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Autore: Writer96    16/04/2017    4 recensioni
Dopo aver dimenticato un telefono per tre ore all'interno del freezer, Lily Evans - vent'anni, studentessa di chimica, fotografa per hobby e disordinata cronica- sa che nulla potrà salvarla da Alice e dallo spettacolo teatrale a cui l'amica vuole assolutamente trascinarla in veste di "fotografa ufficiale".
Quello che ancora non sa è che da quello spettacolo in poi, la sua vita è destinata a subire una svolta improvvisa.
Perché è giunto il momento, per Lily, di dimenticare Fabian e lasciare andare un passato doloroso che ancora la tormenta e non le da pace, esattamente come James Potter, artefice di buona parte delle sue disgrazie ed idiota patentato che continua a spuntare ovunque con quella sua solita e immutata aria da pallone gonfiato.
Tra felpe forse un po' troppo estrose, piccoli quaderni di appunti, spettacoli teatrali e continui e mai definitivi addii, si susseguono i drammi quotidiani e sinceri di una generazione che cerca solamente di imparare come essere adulta.
E magari, anche come amare.
I personaggi appartengono a JKR ma le vicende narrate sono originali e di mia invenzione
Presente anche la copia non-fanfiction su Wattpad!
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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3. Acqua passata


« Non fare caso ad Hestia, davvero. Vorrei dirti che non è sempre così, ma purtroppo lei è sempre così. Solo a Sirius e James e ogni tanto a Remus sta simpatica, più, ovviamente, tutte le altre sue tirapiedi e robe del genere, ma anche qui, non ti preoccupare, James non è minimamente interessato a lei. Nel senso, non è interessato a qualcosa che non siano le sue moine gratuite, ma lo conosci anche tu, lui accetta le moine perché fanno parte del suo ruolo di grande divo, no? »
Lily aveva l’impressione che Mary non avesse ancora preso fiato da quando avevano iniziato a parlare pochi minuti prima. Seriamente, era quasi preoccupante il modo in cui la ragazza riusciva a saltare da un argomento all’altro senza che l’ascoltatore se ne accorgesse. Un minuto prima le stava raccontando del sito dove aveva acquistato la felpa, quello dopo erano passati a parlare di Hestia –che Lily aveva appena scoperto fare di cognome Jones, proprio come il suo compagno di liceo che una volta l’aveva accusata di essere una strega per via dei capelli rossi e aveva minacciato di farle un esorcismo-  e delle sue relazioni con il resto del mondo.
« Io non… Mary, non mi interessa del fatto che Potter sia o non sia interessato a Hestia, Dio ce ne scampi e liberi, figurati se sto a pensare alle loro relazioni! E poi come diavolo ci siamo arrivati, a parlare di Hestia? » le domandò, approfittando del fatto che la ragazza fosse momentaneamente impegnata a sorseggiare la propria birra. Mary le sorrise sfacciatamente e continuò a fissarla anche mentre si puliva le labbra con un fazzoletto e poi le faceva schioccare divertita.
« Come non ti interessa? Ma se non hai fatto altro che fissarlo in cagnesco per tutto il tempo che lei è stata lì! Ad un certo punto ho pensato che ti saresti alzata e gli avresti staccato la mano a morsi, te lo giuro! » le rispose, stringendosi nelle spalle come se quella che aveva appena detto fosse stata la cosa più ovvia del mondo.
Lily sollevò gli occhi al cielo e prima di tornare a guardare Mary si concesse una breve panoramica sull’intera tavolata: Alice e Frank erano spariti, probabilmente intenti a festeggiare a modo loro la buona riuscita dello spettacolo; Emmeline, Gideon, Fabian e due ragazze che Lily non conosceva erano immersi in una conversazione che sembrava divertire tutti eccetto Gideon, che proprio in quel momento stava sbadigliando piuttosto contrariato; James Potter e i suoi compari –com’è che si facevano chiamare? I Malandrini?- erano seduti in maniera scomposta e sorseggiavano birra con noncuranza mentre raccontavano cose che facevano estremamente ridere Hestia e altre tre ragazze, di cui una era quasi sicuramente colei che aveva interpretato la parte di Roxanne durante lo spettacolo.

« Io e Potter ci fissiamo sempre in cagnesco e davvero non sopporto quelle ragazze idiote che sentono per forza la necessità di marcare il proprio territorio quando non è assolutamente necessario, tra l’altro » brontolò Lily, ripensando alla fastidiosa maniera in cui Hestia l’aveva attaccata.
« Perché tu e James vi fissate sempre in cagnesco? » domandò Mary, sporgendosi meglio verso di lei. Lily si accorse che Mary aveva degli occhi insolitamente grandi, di una bella sfumatura di marrone che non li faceva affatto apparire banali.
« Storia lunga, davvero… » le rispose, sentendo il sorriso scivolarle via dalla faccia. Si impose di mantenere un’espressione neutra, perché quella sera erano già bastati Potter e Fabian a complicarle la vita senza che altri ricordi peggiorassero la situazione. Mary dovette capire il suo stato d’animo, perché non disse nulla e si limitò a sorriderle con fare comprensivo, prima di riprendere a parlare con il solito brio.
« Beh, comunque, Hestia si comporta così perché crede di poterlo fare. Deve aver visto troppi film, in vita sua, visto che si sente tanto la reginetta del mondo. Vorrebbe che qui tutti la temessimo e ammirassimo allo stesso tempo, peccato che l’eventuale posto di reginetta sia già stato occupato tempo fa »
L’espressione di Lily dovette essere piuttosto eloquente, perché Mary fece un sorrisetto malizioso e si guardò intorno, prima di sussurrarle qualcosa all’orecchio.
« Marlene, no? »

Mary si sarebbe aspettata quantomeno una reazione di sorpresa, da parte di Lily, se non addirittura che dicesse qualcosa di simile “Ah, certo, in effetti posso capire”, ma mai e poi mai avrebbe pensato di trovarsi davanti… il nulla. Lily la guardava con espressione neutra, come se fosse in attesa di qualche informazione in più, perfettamente impassibile e solo in parte incuriosita. Le sopracciglia di Mary schizzarono in alto e le sue labbra si dischiusero per la sorpresa, mentre lei si infilava una ciocca di capelli dietro alle orecchie con un gesto nervoso e agitato.
« Marlene McKinnon, sveglia, quella Marlene! Roxanne! Dai, possibile che… Tu davvero non sai chi sia Marlene? » le domandò sconvolta e Lily, non riuscendo a capire perché Mary fosse tanto agitata dalla cosa, si strinse nelle spalle e annuì, divertendosi ad osservare come il volto della ragazza fosse invaso dalla sorpresa più assoluta.
« Cioè, tu e James siete abbastanza in confidenza da passare le serate a guardarvi in cagnesco e tu non sai chi sia Marlene? »
L’espressione di Mary era talmente esilarante che Lily scoppiò a ridere, rischiando di rovesciarsi addosso tutta la Coca-Cola che c’era nel suo bicchiere.

« Vi prego, fate ridere anche me! » esclamò Gideon Prewett, atterrando pesantemente sulla sedia davanti a Mary e prendendosi la testa tra le mani. Lily cercò di smettere di ridere, ma la vista di Gideon tanto affranto e distrutto era troppo comica e lo divenne ancor di più quando il ragazzo si accorse dell’effettivo disegno riportato sulla felpa di Mary e arrivò a sgranare così tanto gli occhi che Lily pensò avrebbe dovuto reinserirli nelle loro orbite a forza.
« Lils, ti prego, voglio ridere anche io. Mio fratello sta parlando da ore ormai di quei dannati esami di Biologia Molecolare e al prossimo mitocondrio che sento nominare giuro che gli sputo in faccia. Mi spieghi come tu sia riuscita a stare insieme a lui per sette mesi? » chiese Gideon, senza riuscire a staccare gli occhi dalle zebre arcobaleno della felpa di Mary.
« Come scusa, tu sei stata insieme a Fabian Prewett per sette mesi e questa è la prima volta che ti vedo ad un nostro spettacolo? Com’è possibile? » domandò Mary, alzando la voce così tanto che un ragazzo dal tavolo vicino si girò a fulminarla con lo sguardo. Lei brontolò sotto voce uno “Scusa, ti giri?” e poi si voltò verso Lily, gli occhi pieni di rimprovero.
« Davvero, non è possibile che non ti abbiamo mai vista prima ai nostri spettacoli! E ne facciamo tre all’anno! » esclamò Mary, rendendosi conto solo in quell’istante della faccia di Lily. La ragazza aveva gli occhi spalancati e le labbra strette in una linea sottile che le faceva sembrare esangui e fissava con aria di rimprovero Gideon, al quale si era congelato il sorriso sulla faccia.
« Gideon –iniziò a dire Lily, facendo schioccare le labbra in segno di disapprovazione – Ti sarei stata molto più grata se tu avessi evitato di raccontare in giro i miei fatti personali. Anche perché non c’è nulla di cui parlare, visto che è tutta – prese un profondo respiro e chiuse gli occhi per qualche istante, prima di terminare la frase – acqua passata »

Gideon scoppiò a ridere senza allegria e girò gli occhi in modo da incrociare quelli di Lily, che minacciavano pericolosamente di riempirsi di lacrime. Lei non voleva, non voleva davvero far tornare a galla tutta quella storia, non voleva ricominciare a fare discorsi che l’avrebbero costretta ad affrontare una verità scomoda, non voleva ricordare cose che le avrebbero inevitabilmente fatto del male, eppure Gideon era lì e si ostinava a parlarne come se nulla fosse.
« Acqua passata, Lils? Tu sai quanto io ti voglia bene, dannazione, sai che ti adoro, ma non posso credere che tu abbia detto una cosa del genere! Io e te non parlavamo da mesi e ogni volta che vedi me o mio fratello ti giri e scappi via, senza lasciarci dire niente, e al diavolo il vostro “rimanere amici”! » iniziò a dire Gideon, bloccato sul nascere da un gesto imperioso della mano di Lily.
« Non ho intenzione di affrontare questo discorso! » esclamò lei, ma Gideon scosse la testa e le rivolse un’occhiata di rimprovero, prima di allungarsi per afferrarle una mano.
« Io credo che invece sia ora di affrontarlo. Tu sei una ragazza splendida ed è ora che tu apra gli occhi e ti renda conto che Fabian non tornerà indietro e soprattutto che sarà molto meglio così! Ma non capisci che lo vedevamo tutti, che voi due eravate… destinati ad un crollo? »
« Lo vedevate tutti, ma davvero? » chiese Lily in tono irato, stupendosi quando Gideon iniziò ad accarezzarle il dorso della mano con il pollice calloso.

« Lo vedevamo tutti, sì. Ogni volta che lui ti diceva “Non usciamo insieme come le coppie normali, noi siamo più intelligenti, noi siamo fatti per altre cose, per le mostre, per i concerti, per le conferenze” e tu eri costretta a non andare a vedere il film romantico che ti piaceva tanto; ogni volta che tu lo abbracciavi in pubblico e lui ti ripeteva quella dannata solfa “La nostra sfera privata è privata, Lily” e tu ti allontanavi con aria ferita; ogni volta che tu gli dicevi che saresti andata a vederlo in teatro e lui ti diceva che preferiva che la vostra relazione rimanesse fuori dalle sue attività, mentre tu eri costretta a chiedere a me come fosse andato lo spettacolo; ogni dannata volta che Fabian si comportava da Fabian, insomma, e tu cercavi di comportarti da Lily ma lui te lo impediva » le rispose lui, abbassando la voce sul finale e guardandola con sincera preoccupazione, mentre lei chinava la testa e sospirava piano.
« Senti, Lily, io non ti conosco, ok? Cioè, ho saputo che ci saresti stata stasera solo perché Alice l’ha detto a Frank, che l’ha detto a Ben, che l’ha detto a me, ma… Il punto è che ti ho vista, prima. Tu sei un tipo allegro, vivace, emotivo: non mi sembri proprio per niente fatta per una relazione imbalsamata come quella che potevi avere con Fabian » esclamò Mary, avvicinandosi per posarle una mano su una spalla e sorriderle dolcemente.
« Poi ti capirei se tu decidessi di non ascoltare i consigli di una che si chiama Marylin Suzanne, ovviamente, ma…»

« Ti chiami Marylin Suzanne? » sussultò Gideon all’improvviso, distogliendo gli occhi da quelli di Lily per posarli sul viso di Mary, che si fece scappare una risatina e si strinse nelle spalle, prima di portare un dito davanti alla propria bocca e sussurrare, con fare cospiratorio: « Shh, è un segreto! »
Lily si lasciò andare ad un breve sorriso, sentendo che le lacrime non erano più sul punto di uscire. Si abbandonò allo schienale della sedia e, guardando Gideon che parlottava animatamente con Mary, pensò che forse non era tutto grigio come lei si ostinava a vedere da qualche tempo a quella parte. Avrebbe voluto ribattere dicendo che loro non conoscevano quel lato di Fabian come lo conosceva lei, che non avevano la minima idea di come lui fosse quando erano insieme, eppure non riusciva a spiccicare parola: sapeva perfettamente che le cose stavano come dicevano loro, sapeva perfettamente, davvero, di aver passato gli ultimi mesi a struggersi per una causa persa che non aveva alcuna ragione di esistere, sapeva perfettamente anche che tra qualche anno, guardandosi indietro, si sarebbe data da sola della cretina, ridendo delle proprie inutili pene amorose.

Forse era proprio quello, il punto di svolta di tutta la sua situazione: accettare, per una buona volta, che le cose stavano realmente così, che Fabian non sarebbe tornato e che, in generale, non sarebbe cambiato.


« Ehi, ma quelle sulla tua felpa sono zebre arcobaleno! Sono spettacolari, Marylin Suzanne! »
« Ti ho detto di chiamarmi Mary! »
« Come sei pignola! Peggio di mio fratello! »


Fu un istante, minuscolo, ma Lily sorrise
 





Writ's Corner
Per compensare l'infinito ritardo dell'ultima volta, ho deciso di spuntare carinamente dall'uovo di Pasqua con questo mini capitolo che però ci serve per continuare la nostra panoramica sui personaggi.
Ora, devo farvi una precisazione prima di continuare con questa storia: tutto ciò che TLSDC racconta vuole essere vero, reale. Partiamo dai sentimenti, le riflessioni, arriviamo alle situazioni. Questo è il motivo per il quale questa non è affatto l'ultima volta che Fabian sarà al centro delle riflessioni di Lily. Voglio avvisarvi prima che torniamo sull'argomento: non sarà una cosa facile o indolore. Preparatevi ad avere tanto Fabian. Preparatevi a tornare sul discorso mille volte. Perchè questo è quello che succede nella realtà. Prendiamo mille decisioni, riflettiamo mille volte su una cosa, siamo logici e razionali, ma, alla fine, non riusciamo a separarcene. Perciò, vi conviene affezionarvi agli addii a Fabian.
Un punto riguardo ai Jily: ne avremo ancora per molto, prima di vedere un vero e proprio passo in avanti dei Jily. Vi volevo avvisare, ecco, perchè come ho detto prima, voglio curare "rapporti veri" e mi interessa che l'evoluzione della loro relazione sia graduale, sia realistica, sia sofferta.
Ultimo punto: amate Gid, perchè io lo amo.
Mi raccomando, continuate a seguirmi su instagram e facebook (@thegiantsquid_writ e "Preferirei uscire con la piovra gigante, Potter") per tutti gli aggiornamenti e le anticipazioni.
E buona Pasqua a tutti!
W

 
   
 
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