Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Asu chan    05/04/2017    2 recensioni
Lucy Heartphilia, figlia del Duca Jude Heartphilia, orfana di madre, compie diciassette anni entrando in quella che suo padre reputa l'età da marito. E dunque è tempo che incontri un pretendente e pensi al suo matrimonio, riguardo cui lei, ovviamente, non ha diritto di parola. Potrà liberarsi dal fardello della nobiltà, da lei tanto odiato, e vivere come tutti gli altri? Riuscirà a fuggire da un padre tanto autorevole?
[Rating Arancione per ogni possibile evenienza 8D]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Levy McGarden, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dopo le tenebre arrivò la luce. Lucy sbatté le palpebre e si trovò circondata da un mare di latte. Tutto era candido e tiepido, comodo come un nido di bambagia che l’accoglieva in ogni direzione. Per lunghi attimi si sentì in pace, poi i ricordi, dapprima indistinti, iniziarono a farsi chiari e a turbarle il cuore. Come su una tela, nell’ambiente attorno a lei si dipinsero il volto di suo padre, e poi quello di Natsu, di Levy e Gajeel. Le parve di sentire le loro voci concitate, anche se molto lontane, ovattate e confuse.
 
« …ucy… »
 
« …on me… »
 
« …i gli occhi… »
 
Dicevano così, ma era impossibile stabilirlo con certezza, tanto erano distanti e offuscate.
La ragazza si guardò intorno, cominciando a percepire una certa ansia crescerle nel petto, rovinando con un gelo fastidioso quella sensazione di calore e tranquillità perfetta in cui si era crogiolata per qualche lungo istante. Cercò di muovere gli arti, ma era come se fosse invischiata in un fluido denso e colloso che le rendeva faticosissimi i movimenti. Con il panico che iniziava a ghermirla, tentò disperatamente di divincolarsi e si riempì gli occhi delle immagini dei suoi cari che si moltiplicavano attorno a lei, quasi richiamati dalla sua mente che prendeva a rievocare i loro ritratti disperatamente, uno dopo l’altro, colorando il mondo latteo. Le sfuggì un grido e si rese conto che, almeno, poteva parlare.
 
« Gajeel! Gray! Juvia! Erza! Master! » li chiamò tutti, uno per uno, con quanto fiato aveva in gola, ma le parve che la sua voce rimbombasse a vuoto. Per ultimo, con disperazione, urlando anche con il cuore, chiamò lui: « Natsu…! »
 
Se era sprofondata in quel luogo e non riusciva a capire dove si trovasse, né tantomeno a uscirne, aveva bisogno di loro. Aveva bisogno del mago del fuoco, non poteva farcela da sola. Gridò e tentò di liberarsi da ciò che la teneva bloccata per un tempo che le parve infinito, poi, pian piano, si arrese. Si acquietò e si guardò intorno, tentando di ragionare con calma. Sembrava un posto mistico, del tutto privo di qualsiasi tipo di entrata o di uscita. Probabilmente un incantesimo. Sì, doveva essere una magia. Il problema era: come ci era finita, e come ne sarebbe uscita?
 
« Non è magia, Lucy » disse una voce dolce, che echeggiò nel luogo come aveva fatto quella dell’ereditiera fino a poco prima. La biondina sussultò, ma qualcosa in quel tono le impedì di spaventarsi: invece sentì una grande calma e fu felice che qualcuno fosse lì con lei.
 
« Chi c’è? » domandò immobile, perfettamente tranquilla.
 
Le immagini dei suoi cari tremolarono e sbiadirono, cedendo lentamente il passo a una figura femminile sempre più definita. Era esile e procedeva quietamente verso Lucy, rendendo i suoi tratti man mano più riconoscibili: aveva la pelle bianca, grandi occhi verdi come quelli di una bambola, una veste rosa con uno strascico molto sobria nelle decorazioni e lunghissimi capelli talmente biondi da sembrare bianchi che strisciavano al di sopra della coda dell’abito. Era bellissima e molto giovane. Stava sorridendo.
 
« Non è magia » ripeté affettuosamente, le mani nascoste nelle amplissime maniche della veste, accostate l’una all’altra come fossero una sola.
 
« Va bene » assentì la giovane Heartphilia, incantata dalla visione. Il panico che l’aveva attanagliata sembrava già un ricordo lontano. « Allora dove siamo? Chi sei? »
 
« Prima di tutto permettimi di liberarti » mormorò l’altra, separando le maniche.
 
Con un gesto leggero e fluido tracciò un piccolo arco nell’aria e d’un tratto gli arti di Lucy ebbero rinnovata mobilità. La ragazza si osservò le mani, sorpresa, constatando come la sua pelle sembrasse molto più pallida e luminosa di quanto non fosse mai stata.
 
« Va meglio, vero? »
 
La biondina sollevò lo sguardo e annuì, senza sapere bene cosa dire. Fortunatamente fu l’altra a continuare il discorso.
 
« Ne sono lieta. Ora possiamo parlare più comodamente » esordì, unendo nuovamente le maniche dell’abito rosa. « Io sono colei che conosci come Principessa delle Stelle. La prima, in effetti. »
 
L’ereditiera fissò l’interlocutrice a bocca aperta.
 
Eh?
 
« C-come scusa? »
 
La giovane donna sorrise gentile.
 
« Sono la Principessa delle Stelle. »
 
Un breve silenzio.
 
« Ma… Ma tu dovresti- »
 
« Essere morta. Sì, certamente » concluse per lei la visione, senza scomporsi minimamente. Sembrava perfettamente a suo agio, come se stesse parlando del tempo atmosferico.
 
Sebbene la sua presenza fosse assolutamente tranquillizzante e anche l’ambiente fosse del tutto quieto e pieno di un morbido tepore, Lucy non poté fare a meno di sentire una sensazione di gelo sgorgarle nel petto. Le parve anche di sentire del sudore freddo sul collo. Prese un bel respiro, tentando di assorbire la sensazione benefica che si irradiava dall’altra.
 
« D’accordo. Allora sei la Principessa delle Stelle, giusto? »
 
« Sì. »
 
« E sei morta. »
 
« Giusto. »
 
« Allora perché io ti sto vedendo? Sono morta? Questo è l’aldilà? »
 
Le sue stesse parole causarono un brivido gelido lungo la spina dorsale della ragazza. L’ambiente in cui si trovava teneva a bada nei recessi del suo cuore un terrore duro e assoluto che quel discorso stava alimentando. Non poteva, non doveva essere morta. Non per lei stessa, ma per coloro che sicuramente l’avrebbero pianta. Levy, Erza. Natsu. Il cuore le si strinse dolorosamente. Il silenzio che la Principessa lasciò intercorrere prima di rispondere fu per Lucy una sottile agonia.
 
« No, non è l’aldilà. O almeno, non esattamente. »
 
La biondina sentì un solo parziale sollievo. Aggrottò le sopracciglia.
 
« Cioè? »
 
« Diciamo che è una specie di limbo » tentò di spiegarle lo spirito con dolcezza. « Non sei nell’aldilà, ma non sei nemmeno del tutto nel mondo terreno. Né morta né viva. In questo momento puoi guardare nelle profondità della tua anima, che infatti è dove ci troviamo. »
 
La giovane Heartphilia fissò stupefatta l’interlocutrice.
 
« Siamo dentro di me? »
 
« Semplificando, direi di sì » affermò la Principessa. « Anche se è un po’ più complicato di così. »
 
Lucy prese qualche istante per guardarsi ancora intorno. Il terrore era ancora là, in fondo al cuore, ma se non altro non era morta. E la sua anima sembrava un bel posto. Chiuse gli occhi e si concentrò sul calore e la quiete del luogo e su quella, forte e avvolgente, che percepiva dall’altra presenza. Sollevò le palpebre e si concentrò su di lei, tanto bella e splendente da offuscare le immagini di chi la proprietaria dell’anima amava.
 
« E perché tu sei qui con me? Con me e con tutti gli altri. »
 
« Perché siamo una parte dell’altra » disse con infinita tranquillità, quasi con affetto, l’altra. « Un po’ della mia anima si è fusa alla tua, permettendomi di reincarnarmi in te. Per questo motivo possiamo usare la stessa magia, il potere della Luce e della purificazione. »
 
« Quindi le leggende sono vere! » esclamò subito l’ereditiera, sconcertata.
 
Lo spirito scoppiò a ridere, riempiendo l’ambiente di un suono dolce e cristallino identico alla sua voce.
 
« Le leggende contengono spesso un fondo di verità, in effetti » disse infine.
 
Mi sembra di aver già sentito qualcosa del genere da qualche parte, sorrise tra sé la biondina, in mezzo allo stupore per la rivelazione. Allora non erano davvero solo speculazioni di una bibliotecaria sognatrice! Levy avrebbe sicuramente fatto i salti dall’emozione una volta che lo fosse venuta a sapere. Già… Levy! E tutti!
Mettendo da parte la sorpresa, si concentrò su ciò che era più urgente.
 
« Senti, io… Sono lusingata dal fatto che tu abbia scelto proprio me, perché grazie al tuo potere ho potuto combattere con e per chi amo » cominciò, prima incerta, poi sempre più decisa. « Però è proprio per loro che non posso rimanere qui, come sono sicura che capirai. C’è un modo per uscire? Per tornare a vivere del tutto? »
 
La Principessa abbassò le mani e assunse un’espressione vagamente mesta.
 
« Senza rendertene conto tu, piangendo, hai usato il potere della purificazione » iniziò. « Contrariamente rispetto al potere della Luce, però, che è una magia dal funzionamento analogo alle altre, sebbene sia esclusiva mia e delle Principesse da me scelte, il potere della purificazione ha un costo molto alto. »
 
Fece una pausa, ma Lucy aveva già idea di dove volesse andare a parare.
 
« Sacrificando la propria energia vitale, si può purificare un animo reso oscuro dalla crudeltà e dalla sofferenza » spiegò piano lo spirito, e ogni parola si incise nella coscienza dell’ereditiera come un ferro rovente. « A seconda del grado di corruzione dell’animo in questione, il prezzo richiesto sale. »
 
« Come faccio a capire se c’è una possibilità? » domandò la biondina, e la voce le tremò appena. L’interlocutrice le sorrise.
 
« Io non ho avuto la possibilità di raggiungere questo limbo » disse semplicemente. Non c’era tristezza nella sua voce. « Lo spirito di tuo padre era molto stanco e rovinato, ma forse c’è speranza per te di sopravvivere. »
 
La tenue fiammella della speranza si accese nel cuore dell’ereditiera, ammorbidendo il gelo che l’aveva attanagliato.
 
« Davvero? Come posso fare? »
 
« L’amore » rispose dolcemente la Principessa, ma Lucy la guardò senza capire. « Hai detto di aver lottato con e per le persone che ami. Dunque non è finita, devi combattere ancora per loro. Se i sentimenti che vi uniscono sono forti e sinceri, forse potrai tornare da loro. Concentrati su questo. »
 
La giovane Heartphilia annuì con forza, poi chiuse gli occhi. Era un po’ come l’addestramento di Polyushka, quando aveva imparato a controllare la magia della Luce. Percepì lo sguardo dell’apparizione su di sé. Si concentrò con tutte le sue forze sull’affetto reciproco che la legava ai suoi amici e sentì un sentimento caldo e sincero intiepidirle i sensi e la coscienza.
 
« Stai andando bene » la incoraggiò la voce della Principessa. Non poteva vederla, ma il suo sguardo attento le indagava i connotati. La stava mettendo alla prova: voleva verificare quanto forte fosse il suo amore, e quanto la sua volontà. Quando le immagini dei suoi cari diventarono dei teli intensamente colorati tutto attorno a loro, senza lasciare nemmeno un angolo libero, esplose in un sorriso candido e colmo di affetto.
 
Lucy si sentì avvolgere da un altro profondo calore proveniente dall’esterno e socchiudendo gli occhi si rese conto che lo spirito l’aveva abbracciata. Il sentimento si rinvigorì e la inondò con tale forza che l’intero mondo attorno a lei cominciò a farsi sbiadito e indistinto, come se stesse iniziando a scomparire.
 
« Tu mi hai ringraziata per averti dato il mio potere » disse improvvisamente la Principessa circondandola con tenerezza. « Ma sono io che ti ringrazio, perché è la tua anima pura che mi ha permesso di vivere insieme a te. Sei una brava ragazza, Lucy, e tutti coloro che tu ami e hai amato ti amano e ti hanno amato a propria volta. I tuoi sentimenti sono forti e sinceri e me l’hai confermato: perciò ti donerò la mia energia spirituale e potrai tornare indietro. Fai tesoro di questi sentimenti e sii forte… Un giorno, quando sarà giunta la tua ora, ci incontreremo di nuovo. »
 
Sentendo le dolcissime parole della Principessa, Lucy sentì la commozione muoverla, e mentre quel piccolo mondo che lei stessa conteneva si sgretolava, capì che non avrebbe più avuto paura di morire.
 
 
Le ci vollero diversi istanti per capire che le lacrime che sentiva inumidirle le palpebre chiuse erano vere. La seconda cosa di cui ebbe coscienza fu il sudore che le incollava i capelli alla fronte e i vestiti al corpo. Poi, si accorse di un calore anomalo chiuso intorno alla sua mano sinistra, unito a una sensazione di morbidezza tra la guancia e la spalla sullo stesso lato. Il profumo che le riempì le narici subito dopo le parve il più dolce del mondo. Con uno sforzo che reputò immenso, aprì lentamente gli occhi, rischiando di rimanere accecata dalla luce che le invase le pupille. Batté le palpebre diverse volte e si ritrovò a fissare un soffitto lilla che la lasciò paralizzata per quella che le sembrò una bellezza unica e semplice. Dopo lunghi istanti in cui si crogiolò di quella vista, si voltò alla propria sinistra per appurare la fonte del profumo, della morbidezza e del calore, e il suo cuore rischiò di esplodere dalla gioia.
Si riempì gli occhi ancora lucidi di quella zazzera rosa che giaceva accostata alla sua spalla e le venne nuovamente da piangere. Sentiva di non averlo mai amato in quel modo prima, come se i suoi sentimenti, messi alla prova dalla Principessa delle Stelle, ne fossero stati anche alimentati e moltiplicati. Dolcemente, ma con qualche difficoltà, come se non si fosse mossa per anni, gli strinse la mano che era intrecciata alla sua sul letto su cui giaceva. Natsu mugolò qualcosa e Lucy ridacchiò piano. Strinse nuovamente la presa e stavolta la testa del mago del fuoco si rizzò all’improvviso, gli occhi verdi spalancati e increduli.
 
« Ciao » sussurrò la biondina con un filo di voce.
 
Il ragazzo la fissò senza dire niente. Le sue labbra si schiusero appena, poi si strofinò energicamente gli occhi con la mano libera e infine le passò le dita sul viso e fra i capelli, più volte, con tocco sempre più tremante. L’ereditiera riusciva a sentire le sue membra fremere e lo lasciò fare, assaporando quel contatto fisico avidamente. Tutto le sembrava nuovo, speciale, milioni di volte più bello di quanto le fosse mai sembrato. Alla fine il rosato le passò entrambe le braccia dietro la schiena e la strinse a sé con tutta la forza che aveva, quasi schiacciandola contro il suo corpo muscoloso. La giovane Heartphilia sorrise e sollevò piano le braccia, quietamente, ricambiando l’abbraccio con amore e, quando si accorse dai sussulti nella schiena dell’atro che lui stava singhiozzando sommessamente nell’incavo della sua spalla, lo accarezzò con dolcezza.
 
« Si può sapere cosa diavolo stavi facendo? » rantolò alla fine Natsu, senza separarsi da lei. « Sembrava che non ti saresti più svegliata… Eri fredda come il ghiaccio. Pensavo di averti persa » e qui la sua voce si ruppe, dando sfogo a tutta la disperazione che doveva essere cresciuta nel suo cuore fino a quel momento, e che ora finalmente poteva essere sciolta.
 
« Sono qui » si limitò a rispondere la ragazza, incapace di dire altro. Lo strinse meglio tra le braccia e seppe con certezza che il giovane ora si sentiva completo e a casa esattamente come lei. « Non me ne andrò mai da nessuna parte. »
 
Per lunghissimi minuti rimasero l’uno stretto all’altra, ritrovandosi, finché il mago del fuoco non si fu calmato e la biondina non ebbe ritrovato un po’ delle sue forze. Dopodiché si separarono e, esaminando il viso del compagno, si accorse di quanto sembrasse stanco e provato. Aveva diverse fasciature pulite sparse sul corpo: attorno alle braccia, sulla fronte.
 
« Per quanto sono rimasta senza conoscenza? »
 
« Quasi morta, vuoi dire » sospirò lui, massaggiandosi le tempie con una mano e stringendo la sua con l’altra. « Due settimane. »
 
Lucy sgranò gli occhi. Ora non la stupiva sentirsi così senza energie.
 
« Non sapevamo che fare quando ti abbiamo portata a casa… Polyushka ha detto che dovevamo solamente pregare. Così ci ha solamente aiutati a darti da mangiare forzatamente e tutto il resto » le spiegò. Era molto sbrigativo, ma dalle sue parole trapelava l’ansia che doveva aver provato.
 
« Mi dispiace » mormorò la biondina.
 
« Chi se ne importa adesso che sei di nuovo qui » borbottò Natsu immediatamente, stringendole la mano. Nonostante l’aspetto sciupato, i suoi occhi splendevano di una luce ritrovata. Finalmente sorrise. « Senti, vado a chiamare gli altri, stavano morendo di preoccupazione per te. »
 
« E tu che mi dici? » lo punzecchiò l’ereditiera, ma ottenne solo uno sbuffo leggero che la fece ridere.
 
Il mago del fuoco si alzò in piedi ed uscì in fretta dalla stanza, chiudendo la porta con insolita delicatezza, quasi avesse paura di disturbarla. Bastò qualche minuto, però, perché fosse di nuovo spalancata con tale foga che la ragazza ebbe paura che si scardinasse, e una nuvoletta azzurra le piombò addosso, avvinghiandosi al suo collo e quasi soffocandola.
 
« Lucy! Lucy, cara Lucy… Stavo per morire dall’ansia e dalla paura! » squittì Levy tra i singhiozzi, guadagnandosi a sua volta un abbraccio affettuoso. « Quando ho letto quello che era successo alle Principesse delle leggende… Ho pensato che se non fossimo arrivati in tempo saresti morta. »
 
« Ma siete arrivati in tempo » la consolò l’ereditiera con un sorriso dolce. Sollevando lo sguardo, s’accorse di Gajeel che sospirava accanto a Natsu.
 
« è stata una sorpresa sapere che quelle favolette che si leggeva la tappetta erano vere » commentò, grattandosi la nuca e meritandosi un’occhiataccia da parte dell’ex bibliotecaria. « Comunque sono contento che tu non sia crepata. »
 
« Ti ringrazio » replicò la maga della luce lasciando che la ragazza dai capelli azzurri si staccasse dolcemente da lei e si sedesse meglio sul bordo del letto.
 
« Comunque questo qui sembrava impazzito, avresti dovuto vedere come piangeva » esclamò di nuovo il giovane dai capelli scuri rifilando una sonora pacca sulla schiena di Natsu, che ne fu destabilizzato e rischiò di cadere per la sorpresa e l’imbarazzo. « Non ho mai visto questo stronzetto così fuori di sé in vita mia. Pensavo che si sarebbe ammazzato se tu fossi morta. »
 
« La vuoi piantare con queste cazzate?! » ruggì il Dragneel, rosso per la vergogna, mentre assestava un pugno in faccia all’altro con tanta forza da scagliarlo fuori dalla porta, da dove arrivò un gemito soffocato.
 
Lucy dovette trattenersi dal ridere, lusingata, per evitare di alimentare l’imbarazzo del compagno, ma in cuor suo apprezzò la sfacciataggine di Gajeel. Il verso proveniente dall’esterno, comunque, fu seguito da un sonorissimo: « Ti sei forse rimbambito del tutto, brutto scemo? » e Gray fece il suo ingresso nella stanza, coperto di cerotti e piccole medicazioni.
 
« Non sono sopravvissuto alla battaglia del decennio per morire travolto da un Gajeel volante » ringhiò, fulminando il rosato con lo sguardo.
 
« Non sono affari miei » replicò quest’ultimo, già pronto alla rissa.
 
L’ereditiera non poteva sentirsi più felice nel vedere i suoi amici immutati, e il suo affetto crebbe a dismisura.
 
« Gray! Stai bene? » domandò per prima, sedando la possibile lite. Il ragazzo si voltò subito verso di lei, ignorando totalmente l’avversario.
 
« Sono duro a morire » rispose con un sorriso. « Ci hai fatti preoccupare. »
 
« Lo so, mi dispiace » rise la giovane. Poi, notando che era solo, iniziò a preoccuparsi: « Dov’è Lluvia? Sta bene? »
 
« Anche lei ha pensato bene di farci venire un bel colpo… Ma Polyushka è riuscita a sistemare le cose. Anche se non potrà alzarsi per un po’. È molto felice di sapere che ti sei svegliata. »
 
Lucy ne fu immediatamente sollevata. Dal tono con cui ne parlava, intuì che era successo qualcosa tra loro due, e che indubbiamente lui era al suo capezzale quando gli avevano riferito che si era ripresa. Le venne spontaneo un sorrisetto malizioso.
 
« Che c’è? » chiese il moro, perplesso.
 
« No, niente » fece la ragazza con l’aria di saperla lunga, giusto in tempo per veder entrare Erza, a bordo di una carrozzella, fasciata dalla testa ai piedi ma con un sorriso gentile, e Gildarts che spingeva il mezzo dietro di lei. Li chiamò per nome con entusiasmo.
 
« Grazie al cielo stai bene » sospirò la rossa, con l’aria di stare per commuoversi. « Siamo stati così in pena per te… »
 
« Specialmente mio figlio » esclamò il signor Dragneel afferrando all’improvviso il giovane, stringendogli il braccio attorno alla nuca e trascinandolo a sé. « Avresti dovuto vedere… »
 
« È un discorso che abbiamo già affrontato, grazie » sbottò il poveretto con rinnovato imbarazzo, rifilando una gomitata nello stomaco al genitore, che fu costretto a tacere. Erza, dal canto suo, storse il naso.
 
« Natsu, puzzi tremendamente » sentenziò guardandolo torva. « Mi vuoi dire che sei rimasto qui ininterrottamente per tutte e due le settimane? »
 
« A te cosa importa? »
 
« Ti sembra il modo di presentarti, per caso?! »
 
« Non mi sembravi preoccupata del tuo aspetto quando sei ritornata in braccio a quel tipo » fece notare l’accusato, e tutti capirono che aveva colpito nel segno quando la guerriera arrossì e riprese a inveire con più forza di prima.
 
Gajeel rientrò nella stanza massaggiandosi la guancia colpita e Lucy li osservò tutti dentro il piccolo locale, che era diventato più animato che mai. Le parve che tutto brillasse di una luce vivace. Tutto era molto più splendido di quanto ricordasse. Erza e Natsu continuarono a battibeccare; Gray non perse occasione di prendere le parti della prima; Gildarts appoggiò le mozioni con un serioso annuire del capo; Levy sospirò quando Gajeel fece un commento poco carino sul rosato e poi sorrise all’amica, stringendole le mani che teneva ancora fra le sue. L’ereditiera si guardò bene dall’inserirsi nella discussione affermando che a lei quello del compagno, lungi dal sembrare un afrore pungente, era parso l’odore migliore del mondo. Si limitò a ricambiare il sorriso dell’azzurra, sentendosi finalmente appagata e a casa. Poi si sentì pronta a fare la domanda che le era rimasta sospesa nella mente.
 
« Com’è finita a Palazzo? Voglio dire, gli altri stanno bene? »
 
Fu immediatamente chiaro a tutti il senso di quella richiesta. Calò il silenzio e Lucy, per la prima volta da quando si era risvegliata, percepì un chiaro senso di angoscia e disagio. Iniziò a preoccuparsi. Fece scorrere lo sguardo su tutti i presenti, ma ciascuno evitò i suoi occhi. Stava per aprire la bocca e chiedere spiegazioni, quando dalla porta fecero capolino Makarov, seguito da Polyushka e Wendy. Fu felice di vederli, ma la loro aria seria le confermò quella brutta sensazione che le era nata nel cuore. La piccola guaritrice le sorrise con aria commossa e la salutò timidamente con una mano, in un gesto dolce  che voleva dire “sono contenta che tu stia bene”.
 
« Sapevo che avresti fatto quella domanda » esordì il Master dopo che gli altri si furono spostati ai lati della stanza per fargli spazio. Levy si era alzata in piedi, pur rimanendo accanto al letto dell’amica, e Natsu si era nuovamente accostato a lei. Nonostante non si stessero toccando, Lucy riusciva comunque a sentire il suo calore intenso e rassicurante. Si sentì un po’ più tranquilla. « I mercenari sono stati arrestati. Dopo una devastazione simile, difficilmente le autorità avrebbero potuto ignorare ulteriormente cosa stava accadendo. Collaborando con molti dei maghi nascosti in città siamo riusciti a insabbiare il nostro intervento, quindi Fairy Tail non avrà conseguenze. Dovremo solo stare attenti a quello che facciamo per un po’. »
 
Quella era sicuramente una buona notizia.
 
« Sono tutti in prigione? »
 
« Ultear è fuggita durante la battaglia » intervenne Erza con una punta di disappunto nella voce. « Quanto a Gerard, si è costituito. Si è fatto arrestare volontariamente per contribuire a proteggere tutti noi. »
 
Alla giovane Heartphilia bastò uno sguardo per comprendere che la rossa ne stava soffrendo, perché quel gesto significava per lei molto più che per chiunque altro. Non disse niente, e avrebbe voluto che l’altra incrociasse il suo sguardo per capire tutto quello che avrebbe voluto trasmetterle, ma la maga dall’armatura splendente non sollevò gli occhi.
 
« Alcuni dei maghi di Fairy Tail erano feriti gravemente, ma sono tutti in via di guarigione » s’inserì Polyushka con la sua voce ruvida e seria. « Essendoti ripresa, ne abbiamo salvata la totalità. »
 
« Grazie al cielo » sospirò la biondina. Si sentiva sollevata che tutto si fosse risolto per il meglio. Non si sarebbe mai perdonata se qualcuno ci avesse rimesso la salute. Dopo brevi istanti di silenzio, guardò in attesa il più anziano. « …e mio padre? »
 
Chiederlo ad alta voce rese l’atmosfera nella stanza ancora più pesante, alimentando il disagio dell’ereditiera. Sapeva che quel presentimento che le gelava la spina dorsale non se ne sarebbe andato finché non avesse saputo la verità, e non poteva ignorarlo. Aveva paura, ma preferiva affrontare subito la realtà.
 
« Non ho mai visto un simile genere di magia » esordì infine la vecchia dai capelli rosa, dopo lunghissimi secondi di pausa. « Insieme alla tua, è probabilmente una delle forme più antiche e imprevedibili. Sono magie strettamente legate allo spirito e all’emotività di una persona. Purtroppo, ignorarne l’esistenza e non imparare a gestirla può rivelarsi estremamente nocivo. »
 
« Mi è stato detto… una volta » mormorò Lucy con un filo di voce. Avrebbe raccontato della Principessa delle Stelle, ma non in quel momento.
 
« L’animo e il corpo di Jude Heartphilia erano stati profondamente divorato dalla sua stessa magia » spiegò la guaritrice, senza che la sua voce tremasse. « Essa si è nutrita delle sue emozioni negative per troppi anni. Abbiamo scoperto tutto dopo averlo portato qui con te per tentare di guarirlo. »
 
La ragazza mantenne lo sguardo fisso sulla donna, tesa. Sentì il letto cigolare dolcemente e il braccio tonico di Natsu le passò attorno alle spalle. Il suo calore si irradiò immediatamente nel corpo della biondina, che percepì nello stesso tempo una maggiore calma. Aveva in sé l’energia della prima Principessa, donatale grazie all’amore che provava per gli altri, il calore del mago del fuoco e l’affetto di tutta la sua famiglia che era attorno a lei. Qualunque cosa fosse, avrebbe potuto farle male, ma avrebbe potuto affrontarla.
 
« Jude non ce l’ha fatta » disse infine Makarov, con tono calmo. Il modo in cui aveva pronunciato il nome dell’uomo non era più quello colmo di risentimento di una volta, ma era compassionevole, tranquillo, e questo fece vacillare gli animi di chi lo stava ascoltando. Lucy si sentì tremare, come se l’avesse colpita un masso dritto sul cuore, ma la presa del giovane Dragneel si fece più salda, stabilizzandola. « Ci ha lasciati due giorni fa. Tuttavia, per quanto affaticato e malato sembrasse nel corpo, non sembrava tale nell’anima. Era sereno. Era molto felice, Lucy. »
 
La ragazza vide e percepì la sincerità con cui il vecchio le stava parlando, e insieme al dolore della perdita percepì anche un’insolita gioia.
Ce l’aveva fatta. Con il suo potere era riuscita ad aiutare suo padre: aveva purificato il suo animo dalla sofferenza, dal terrore in cui era sprofondato per tutti quegli anni, rendendolo finalmente felice. Gli occhi le si riempirono di lacrime e le asciugò velocemente con le mani. Poi notò che Wendy si era avvicinata, e le tendeva una busta.
 
« Ti ha lasciato una lettera » mormorò la vocina della bambina, e con mano tremante la biondina accettò ciò che le stava porgendo. La aprì subito e cominciò a leggere avidamente.
 
Mia cara Lucy,
avevi ragione tu. I tuoi amici, questi maghi, usano la magia per il bene. Non ci hanno separati. Hanno riportato entrambi nel loro covo per guarirci, anche se non l’avrei meritato. Sono molto colpito. Non avevo mai pensato che la magia potesse essere utilizzata per il bene, ma tu e loro mi avete insegnato che invece è possibile.
Ho sempre avuto torto e me ne rammarico immensamente. Non posso tornare indietro e cambiare ciò che ho fatto, ma spero che d’ora in poi tu sarai felice. Per me è l’unica cosa che conta. Vorrei che Layla fosse viva per poter vedere che splendida giovane donna tu sei diventata. Se fosse rimasta lei sola, sono certo che avrebbe saputo crescerti meglio di me e sarebbe stata orgogliosa e fiera dei tuoi poteri. Le dirò tutto a breve, quando l’avrò raggiunta.
Quanto a te, invece, so che non ti sei ancora svegliata. Ma sono io che devo, che voglio andare da tua madre. Tu hai ancora molti anni da passare qui con la tua nuova famiglia e desidero che tu li viva tutti. È la mia ultima richiesta in qualità di tuo padre.
Non dolerti per me: io sono felice. Mi hai donato una serenità e una gioia che non provavo da quella sciagurata notte. Hai guarito le ferite del mio cuore. Quelle del mio corpo, invece, sono troppo profonde, ma non sono triste per questo. Ora che so che tu starai bene, non ho più una sola preoccupazione al mondo. So di andarmene tranquillamente.
Io e Layla veglieremo sempre su di te, non dimenticarlo mai.
Ti ho sempre amata, mia piccola Lucy.
Ti prego, non mi piangere. Sii felice, fallo per me.
Addio.
 
Papà
 
Nonostante le richieste di Jude, la figlia aveva cominciato a piangere copiosamente già a metà della lettera. Non sarebbe mai riuscita a trattenersi. Quando concluse la lettura, si strinse il foglio al petto e lasciò che i singhiozzi la squassassero, mentre Natsu la circondava con le braccia, consentendole di sfogarsi al sicuro contro il suo corpo. Nonostante tutto, non si sentiva triste. Si sentiva invece esplodere di commozione, amore e gioia per la vita che suo padre le aveva augurato, e che sapeva sarebbe stata splendente. Sarebbe stata felice anche per lui, anche grazie a lui, sarebbe vissuta sotto la protezione sua e di sua madre. Le si strinse il cuore dalla tenerezza. Dopo lunghi minuti, si asciugò le lacrime e piegò la lettera infilandola nuovamente nella busta. L’avrebbe conservata per sempre. Prese un bel respiro e sorrise sinceramente. Tutti la stavano fissando.
 
« Vi ringrazio infinitamente per esservi presi cura di mio padre » disse con voce ferma e tranquilla. Dopo un momento di sconcerto generale, ciascuno ricambiò il suo sorriso e la stanza tornò a sembrare calda e luminosa. « Era davvero felice. E lo sono anch’io. »
 
I sorrisi degli astanti si fecero dolci e sollevati. Poi, dopo qualche chiacchiera quieta, lentamente uscirono per lasciarla riposare, chi abbracciandola, chi dandole qualche colpetto in testa, chi semplicemente salutando. Rimase solo Natsu.
 
« Sei sicura di stare bene? » domandò lui, scrutandola un po’.
 
L’ereditiera si perse per qualche istante nei suoi occhi verdi, riflettendo. Si sentiva estremamente in pace e felice. Solo due settimane prima, entrando nello studio di Palazzo Heartphilia, non avrebbe mai immaginato di riuscire a sentirsi in quel modo. Gli sorrise dolcemente e posò la testa sulla sua spalla, lasciando che la cullasse piano.
 
« Sì » rispose calma, sentendo i muscoli del corpo del ragazzo rilassarsi a quel tono. « Non vedo l’ora di alzarmi da qui. »
 
Vide con la coda dell’occhio che le labbra del giovane si stendevano. Il suo posto era lì, con lui, con tutti loro.
 
Noi continueremo a vivere in questo mondo.
 
Perché lei era Lucy di Fairy Tail, l’ultima Principessa delle Stelle.





Angolo dell'Autrice Asu
E così il momento è (finalmente) arrivato. Il momento di lasciare andare questa fic~ è stata un'avventura a dir poco rocambolesca- Tra mille blocchi, perdite di idee e ispirazione, momenti di illuminazione con pagine e pagine di racconto che praticamente si scrivevano da sole (e le ore che passavano senza manco accorgersene, aiuto)... E voi che avete letto e recensito fino qui. Mi sono divertita moltissimo con questa mia primissima long fiction e spero sia stato lo stesso anche per voi, perché questa fanfiction è scritta sì per farmi divertire e sfogare, ma anche e soprattutto per far sorridere ed emozionare tutti voi lettori! Spero di essere riuscita a darvi qualcosa. GRAZIE INFINITE per essere arrivati con me alla fine di questo piccolo viaggio (che è durato MOLTO più del previsto. La fine che arriva dopo un anno e mezzo-): a chi c'è stato dal primo aggiornamento, a chi mi ha spronata a continuare, a chi l'ha scoperta da poco ma ha voluto leggerla fino alla fine, tutti quanti, grazie davvero <3
Stavolta c'è tanto spazio per la serietà e poco per la mia solita scemenza, vi chiedo perdono ahahahah~
Non escludo che in futuro possa arrivare un capitolo in time skip, ma per ora sento di poter dare la storia come conclusa, ve lo meritate AHAHAHHAH mi spiace tantissimo per tutto questo tempo privo di aggiornamenti! Spero di potervi rivedere nel momento in cui scriverò qualcos'altro su quel bellissimo mondo che è quello di Fairy Tail <3 (putroppo ho buttato giù, nel tempo, diverse idee per altre long. Mi dispiace tanto.)
Mi spiace un po' chiudere qui questo racconto, mi ha accompagnata per così tanto che quasi quasi sento la nostalgia ahahah Ma ehi, spero che almeno il finale vi sia piaciuto. Sono stata per settimane in crisi interiore per decidere come concluderla, cioè se far morire oppure no Jude. Alla fine ho scelto di seguire un po' l'andamento del manga (mi spiace per chi aveva sperato in una vita di famiglia al completo! Scusate D:)! Anche la prima Principessa immagino proprio abbiate capito a chi sia ispirata (e inizialmente aveva tutt'altro aspetto, quindi pensate un po'.) 8)
Insomma, anche stavolta ho sproloquiato (la cosa più scema è che l'ho fatto DOPO i ringraziamenti, quando generalmente lo si fa prima. Brava, Asu.)- Spero davvero che vi siate goduti questa... cosa... fino alla fine!
E, per l'ennesima volta, grazie.

Ja ne!
AnB
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Asu chan