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Autore: JEH1929    10/04/2017    1 recensioni
E così era stato deciso: avremmo abitato insieme.
Io mi ero gettata a capofitto nella novità senza pensare veramente cosa essa potesse veramente comportare, come mi succedeva sempre. Come al solito avevo riflettuto assai poco e così avevamo iniziato a visitare un appartamento dietro l’altro, quanto più vicini possibile all’università.
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“Sarò la tua sabbia, la tua erba, il tuo cielo, la tua felicità. Ti amo. Tua per sempre, Sana”
E mentre stringo fra le mani il libretto e non riesco a trattenere una piccola lacrima, che mi brucia gli occhi, penso a quanto la sorte possa essere ironica e a quanto sia facile che tutto ciò che pensavi avresti posseduto per sempre possa essere perduto in un millisecondo.
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Fanfiction su Sana e Akito e su quello che potrebbe essere loro successo dopo la fine del manga.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Aya Sugita/Alissa, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre aiuto Aya a sistemare i piatti in lavastoviglie, il campanello suona. Ovviamente nessuno si muove dal suo posto. Gomi stravaccato sul divano sul divano di fronte allo schermo della televisione, Hisae in camera a riordinare, urlando al suo ragazzo di andare ad aprire, Hayama in bagno a fare una doccia e Tsuyoshi impegnato a guardare gli ultimi documenti per l’iscrizione all’università. Il campanello suona nuovamente, una lunga suonata insistente. Aya sospira, esasperata.
- Vado io. – le dico e lei mi sorride grata.
Il campanello suona di nuovo.
- Aspettate! – esclamo impaziente.
Apro la porta e mi trovo davanti una ragazza che definire bella è dire poco. Appoggiata allo stipite della porta, mi guarda scocciata. Una maglia bianca risalta sulla pelle leggermente abbronzata, i jeans stretti e strappati, i tacchi vertiginosi, le labbra carnose e tinte con un leggero rossetto nude, ma soprattutto non posso fare a meno di notare i capelli evidentemente colorati di rosso che le ricadono in onde perfette fino a metà schiena. È bellissima.
- Era ora. – esclama.
- Scu… scusa, - esclamo imbarazzata – Penso che tu abbia sbagliato indirizzo.
- Come? Non abita qui Akito Hayama?
Ed è in quel momento che mi rendo conto della verità. Penso di essere rimasta per diversi minuti immobile a bocca aperta perché la ragazza mi guarda piuttosto sconvolta, mentre vedo le labbra muoversi, anche se non capisco cosa mi stia dicendo. Soltanto quando mi appoggia una mano su una spalla, mi riprendo, scuotendomi poco gentilmente la mano di dosso.
- Ti senti bene? – chiede.
Annuisco, facendole spazio per passare. Lei mi lancia un’altra strana occhiata, prima di entrare nell’appartamento.
- Sana-chan, chi è? – sento la voce di Tsuyoshi, ma non posso rispondere, perché non so esattamente chi abbia davanti.
Ma non c’è bisogno che dica nulla perché gli sguardi sulla nostra visitatrice sono migliori di ogni parola. Tsuyoshi lascia cadere la penna che tiene fra le mani, Aya smette di riordinare la cucina e perfino Gomi si distrae dal suo programma preferito per rivolgere un’occhiata famelica alla nuova arrivata. Certo che agli uomini basta davvero poco per mandare in tilt il cervello.
- Che succede? – Hisae, sentendo improvvisamente il silenzio calato nella stanza, esce dalla camera e nota prima la sconosciuta e poi lo sguardo che le sta rivolgendo Gomi, che, vedendo la sua ragazza, si affretta a distoglierlo.
Penso che la tensione nella stanza abbia raggiunto livelli mai visti prima, quando finalmente Aya riesce a rompere il silenzio imbarazzante, rivolgendosi alla nuova arrivata.
- Ciao, sei qui per Akito-kun. Adesso è a fare la doccia.
La ragazza le sorride, grata, anche se continua ad avere tutti gli occhi addosso.
- Io sono Tsuyoshi, il migliore amico di Akito-kun. – scosso dall’intervento della sua ragazza, finalmente anche Tsu interviene.
- Hisae.
- Gomi.
- E io sono Sana. – riesco a balbettare alla fine.
- E tu sei?
- Nori. – si presenta lei.
Fortunatamente il silenzio calato viene interrotto dalla porta del bagno che si apre e da Akito che esce con un asciugamano intorno alla vita. Alzando gli occhi si accorge del silenzio imbarazzante e poi nota Nori.
- Ciao. – le dice.
- Ciao. – lei sembra molto sollevata dal suo intervento e si affretta a seguirlo, senza che nessuno aggiunga niente.
Ed è soltanto in quel momento, quando la porta si chiude dietro quella ragazza bellissima, che mi accorgo di aver trattenuto il fiato per tutto il tempo e mi lascio andare ad un sospiro lunghissimo. Vedo Hisae avvicinarsi a me e dirmi qualcosa e nuovamente vedo le sue labbra muoversi e non sento alcun suono. E soltanto quando mi tocca riesco a capire che mi sta chiedendo se mi sento bene.
- Si, certo che va bene. – mi sforzo di apparire normale – ci siamo lasciati da un anno, è libero di andare avanti con la sua vita.
Nel momento in cui cerco di sorridere nel modo più convincente possibile, la porta della camera si apre e Akito e Nori escono.
- Quando hai intenzione di tornare?
L’occhiata che Akito lancia a Tsuyoshi è eloquente abbastanza e i due escono senza dire una parola in più di saluto.
Non che non sapessi dell’attiva vita sessuale del mio ex ragazzo. Ero più che preparata all’eventualità e nessuno me lo aveva mai nascosto. E non è neanche che sia gelosa, certo che no. O meglio, forse un po’ gelosa sì, ma soltanto perché mi sconvolge vederlo con qualcun altro. Una cosa è saperlo, un’altra è vederlo. E non posso dire che non mi abbia leggermente sconvolto, ma tutto questo sicuramente non per la motivazione che leggo sulle facce di tutti i miei amici. Non torneremo mai insieme. Punto e fine
 
Uscendo dal bagno non credevo che avrei mai assistito ad una scena così impagabile. La ragazza, che avevo conosciuto un paio di giorni prima in un pub, piazzata nel centro del soggiorno dell’appartamento che condivido con i miei migliori amici e con la mia ex ragazza con una maglia quasi trasparente, un paio di jeans striminziti e un paio di tacchi così alti che Kurata non si è mai sognata neanche di guardare da lontano. Ovviamente la prima cosa su cui mi è caduto l’occhio è stata l’espressione di Kurata, sembrava che qualcuno le avesse mozzato il respiro a metà o che le avessero dato da mangiare un boccone troppo grosso che non riusciva a buttare giù. In realtà avrei potuto decidere di vedermi con Nori anche da qualche altra parte, magari in un pub o anche a casa sua, tanto è lì che finiremo in ogni caso e sicuramente lei lo avrebbe preferito, visto l’occhiata di gratitudine che mi ha rivolto quando l’ho tolta da sotto gli occhi indagatori dei miei amici. Ma all’ultimo secondo non avevo potuto fare a meno di chiederle di passare da casa mia. E non me ne spiegavo il motivo. Cioè, in realtà me lo spiegavo, solo che non lo avrei ammesso per nulla al mondo. Volevo che la vedessero, che vedessero che razza di ragazza riuscivo ad ottenere, o meglio che vedesse che razza di ragazza potevo avere. Non che fosse più bella di Kurata, affatto. Nori aveva quella bellezza vistosa e quasi volgare, mentre la bellezza di Sana era così fine ed elegante… Insomma, lei non ne era affatto consapevole e sapevo, perché la conoscevo da così tanti anni, perché l’avevo vista crescere, perché era diventata una donna fra le mie mani, sapevo che avrebbe sicuramente fatto il confronto con sé stessa e questo mi dava una certa perversa soddisfazione. Non che l’amassi ancora, ormai era una storia passata, mi aveva spezzato il cuore troppe volte perché potessi anche solo pensare di poter tornare con lei, nonostante le domande e le insinuazioni di Tsuyoshi e addirittura di Gomi, che, per quanto possa essere mio amico, devo riconoscere che non è propriamente una cima. E il fatto che la trovi bella non significa niente. Lo è oggettivamente, come potranno testimoniare altri miliardi di suoi fan in giro per il mondo. E eccoci ad un altro punto dolente: il suo lavoro. Adesso dice di essersi presa una pausa, ma non ci crede neanche lei, non fino in fondo. E il fatto che abbia accettato la richiesta di Hisae ne è la testimonianza, così come il fatto che senta Kamura un giorno sì e l’altro pure. È ovvio che lui riuscirà a riportarla sul grande schermo. Non che sia geloso di Kamura, ma non l’ho mai potuto sopportare, dalla prima volta che l’ho visto, con quei suoi occhi azzurri e il viso gentile, è totalmente la mia nemesi.
- Mi stai ascoltando?
- Eh?
Alza gli occhi al cielo. Odio quando le donne non smettono mai di parlare. O meglio, odio quando le altre donne non smettono mai di parlare.
- Dimmi.
- Dove vuoi andare?
- Che ne dici del tuo appartamento?
La vedo scurirsi in volto e mi trattengo a malapena dallo sbuffare. Davvero credeva che volessi fare qualcos’altro con lei?
Continuo a guidare un po’, senza che lei apra bocca.
- Senti… non che tu non sia una bella ragazza. Ma le relazioni non fanno per me.
Terza volta che usciamo e già mi tocca fare questi discorsi. Detta da uno che si è messo insieme alla sua ragazza a dodici anni.
- Sei uscito da una relazione difficile? – chiede Nori.
La guardo stupito, non è poi così stupida.
- No. – mento.
Mi guarda per un secondo e sento i suoi begli occhi addosso.
- Andiamo a casa mia. – dice infine.
Anche se finalmente ho ottenuto quello che volevo, non mi sento così soddisfatto. Ma forse è perché non mi sento più soddisfatto di niente da un anno a questa parte. Ma devo smettere di pensarci: non torneremo mai più insieme.
 
 
**
Capitolo piccolino che introduce il punto di vista di Akito!
Volevo ringraziarvi per le recensioni, siete davvero carini! E così anche chi mi segue!
   
 
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