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Autore: DarkAkiko    24/03/2017    1 recensioni
Il nuovo anno stava per cominciare, riuniti al binario 9 ¾,tutti sapevano quale fosse il proprio posto, e nessuno, in quei tempi così duri, aveva intenzione di scombussolare ulteriormente la propria vita, peccato però che ignorassero la presenza di una ragazza, intenta a frequentare il sesto anno in quella scuola.....
*vi aspetto :D *
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Contesto generale/vago
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Se vi va e spero tanto di si, fatemi sapere che ne pensate
ps: ci vediamo alla fine del capitolo :*
 
Quindicesimo Capitolo
Incontri
 
Venerdì era ormai giunto e i ragazzi dovevano consegnare gli elaborati richiesti dal professore di pozioni, inoltre era anche il 30 di ottobre e l’indomani avrebbero avuto tutta la giornata per prepararsi all’imminente ballo organizzato dalla scuola per festeggiare Halloween, Silente stesso, per smorzare la crescente tensione causata da un altro fascio verde nel cielo il mercoledì precedente, aveva fatto questa scelta, rinfrancando gli animi dei giovani maghi
-Buongiorno ragazzi- salutò Alex, incontrando i suoi amici fuori la porta della lezione di pozioni, anche se all’inizio delle lezioni mancava all’incirca un quarto d’ora
-Ultimato il compito?- le chiese Pansy, stringendo fra le sue mani quello suo e di Daphne
-Si, lo tiene Draco, ma dov’è?- rispose guardandosi in giro, costatando l’assenza del giovane -E’ strano, non arriva mai in ritardo- continuò
-Sta mattina non c’era neanche in sala grande- disse Blaise
-Non vedo che l’ora che la giornata finisca- cambiò argomento Pansy –Domani c’è la festa di Halloween-
-Speriamo solo che sia meglio dell’ultima- ricordò Alex –Mi spiegate che fine ha fatto Draco?-
-Perché ti tormenti tanto?-
-Non mi sono tormentata per due giorni su quella pozione per non vedere Draco presentarsi-
-Sono qui Alex, non rompere- la ragazza rimase interdetta per un attimo, non era solito rivolgersi in quel modo, non a lei comunque –Voi restare lì ferma o ti dai una mossa?- disse entrando in classe e lei lo seguì senza troppe storie per poi sedersi affianco a lui, la lezione proseguì tranquilla, i ragazzi consegnarono la relazione con la promessa che sarebbe stata controllata entro la settimana successiva, e allo stesso modo passarono le altre lezioni.


Il pomeriggio le ragazze decisero di vedersi per stare un po’ insieme e prepararsi mentalmente alla festa. Una grande festa necessitava di una grande preparazione, perfezione e gossip.
-Ginny sai già che indossare domani sera?-
-No, non ci ho neanche pensato in realtà, e voi altre?-
-Niente, l’unica cosa che so è che andrò con Blaise-
-Il che mi pare abbastanza ovvio, state insieme- rispose Hermione
-E di te che ci dici? Dylan ti ha chiesto di andare con lui?- le chiese Alex, e di tutta risposta la ragazza sorrise –Lo prendo come un si- constatò euforica come le altre
-Me l’ha chiesto questa mattina, e ovviamente ho accettato-
-Quindi state insieme o no?-
-No, non credo, non ancora, non lo so-  rispose lei impacciata, non era pratica di queste cose
-Alex, ci facciamo compagnia io e te?- le chiese Pansy, sotto lo sguardo interrogativo delle compagne
-Perché?- chiese Ginny
-Tutte voi avete un diversivo, Harry, Dylan e Blaise, a noi resta solo..-
-L’alcool Pansy, l’alcool- disse Alex interrompendola
-L’hai detto sorella!- rispose lei, trovandosi d’accordo
-Quindi perché non andiamo ad Hogsmeade?-
-Potrebbe essere una buona idea, in fondo abbiamo la giornata libera-  deciso ciò, le ragazze uscirono dalla sala grande dove si erano riunite per incamminarsi verso il paese vicino, e scoprirono che non erano state le sole a ragionare in quel modo, ad onor del vero, quasi tutte le loro conoscenze si trovavano nei dintorni, avevano persino visto di sfuggita i due inseparabili amici: il moro e il biondo, ma decisero di non chiamarli, del resto stavano con loro tutti i giorni, ogni tanto stare senza l’altra parte della mela non era male.
-Da quella parte c’è un negozio davvero carino-  disse Ginny
-Non ne sapevo nulla- rispose Pansy
-Ha aperto da poco, ma è davvero forte- rispose portando le ragazze da quel lato, dopo pochi minuti entrarono nel negozio: aveva un’impostazione semplice, ed elegante, ad una prima occhiata si poteva benissimo notare che i capi d’abbigliamento presenti non erano per tutti, ma piuttosto ricercati.
-Buon pomeriggio posso aiutarvi?- chiese gentilmente una signora sulla cinquantina, aveva un viso davvero gentile e un sorriso dolce
-Stiamo cercando qualche vestito, sa domani è Halloween e ad Hogwarts si dà una festa-
-Che stile cercate ragazze?-
-Ci sorprenda- disse Ginny, che era già entrata in confidenza con la donna
-Oh bentornata Ginny, non ti avevo vista, sono tutte tue amiche?- la rossa annuì –Allora quel Potter ti ha più parlato?- le chiese cercando dei vestiti per esaudire i desideri delle giovani donne
-Vorrei la smettesse di parlarmi in realtà-
-Ginny, cara, io credo che tu debba smetterla di essere così arrabbiata-
-Non ci riesco Maria, mi fa impazzire. Sono innamorata di lui da anni e lui mi fa questo-  nel frattempo le altre guardavano la scena incredule: Ginny e la proprietaria del negozio, che a quanto pare si chiamava Maria, parlavano come due amiche di vecchia data.
-Allora fallo ingelosire! Fatti notare, prima o poi si sveglierà-
-Davvero le sta consigliando questo?- chiese incredula Hermione
-Alle volte la gelosia fa fare quel passo in più che altrimenti non si farebbe mai, ti fa rendere conto di quanto si tenga a quella persona-
-Se fossi più subdola sfrutterei Malfoy- quel nome fece drizzare i capelli un po’ a tutte
-Non dirai sul serio!?-
-Malfoy mi spedirebbe al San Mungo, se solo glielo proponessi… chi altro odia quel ragazzo?-
-Ci penserai dopo, adesso andate e provate questi vestiti- disse consegnando ad ognuna di loro quattro o cinque vestiti
 
Nel frattempo Draco e Blaise si trovavano ai Tre manici di scopa, per una burrobirra, avevano passato il pomeriggio camminando per le strade con gli altri ragazzi della squadra di quidditch, frequentando anni diversi, non era sempre facile ritrovarsi tutti quanti insieme, non erano neanche preoccupati della prossima partita ma quanto per quella dopo contro i Grifondoro, sapevano bene che quella sarebbe stata la sfida. I Grifondoro avevano troppo spesso troppa fortuna.
-Sai già che fare domani?-
-No, non credo che mi porterò nessuna a letto domani sera-
-Strano, non è da te-
-Lo so, te e Daphne invece?-
-Vuoi davvero saperlo?- il biondo sgranò gli occhi, e continuò a bere la sua burrobirra prima di rispondere
-Hai ragione non voglio sapere se i miei migliori amici vadano a letto insieme-
-Dimentichi che stanno insieme?-
-No no,  per questo non osate tirarmi in mezzo se doveste litigare-
-Lei ha una schiera di amiche, tu dovresti stare dalla mia parte-
-Si, ma poi quello che ci rimette sono io-  finite le due bevande, i due uscirono dal locale per dirigersi nuovamente al castello, dove erano consapevoli di trovare mandrie di ragazzine di preda all’ansia da gran-festa, già l’idea li faceva venire voglia di rintanarsi in camera senza uscire fino a nuovo ordine.
 
 
La mattina del 31 ottobre rispecchiava a pieno l’atmosfera della festa, lugubre e tetra, non aveva mai smesso un attimo di piovere, solo i fulmini coloravano quel cielo cupo, fortunatamente le ragazze erano state previdenti ad uscire il giorno precedente.
A colazione c’erano pochi ragazzi, la maggior parte aveva preferito rimanere in camera e dormire qualche ora in più, per una volta che potevano permetterselo.
Alex, era, invece, in quel gruppo di ragazzi che s’alzarono di buonora e fecero colazione in tutta tranquillità, senza il solito trambusto, sorseggiò lentamente il suo tè, come ogni mattina, accompagnato da un dolce al cioccolato, quando finì si diresse in biblioteca, e constatò che era l’unica a popolare quell’ambiente, ma lo sarebbe stata per poco, era del resto ancora presto.
-Buongiorno Alex-
-Buongiorno Madama-
-Come mai così presto?-
-Non avevo molto sonno, e ho un libro da terminare-
-Capisco, buona lettura allora- conclusi i convenevoli, continuò la sua strada verso il reparto proibito, prese il libro dallo scaffale e incominciò a leggerlo, le mancavano ormai poche pagine per finirlo, e doveva ammettere che le era stato abbastanza utile, soprattutto poiché vi fosse spiegato come contrastare l’imperio per filo e per segno, ma nonostante le spiegazioni dettagliate, si capiva benissimo come la cosa non fosse per niente facile, ci voleva non poco controllo su sé stessi, una cosa che si acquisisce solo col tempo.
Concluso il libro, si alzò dalla sedia e si volto verso gli scaffali alla ricerca di qualche altro libro che le potesse essere utile, ma effettivamente ce n’erano davvero tanti, dei più disparati argomenti: alcuni parlavano di magia oscura, altri di divinazione, pozioni, incantesimi proibiti, erbologia, in quei libri vi erano tante informazioni utili su ampi spettri, sicuramente la parte che l’interessava maggiormente trattava gli incantesimi, così scelse a caso un libro in quella sezione, sperando ci fosse qualcosa di utile all’interno, come l’ultima volta lo aprì molto lentamente, sperando che non accadesse niente di strano, constatata la normalità del libro lesse la prima pagina, la quale informava il lettore dell’elevata pericolosità di tali incantesimi, i quali effetti collaterali potevano essere anche fatali, solo un mago dalle grandi capacità poteva riuscire senza subirne le controindicazioni, ma un giovane mago inesperto poteva anche morire provandoci.  Non erano esattamente parole incoraggianti, ma Alex continuò imperterrita la sua lettura, curiosa di sapere quali incantesimi potevano mai celarsi in quelle pagine.
 
Anche un altro componente di quella casa, decise di occupare la mattina in maniera produttiva, anticipando il suo solito allenamento alle sei, con le prime luci di un’alba coperta della nuvole grigie, portatrici di pioggia.
Correre era sempre stato un utile scaccia pensieri, o un ottimo metodo per riflettere, o almeno lui la pensava in quel modo.
Indossata una felpa abbastanza pensante da non fargli sentire eccessivamente freddo; appena al di fuori della scuola incominciò a correre fino ad arrivare al lago nero, dove decise di fermarsi, non curante della copiosa pioggia, e se fino a quel momento la sua mente era stata libera dai mille pensieri che lo attanagliavano di giorno in giorno, quando il suo sguardo si posò sull’orizzonte, quegli stessi pensieri ritornarono: aveva deciso di fare il doppio gioco, e la data d’inizio era sempre più vicina, poco più di cinque settimane e sarebbe diventato un mangiamorte dalla parte dell’ordine della fenice, una posizione molto comoda, a suo dire.
Consapevole della sua scelta sofferta tra famiglia e amor proprio, l’idea un futuro di speranza, sapeva di non poter tornare indietro, incoscienti com’erano Harry e gli altri, non avevano considerato l’ipotesi che Voldemort potesse vincere la guerra, e Draco sapeva di doversene fare carico, perché loro, i Serpeverde, non erano tanto ingenui da pensare che il bene vincesse sempre su tutto: non indoravano la pillola per mandarla giù, non cercavano di nascondere la realtà, non giustificavano, per questo motivo erano forse allontanati dai più, sapevano quanto la vita potesse essere ingiusta e non affrontare la realtà nelle sue complete sfaccettature non portava a niente, erano schietti con loro stessi e con gli altri, e a loro dire era meglio così, nessuno mai avrebbe mentito tra di loro per proteggere gli altri, e forse si, era proprio a Serpeverde che si trovavano gli amici migliori.
 
I suoi pensieri a ruota libera lo portarono a correre per tutto il perimetro della scuola, fin quando, stanco e fradicio dalla testa ai piedi, non rientrò nella scuola.
Si diresse immediatamente nel bagno dei prefetti per un bagno caldo, la cosa migliore dopo un’intensa corsa sotto la pioggia, ma si sentiva meglio, quindi ne era valsa la pena.
Una volta asciugatosi e vestitosi, si diresse verso quello che paradossalmente era il luogo più calmo dell’intera scuola: il reparto proibito.
 
Rimase sbalordito nell’osservare che quella mattina non era il solo studente in quel piccolo angolo di biblioteca, ma ancor di più, quando si accorse chi ci fosse seduto sopra lo scrittoio con la testa immersa nel libro. Si concentrò un attimo ad osservare quella figura, incredulo, notando ogni piccolo particolare, anche un libro dal titolo ‘’I tre Incantesimi’’ poggiato sul bordo della piccola scrivania.
-Alex? Che ci fai qui?- chiese curioso, in tanti anni, non aveva mia incrociato nessuno in quelle file di libri, tuttavia la ragazza non gli rispose, almeno non al primo richiamo
-Si può sapere che cazzo stai facendo?-  
-Draco?-
-Buongiorno principessa, domito bene?- disse lui con tono altamente sarcastico –Che ci fai qui?-
-Come mai così spiritoso? La pioggia ti mette di buon umore?-
-A quanto pare non sono l’unico. Allora, che stai facendo?-  le chiese, più gentilmente, questa volta
-Leggo?- disse mostrandogli il libro
-Credo che la cosa sia abbastanza evidente, no la questione è un’altra, perché sei qui e perché stai leggendo questi libri- disse prendendo e sbattendole in faccia il libro che concluse poco prima, nel cercare una sedia per sedersi vicino alla ragazza
-Ah- pronunciò, chiudendo il libro e posandolo -Cerco delle informazioni-
-Perché sei così evasiva? Cos’è dopo quasi due mesi che convivi con noi, ancora non ti fidi delle persone che ti stanno intorno?- 
-Guarda da che pulpito viene la predica! Non è che tu sia noto per la tua fiducia nel genere umano, in generale-
-Cosa vuoi farci, ma ho i miei motivi- rispose, prendendo un libro a casa dalla libreria, senza neanche alzarsi dalla sedia –Tu, invece, non dovresti avere chissà quale motivo per non fidarti. Allora, vuoi dirmi perché stavi leggendo un libro sulle tre maledizioni?-
-Cercavo un metodo per non sottostare al controllo dell’Imperius, purtroppo con gli altri due c’è poco da fare-
-Purtroppo non c’è modo per non avvertire il dolore della Cruciatus. I genitori di Neville, sono impazziti per colpa di questa maledizione; mia zia non è stata tanto gentile, quanto lo erano i due- concluse, sospirando. Sapeva bene delle cose di cui era capace sua zia, tutto il mondo magico ne era a conoscenza –Piuttosto perché t’interessa?-
-Sono convinta che le legalizzeranno di nuovo con l’avvicinarsi della guerra-
-Siamo già in guerra-
-Lo so, ma diciamo non siamo ancora arrivati allo scontro diretto-
-Ancora no, per fortuna-
-Perché?-
-Perché siamo completamente impreparati. Possiamo contare sull’aiuto dei professori, certo ma per quanto tempo? Fin quando c’è Silente, siamo coperti, Lui sa che con Silente ancora in giro vivo e vegeto non può fare granché-
-E te che ne sai?-
-Vive a casa mia, Alex, i miei sono due mangiamorte. Mio padre è fra i suoi più fedeli adepti, credi sul serio che non lo sappia?-
-Questo ci dà più tempo per agire e preparare gli altri-
-Tu non hai bisogno di pratica?-
-La mia pratica inizierà quando legalizzeranno le tre maledizioni- disse seria come non mai
Passarono diversi minuti in completo silenzio, nessuno dei due sapeva bene che dire, e parlare di certi argomenti metteva sempre una certa tensione, non facile da scrollare via.
-Sei preoccupato?- gli chiese lei, dopo averci riflettuto a lungo
-Preoccupato per cosa?-
-Per la cosa di diventare un mangiamorte?-
-purtroppo lo devo accettare, non posso farci niente. Non ho altre scelte. Non tutti sono così fortunati-
-Si, ma hai deciso di fare il doppio gioco, quella è stata una tua scelta-
-Lo so, ed è l’unica cosa che posso fare. Pensare che in questo modo avremo una possibilità in più di mandare quell’essere finalmente nell’oltretomba, fa semplicemente in modo che non mi senta troppo uno schifo per gli orrori che sarò costretto a commettere-
-Una sorta di espiazione?-
-Chiamala come vuoi. Ma che espiazione vuoi che sia, se sarò marchiato a vita? Non basta il mio cognome-
-E’ un bel cognome- disse lei per sdrammatizzare la situazione –Mi piace-
-Almeno a uno dei due piace- le rispose sorridendole –Che dici se uscissimo da qui e andassimo a farci un giro?-
-Buona idea- rispose, posando i libri – Cambiare aria fa bene- concluse sorridendogli –Ma sei consapevole della pioggia?-
-Sono appena tornato da una corsa lunga un’ora intorno al castello, credi davvero che non ne sia a conoscenza?-
-Sei andato a correre così presto? Tu sei un folle- ma il ragazzo non le rispose, fece semplicemente spallucce, incamminandosi avanti a lei, ma aspettandola, una volta arrivato sull’uscio della porta della biblioteca.
I due camminarono fino ad arrivare al giardino interno alla scuola, ma non uscirono fuori, Alex non aveva in programma di farsi un bagno, o rischiare la febbre, quando quella sera ci sarebbe stata la festa di Halloween, alla quale non vedeva l’ora di partecipare. 

 
Eccoci qui con in 15° capitolo
Non potete capire il disagio di
scrivere
cancellare
 scrivere
 cancellare
scrivere

il discorso tra Draco e Alex
DISAGIO
tanto che ci ho messo tempo ad aggiornare per colpa sua, 
alla fine l'ho finito di scrivere tutto sta sera, 
sono abbastanza soddisfatta, 
quindi lo pubblico prima che lo cancelli di nuovo.

Spero che il capitolo vi piaccia, 
anche se devo ammettere di essere un po' triste :(
prima avevo più persone che recensivano la storia
e mi rattrista molto, perchè davvero adoro leggere e rispondere ad ogni commento lasciato
anche quelli di due parole

Alla prossima :)
DarkAkiko

 



 
  
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