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Autore: Writer96    31/03/2017    3 recensioni
Dopo aver dimenticato un telefono per tre ore all'interno del freezer, Lily Evans - vent'anni, studentessa di chimica, fotografa per hobby e disordinata cronica- sa che nulla potrà salvarla da Alice e dallo spettacolo teatrale a cui l'amica vuole assolutamente trascinarla in veste di "fotografa ufficiale".
Quello che ancora non sa è che da quello spettacolo in poi, la sua vita è destinata a subire una svolta improvvisa.
Perché è giunto il momento, per Lily, di dimenticare Fabian e lasciare andare un passato doloroso che ancora la tormenta e non le da pace, esattamente come James Potter, artefice di buona parte delle sue disgrazie ed idiota patentato che continua a spuntare ovunque con quella sua solita e immutata aria da pallone gonfiato.
Tra felpe forse un po' troppo estrose, piccoli quaderni di appunti, spettacoli teatrali e continui e mai definitivi addii, si susseguono i drammi quotidiani e sinceri di una generazione che cerca solamente di imparare come essere adulta.
E magari, anche come amare.
I personaggi appartengono a JKR ma le vicende narrate sono originali e di mia invenzione
Presente anche la copia non-fanfiction su Wattpad!
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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1. Il coraggio di lasciare il telefono in freezer per tre ore


DI Lily Evans si sarebbe potuto dire tutto, tranne che fosse una persona ordinata. Davvero, la sua capacità di mettere in disordine qualunque posto in cui posasse i propri piedi sembrava patologica e anche sottilmente inquietante, tanto che Alice si era rassegnata ormai da tempo ad abitare in una casa in cui “Stanza di Lily” era un concetto molto vicino a “Salotto”, “Bagno”, “Stanza di Alice” e probabilmente a qualunque altra stanza della casa. Non si stupiva più quando, passando in salotto alla ricerca di un libro, trovava accumulati sul tavolo qualche paia di calzini, una scatola di mentine e un accendino –che poi, l’accendino rimaneva ogni volta un mistero, visto che l’unica volta che Lily aveva provato a fumare era andata avanti a tossire per due giorni – mentre il libro finiva per essere inspiegabilmente ritrovato sopra al microonde.

Fu per questo, probabilmente, che non poté trattenere un piccolo urlo di sorpresa quando si trovò davanti la camera di Lily perfettamente ordinata e pulita, con tanto di copriletto finalmente visibile e addirittura la sedia della scrivania completamente sgombra di vestiti.
« Oh Signore, Lily, stai bene? Ti prego, dimmi che non sei un surrogato lasciato qui da qualche navicella aliena! Devo assolutamente scattare una foto, quando lo racconterò ad Emmeline probabilmente non mi crederà! » iniziò a dire Alice, tirando fuori il cellulare e iniziando a cercare la fotocamera tra le applicazioni. La voce di Lily arrivò dalle sue spalle e la fece sobbalzare così tanto che il telefono fece un breve volo per aria prima di essere riafferrato da una sovreccitata Alice.
« Quante storie, Lice, per una camera un po’ più ordinata. Davvero, dovresti imparare a controllare la tua sorpresa, prima di cadere in ipotesi improbabili. La prossima volta perché non vai direttamente al reparto psichiatrico dell’ospedale a denunciare un mio improvviso attacco di, non so, schizofrenia? » esclamò Lily, guardandola con un ghigno impresso sulle labbra. Stava appoggiata al muro di casa in maniera del tutto rilassata, con le braccia incrociate sotto al seno e i capelli raccolti in una coda bassa che le penzolava su una spalla e sembrava perfettamente padrona della situazione, come se tutta la situazione fosse assolutamente normale.

« La prossima volta? La prossima volta, Lily Evans, mi lascerai un cartello sul cancello d’ingresso, per prepararmi alla sorpresa. Poi ne lascerai uno anche sul portone di casa e poi uno anche sulla porta della tua camera, tanto per scongiurare il mio più che giustificato scetticismo. Ma che dico, poi, non ci sarà una prossima volta! » esclamò Alice, alzando le braccia al soffitto e marciando all’interno della stanza con aria inquisitoria. Iniziò a sollevare i cuscini, ad aprire i cassetti e si spinse pure a spalancare il cesto della biancheria sporca, alla ricerca di una qualche telecamera nascosta, magari messa lì dalla troupe televisiva di una qualche Candid Camera televisiva.
« Hai finito? Non ci sono telecamere nascoste, tutto è perfettamente in ordine e io non sono impazzita. Non ancora, per lo meno, ma c’è quell’esame di Chimica Organica che mi sta portando sulla buona strada, davvero… » iniziò a dire Lily con espressione beffarda, osservando l’amica che camminava con aria sconvolta fuori dalla stanza. Un sorriso di trionfo stava già andando a comporsi sulle sue labbra, quando Alice si fermò e alzò un indice proprio di fronte al naso dell’amica.
« Tu credevi di essere furba, eh? Di comprarmi così? Credevi…. Di corrompermi? » fece una pausa e si godette l’espressione colpevole di Lily, che non fu abbastanza rapida a girare il capo.
Merda, si ritrovò a pensare la ragazza, merda, merda.

«Lily Evans, prima che tu riesca a ingannare me dovranno passare i secoli, altro che i mesi di convivenza. Pensavi di rabbonirmi, eh, con la storia di fare ordine una volta tanto? Beh, ti ringrazio… »
Alice si allontanò di poco lungo il corridoio e quando si voltò a guardare Lily aveva un sorrisetto terribilmente spaventoso impresso sulle labbra.
«… Sarà bellissimo, stasera, tornare a casa dopo lo spettacolo di teatro di Frank e trovare tutto ordinato. Pensa a quanto sarai felice! Non dovrai passare tutta la rappresentazione a sentirmi borbottare nel tuo orecchio “Quando torniamo a casa, vedi di far tornare fuori il mio arricciacapelli o ti uccido”. Sarà bellissimo, vedrai » fece un sorriso falso e si umettò le labbra, prima di terminare «Oh, sì, Lily Evans, stasera sono sicura che ti divertirai un mondo! »
Merda, merda, merda.
 
 
 
« Sono così emozionata! Frank era così emozionato, non la smetteva più di dirmi quanto fosse felice della sua parte, sai, dopotutto, visto che ricopre la parte di De Guiche sente su di sé il peso di un ruolo importante e… »
« Non dirmelo. Sta parlando di quanto Frank sia agitato » esclamò una voce allegra e squillante. Lily si voltò verso la ragazza che aveva appena parlato e le si lanciò letteralmente addosso, senza riuscire a smettere di sorridere neanche quando un ciuffo di capelli biondi rischiò di soffocarla, entrandole nel naso.
« Dio, Emmeline, tu non puoi capire quanto io ti sia grata per essere qui! » le sussurrò all’orecchio, trascinandola con sé verso la platea e facendola sedere accuratamente tra lei e Alice.
« Lily sta di nuovo cercando di fregarmi, stavolta utilizzando la disposizione spaziale delle persone. Beh, sappilo, non attacca, Miss Evans, proprio non attacca. Questa sera ricordami che devo assolutamente raccontarti di quando hanno assegnato le parti, oh, quel giorno mi sono fatta tante di quelle risate che… » continuò Alice, con lo sguardo fisso verso il sipario ancora chiuso. Lily si voltò con aria di scuse verso Emmeline e le lasciò un bacio su una guancia, cercando di sorriderle senza sembrare terribilmente soddisfatta di se stessa.

« Non fare quella faccia – sibilò Emmeline, puntandole un dito contro con fare contrariato – Questa è l’ultima volta che accorro in tuo aiuto per salvarti da Alice e vengo ripagata così! »
« Emma, non te la prendere troppo, qualcuno qui è stato costretto da fare da fotografo ufficiale per un gruppo teatrale di cui nemmeno conosceva l’esistenza e… »
« E’ il gruppo teatrale dell’Università, non mi freghi, c’eri anche tu quando ce ne hanno parlato il primo giorno! » la interruppe Emmeline, ridacchiando soddisfatta nel vedere che gli occhi dell’amica si erano improvvisamente riempiti di consapevolezza. Lily sgranò gli occhi verdi e iniziò a scuotere la testa freneticamente, mentre nella sua testa tutti i pezzi del puzzle si ricomponevano, andando a formare una figura perfettamente chiara e delineata.


« Non puoi dire sul serio. Non potete dire sul serio, io giuro che vi uccido! Come diavolo vi è venuto in mente di portarmi allo spettacolo di Fabian, eh? Io dico, ma siete impazzite? Che grossi problemi avete, me lo dovete spiegare! » iniziò a strillare Lily, agitando le mani in aria con il volto sempre più terreo. Sentiva l’ansia iniziare a salirle su per la spina dorsale e istintivamente il suo cuore prese a battere un po’ più forte del normale.
Maledizione! L’avrebbe fatta pagare a quelle due, poco ma sicuro, e anche a Frank, se le girava male, visto che aveva avuto la brillante idea di unirsi al gruppo in cui… Fabian recitava.
Le avrebbe uccise, decise dopo qualche secondo di riflessione. Lentamente e dolorosamente, ma le avrebbe uccise entrambe.

« Evans, togliti dalla faccia quell’aria assassina e continua a pensare… Oh, sarà così divertente quando ti renderai conto di tutto… » sussurrò Emmeline, ghignando soddisfatta di fronte all’espressione spaesata di Lily, che nel frattempo era balzata in piedi e si girava a destra e a manca nel piccolo teatro.
« Tutto cosa, Emmeline Vance? » iniziò a dire, ma un sibilo irritato di Alice la costrinse a voltarsi.
« Lily, la pianti di fare casino? E che ci fai ancora qui? Lo spettacolo inizia tra poco, muoviti, o non riuscirai a trovare un buon posto per fare le foto! »
Lily sospirò e, dopo aver lanciato un’occhiata di fuoco alle proprie amiche, si diresse con il passo di un condannato a morte verso le prime file della platea.


Dietro di lei, comodamente sedute in poltrona, Alice ed Emmeline si scambiarono un’occhiata divertita.
« Di’ un po’, Ali, quanto ti ha fatta arrabbiare per averti spinta a vendicarti così? »
« Oh, fidati, Emma, ci sarà da ridere quando si renderà conto di tutto. E a quel punto, voglio vedere se avrà ancora il coraggio di lasciare il telefono in freezer per tre ore! »
 
 
Lo spettacolo stava andando piuttosto bene, Lily ne era sicura. Pur non essendo un’appassionata di teatro, conosceva la storia di Cyrano De Bergerac e una volta lei e Alice si erano finite un pacchetto di patatine al formaggio guardando in TV il film con Gerard Depardieu, piangendo come due fontane nelle ultime scene.
Non aveva idea di chi stesse recitando la parte di Cyrano in quel momento, doveva ammetterlo, ma chiunque fosse era decisamente bravo.
Il naso gigantesco ne copriva quasi tutti i movimenti, eccezion fatta per gli occhi che brillavano letteralmente sotto le luci del palcoscenico. Era un Cyrano piuttosto alto, quasi allampanato, incredibilmente bravo nel recitare complicati testi in versi muovendosi nel frattempo come un indemoniato per tutta la scena.
Lily si era chiesta subito se quello nascosto dietro all’immenso naso fosse Fabian –lì per un attimo si era dovuta ricordare come respirare – ma poi, nel sentire la voce dell’attore si era subito dovuta ricredere. Ogni tanto, specialmente dopo una lunga frase, l’attore aveva il vizio di pronunciare qualche s un po’ blesa e Lily sapeva per esperienza che Fabian non si sarebbe mai e poi mai lasciato scappare un tale difetto di pronuncia davanti ad una platea intera.

Si lasciò catturare dalla narrazione, osservando come gli attori si muovessero sicuri sul palco, giocando l’uno con l’altro ed esibendosi in movimenti perfettamente studiati e calibrati. Individuò Fabian dopo circa mezz’ora dall’inizio dello spettacolo, quando il cappello da Le Bret gli si spostò un po’ in avanti sul capo e fece intravedere all’intero pubblico un ciuffo di capelli rosso fiamma, e si chiese immediatamente perché non l’avesse riconosciuto subito.
Una voce nel suo cervello che assomigliava tanto a quella di Alice le disse che forse era perché lei e Fabian si erano staccati ormai definitivamente e lei non era più così indissolubilmente legata a lui come aveva sempre creduto. Scosse la testa infastidita e si disse che molto più probabilmente il mancato riconoscimento doveva essere dovuto alla strabiliante capacità di Fabian come attore piuttosto che all’indebolirsi del loro legame.

Mentre era persa nei propri ragionamenti, Lily si rese conto che Roxanne era entrata in scena e con lei c’era anche Cristiano. Quando il pubblico li vide apparire si lasciò andare immediatamente ad un applauso e Lily sentì alcune ragazze accanto a lei sussurrare qualcosa che somigliava molto ad un “Quanta perfezione, mamma mia, dovrebbero essere illegali scene come questa”. Si concentrò meglio sui due e mentre scattava qualche foto si rese conto di quanto la loro intesa fosse perfetta: sembra che fossero due marionette guidate dalla stessa mano, tanto si muovevano in sincronia e in maniera armoniosa. Sembrava stessero ballando, non recitando, e il modo in cui Cristiano guardava Roxanne era così realistico che fece venire da piangere persino a Lily. Quando poi entrò in scena anche Cyrano, con la sua camminata baldanzosa e arrogante, Lily si chiese se qualcuno avrebbe potuto scegliere attori più perfetti di così: Cyrano e Cristiano si alternavano in una serie di movimenti apparentemente naturali e il loro scambio di battute avveniva talmente velocemente da apparire tutto tranne che studiato. Per quanto avesse sempre ritenuto Fabian un ottimo attore, Lily dovette ammettere che non l’aveva mai visto così naturale e rilassato sul palco, così sicuro del proprio ruolo tanto da arrivare ad essere lui stesso il personaggio, lasciando da parte ogni altro costume da attore.
Quando, alla fine dello spettacolo, Cyrano si accasciò esanime a terra dopo aver fatto il proprio ultimo discorso, Lily sentì una pesante fitta al cuore come se fosse stata lei stessa a perdere un amico.
 
 
« Trovo che Frank sia stato meraviglioso nel suo ruolo! Voi non trovate? Ha davvero recitato…. »
« Alice, ti prego. So che a casa continuerai a parlarne fino a quando non ti addormenterai, ma davvero, ti scongiuro, per il mio povero cervello resta in silenzio solo un secondo! » la supplicò Lily, sgomitando attraverso la calca di persone dirette verso l’uscita degli attori. Imprecò contro qualcuno nel momento in cui la sua preziosa Canon rischiò di volare a terra e subito prese a camminare con le braccia avvolte strettamente intorno alla macchina fotografica.
« Ali, lascia stare la nostra piccola Lily, è ancora sconvolta dalla performance di Fabian… » iniziò a dire Emmeline, ma Lily scosse la testa in segno di diniego e piegò la testa di lato per qualche secondo.
« Tralasciando il fatto che sono ancora arrabbiata con voi, devo dire che sono rimasta colpita dai tre protagonisti… Erano incredibilmente bravi. Voi non avete notato quanto fossero in sintonia tra di loro? » domandò e subito vide un sorrisetto malizioso formarsi sulle labbra delle due amiche. Una ragazza troppo piccola per essere realmente iscritta alla London University la travolse, continuando a parlottare eccitata con la propria amica, che sembrava non farsi scrupoli di riempire di gomitate le persone che intralciavano loro la strada.

« Dobbiamo assolutamente arrivare lì prima degli altri! Magari ci vedono! Magari decidono di concederci un premio come fan più accanite e…. »
Lily colse uno stralcio di conversazione e si girò a bocca spalancata verso le proprie amiche, che la guardavano ancora ridacchiando malignamente.
« Ma le avete sentite? Cioè, manco dovessero andare da, non so, Johnny Depp e Orlando Bloom o... »
« Ma davvero non hai ancora capito? Buon Dio, Evans, per essere una che prende il massimo a tutti gli esami sei un po’ preoccupante, sinceramente… » le disse Emmeline, un attimo prima che Lily fosse spinta in avanti dalla folla e cadesse addosso a un paio di bambini che le rivolsero uno sguardo terrorizzato.
« Lily Evans, vai ancora in giro a spaventare i bambini? Non cambi mai, allora! » esclamò una voce che Lily conosceva terribilmente bene. Una mano grande e callosa la aiutò a rialzarsi in piedi e poco dopo sentì un refolo d’aria accarezzarle la faccia.

« Gideon Prewett, se ti aspetti che io lasci da parte il mio costume da strega cattiva vuol dire che proprio non mi conosci! » rispose la ragazza, lasciandosi andare ad un sorrisetto di scherno. Gideon alzò una mano e le scompigliò i capelli, prima di lasciarle un buffetto sulla guancia che fece ritornare alla mente di Lily vecchi ricordi. Gideon aveva le stesse spalle larghe, gli stessi capelli rosso fiamma, le stesse esagerate lentiggini e persino gli stessi occhi blu scuro di Fabian e l’unica cosa che probabilmente permetteva alla gente di distinguerlo dal gemello erano le mani: se quelle di Fabian erano delicate e agili, quelle di Gideon erano callose e rovinate, temprate dal duro lavoro e dagli agenti atmosferici.
« Allora, che ci fai qui? » le domandò il ragazzo, costringendola ad interrompere le proprie riflessioni. Lily sapeva che se fosse arrivata a pensare alle mani di Fabian e al loro tocco non sarebbe più riuscita a riprendersi e fu per questo che sorrise grata all’amico, come se lui l’avesse distratta di proposito per impedirle di farsi male da sola.
« Sono stata trascinata con l’inganno, con la scusa di fare da fotografa ufficiale » spiegò lei, appiattendosi contro il muro quando una delle due ragazze di poco prima le passò davanti a passo di marcia.
« Oh, beh, non avrebbero potuto trascinare qui con l’inganno una fotografa ufficiale migliore! Mia mamma ancora va in giro a mostrare a tutti quelli che entrano in casa nostra la foto che hai fatto a me e a lei qualche anno fa, pensa tu! » le disse Gideon, facendola scoppiare a ridere immediatamente. Lily ricordava bene il giorno in cui aveva scattato quella foto in cui Leanne e Gideon ridevano come matti di fronte ad un Fabian inesorabilmente confitto a Monopoli da Lily. Un groppo di nostalgia le afferrò la gola e Lily si costrinse a sorridere per impedire che i ricordi la assalissero nuovamente.

« Lilly-Trilly dove sei finita? Oh, ciao Gid! » esclamò Alice, spuntando fuori dalla porta con i capelli piuttosto arruffati. Alle sue spalle, Emmeline aveva un’aria disgustata e Lily intuì che fosse riferita alla macchia che campeggiava sulla sua camicia – cos’era, poi? Frullato alla fragola? Chi diavolo si beveva del frullato alla fragola in un teatro? – e che minacciava di espandersi ogni secondo di più.
« Disgustoso. Perché qualcuno dovrebbe bere del frullato alla fragola in un teatro? » stava appunto dicendo Emmeline, mentre salutava con un gesto distratto Gideon e tornava ad osservarsi la camicia.
« Dai, Emma, te la pulisco io » si offrì Lily, versando un po’ di acqua dalla bottiglietta che teneva dentro la borsa sopra un fazzoletto di carta. Emmeline le sorrise riconoscente e lanciò uno sguardo divertito ad Alice, che sembrava trovare particolarmente divertente l’infastidire il proprio cugino con una serie di domande a proposito della sua vita privata.

« Quindi la conosco? Hai detto che viene all’università da noi, quindi io devo conoscerla! Per forza, io conosco tutti! » stava esclamando Alice, strattonando il cugino per una manica con tanta forza che probabilmente, se avesse continuato per qualche altro minuto, sarebbe riuscita a strapparla.
« Lice, lascia in pace il povero Gideon. Non volevi andare a salutare Frank e a marcare il territorio dopo che… » le iniziò a dire Lily, dopo essere riuscita a rendere la macchia sulla camicia di Emmeline un po’ meno rosa di quanto fosse in precedenza.
« Dopo che quelle due hanno detto che De Guiche era stato particolarmente bravo! Ah, particolarmente bravo, glielo do io, il particolarmente bravo, ad essere fidanzato con me, però! »strillò lei, iniziando a camminare frettolosamente verso l’uscita degli attori, intorno alla quale si era creata di nuovo una certa calca.
Dopo che Alice ebbe strillato più volte un “Sono la fidanzata di De Guiche e pretendo di vedere il mio ragazzo prima di voi”, Lily si ritrovò catapultata in mezzo ad una serie di ragazzi e ragazze che erano per metà in costume e per metà no. Si aggrappò con disperazione alla manica di Alice e fu con sollievo che riuscì a seguirla fino al punto dove si trovava Frank senza essere schiacciata da decine e decine di persone.
Mentre Alice salutava il fidanzato, Lily si girò a cercare Emmeline e Gideon con lo sguardo, ma prima che potesse anche solo girare su se stessa per vedere se erano rimasti indietro, una voce la costrinse a bloccarsi.

« Dimmi come hai fatto a… domare quei cosi! » esclamò quello che era senza dubbio Fabian Prewett. Un’ondata di gelo si diffuse per tutta la spina dorsale di Lily e lei si impedì fisicamente di voltarsi come una ragazzina impazzita.
« Innanzitutto, quei cosi sono i miei capelli. Seconda cosa, non te lo dirò mai, credo che mi prenderesti in giro a vita » stava dicendo una seconda voce, che Lily trovò incredibilmente familiare. Era quella dell’attore che aveva interpretato Cyrano, eppure ora che non era più impostata e che era tornata normale e leggermente arrochita per lo sforzo a Lily sembrava una voce che aveva già sentito in precedenza.
« Oh, ha usato una piastra! »
« Prongs si è piastrato i capelli, Prongs si è piastrato i capelli e si è messo pure il mascara! »
« Moony, Pad, siete irritanti e oserei dire anche degli emeriti stronzi! Avevate giurato di non dirlo a nessuno! »
Sarebbero bastati i soprannomi, probabilmente, a far accendere una lampadina in testa a Lily. Ma quando lei si girò con gli occhi spalancati e un rivolo di sudore freddo che le stava scendendo giù per la schiena e tutti i suoi sospetti furono confermati, Lily decise che sarebbe voluta sprofondare.

« Non posso crederci, Lily Evans ad un nostro spettacolo teatrale! Quale onore, dico sul serio! » esclamò Cyrano, con il naso stretto in una mano e i capelli innaturalmente lisci che gli ricadevano sulla fronte.
Lily incrociò le braccia al petto e si costrinse a respirare nuovamente, mentre l’idea di uccidere Emmeline e Alice andava formandosi sempre più chiaramente nella sua testa.
Cristiano –che non era più Cristiano, dal momento che stringeva la parrucca bionda tra le dita sottili e teneva la camicia accuratamente slacciata sul petto – le indirizzò un sorrisetto malizioso, appoggiandosi con un braccio alla spalla di Cyrano, mentre alle loro spalle un paio di ragazzi la scrutavano curiosi.

« Non credere che l’abbia fatto per te, James Potter – un sospiro affranto, una serie di maledizioni lanciate tutte mentalmente – Non credere assolutamente che io l’abbia fatto per te »
 



Writ's Corner
Incredibilmente in tempo, non trovate? 
Anyway, mi sono innamorata di questa storia, come una mamma orgogliosa del proprio bambino, quindi non riesco a starle lontano troppo a lungo.
Alcuni brevi appunti sulla storia:
1) Sono un'appassionata di teatro e un'aspirante attrice, Cyrano è stato il mio primo spettacolo teatrale in cui ho recitato e ad oggi resta ancora uno dei miei preferiti. Sul serio, se non lo conoscete, informatevi, leggete la trama o cercate qualcosa su internet. E' patrimonio dell'umanità, a mio avviso
2) "Merda merda merda" è una frase superstiziosa che si pronuncia a teatro prima di entrare in scena, come buon augurio. Mi sono divertita a giocare per tutto il capitolo con questa cosa.
3) Sono in scena JPott e SBlack come avrete notato, anche se non sono loro i veri protagonisti. Cosa ne pensate di questo primo accenno a Gideon e Fabian?
4) Ho iniziato a scrivere questi capitoli prima di diventare una fuorisede. Poi sono andata a vivere con delle coinquiline e (leggetelo con il tono alla "ciao mamma" di quelli in tv che salutano "qualcuno a casa") vorrei dire che mi dispiace per loro, visto che devono convivere con me che sono una sorta di Lily Evans un po' meno estrema (solo perchè sono telefono-dipendente e apro poco il freezer, o sarei stata in grado di fare lo stesso, believe me)

Ci sentiamo presto
W

 
   
 
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