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Autore: WhiteNight    15/04/2017    3 recensioni
-lui non può chiamarmi Rosie, solo voi potete! E comunque non è questo il punto!- disse pestando un piede in terra.
-e qual è questo benedettissimo punto, me lo vuoi dire, in nome di Godric?-Rose improvvisamente perse tutta la carica e un leggero rossore iniziò a farsi strada tra le sue guance.
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Note a fine capitolo.
 
 
 
CAPITOLO 25:"Di risoluzioni tempestive e happy endings."
 
 
Albus però non aveva agito quella notte, e nemmeno quelle successive.
Semplicemente perchè Sarah faceva di tutto per evitarlo, arrivando perfino a tornare a casa sua con una scusa banale pur di non incrociare il suo sguardo; questo non aveva fatto altro che buttarlo maggiormente giù, e i commenti di quelli che dovevano essere i suoi familiari e i suoi amici non aiutavano di certo.
E così le vacanze natalizie erano finite senza nessun colpo di scena, tutti erano tornati al Castello e la magica banda si apprestava a risolvere un problema più pungente.
-Ti dico che andrà tutto bene, vedrai. La voce si sta già spargendo.
-Ma se siamo tornati da nemmeno mezza giornata! E poi non mi sembra che la gente lo sappia, non è ancora successo nulla di strano.
Dominique si voltò verso la cugina con sguardo ironico: -Molly Bella, andiamo, lo sai benissimo che in quanto a pettegolezzi non sbaglio mai. E infatti...
Spalancò il portone della Sala Grande: alla loro vista il vociare che fino a un secondo prima invadeva la stanza si spense immediatamente, e tutti puntarono gli occhi su di loro.
-Te l'avevo detto, gli si legge in faccia che lo sanno- le sussurrò.
L'altra le diede una gomitata, e si inoltrarono tra i tavoli facendo finta di niente.
Peccato che Lorcan Scamander si stesse dirigendo nella loro direzione, con l'intenzione di tornare nel Dormitorio, e non si era accorto della loro presenza finchè non era calato il silenzio.
Alzò il volto, incrociando lo sguardo con quello della Rossa, e l'intera Sala trattene simultaneamente il respiro, aspettandosi qualcosa.
La Bionda la prese per un braccio, trascinandola oltre il ragazzo senza neanche degnarlo di uno sguardo: fece però in tempo a lanciare un'occhiata in direzione della tavolata degli Slytherin, intercettando il ghigno che due certe Serpi si erano scambiate.
Sorrise sotto i baffi, soddisfatta: avevano abboccato alla grande.
 
 
 
 
[Sala Comune Gryffindor]
-Oggi ad Aritmanzia la gente non faceva che fissarmi. E' stato molto irritante, se devo essere sincero.- Lys si lanciò sul divano, mollando sgraziatamente la borsa coi libri ai piedi di esso.
James non distolse lo sguardo dal suo giornale, limitandosi a salutarlo con un cenno del capo: -E' inevitabile, siamo tutti al centro dello scandalo, chi più chi meno.
-Sono Molly e Lorcan quelli che si sono lasciati, non noi!
-Ma noi siamo la famiglia, e poi andiamo, dovresti esserci abituato. Almeno così sappiamo che la voce si è sparsa, è positivo.
Il biondo grugnì, poco convinto: -Mh, se lo dici tu. Le ragazze dove sono?
-Eliza, Rosie e Molly hanno quasi finito Divinazione e Dom sta arrivando. Tuo fratello?
-E' con Albie e Scorpius nel Dormitorio, vogliono vedere se riescono a intercettare Marcus e quell'altro, Alex o come si chiama.
-Buona idea, bravi.
La loro conversazione venne interrotta dall'arrivo di una esausta Dominique, che puntò immediatamente alle gambe del fidanzato, sedendocisi sopra.
James abbassò finalmente il giornale, rivolgendo la sua attenzione alla cugina: -Buongiorno principessa. Allora, novità?
Lei si stiracchiò, spalmandosi sul povero Scamander, che arrossì violentemente e cercò di controllare qualsiasi reazione: ci mancava solo che l'amico lo beccasse, e tanti saluti a tutti.
-Nei bagni delle ragazze rieccheggiano le risatine di stupide oche che festeggiano la libertà di Lorcan, e che si chiedono chi ha mollato chi. Ho passato un brutto quarto d'ora quando una ha accostato la nostra Molly a un epiteto davvero poco carino, cosa che ha scatenato le ire di Elizabeth e Sarah. Tra parentesi, la tua ragazza ha davvero un caratteraccio Jamie.
Una voce alle sue spalle le rispose, un tantino piccata: -Veramente tu ti sei lanciata con noi contro quelle streghe, quindi non fare tanto la superiore. Ciao ragazzi, comunque.
Si piegò per dare un bacio a James, scoccando contemporaneamente un'occhiataccia alla bionda, che le faceva il verso;  Lys poggiò la fronte sulla sua spalla, sussurrandole di smetterla e mordendole delicatamente il collo: poteva non sembrare, ma sapeva come gestirla.
Dom a quel gesto, infatti, rabbrividì, calmandosi immediatamente e accoccolandosi sul suo petto: il castano lo fulminò con lo sguardo, ma non ci fu nessuno spargimento di sangue.
-Comunque ora è ufficiale, tutti lo sanno. Compreso quello schifoso.
-E tu come fai a saperlo?
-Ho visto lui e il suo amichetto scambiarsi uno sguardo di intesa stamattina a colazione. Lo sanno, lo sanno. Scommetto che entrerà in azione stanotte, non vuole perdere tempo.
-Meglio così- Eliza sospirò, ringraziando con lo sguardo il fidanzato che le passava un bicchiere di succo di zucca -Così finalmente potremo fargliela pagare, e questa storia finirà una volta per tutte.
-Concordo- Dom si alzò, allentando il nodo della cravatta -Ora se non vi dispiace vado in camera mia a fare i compiti, sento che non ne avrò il tempo dopo cena. Amore, vieni?
Il biondo si alzò, sotto lo sguardo malizioso di Eliza e quello un filino minaccioso di James: -Oh andiamo, non guardarmi così. So benissimo che appena saremo andati via filerete anche voi in camera, quindi... buon divertimento.
Seguì la propria dolce metà su per le scale, scoccando un'ultima occhiata all'amico: lo sguardo minaccioso era diventato complice.
Alla fine, i maschi sono maschi.
 
 
 
 
 
 
Nel frattempo Sarah e Rosie si dirigevano verso i Sotterranei, con uno stato d'animo diverso però.
-Non stiamo andando al patibolo, potresti anche toglierti quell'espressione di dosso.
-E' quasi la stessa cosa per me.
La rossa rise, dandole una spinta scherzosa: -Oh andiamo, dovresti prenderla con più ottimismo! E poi basta che stai sempre vicino a me, Albie non ti darà fastidio vedrai.
La castana grugnì, esprimendo così la sua poca convinzione riguardo alla faccenda, ma continuò a camminare verso la loro meta.
Scoprirono però ben presto che la situazione era decisamente più complicata del previsto.
-Aspetta aspetta aspetta, dimmi se ho capito bene... avete incontrato quei due, esatto?
I tre ragazzi annuirono, incupiti.
-Marcus si è avvcinato a Lorcan, esatto?
Il diretto interessato grugnì incarognito.
-E gli...gli ha detto "complimenti, mi hai reso le cose più facili", per davvero?
Scorpius sbuffò, tenendosi la testa tra le mani: -Per davvero davvero. Cazzo, ho temuto il peggio.
-O è molto stupido o molto temerario. In ogni caso è molto pericoloso, dobbiamo stare attenti.
Sarah si avvicinò all'amica, turbata: -Pensate che sia il caso di posticipare il tutto, in modo da poter pensare a un piano di riserva?- Lei scosse la testa, mordicchiandosi un'unghia -No, ormai ce la dobbiamo giocare. Ma dobbiamo tenere la guardia alta, e non farci fregare.
Albus si alzò, avvicinandosi alle ragazze quasi inconsciamente; la castana dovette farsi violenza per non allontanarsi di scatto da lui.
-Poco prima che la cena finisca dobbiamo recarci qua, non tutti insieme però, desteremmo troppi sospetti. Direi che Lorcan deve essere il primo, insieme a Lys, poi Dom e Sarah, Eliza e James e io, Rosie e Scorpius. La mia camera e quella di Scorp sono le più vicine a quelle di Marcus e Alex, quindi saranno i nostri punti di ritrovo.
-Penso che sia un buon piano, ma Molly?
-Lei andrà con Marcus. E' essenziale che si allontanino insieme, lui non deve pensare che noi sappiamo o che siamo coinvolti. Molly gli si avvicinerà quando l'ultimo di noi se ne sarà andato, e poi... beh, poi entriamo in azione.- Aveva parlato con voce tremula, ma non era riuscita ad impedirselo.
Alzò lo sguardo, incrociando quello di tutti gli altri: erano tutti estremamente determinati, e questo non potè che tranquillizzarla.
Il momento dei giochi era finito, ora le cose si facevano serie.
 
 
 
 
La cena fu senza dubbio un momento di grande tensione e nervosismo.
Praticamente nessuno aveva toccato cibo, e non facevano che lanciarsi occhiate di sottecchi, per poi puntare lo sguardo su Molly, che fissava ostinatamente il proprio piatto ancora perfettamente pieno.
Al tavolo degli Slytherin la situazione non era certo messa meglio: tra Lorcan che massacrava l'arrosto e Albus che continuava a fissare l'orologio (per qualche motivo chiaro solo a lui, visto che non avevano stabilito nessun orario) Rose non sapeva dove sbattere la testa.
Fu quasi un sollievo vedere il biondo che si alzava e, biascicando una qualche scusa, si allontanava dalla Sala, con il fratello al seguito; passarono pochi minuti e fu il turno degli altri, e poi degli altri ancora. Alla fine si alzarono lei, Scorpius e Albus e si avviarono fuori, pregando in cuor loro che tutto andasse come previsto.
Molly lasciò passare qualche momento prima di alzarsi e accomodarsi con molta nonchalance alla tavolata verde-argento.
Più precisamente accanto a un viscido e ignobile personaggio.
-Posso?
Marcus la fissò con sorriso lascivo, prima di farle posto sulla panca: -Prego, è libero.
Come si sedette le mise immediatamente una mano sulle gamba, e la ragazza dovette remprimere un brivido di disgusto e l'istinto di scacciarla via.
-Allora... a cosa devo questo onore?
-Immagino che avrai saputo della novità.- Le parole le uscirono strozzate a causa del groppo che aveva in gola, ma questo sembrò soltanto divertirlo di più.
-Intendi della tua separazione dallo Scamander? Oh si, e ne sono profondamente amareggiato.
-Sai Marcus, non sono stupida. Puoi anche smetterla di fingere e arrivare dritto al punto, grazie.
Il biondo inarcò un sopracciglio: -Oh, vedo che ci sentiamo aggressive- la presa sulla coscia ri rafforzò ancora di più -Mi piace. Ma attenta, potrei diventarlo anche io. Ora ti dico come faremo: adesso ci alzeremo e, con calma, ci dirigeremo in camera mia, chiaro?
-Chiarissimo.
Si alzarono simultaneamente, ma lui prima si chinò verso l'amico per sussurrargli qualcosa: l'altro si limitò ad annuire, per poi sorriderle.
Sarebbe anche stato carino se non fosse stata tutta colpa sua e delle sue fottute foto.
 
 
 
 
[Camera di Scorpius]
-Saranno qua a momenti.
-Penso che vomiterò per l'ansia.
-Non su di me James, ti prego.
-Lys, potresti passarmi la bacchetta?
-Ehi aspettate, sento dei passi!
Tutti quanti si precipitarono verso la porta, accostandoci sopra l'orecchio.
Doveva solo arrivare il segnale e...
-Questa è camera tua?
Dom si girò verso Eliza, con gli occhi sgranati: -E' Molly!- sussurrò -E' lei, ci siamo!
L'altra annuì, pizzicando il braccio del fidanzato e di Lorcan, già pronti a fiondarsi in corridoio; i due la guardarono con fare da cane bastonato.
-Dovete rispettare il piano, non azzardatevi a rovinare tutto.
-Ma...ma è a una stanza di distanza! Potremmo facilmente risolvere il tutto ora!
-Dobbiamo fare in modo che non possa pensare a un qualche tipo di vendetta, non potete semplicemente uscire e massacrarlo di botte.
-Dobbiamo pazientare ancora un po'.
Lorcan si incupì: -Sono abbastanza stufo di aspett- 
Sentirono nuovamente un rumore di passi nel corridoio, e si misero tutti sull'attenti.
Era finalmente ora di entrare in azione... ma non ancora il loro.
 
 
Albus e Scorpius si lanciarono un'occhiata di intesa,e si fiondarono in corridoio.
Alex Tennevant li fissò con gli occhi sgranati e un'aria colpevole dipinta in faccia.
-Tennevant, ciao.
-Come mai da queste parti?
Il ragazzo boccheggiò un secondo davanti ai loro sorrisi fin troppo smaglianti, per poi cercare di ritrovare un minimo di contegno: -Niente di speciale, non penso di aver bisogno del... del permesso per passeggiare in corridoio.
Il biondo scosse la testa, massaggiandosi una spalla: -Mi dispiace dirtelo amico, ma penso sia proprio così. E sai perchè?
Aprì la bocca per rispondere, ma non fece in tempo: venne letteralmente scaraventato contro il muro dal corvino, una mano ben stretta sulla collottola e i piedi penzoloni.
Albus gli si portò a un millimetro dal volto con sguardo feroce; persino gli occhi erano cambiati, passando da un color smeraldo a un verde scuro e tenebroso.
-So bene dove stai andando, figlio di puttana, e se credi che te lo lasceremo fare ti sbagli proprio di grosso.
Scorpius dietro di lui ghignava contento: -Ora tu sarai così gentile da portarci in camera tua e darci tutte le foto che hai di Molly. Se provi anche solo a fregarci... beh, non penso che tu voglia conoscere le conseguenze, vero?
Mise mano alla bacchetta in un gesto di ammonimento: avrebbe voluto evitarlo, ma se fosse stato necessario non avrebbe certo esitato a Schiantarlo.
Avevano bisogno delle foto, in modo da poter proteggere Molly da qualsiasi altro ricatto. Una volta messe le mani su quelle, avrebbero potuto finalmente sistemare anche Marcus.
Il corvino scosse Alex un'altra volta, facendogli battere la testa: -Allora, farai il bravo?
Il ragazzo annuì, troppo spaventato per pronunciare anche solo una sillaba: piuttosto che sfidarli si sarebbe strappato un braccio a morsi.
Lo seguirono in camera; consegnò loro le foto senza opporre alcuna resistenza, non pensando minimamente alla possibilità di mentire o altro.
Rose si affacciò nella stanza, sorridendo: -Avete fatto?
-Foto recuperate!
-Non ne sta nascondendo?
Scorpius rise divertito: -Se la sta per fare nei pantaloni, figurati se ha il coraggio di mentire. Possiamo dirlo agli altri.
-Pietrificus Totalus.
L'incantesimo lanciato da Sarah sorprese tutti, in particolare il povero Alex, che si ritrovò a terra rigido come una pietra.
Il corvino la guardò, a metà tra lo scioccato e l'ammirato: -Che... che fai?!
-Scusate, è che volevo togliermi questo sfizio- ammise con un sorrisetto furbo.
Se avesse potuto l'avrebbe baciata là davanti a tutti; per il momento però evitò di farlo.
-Ok ok, dieci punti a Sarah. Ora andiamo, dobbiamo completare la missione.
Si precipitarono letteralmente dagli altri, spalancando la porta della stanza di Scorpius con veemenza, procurando un quasi-infarto a Lys.
-Abbiamo le foto, coraggio, sbrighiamoci!
Tra urla e imprecazioni euforiche il morale si risollevò, giusto il tempo di ricordarsi che Molly era da sola con un pervertito che non vedeva l'ora di metterle le mani addosso.
Ci fu un momento di silenzio, seguito da una corsa sfrenata verso la porta.
Speravano solo di arrivare in tempo.
 
 
 
 
Non si era mai sentita così tanto umiliata in tutta la sua vita.
Era là in piedi, semi-nuda, con quel porco schifoso davanti a lei che la fissava con sguardo lascivo, e non poteva fare niente.
Le accarezzò il collo con fare pensoso: -Strano, Alex è in ritardo. Immagino che dovremo cominciare senza di lui.
La ragazza sentì una leggera ondata di panico invaderla, ma cercò di mantenere la calma e guadagnare un po' di tempo: -Quindi era questo il vostro piano eh? Mi sembrava strano che quello là non volesse partecipare al divertimento.
-Gli amici condividono tutto, sopratutto... i giocattoli- la mano scese sul fianco, stringendolo con fare possessivo -ma l'impazienza mi gioca brutti scherzi, e non ho alcuna voglia di aspettare. Vorrà dire che il primo turno spetta a me.
La rossa non fece in tempo a metabolizzare le sue parole che si ritrovò le labbra del ragazzo sulle sue; reagì istintivamente mordendogli il labbro inferiore, ma lui le torse il polso con forza, sbattendola con malagrazia sul letto.
Si toccò il labbro ferito, il sorriso se possibile ancora più grande: -Oh, male, molto male. Non avresti dovuto mordermi in quel modo, sarò costretto a punirti.
Le si avvicinò minacciosamente, sfilandosi la cravatta: la usò per legarle i polsi, incurante dei suoi tentativi di difendersi e le sue suppliche. 
Più lei implorava, più la sua eccitazione cresceva; si allontanò per rimirare il proprio lavoro, la soddisfazione dipinta in volto.
Molly si sentiva nauseata, non poteva credere che le stesse capitando una cosa del genere, che una persona così perversa e malata potesse davvero esistere in quel Castello. La punta di panico che aveva provato prima si trasformò in vero e proprio terrore quando Marcus iniziò a togliersi la cintura lentamente, quasi a pregustarsi ciò che sarebbe accaduto da lì a qualche secondo.
Fece un passo verso di lei, e poi...
La porta cadde a terra con uno schianto, interrompendo l'avanzata del ragazzo.
Non fece in tempo ad imprecare che un tornado biondo lo catapultò a terra: Dominique Gabrielle Weasley in persona aveva letteralmente placcato Marcus, mozzandogli il fiato nel momento in cui la sua schiena aveva impattato con il duro pavimento.
-Ma che cazzo...
-Ti abbiamo cassato, lurido figlio di puttana!
Lorcan si precipitò dalla fidanzata, slegandole i polsi con mano tremante e offrendole il proprio maglione per coprirsi: -Tutto bene?
Lei gli sorrise, cercando di non scoppiare miseramente a piangere: -Potrei stare meglio, ma devo dire che la vostra entrata in scena è stata piuttosto spettacolare.
Lui sbuffò, trattenendo una risatina: -Sai com'è fatta la bionda, è un filino troppo impulsiva.
Marcus si rialzò, sputando per terra e voltandosi verso Molly: -Puttana, ti avevo detto di tenere la bocca chiusa, me la pa- James bloccò la sua vana minaccia tirandogli la testa all'indietro, una presa ferrea sui capelli e un sorriso crudele stampato in faccia.
-Ehi ehi, non pensi che sia davvero stupido da parte tua dire una cosa del genere?
-Peccato, e dire che pensavo fossi più furbo di così- Lys scosse la testa, fingendo disappunto.
-Hai giocato un brutto scherzo a nostra cugina, e non possiamo certo fartela passare liscia. 
Il ragazzo rise: -E cosa vorreste fare, dirlo a qualcuno? Non avete le prove.
-In realtà credo che ti sbagli, sai? Abbiamo le foto che il tuo amichetto ha scattato a Molly, senza il suo consenso, e con un po' di Veritaserum siamo riusciti a ottenere una sua confessione, dove raccontava tutto quello che avete macchinato, compreso il piano di stasera, che abbiamo prontamente registrato.- Rose rise di fronte alla sua espressione ora decisamente spaventata -Ah, e immagino tu sappia che mia madre, ovvero la zia di Molly, è Ministro della Magia, e che praticamente tutti i nostri genitori lavorano là. Penso che gli ci vorrebbe poco a farti espellere da Hogwarts. E farti vivere il resto dei tuoi giorni come un babbano non sarebbe così male, no?
-Io... vi prego, non... non potete.- Li fissò con fare supplichevole -Mi dispiace, non... non farò più niente, ma non potete denunciarmi, la mia vita sarebbe finita altrimenti!
Non vide il pugno di Lorcan, ma lo sentì: percepì distintamente il naso che si rompeva e lo zigomo che si frantumava; stavolta però decise saggiamente di stare zitto e non imprecare.
Il biondo lo atterrò con un altro pugno, sedendoglisi sulla bocca dello stomaco, in modo da bloccarlo.
-E cosa ce ne dovrebbe fregare, esattamente? Stanotte stessa andremo dalla Preside e le racconteremo tutto, e tu ci ringrazierai anche per non averti ammazzato di botte. Coraggio alzati, fuori c'è il tuo amichetto che ci aspetta. 
Lo rimise in piedi sollevandolo per la collotola, rischiando di spezzargli l'osso del collo; fece per trascinarlo fuori, ma si bloccò notando che Molly si avvicinava a loro.
-Prima mi hai detto che gli amici condividono tutto, specialmente i giocattoli, no? Bene, da bravi amici condividerete la stessa sorte. Chissà cosa vi riserva il fututo.
Gli rivolse un sorriso angelico, facendogli cenno di andare avanti.
Come uscirono dalla stanza trovarono Scorpius e Alex, il secondo al limite del collasso, che li aspettavano.
-E gli altri due dove li hai lasciati?
Il biondo sorrise: Albus era arrivato addirittura ad inginocchiarsi, pregandolo di inventare una qualche scusa e lasciarlo solo con Sarah.
La ragazza in tutto questo era in bagno perchè qualcuno le aveva"accidentalmente" versato la Burrobirra addosso.
-Mh, c'è stato un piccolo incidente, nulla di grave. Andiamo avanti senza di loro.
Gli altri si trattennero dalla tentazione di tempestarlo di domande, riservando la curiosità per un momento più adatto.
Il tempo di andare dalla Preside e poi il cugino non avrebbe avuto scampo.
 
 
 
 
 
 
Il corvino era seduto sul letto con le gambe incrociate e la pena nel cuore. Convincere Scorpius era stato facile, ma parlare con Sarah sarebbe stato decisamente più complicato.
Avrebbe dovuto spiegarle tutto con calma, soppesando le parole e cercando di non fare una delle sue solite puttanate.
-Ce la puoi fare, insomma, hai affrontato di peggio. Che diavolo.
La ragazza uscì dal bagno in quel momento, la camicetta magicamente ripulita; alla sua vista si gelò completamente, come se avesse visto una qualche creatura oscura apparire in stanza.
-E... e Scorpius?
-Lui, ahem, ha portato Alex dagli altri. 
-...e tu non sei andato con lui?
Albus si passò una mano sul collo, in preda al nervosismo: -Ho preferito stare qua ed aspettarti.
Lei annuì, mantenendosi a debita distanza, le braccia incrociate sotto il seno.
-Ora possiamo andare allora, ho finito...
-In realtà vorrei... parlare, se a te va bene. In realtà penso che non ti vada bene, ma dobbiamo decisamente parlare.
-Non ne vedo la necessità.- Il tono era evidentemente ostile, e questo non fece che mortificare il ragazzo.
Si alzò stancamente, avvicinandosi a lei: -Senti Sarah, tra noi ci sono mille malintesi e incomprensioni.
Lei sgranò gli occhi, paralizzandosi sul posto: -Io penso che la situazione tra noi sia piuttosto chiara. Siamo amici, anche se un po' incompatibili.
Quelle parole lo fecero scattare, non seppe neanche lui bene perchè: la calma che aveva cercato di mantenere evaporò via. Scattò verso di lei, facendola indietreggiare di botto.
Si ritrovò chiusa fra lui e il muro, senza via di scampo.
Sembrava la scena di uno di quei film d'amore da quattro soldi; se la situazione non fosse stata così deprimente avrebbe anche riso.
-Riscontro un piccolo problema nella tua versione: noi non siamo "amici", o meglio, potremmo essere ben altro.
La colorazione di Sarah era pericolosamente vicina al bordeaux, e anche le sue capacità oratorie erano ormai compromesse.
-Io...Al, spostati, per favore...
-Ascoltami! Tu mi piaci, e io ti piaccio!
-Tu non mi piaci proprio per niente!
-Hai risposto al mio bacio, non negarlo!- le ruggì in faccia, non riuscendo a trattenersi.
Lei si mise sulla difensiva, evitando il suo sguardo: -Non... non ci ho pensato, mi sono lasciata... trasportare.
-Stai mentendo! L'hai fatto perchè volevi farlo!
La ragazza strinse i pugni, infuriata, per poi spingerlo via: Albus cadde a terra come una pera cotta, fissandola con assoluto sgomento.
-Va bene, mi piaci, e allora? Non cambia niente, per te è stato solo uno stupido bacio, una cosa insignificante!
-Ti droghi Parker o sei seria?!
-L'hai detto tu, le tue labbra hanno pronunciato queste parole!
Il corvino strabuzzò gli occhi, confuso: -Io non ho mai detto niente del genere! Ho solo cercato di tranquillizarti, non volevo sminuire la cosa!
Tutta la rabbia svanì dal corpo della ragazza: -Quindi l'hai fatto davvero per quello...? Dio, le ragazze avevano ragione- borbottò a se stessa, ma abbastanza forte per far si che anche il ragazzo potesse sentirla.
-Ne hai parlato con le altre?
La castana arrossì di botto, colta in fallo: -S... si beh avevo bisogno di... di un consulto, diciamo.
Un sorrisino iniziò a farsi strada sul volto del giovane, la speranza nuovamente ritrovata: -Ma pensa. E che genere di consulto?- si alzò, azzerando di nuovo le distanze tra i loro corpi.
Non ricevendo risposta, decise di continuare: -Per caso il bacio ti ha scossa? Ti ha suscitato qualche sensazione strana, per cui hai dovuto chiedere consulto...?
Il tono era basso e sensuale, e Sarah sentiva crescere in lei l'eccitazione, soprattutto ora che si ritrovava il viso di lui a due centimetri di distanza.
-Tu mi piaci tanto Sarah, mi fai provare qualcosa che mai nessun'altra ragazza mi ha fatto provare. Ma ho bisogno di sapere se anche io ti piaccio...
Le mise una mano sulla guancia, incatenando i loro sguardi.
La ragazza si sentiva completamente in suo potere, e non pensò neanche per un secondo di continuare a mentire: bramava il suo tocco, e sentiva di non poterne più fare a meno.
-Sono innamorata di te...- disse con un filo di voce, ma non fece quasi in tempo a finire la frase che le labbra del ragazzo si posarono sulle sue.
La lingua invase la sua bocca con prepotenza, e lei lo lasciò fare senza neanche pensarci un secondo.
Albus si beava dei suoi sospiri e dei suoi gemiti, come se fossero il suono più soave del mondo; non era un semplice bacio, era un qualcosa di più carnale e al tempo stesso trascendentale.
Era tutto quello che voleva, eppure non era abbastanza: voleva toccare ogni millimetro del suo corpo, farlo suo e urlare al mondo che mai nessuno avebbe potuto strappargliela dalle braccia.
Si separarono soltanto per mancanza di ossigeno, e la visione di lei con le guance rosse e le labbra gonfie, quell'espressione così innocente ed erotica al tempo stesso, gli fecero quasi perdere la testa.
Posò la fronte sulla spalla della ragazza, respirando profondamente.
-Albus...?
-Sono a tanto così dal perdere il controllo, ti prego non dire niente.
Il viso le si incendiò, e per un istante temette di svenire dall'emozione: sarebbe stato davvero poco dignitoso.
Si morse un labbro, non credendo neanche lei a quello che stava per dire: -E se non ci fosse bisogno di mantenere il controllo...?
Il corvino sollevò la testa di scatto, fissandola inebetito: -Ti rendi conto di quello che stai dicendo?
Sarah distolse lo sguardo, troppo imbarazzata per proferire verbo.
-Non... non voglio che ti senti costretta o altro. Posso aspettare tutto il tempo che vuoi, davvero. Però non... non stuzzicarmi in questo modo, sono pur sempre un uomo.
Il cuore della ragazza si sciolse a quelle parole, e si rese conto di sapere perfettamente cosa voleva fare.
Si sbottonò la camicetta, sotto lo sguardo allucinato del ragazzo: per un attimo fu tentata di ridere, ma non se lo sarebbe mai perdonato.
-Solo... devi promettermi una cosa.
-Ah?- lui riportò velocemente lo sguardo sul suo viso, con espressione inebetita certo, ma apprezzò il tentativo.
-Promettimi che non mi stai prendendo in giro, che tutto questo non è un gioco per te e che sei serio. Perchè per me... per me è davvero molto importante.
La baciò -Ti amo- altro bacio -ti amo davvero tanto, sono più serio che mai.
Gli sorrise, realizzando poi in che situazione si trovavano.
Lui riportò lo sguardo sul suo seno ormai quasi del tutto scoperto, chiedendole tacitamente il permesso.
La sfiorò appena con una delicatezza e una premura che la fecero commuovere: il ragazzo però interpretò le sue lacrime nel modo sbagliato.
Si schiaffeggiò da solo la mano, iniziando a biascicare tutta una serie di scuse e insultarsi allo stesso tempo, nel panico più totale.
-Sono lacrime di gioia Al, non hai fatto niente di sbagliato, anzi. E' che... è tutto così nuovo per me, non... non so bene cosa fare...- le ultime parole le borbottò, in preda all'imbarazzo.
E Albus realizzò in quel momento che lei era completamente inesperta.
Era il suo primo ragazzo.
Il.
Suo.
Primo.
Ragazzo.
In ogni senso possibile.
-Quindi non sei mai...mai stata con nessuno?
Gli arrivò una gomitata nelle costole.
-I...imbecille, non è una cosa che si dovrebbe chiedere!
-Probabilmente ora sono l'uomo più felice del mondo. So che può sembrare gretto e maschilista, ma sapere di essere il tuo primo ragazzo...beh, concedimi cinque secondi di puro orgoglio maschile, ti prego.
-Ah, quindi ora saresti il mio ragazzo? Pensavo tu fossi più tipo da scopamicizia, sai...- gli lanciò uno sguardo malizioso, facendogli capire che lo stava prendendo in giro.
Lui a quella vista scoppiò a ridere, mettendole una mano sul fianco: -Oh signorina, ci sentiamo molto simpatiche vedo.
-Mh, un pochino dai, ma non esageratamente.
La mano risalì, provocandole brividi di piacere; si aggrappò alle sue spalle, inarcando la schiena e approfondendo il tocco.
-A...albus...- gemette piano, non sapendo bene neanche lei che cosa voleva.
-Si...?
-A...almeno spostiamoci sul letto...
Accolse la sua richiesta, e così tra un bacio e una carezza finirono sdraiati, lui sopra di lei.
Si staccò da lei, beandosi della sua vista: -Te lo chiederò un'ultima volta, e voglio che tu sia assolutamente sincera con me... sei sicura di volerlo?
-Mai stata così sicura- rispose senza esitazione, sorridendogli con fare rassicurante.
Per entrambi fu senza dubbio una notte unica e indimenticabile. 
 
 
 
 
 
 
 
-Signor Turner, è tutto vero?
Il tono glaciale della McGranitt invase la stanza, mandando un brivido lungo la schiena di tutti loro.
Lorcan diede una gomitata al ragazzo, incitandolo a parlare: -...Si signora, è tutto vero.
Lei strinse le labbra in due linee sottilissime: -Quindi mi sta dicendo che lei e il Signor Tennevant avreste scattato delle foto non autorizzate alla Signorina Weasley, per poi usarle come materiale per ricattarla a compiere atti che altrimenti mai avrebbe compiuto?
Lui deglutì, terrorizzato. -...esattamente.
-Sono profondamente delusa dal vostro comportamento. Avete compiuto un atto ignobile e assolutamente riprovevole. Ritengo che l'espulsione immediata sia l'unica soluzione.
-Potrei dire una cosa?
Tutti si voltarono verso Molly, scioccati: persino la professoressa faticò a trattenere un'occhiata strabiliata.
-Prego, Signorina Weasley.
-Vorrei sapere se è possibile evitare l'espulsione e magari... ripiegare su una semplice sospensione.
-SEI COMPLETAMENTE USCITA DI SENNO?!
Dominique non era riuscita a trattenersi: si voltò verso la professoressa, sorridendo imbarazzata; la donna la fissò, sorridendo impercettibilmente.
-...Non vorrei ammetterlo, ma sono d'accordo con la Signorina Dominique. Penso che l'atto perpetrato dai Signori Tennevant e Turner sia sufficientemente grave da giustificare l'espulsione.
-E io sono d'accordo con lei!
Molly scoccò un'occhiataccia a James, riprendendo a parlare: -Lo so bene Professoressa, ma penso che espellerli rovinerebbe completamente le loro vite, e vorrei che ciò non accadesse. Anche solo con la sospensione la punizione sarà comunque dura, poichè tutti verranno a sapere di ciò che hanno fatto, compresa la stampa, come sappiamo bene. In questo modo dovranno far capire da soli che hanno compreso la lezione e cercare di farsi perdonare. Forse sarà anche peggio che venire espulsi.
Il silenzio calò immediatamente nella stanza: Molly poteva quasi sentire i cervelli degli altri lavorare alla velocità della luce.
-...Potrebbe avere ragione, sapete?
-Odio ammetterlo, ma Scorpius ha detto una cosa sensata.
-Grazie tesoro.
-In effetti ha senso, potrebbe funzionare...
-E così potremmo tenerlo d'occhio, non avrebbe scampo.
-Se lo dici con quel tono minaccioso saremo noi quelli a finire nei guai.
-Sono molto felice che l'idea vi piaccia, ma mi duole ricordarvi che la decisione spetta a me.
-...Scusi...
La Professoressa li fissò uno ad uno, con sguardo penetrante, soffermandosi per ultima su Molly.
-Ritengo che sia una scelta saggia e molto nobile, Signorina Weasley. Perciò agiremo come ha suggerito lei.- Si voltò verso Marcus, facendolo sobbalzare: -Lei e il Signor Tennevant siete sospesi per due settimane. I vostri genitori saranno informati questa sera stessa di ciò che avete fatto, e al vostro ritorno dovrete scontare due mesi di punizione. E' tutto, potete andare.
Uscirono tutti dall'Ufficio della Preside, o meglio: Marcus si catapultò fuori alla velocità della luce, cercando di mettere quanta più distanza possibile tra lui e quella banda di spostati. Gli altri lo osservarono andare via con un'espressione di puro disgusto stampata in faccia, senza neanche provare a fermarlo.
-Veloce il ragazzo.
-Avrà paura di prendere qualche calcio in culo, e non lo biasimo certo.
-Si beh, mi dispiace dirglielo ma il pericolo non se lo scampa certo così. Deve stare molto attento.
-Oh andiamo, finitela!- Dom diede un buffetto ai gemelli, in un benevolo gesto di ammonimento -Finalmente questa storia è chiusa, non vi ci mettete anche voi adesso. Ehi, ma quello è Albus?
Si voltarono tutti di scatto nella direzione che aveva indicato, strabuzzando gli occhi.
-Ed è insieme a Sarah. Oh Signore, gli si legge in faccia.- Le ragazze scoppiarono a ridere di botto, sotto gli occhi increduli dei ragazzi.
-Ma che siete, sceme? Che cosa gli si leggerebbe in faccia scusa?!- Scorpius fissò la propria fidanzata, fingendo ignoranza: sapeva benissimo a cosa alludevano, ma non voleva rendere le cose facili al proprio migliore amico: doveva spiegare bene a tutti cosa era successo.
Rose gli poggiò una mano sulla spalla, asciugandosi le lacrime causate dalle troppe risate: -Ora lo capirai amore. Ehi ragazzi, siete arrivati tardi eh! Eravate occupati a fare qualcosa per caso?
Le guance della castana si tinsero immediatamente di un rosso acceso,e abbassò gli occhi con fare colpevole; Albus sghignazzò, malefico.
-Ah ah ah, la tua simpatia mi colpisce ogni giorno Rosie. Beh, avete già risolto tutto?
-Oh si, la nostra Molly Bella ha chiesto la grazia per quelle teste di cazzo, per cui si beccheranno una sospensione e l'umiliazione su tutti i quotidiani più importanti.
-E come farà la stampa a sapere cosa è successo?
-Avviseranno lo zio Percy e la zia Audrey, nonchè tutti i nostri genitori. E ho il forte sospetto che la McGonagall farà in modo che trapeli la notizia, così, a sentimento.
-Oh beh, direi che come punizione va decisamente bene. Quindi ora... che si fa?
Si scambiarono tutti un'occhiata indecisa, realizzando in quel momento che non avevano un piano d'azione ben definito.
Lorcan si schiarì la gola timidamente: -Non so voi, ma io vorrei dormire, è stata una giornata...intensa.
Lys gli lanciò uno sguardo beffardo, ma scelse di non commentare; ci pensò la fidanzata per lui.
-Da quando "dormire" è diventato un sinonimo di "copulare in allegria"?
-DOMINIQUE!- La rossa le pestò violentemente un piede, in preda all'imbarazzo -Potresti chiudere il becco per una volta e farti i cazzi tuoi?
-E' bello riavere la vecchia Molly, sai? Ora coraggio, andate a divertirvi! Lys, amore mio, seguiamo il loro esempio!
-Santo cielo, ma perchè devono fare sempre così...- James si schiaffò una mano sul volto, talmente tanto esausto da non aver neanche voglia di minacciare il biondo di morte.
Eliza rise delicatamente: -Direi che Albie e Sarah non hanno bisogno di seguire nessun esempio- In mezzo alle risate generali l'amica le scoccò un'occhiataccia -Scusa tesoro, ma entro domani l'avrebbero già saputo tutti. Congratulazioni, e mi raccomando le precauzioni!
-Tranquilla, staremo attentissimi. Ora però andiamo tutti a dormire o a fare quello che vogliamo, altrimenti la punizione ce la becchiamo pure noi e tanti saluti al divertimento.
Gli altri annuirono, e dopo essersi dati la buonanotte si divisero, in coppie ovviamente.
In fondo bisognava festeggiare.
 
 
[Tavolo Gryffindor]
-Ragazzi, ci stanno fissando tutti.
-Effettivamente la cosa turba anche me. Insomma, è... diverso dal solito, non trovate?
-E' come se volessero chiederci qualcosa, ma non osano farlo.
-Dite che c'entra quello che è successo ieri?
-Ma non possono saperlo, non ancora almeno!
-La risposta è piuttosto semplice, in effetti.
Dominique si voltò di scatto verso il fratello, che aveva pronunciato quelle parole: -Louis! Che intendi?!
Il biondo sorrise furbescamente, lasciando passare qualche secondo di suspence; alla finè respirò profondamente, per poi parlare: -La McGonagall ci ha raccontato tutto poco prima che arrivaste. Si è alzata in piedi e ha fatto un annuncio straordinario. Non vi dico il delirio che si è creato, un casino assurdo.
La ragazza boccheggiò scioccata, cercando lo sguardo degli altri e ritrovando riflesso nei loro occhi il suo stesso stupore.
-...la vecchia ci ha battuti sul tempo, miseriaccia.
-Lo zio Harry l'ha sempre detto di starci attenti, dovevamo essere più prudenti.
-Quindi è per quello che ci fissano così, vorrebbero sapere i dettagli ma non fa, non possono chiederceli così a bruciapelo. Dobbiamo stare uniti e non farci cogliere impreparati, non possiamo evitare per sempre le domande.
La risata di Molly spezzò l'atmosfera semi-seria che si era creata: -Non so se avete notato, ma al tavolo degli Slytherin se la stanno passando decisamente peggio. Ci manca poco che Rosie ne accoltelli uno!
Si voltarono tutti verso la tavolata, ridacchiando: -Cazzo, non ci avevo pensato, ma in effetti è logico: quei due erano delle Serpi, quindi è ovvio che i loro compagni di Casa vogliano sapere cosa è successo.
-Effettivamente ha una sua logica tutto questo. Sono sorpresa che James ci sia arrivato prima di me, maledizione!
Il biondo lanciò uno sguardo sconsolato verso la sua ragazza: -Grazie amore.
-Oh, parlando del diavolo, Lorcan sta venendo proprio qua!
Lo Scamander si sistemò accanto alla propria dolce metà, abbandonandosi sulla panca con un tonfo sordo.
-Dio ragazzi, non potevo resistere un secondo di più. Quelli là non fanno che dire che non è possibile, che era un bravo ragazzo, sicuramente deve essergli successo qualcosa, e bla bla bla; Albus è a un tanto così dal picchiare quello seduto alla sua destra, e Rosie ha minacciato di morte un ragazzino del terzo, apparentemente un cugino di Marcus o qualcosa del genere. 
-E Scorpius in tutto questo che fa scusa?
-Lui se la ride, abbiamo scommesso due galeoni che Rosie scoppia. Credo però sia il caso di andare a calmare Albie bello, altrimenti prevedo guai grossi.
Le occhiatine maliziose di tutti si concentrarono su Sarah: la ragazza balzò in piedi, punta sul vivo, per poi dirigersi senza dire una parola alla tavolata opposta.
L'effetto sul corvino fu immediato: nel momento in cui la mano della castana si posò sulla sua spalla sentì tutti i muscoli rilassarsi istantaneamente, e un senso di pace lo pervase; mostrò il dito medio al ragazzo che lo infastidiva, per poi concentrare tutte le sue attenzioni verso di lei.
Elizabeth seguì con lo sguardo la figura dell'amica, un sorrisino soddisfatto stampato in volto; James le mise un braccio intorno alle spalle con fare amorevole, avvicinandosela.
-Credo che quella ragazza faccia proprio bene a mio fratello, è la prima volta che lo vedo così rilassato con qualcuna. La cosa più divertente sono le facce sconvolte di tutte le altre, ci manca poco che qualcuna scagli un Avada Kedavra o qualcosa del genere.
Lysander rise, sistemandosi meglio Dominique sulle gambe: -Ricordo bene che la stessa cosa è successa quando io e questa bionda qua ci siamo messi insieme, solo al contrario. Ho vissuto nel terrore per giorni, temevo qualche attacco da parte della popolazione maschile di Hogwarts.
-Non parliamo delle ammiratrici di James allora, per favore! Una ragazza mi ha accusata di essere "una troietta in cerca di fama e gloria", ero scioccata!
-Si beh, sono i rischi di uscire con certi ragazzi. Quando mi sono messa con Lorcan nessuna mi ha minacciata però, è strano.
-Probabilmente avevano paura che tu le picchiassi o qualcosa del genere. Non le biasimo.- Le rispose il biondo, ghignando.
La rossa spalancò gli occhi, fingendosi sorpresa: -Ma se sono una creatura adorabile e dolce, non capisco proprio come potessero pensare una cosa del genere!
-Uno zuccherino proprio.
-Dev'essere di famiglia. Una cosa ereditaria, tipo le lentiggini o i capelli rossi o-
-TI SCHIANTO SE NON TAPPI QUELLA BOCCACCIA SCHIFOSA. NON ME NE FREGA NIENTE SE E' TUO CUGINO, E' UN COGLIONE E TALE RIMANE. ORA LEVATI DALLA MIA VISTA O GIURO SULLA TESTA DI SCORPIUS CHE TI FARO' DEL MALE, E MI PIACERA' PURE FARTELO.
La voce irritata di Rose invase tutta la Sala Grande; si voltarono tutti verso di lei, trovandola in piedi che gesticolava verso un ragazzino seduto accanto a lei, mentre Scorpius, Albus e Sarah, la fissavano con un mix di panico e divertimento stampato in volto.
-Perchè proprio sulla mia testa scusa?!
-Penso che sia una specie di dichiarazione d'amore amico, come a dire che ci tiene a te. Per rendere il tutto più credibile
-Oh beh, lusingato allora. 
-Ragazzi, non pensate che sia il caso di portarla via da là...?
-Ci penso io, tranquilli.- Il biondo si alzò, afferrandola con calma per un braccio e trascinandola verso il Dormitorio con flemma, mentre la ragazza continuava a lanciare maledizioni e insulti verso più o meno tutti, compreso il suo fidanzato.
Il Clan seguì la scena con sguardo allucinato.
-...Wow, ci sa proprio fare.
-Direi che le ci vuole un ragazzo come Malfoy, un altro probabilmente sarebbe scappato via nel panico o si sarebbe fatto ammazzare da lei.
Gli altri annuirono, concordi, per poi alzarsi in contemporanea e dirigersi ognuno alla propria lezione.
Finalmente tutto era tornato alla normalità... o quasi.
 
 
 
 
Non aggiorno da qualche mese e questo capitolo fa schifo, ma non ho potuto farci nulla.
Ho avuto gravi problemi personali e di salute, cosa che ha inciso molto non solo sul tempo che potevo dedicare alla scrittura, ma anche sull'ispirazione. Non sapevo come concludere o cosa scrivere, quindi ci ho messo SECOLI per partorire una qualche idea che potesse essere anche solo decente, ma non penso di esserci riuscita.
Non sono soddisfatta del capitolo, quindi mi scuso in anticipo, ma non volevo far passare altri mesi per farvi leggere qualcosa, quindi eccoci qua :')
Grazie a tutti per aver letto, recensito e seguito questa storia, non avete idea di quanto abbia significato per me, potessi vi abbraccerei uno ad uno <3
Peace and love, e spero che continuerete a seguirmi in caso di storie future! 
<3
  
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