre Malfoy sfiorava il terreno facendo scendere la grifondoro.

Lei scivolò via in fretta guardandolo sempre negli occhi grigi. Lui si alzò di qualche metro e parlò.

-Sta un po’ più attenta Granger. –le consigliò volando alla ricerca del boccino.

Tutta la scuola cominciò a mormorare mentre Pansy ribolliva di gelosia e Harry si rimproverava per non essere stato più veloce di Malfoy nel salvare la sua amica.
  
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