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Autore: EmilyG66    24/03/2017    0 recensioni
Raccolta dei momenti speciali tra Draco Malfoy e Hermione Granger durante gli anni passati ad Hogwarts partendo dal secondo anno. Le scene possono essere sia in sequenza che non.
I personaggi non appartengono a me ma alla Rowling.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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DANZA

Tutti erano in fermento per l’arrivo imminente del Ballo del Ceppo e la professoressa Minerva aveva riunito in una grande aula Serpeverde e Grifondoro per la loro prima, ma inaspettata, lezione di danza.

Entrambe le due Case si ritrovarono così sedute ai lati più estremi della stanza e, una di fronte l’altra, si guardavano in cagnesco. Nel frattempo che il custode Magonò tentava di far andare un vecchio disco l’insegnante invogliava i suoi studenti a ballare.

-Dentro ogni ragazza c’è un cigno assopito ansioso di librarsi in volo, dentro ogni ragazzo un leone è pronto a balzare! –

-O un serpente a strisciare! –affermò un serpeverde suscitando lo sghignazzo degli altri.

-Certo…Beh avanti! Chi vuole provare per primo? -domandò allora Minerva ignorando il commento delle serpi ma osservandoli con sguardo truce.

L’aula improvvisamente divenne silenziosa e nessuno alzò un dito in un primo momento.

Poi però una timida mano, rigorosamente della so-tutto-io, si librò in aria.

-Oh, signorina Granger. Molto bene, non potevo aspettarmi niente di meno da lei. Ottimo, dieci punti per lo spirito d’iniziativa mostratoci. –ammise la professoressa orgogliosa.

Hermione abbassò il braccio senza però spostarsi di un millimetro. Draco Malfoy, come il resto della classe, la osservava e ritrovò solo in quel momento interesse per la lezione.

Vedendo che la studentessa modello non si alzava Minerva la incoraggiò.

-Su, in piedi mia cara e mettiti qui. –le disse indicandole il centro della stanza.

Hermione si alzò e si avvicinò alla professoressa che le raddrizzò subito le spalle. Alcuni alunni si beavano dell’imbarazzante situazione.

-Perfetto. Ora ci serve un cavaliere…-affermò la donna scrutando i presenti.

-Ah! Signor Malfoy, lei mi sembra il candidato adatto. –confermò l’insegnante facendogli segno di alzarsi.

Il serpeverde osservò preoccupato i suoi compagni poi con compostezza si mise in piedi e raggiunse le due senza fiatare. Se Malfoy era un po’ inquieto allora Hermione era terrorizzata.

Molte studentessa a quel punto si sbracciarono agitate per prenotare il prossimo giro con il principe delle serpi.

-Silenzio prego! –strepitò la professoressa.

Non appena fu accontentata continuò.

-Dunque, tu poserai la mano sulla spalla del signor Malfoy e lui poserà una mano sul tuo FIANCO –spiegò la donna sottolineando bene l’ultima parola con fare minaccioso.

–Poi tu farai in passo indietro e tu in passo in avanti. Tutto chiaro? –domandò infine l’insegnante dopo aver istruito entrambi.

Serpeverde e Grifondoro annuirono nonostante non si fossero ancora toccati.

-Allora musica! –ordinò al custode. Come partì il valzer Draco non si mosse ed Hermione pensò che le avrebbe fatto fare una figuraccia.

Si dovette ricredere nel momento in cui lo vide portare una mano dietro la schiena e l’altra davanti al petto piegando il busto in una spaventosamente perfetta linea retta che era il suo inchino.

Hermione rimase scioccata da tanta galanteria e quando Malfoy alzò lo sguardo su di lei la grifondoro intuì di dover rispondere al suo gesto.

Con assoluto impaccio e imbarazzo tentò una riverenza come quelle che faceva da bambina quando giocava ad essere una principessa.

Il serpeverde impercettibilmente alzò gli occhi al cielo, evidentemente lei aveva sbagliato qualcosa.

Forse la posizione dei piedi?

Draco lasciò correre e, nuovamente eretto, allungò il braccio in un tacito invito a ballare.

La grifondoro prese dubbiosamente la mano del biondo constatando con sorpresa che era liscia e calda, e rabbrividì al pensiero che molto probabilmente fosse l’unica ragazza ad averlo preso per mano toccando la sua pelle diafana.

Malfoy a quel punto l’attirò a sé e alla professoressa uscì un “Non troppo stretti” del tutto superfluo.

Hermione sapeva ballare, o almeno credeva di saperlo fare.

Aveva letto molti libri e fatto pratica con il suo papà ma non poteva dire con certezza che non avrebbe pestato i piedi di Malfoy, anche se sarebbe stato divertente.

La grifondoro si riscosse dai suoi pensieri non appena il serpeverde le strinse la mano sul bacino e lei svelta poggiò la propria sulla sua spalla.

Finalmente i loro occhi si incontrarono e un distinto Draco Malfoy le suggerì a bassa voce: -Segui me, e non farmi fare brutta figura. –

Hermione deglutì e cominciarono a ballare mentre Minerva li osservava entusiasta continuando a ripetere: -Un, due e tre. Un, due e tre…-

Non trovò nulla da dire o da correggere nel loro ballo e ne fu compiaciuta.

Malfoy sapeva ballare non bene, non benissimo ma magnificamente. Ogni movimento era fluido, naturale, coordinato e perfetto. La grifondoro doveva ammettere che l’aveva sorpresa.

Dopo qualche minuto la ragazza si rilassò cominciando anche a trovare quella situazione piacevole e divertente. Quando anche il resto della classe fu coinvolto nelle danze lo stesso Malfoy sospirò di sollievo abbassando le spalle rigide e poté di nuovo sorridere.

-Non sapevo che sapessi ballare Malfoy. –disse improvvisamente la so-tutto-io mentre ancora stavano danzando.

Lui riportò gli occhi su di lei.

-Quello sorpreso dovrei essere io Granger non tu. Seguo lezioni di danza da quando ho imparato a camminare. –le rivelò con orgoglio il serpeverde facendola girare.

-Allora sono brava? –domandò Hermione avida di sapere e ansiosa di conoscere il suo parere professionale.

Draco a quel punto le rifilò un ghigno alla Malfoy.

-Diciamo che te la cavi. –le rispose.

Hermione si indispettì non poco che lui fosse migliore di lei.

-Allora ti lascio ballare con qualcuna più brava di me. Per esempio…la Parkinson? –ipotizzò la grifondoro tentando la fuga.

Il biondo glielo impedì riprendendola appena in tempo per un braccio e le altre “coppie” non si accorsero di nulla.

-Non provare a lasciarmi con quella papera con due piedi palmati e per giunta sinistri! –la minacciò Draco a bassa voce.

La so-tutto-io ridacchiò e posò nuovamente la mano sulla spalla del serpeverde emozionata dal fatto che lui volesse ballare ancora un po’, e solo, con lei.

Entrambi si guardarono intorno con circospezione per vedere cosa facessero i loro compagni ma loro erano troppo impegnati per badare a loro.

-Sai Granger se potessi…inviterei te al ballo. –le dichiarò d’un tratto e apertamente Malfoy.

Hermione rimase piacevolmente colpita da quella rivelazione e guardandolo attentamente negli occhi grigi capì che non mentiva.

Lei sorrise facendo ghignare maggiormente il biondo.

“Ed io accetterei” avrebbe voluto rispondergli.

SCOOP

Hermione era seduta al tavolo dei grifondoro per la prima colazione sfogliando energicamente la Gazzetta del Profeta alla ricerca di qualcosa.

-Eccolo, visto!? Questa è la terza volta che lo fa! –ammise rabbiosa mostrando agli amici il giornale.

-Rita Skeeter? –domandò Harry.

-Che cosa ha scritto questa volta? –chiese Ron.

-Questo è il colmo, sentite qua. –rispose Hermione cominciando a leggere un articolo.

-Hermione Jane Granger studentessa brillante di Hogwarts colpisce ancora. Puntando sempre più in alto la ragazza strega ancora personaggi impensabili.

Dopo le sue effusioni con il famoso Harry Potter e l’altrettanto famoso Victor Krum la signorina Granger ha incantato, evidentemente con l’ausilio di filtri d’amore potenti e ben preparati, l’erede della casata Malfoy.

Draco Lucius Malfoy ed Hermione Jane Granger sono stati sorpresi più volte in atteggiamenti decisamente poco casti! –urlò Hermione prima di proseguire incredula –Gli sbaciucchiamenti segreti nei corridoi e nelle aule vuote sono la prova di una relazione segreta tra i due tradita dagli sguardi fugaci e appassionati che entrambi si scambiano.

La loro attrazione viene tenuta nascosta recitando litigi fasulli e mostrando un’inesistente odio reciproco. Da come si può vedere nella foto qui accanto questi due insieme fanno scintille ma come reagiranno i genitori di lui?

E Draco Lucius Malfoy è consapevole di quello che sta accadendo? –concluse Hermione con la bocca spalancata e indignata osservando la foto che ritraeva lei sopra Malfoy mentre si sorridevano.

A Ron cadde il purè dalla forchetta spiaccicandosi nel piatto con un sonoro “Splat”.

Harry invece osservava la Gazzetta del Profeta con la bocca e gli occhi aperti, fortunatamente non aveva bevuto il succo di zucca altrimenti avrebbe fatto la doccia alla sua amica.

-Granger ti devo parlare. –disse una voce alle sue spalle facendola sobbalzare.

-Arrivo Malfoy. –rispose lei con tono esasperato. Sapeva già di cosa dovevano parlare.

Entrambi uscirono dalla Sala Grande sotto gli occhi curiosi di tutti e si fermarono davanti al portone d’ingresso.

-L’hai letto questo? –domandò il biondo alla grifondoro scuotendo una copia della Gazzetta del Profeta.

-Sì, e come ben saprai dice un sacco di fesserie! –ammise lei ancora arrabbiata.

- “Come reagiranno i genitori di lui?” –citò Draco –Mio padre mi ucciderà perché per noi la purezza del sangue e tutto, e anche mia madre mi ucciderà ma per atteggiamenti equivochi in luogo di istruzione. –affermò il serpeverde brandendo il giornale arrotolato.

Hermione a quel punto ridacchiò.

-E l’immagine non aiuta. –constatò Malfoy riacquistando la calma.

-Ti ricordo che non è stata colpa mia. Goyle mi ha spinta e sono caduta addosso a te, e poi ci siamo insultati. Il tuo non era un sorriso ma un ghigno. –gli ricordò la ragazza.

-Sì beh, comunque quella donna ora è finita. Mio padre si infurierà parecchio e farà in modo di sistemare tutto. –decretò Malfoy.

-Ma nonostante questo l’intera scuola e tutta la comunità magica spettegoleranno. –ammise la grifondoro con rancore.

-Non tutti i serpeverde, in realtà ci siamo fatti due risate. Però su una cosa Rita Skeeter aveva ragione. Noi ci guardiamo spesso…e abbiamo una relazione segreta. –le fece notare lui per poi successivamente scherzare.

-Oh sta zitto Malfoy. –gli intimò lei osservando il suo sorrisetto malizioso. In realtà era d’accordo con lui.

FURETTO

Draco Malfoy era appena stato trasformato in un bel furetto bianco ed era miracolosamente riuscito a scappare da Malocchio Moody.

Ora correva con le sue minuscole zampine verso le scale non sapendo dove andare esattamente per sfuggire a quella ridicola situazione.

Arrivò fino al quadro che nascondeva la sala comune dei grifondoro e, mentre questo stava proprio per richiudersi dietro ad uno studente appena uscito, Malfoy si intrufolò velocemente dentro.

Il posto era squallido a suo parere ma non vedeva l’ora di scoprire qualcosa su Harry Potter che potesse tornargli utile. Sorpassando la sala comune l’animaletto si trovò davanti a due scalinate e, non sapendo quale porta scegliere, prese quella a destra che momentaneamente era socchiusa.

Non appena entrò nella stanza Draco capì subito di essere nell’ala del dormitorio femminile per via dei cosmetici e dei profumi.

Il furetto stava dunque per fare marcia indietro quando entrò nella stanza Hermione Granger. Lei si chiuse la porta alle spalle e poi si accorse della sua presenza sul pavimento.

-Un furetto? Come sei arrivato qui? –domandò con voce dolce la grifondoro evitando di muoversi.

-Granger andiamo sono io. –le voleva rispondere lui, ma non avendo il dono della parola non poté farlo.

-Come sei carino. –lo elogiò lei provando ad avvicinarsi.

-Grazie per averlo notato ma potevi sforzarti un po’ di più. –la prese in giro il serpeverde.

Tutti sapevano bene che lui era il più bello della scuola, era sensuale, affascinante e carismatico.

Un miagolio fuori dalla porta fece drizzare la coda e le orecchie del furetto che ora muoveva anche il nasino.

-Oh Grattastinchi. –disse la ragazza andando ad aprire la porta e pensando di riuscire a tenere il gatto a bada.

-Ma che fai mezzosangue!? Quel tuo gattaccio rognoso mi mangia! –pensò Draco cominciando ad arretrare.

Hermione non fece in tempo a piegarsi per afferrare il gatto che questo si fiondò velocemente verso il lungo topo bianco.

Malfoy cominciò a correre ovunque.

-Grattastinchi no! Qui quel micetto! –tentò di acciuffarlo la Granger.

Il furetto si infilò nella cartella della ragazza e finalmente lei riuscì a prendere il gatto con l’aiuto della sua bacchetta.

-Cattivo Grattastinchi, fuori di qui. –disse la grifondoro aprendo la porta e buttando l’animale fuori.

Richiuse in fretta l’oggetto di legno e lentamente si accostò alla borsa postata sopra il letto.

Hermione si sedette sulle morbide coperte e prese la borsa osservando all’interno il tremante furetto.

Provò a fargli una carezza e l’animaletto si voltò verso di lei.

-Quel tuo brutto gattaccio con il nome orribile non è il gatto, è il demonio! –affermò lui.

La ragazza gli fece un’altra carezza poi lo prese tenendolo con entrambe le mani attorno allo stomaco. Draco la lasciò fare mentre il suo piccolo cuore continuava a battere freneticamente.

Hermione lo sentì e mise il furetto sulla sua gonna coccolandolo per tentare di tranquillizzarlo. Malfoy si calmò piano piano fiano ad irrigidirsi come era solito fare da umano.

La grifondoro si portò l’animale al viso e lo osservò bene, il serpeverde fece altrettanto.

-Non sarai per caso un animagus? –ipotizzò lei dubbiosa.

Il furetto ovviamente non annuì, non negò e non la guardò distogliendo lo sguardo a destra e a sinistra come avrebbe un normale animale.

La ragazza sorrise e si stese poggiando il roditore sul suo ventre.

-Però, morbida la Granger. –realizzò Draco muovendo le zampette artigliate.

Hermione ridacchiò.

-Mi fai il solletico. –affermò e Malfoy smise di farlo.

La grifondoro decise di trastullarsi con il nuovo piccolo amico ancora per un po’ e, mossa da simpatia per quel peloso e bianchissimo furetto, decise di raccontargli qualcosa di sé.

Le piaceva confidarsi con Ginny e con i suoi due migliori amici, ma c’erano cose che non avrebbe mai detto neanche a loro. Malfoy ascoltò tutto interessato in parte visto che lei citava spesso oggetti babbani che lui non conosceva.

-Sai in questa scuola c’è un ragazzo di cui mi sono innamorata. –affermò lei facendo drizzare le orecchie del furetto.

-È Krum? –voleva chiederle.

Hermione continuò sorridendo al ricordo ma senza guardarlo.

-Mi sono presa una cotta per lui quando sono entrata nel suo scompartimento per cercare una rana. –ammise lei.

-Weasley? O Potter? –domandò il serpeverde non pensando minimamente che potesse parlare proprio di lui.

-Si tratta di Draco Malfoy. –decretò la grifondoro cogliendolo di sorpresa.

Draco sgranò gli occhi e lentamente si avvicinò al viso della ragazza leccandole con la linguetta prima il naso poi le labbra.

Hermione lo prese con entrambe le mani sotto le zampette anteriori sorridendo divertita.

-Stai cercando di prendere il suo posto? –chiese la grifondoro ridacchiando, poi poggiò l’animaletto sul letto accanto a sé e si girò su un fianco continuando ad accarezzarlo finché lei non si addormentò.

-Ti amo anch’io Mezzosangue. –avrebbe voluto dichiararle lui mentre la osservava dormire.

Quando Hermione si svegliò e non trovò il furetto le venne un colpo e cominciò a cercarlo sotto i letti.

-Hermione che stai cercando? –chiese Ginny appena entrata nel dormitorio.

-Un furetto. –ammise lei chinata a terra e dandole le spalle.

-Ah, vuoi dire Malfoy. –la corresse la rossa.

La so-tutto-io, o quasi, si tirò su di scatto voltandosi.

-Cosa? –chiese alla Weasley.

-Malfoy no? Il professor Moody lo ha trasformato in un furetto e lui è scappato, ma l’hanno trovato in infermeria ed è tornato norm……Hermione stai bene? Non lo sapevi? –le domandò Ginny vedendo l’amica sbiancare.

“Era Malfoy! Mi sono dichiarata inconsapevolmente! Gli ho detto che lo amo…” pensò la grifondoro sconvolta.
  
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