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Autore: Voglioungufo    07/05/2017    6 recensioni
NaruSasu | KakaSaku | Post-699
Naruto non riesce più a distinguere cosa sia vero e falso. Sasuke non crede di essere in grado di aiutarlo. Ma Sakura non smetterà mai di avere fiducia nei suoi testoni: sa che come le calamite si ritroveranno sempre.
“E’ questo quello che è successo? Hanno preso i ricordi di Naruto su Sasuke e li hanno resi terrificanti?”
Shikamaru annuisce. “Sì, li hanno resi così terrificanti che lui lo vede come una minaccia alla sua incolumità e lo odia, potrebbe esserne così spaventato da tentare di ucciderlo. Questa è la nostra teoria”
Genere: Angst, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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SEMPRE

Nel palazzo dell’Hokage la frenesia è al limite, tutti i ninja sono stati allertati dal momento stesso in cui ci si è resi conto che sia Naruto che Sasuke sembrano spariti dal villaggio. Kakashi, insieme alla Godaime, Sakura e Shikamaru, sta cercando di preparare un piano d’azione per sbrogliare quella intricata e pericolosa situazione.
Le possibilità sono molteplici, potrebbe addirittura essere troppo tardi.
“HOKAGE-SAMA!”  
La porta dell’ufficio viene violentemente aperta e un ANBU si precipita nella sala interrompendo il piccolo gruppetto. Kakashi guarda lo shinobi trafelato in attesa che parli con impazienza.
Quello prende fiato, poi dice velocemente: “Abbiamo rivelato una quantità mostruosa di due chakra diversi a nord!”
I presenti si irrigidiscono immediatamente, il primo ad agire è Kakashi che getta malamente dal tavolo la cartina della zona. “Ci serve un nuovo piano alternativo!”
È troppo tardi.
 
**

Sasuke non avrebbe mai immaginato che quelle situazione gli sarebbero potute mancare. Quand’è stata l’ultima volta che ha combattuto in quel modo? Da quanto non si lascia assorbire completamente in una battaglia lasciandosi bruciare, consumare, dalla rabbia e dal bisogno ossessivo di uccidere?
Come un tossicodipendente, gli è bastato abbracciare un solo secondo quella emozione distruttiva per esserne nuovamente succube e perdere il controllo.
Di più, vuole di più.
Naruto è un avversario perfetto, pieno della sua stessa identica sete di sangue, i colpi non si risparmiano e ognuno di essi è pregno di una scarica di energia così potente da creare distruttivi spostamenti d’aria che sradicano alberi. Stanno distruggendo l’intera zona nella loro danza mortale.
È il combattimento fra due divinità.
Era dai Kaguya che Sasuke non combatteva utilizzando senza freno tutta la sua capacità, non credeva di essere ancora in grado di controllare una quantità di potere così elevata. E Naruto non è da meno, per ogni suo colpo risponde con la doppia intensità e quando le due massa di chakra si scontrano in mosse ravvicinate è come se fossero le loro ossa a scricchiolare.
Viola e giallo, complementari anche nel momento in cui sono più divisi.
C’è solo una cosa terribile, straziante, per entrambi: vorrebbero non riuscire a vedere nella mente dell’avversario.
Ma è inevitabile, perché loro sono i ninja d’elite e se basta anche una semplice scaramuccia a farli entrare nella testa dell’altro, quello scontro mortale li catapulta direttamente nel cuore dell’avversario come se fossero una cosa sola. Flashback, pensieri, sogni… attraversano la loro mente e sono stilettate al cuore impossibile da ignorare
Non vogliono quell’empatia, quel riconoscersi e quell’appartenenza così estrema, non la vogliano, dannazione! È solo un peso, un intralcio, qualcosa che li ucciderà ancor prima delle loro tecniche.
Entrare nella mente di Naruto fa solo peggiorare le cose. Il senso di tradimento è sempre più forte e pressante.
Avevi promesso, lo avevi promesso.
Ma a quanto pare in questo mondo le promesse non valgono più nulla.  Tutto quello che resta è polvere o sete di vendetta.
Dall’interno del Susano’o raccoglie il chakra necessario per scagliare l’ultima tecnica.
La freccia di Indra è già pronta. Se la scaglierà di quella valle non resterà più nulla, spazzerà via ogni cosa, resterà solo distruzione. Ma che importa, che importa del mondo, vuole solo distruggerlo, cancellare ogni singola goccia di quel ridicolo e malato mondo privo di senso.
Punta la freccia contro il chakra di Kurama, riesce a vedere al suo interno Naruto completamente avvolto da quella luce calda e abbagliante. Questa volta lo ucciderà, lo ucciderà davvero, ora che anche Naruto lo odia non c’è più nulla pronto a fermarlo.
Non voglio ucciderti!
Tu stai solo cercando di rimanere di nuovo solo…
Non posso permettere che accada!
  Bugiardo! Bugiardo! Alla fine a lasciarlo solo è stato proprio lui.
Traditore.
Lo guarda, impassibile, la corda dell’arco tesa, deve solo mollarla per colpirlo e resterà solo. Finalmente raggiungerà quella solitudine a cui aveva aspirato per così tanto tempo senza poterla raggiungere davvero perché c’era lui.
Un bambino paffuto con le guance rigate, con una voce fastidiosa, sempre pronto a combinare guai e sbraitare su sogni che, forse, all’epoca non comprendeva nemmeno; un bambino che lo inseguiva ovunque andasse per sfidarlo, un bambino che cercava la sua approvazione senza abbassare la testa, che voleva dimostrargli di meritare il proprio posto accanto a lui.
Era Sasuke a non meritare il posto accanto a quel bambino.
“Fattiti ammazzare una buona volta!”
“Non posso. Perché sono il tuo unico amico”
La freccia…
 
**
“Sakura!”
Non si volta al suono del proprio nome, si lega una bandana alla fonte per tenere dietro i capelli attivando il byakugo mentre avanza con passo militare, deciso.
“Sakura! Torna subito indietro” Kakashi la chiama ancora raggiungendola, le afferra un braccio.
Si ferma, non volta la testa verso l’uomo e resta tesa verso l’uscita, la maschera ANBU stretta in una mano pronta ad essere indossata.
“Mi lasci andare, Hokage-sama” dice con voce fredda.
La presa sul suo braccio si fa stretta. “Non puoi andare lì da sola, aspetta che Shikamaru termini di delineare la strategia e poi ti darò una squadra ANBU da guidare. Ma aspetta… per favore” supplica quando la kunoichi strattono il braccio e lui molla la presa “Hanno perso entrambi il controllo, se andrai lì ti uccideranno sicuramente”
Sakura si volta a fronteggiarlo. Non ha uno sguardo duro, i suoi occhi sono dolci mentre li alza verso il viso dell’Hatake fissandoli direttamente in quelli scuri.
“Non devi proteggermi, non più” dice piano, rassicurante ma ferrea “Io non sono più la bambina che piangendo sul tetto è corsa supplicando i propri amici di fermarsi. Questa volta non devi venire a impedirmi che mi facciano del male”
“Ma il piano…”
Sorride. “E’ di Naruto che stiamo parlando, il ninja imprevedibile numero uno. Qualsiasi piano creerete lui lo manderà in fumo. La prego, Hokage-sama” prende un grosso respiro “Mi lasci andare, hanno bisogno di me”
Kakashi la guarda, non vuole lasciarla andare, quella ragazza ha già patito troppo per quei due, non vuole che finisca ingiustamente coinvolta ancora una volta.
Ma ha ragione.
Abbassa il viso per darle un veloce bacio – come se sperasse che basti solo quello a fermarla – e le accarezza il viso.
“Va’ pure avanti” acconsente “La squadra di ANBU ti raggiungerà subito. Impedisci che sia troppo tardi”
 
**

Il sangue gorgoglia dalla ferita sul petto imbrattando la stoffa degli abiti, la punta della freccia gli trapassa la spalla e brucia, non pensava potesse fare così tanto male.
La forza nelle gambe gli manca, mentre il chakra evapora del tutto attorno a lui come se venisse risucchiato da una forza esterna e abbandonasse il suo corpo, cade sulle ginocchia premendo con il palmo sulla ferita. Gi sta togliendo le forze. Afferra la freccia per strapparla dalla propria carne. Stringe i denti trattenendo un grido di dolore. Sasuke si chiede chi abbia scagliato quella freccia.
Naruto è davanti a lui, impassibile, non c’è una sola espressione in quel viso e i suoi occhi sono spenti come quelli di un automa disattivato. Le braccia sono abbandonate lungo il busto, non risplende più del chakra di kurama come se fosse stato davvero spento. 
La radura non esiste più, gli alberi sono stati distrutti e ci sono solo rovine. Il paesaggio è completamente cambiato.
In quell’improvviso silenzio un battito di mani li coglie simile a un frastuono e Sasuke, reggendosi sempre la ferita alla spalla, alza lo sguardo notando En Oyashiro battere le mani come se stesse assistendo a uno show particolarmente emozionante.
Sasuke pensa che avrebbe dovuto ucciderlo per sbaglio durante la battaglia, è stanco di vedere quel sorriso supponente di chi sa di avere la vittoria in mano.
Non riesce a richiamare una singola goccia di chakra e fatica a muoversi.
“Che cosa mi hai fatto, bastardo?!” sputa con rabbia, un rigo di sangue cola dalle sua labbra. Naruto resta impassibile, immobile.
En Oyashiro si avvicina senza timore. “Conosci la leggenda di Amenowakahiko-sama, figlio del sacro Amatsukunitama, e del fagiano Nakime?”
Certo che la conosce, era una delle favole che Mikoto raccontava a lui e Itachi quando erano bambini, però Oyashiro non gli dà il tempo di ribattere e inizia a raccontare: “I Kami-sama, molti secoli fa, decisero di mandare esploratori nel mondo terreno stanchi della violenza degli esseri che lo abitavano, andò quindi Amenowakahiko-sama munito di arco e frecce dall’ottimo impennaggio. Ma giunto lì si innamorò di Shitateru-hime e, illuso di poter fare di quella terra il suo regno, non diede proprie notizie per otto lunghi anni. La sacra sovrana Amaterasu decise di mandare il fagiano Nakime a investigare sul suo indugiare. Ma una volta giunto da Amenowakahiko, questo lo uccise usando il celestiale arco. La freccia trafisse il petto del fagiano e proseguì il suo cammino nel cielo raggiungendone i sovrani. Amaterasu-kami e Takagi-kami presero la freccia riconoscendola come quella che avevano donato a Amenowakahiko-sama. Notarono che era una delle frecce da loro donate al principe e decisero di ricacciarla indietro, se Amenowakahiko-sama era stato mosso da buoni principi non sarebbe successo niente ma nel caso contrario gli si sarebbe ritorta contro” sorride “Sai come finì?”
“La freccia centrò in pieno il petto del giovane principe Amenowakahiko mentre riposava su di un giaciglio all’alba” termina ricordando le esatte parole di sua madre “Quella fu la prima volta che una freccia si ritorse contro a chi l’aveva scoccata1
Il sorriso malato di En Oyashiro si allarga. “A quanto pare a te è successa la stessa cosa. Ma in questa terra gli dei non esistono più e non sono stati loro a punire le tue colpe” alza una mano “Vieni pure avanti, Chino”
Una figura ammantata e piccola si materializza accanto al vecchio Chinoike. Tiene in mano un arco in frassino e una faretra piena di frecce sulle spalle, il cappuccio è ben calato sul viso così che risulti impossibile notare i suoi lineamenti, ma sembra che qualcosa di scuro goccioli lungo il viso (sangue?). En Oyashiro appoggia una mano sulla spalla della piccola figura.
“Ti presento Chino, mia figlia. Certo, non è una Chinoike pura e per questo è riuscita a sopravvivere, ma nonostante ciò il suo ketsuryugan è sviluppato allo stesso livello di un purosangue, anzi, direi che non vedevo un controllo del genere sul nostro gekkai da secoli. Lei… è proprio un genio” sogghigna “Non sono io a controllare Naruto, non direttamente almeno. La mente di quell’Uzumaki è così forte che riusciva a impedirmi ogni accesso ai suoi ricordi e bloccava le mie illusioni. La sua cieca fiducia in te… non so dire se sia onorevole o semplicemente stupida. Ma con Chino non aveva nessuna possibilità, ovviamente”
Sasuke alza lo sguardo su Naruto, ancora immobile e impassibile come se non stia ascoltando nulla. Cerca di raccogliere a sé il chakra sufficiente per attivare lo sharingan e riprendere a combattere, deve approfittare di quel momento, ma ogni suo tentativo è vano. Dentro di lui non è rimasto più nulla, com’è possibile?
En Oyashiro nota il suo affannarsi. “E’ tutto inutile. Noi Chinoike non siamo abili con le katane, preferiamo usare gli archi e le nostre frecce sono le più temibili: spalmiamo sulle punte veleni che impediscono agli avversari di usare il chakra. È come se ti avessi bloccato tutti i punti di fuga: non puoi più usare l’arte ninja. Ormai sei solo un inerme bambino presuntuoso” termina soddisfatto “Tutto merito di Chino” e nel dirlo le toglie il cappuccio dal volto.
Sasuke spalanca gli occhi sconvolto di trovarsi di fronte lei, la servetta dai capelli bianchi che aveva regalato un fiore a Naruto durante la loro permanenza da Tamoura. Sbatte le palpebre ma è proprio lei anche se i grandi occhi azzurri sono diventati completamente rossi e piangono sangue. Ha la stessa espressione impassibile di Naruto come se non fosse davvero lì.
En Oyashiro accarezza amorevolmente i corti capelli bianchi della figlia. “Così giovane… eppure è già una perfetta macchina assassina. Ha spezzato egregiamente la menta di Naruto Uzumaki, è riuscita a controllarlo e scagliarlo contro di te. Una ragazzina con il controllo sul ninja più potente” gli occhi dell’uomo si accendono malevolmente “Grazie a lei, ora il mio potere è immenso. Ora, la divinità sono io” torna ad appoggiare lo sguardo su Sasuke. Abbandona il fianco della figlia iniziando a camminare verso di lui, tiene un pugnale affusolato e prezioso fra le mani.
“E, come nuovo dio, ho deciso di essere caritatevole e farti un regalo prima di ucciderti” allarga il sorriso e dice a bassa voce, quasi canzonatorio, a pochi passi da lui “Naruto Uzumaki non ti stava ingannando, aveva davvero ricominciato a ricordare tutto…”
Sasuke, a un passo dalla morte, non vorrebbe essere così sollevato, ma il calore che si espande sul suo corpo è proprio quello: sollievo. Sollievo di non essere stato davvero tradito da Naruto, sollievo di non averlo ucciso. Il che è ridicolo, perché in quel guscio vuoto che lo guarda impassibile non sembra più esserci niente di Naruto, è solo un automa controllato da una bambina deviata dal padre.
Ma non importa più, En Oyashiro lo sta per uccidere.

**

Naruto è stufo di camminare. Da quando si è svegliato non ha fatto altro che camminare e adesso vorrebbe riposarsi un po’.
Guarda la bambina che lo precede di qualche passo, saltella fra i fiori e li raccoglie, a lei le energie sembrano proprio non mancare.
Ah, sto diventando vecchio, pensa alzando gli occhi al cielo. È azzurro, terso, non ci sono nuvole e il sole illumina la valla fiorita riflettendosi sul piccolo fiume trasparente. È un paesaggio da favola, sembra uscito da un libro illustrato per bambini.
“O-i!” vocia verso la bimba “Secondo te quanto manca?”
La bambina si alza, tiene fra le braccia tantissimi fiori bianchi; sembrano gigli, ma non può dirlo con certezza, non è molto esperto di fiori, dovrebbe chiederlo a Sakura.
Aspetta, chi è Sakura? Si domanda.
“Dipende” risponde la bambina  alla sua domanda precedente distraendolo. Ha le palpebre chiuse, cucite alla pelle con del filo rosso, ma non ci vede niente di strano. Nella sua vita da ninja ha visto di peggio.
“Da cosa?”
Fa spallucce. “Dipenda da dove vuoi andare”
Naruto la guarda spalancando la bocca colto di sorpresa. Cosa?! Come sarebbe a dire ‘dipende da dove vuoi andare’? Lui non lo sa dove stanno andando, ha semplicemente seguito la bambina. Effettivamente perché si è messo a seguirla? Non lo sa, gli era sembrata una cosa naturalissima. Resta il fatto che hanno camminato per una mattina intera senza una meta certa.
“Dove vuoi andare?” dice la bambina con i capelli bianchi.
Il volto di Naruto si illumina. “Da Sas’ke” ricorda sorridendo“Voglio andare da Sas’ke!” un raggio di sole gli colpisce direttamente gli occhi ma non ci fa caso.
“Chi è Sas’ke?” chiede la bambina.
“Uh… ecco” si gratta la zazzera bionda alzando lo sguardo al cielo, fatica a ricordare e non capisce perché “Sas’ke è il mio migliore amico. E penso sia il mio ragazzo. Cioè, non ne abbiamo mai parlato di preciso, dovresti chiederlo a lui” ridacchia imbarazzato, riprende a camminate con rinnovata vigore superandola “Andiamo?” la incita notando che lei resta ferma al suo posto.
La bambina abbraccia i fiori con le spalle curve. Quando alza il viso verso di lui sta piangendo sangue.
“Mi dispiace” singhiozza mentre macchia i gigli di rosso. Naruto la guarda confuso, tutti i fiori bianchi fra le sua mani stanno diventando rosso sangue o appassiscono. Anche la veste candida di lei è diventata vermiglia.
“Mi dispiace” piange ancora la bambina “Io non immaginavo…”
Naruto si preoccupa e si accuccia afferrandole le spalla, la guarda negli occhi fiducioso.
“Non fare così, qualsiasi cosa sia posso sistemarla. Sistemerò tutto, dattebayo”
La bambina scuote la testa “E’ colpa mia, mi dispiace” continua a ripetere. “Mi dispiace”
Il paesaggio da favola si sta tingendo di rosso, tutto, e cade a pezzi come se si stesse sfaldando, ma lui non ci fa caso, gli sembra normale. Vuole solo consolare quella bambina che non può aver fatto nulla di così terribile da giustificare quelle lacrime rosse.
Poi la bambina apre gli occhi e
Naruto vede Sasuke.
 
**

Sasuke ha sempre immaginato che al momento della sua morte avrebbe tenuto gli occhi ben aperti, deciso a non provare paura. Si sbagliava. Sasuke chiude gli occhi, ma non perché abbia paura, non vuole che l’ultima immagine che avrà sia il volto folle di En Oyashiro. Chiudendo gli occhi vuole vedere la sua famiglia.
Nii-san…
Sente il rumore della lama che attraversa la carne e spezza le ossa. Ma non sente dolore. Apre gli occhi di scatto mentre dal sangue gli sporca il viso.
La schiena di Naruto è davanti a lui, trafitta dalla lama del pugnale e completamente sporca di rosso. En Oyashiro guarda Naruto con la stessa identica espressione sorpresa di Sasuke.
Lo ha salvato, si è messo in mezzo facendogli da scudo e ferendosi al suo posto.
Oyashiro estrae la lama dall’addome dell’Uzumaki e indietreggia con gli occhi pieni di terrore. “Come… come hai fatto?” strepita fissandolo con rabbia e odio.
Naruto trema faticando a stare in piedi. “E che ne so. Il mio corpo si è mosso da solo” sorride come se la trovasse una brillante battuta di spirito.
È quell’affermazione a riscuotere Sasuke dalla sorpresa e riesce ad afferrare Naruto quando gli frana addosso senza forze.
“Sei… sei tornato tu?” domanda scandagliando il corpo con gli occhi. Il pugnale lo ha colpito al centro dell’addome e il sangue continua a sgorgare abbondante, lo ha già completamente imbrattando.
Naruto ride e poi tossisce, il sangue gli sporca il viso e i denti. “E chi dovrei essere, ‘tebayo?” scherza con un filo di voce. “Sono io”
“QUESTO NON È  POSSIBILE!” il grido di En Oyashiro blocca la risposta di Sasuke. Il Chinoike ha lo sguardo folle, l’espressione deforme e il suo urlo era stato così forte da rimbombare fra la distruzione del bosco. “IO TI CONTROLLO! TU SEI UNA MIA ARMA!” si volta verso la figlia, il pugnale ancora insanguinato stretto in mano “CHINO! Ordinagli di uccidere Uchiha! Riprenditelo!”
Ma la bambina scuote la testa indietreggiando, ha il viso completamente imbrattato dalle lacrime di sangue “Basta, papà” lo supplica singhiozzando “Andiamo a casa, è finita”
“Non è finita! Uccidili! Uccidilo!”
“Per favore, papà, basta” singhiozza “voglio andare a casa”
“NO! Ubbidisci e uccidili”  il volto di En Oyashiro è completamente stravolto dalla rabbia.
“Non voglio” piange più forte tappando le orecchie.
“TI ORDINO DI UCCIDERLI!”
“Ho detto BASTA!” un grido acuto esce dalla gola di Chino e, sotto gli occhi di Sasuke, En Oyashiro esplode in brandelli di carne, sangue e viscere. Come una bomba umana. Esplode e basta sporcando ogni cosa di sangue.
Chino trema guardando i resti di suo padre, poi cade sulle ginocchia e riprende a piangere.
Sasuke non si cura di quella scena, gli importa solo di Naruto. È diventato pallido, le labbra sono livide e le occhiaie più marcate.
Cerca di bloccare l’emorragia come meglio può, vede il chakra di Kurama avvolgerlo per guarirlo ma la ferita non si chiude, continua a sanguinare.
“Mi dispiace, Sas’ke” lo sente esalare come se faticasse a parlare “E’ tutta colpa mia”
“Non dire stronzate, dobe” sbotta “La colpa è del mio clan. Anche questo è colpa degli Uchiha”
Naruto scuote la testa. “Grazie per aver cercato di farmi ricordare. Anche se non ci sei riuscito completamente, ha funzionato lo stesso, sai? Io non ti posso più odiare”
“Ci riuscirò completamente” gli assicura “Quello era solo il riscaldamento. Ritornerà tutto come prima, posso aggiustare le cose” si sente un idiota a dire quelle cose, ma sta entrando leggermente in panico. Perché Naruto non guarisce? Perché diventa sempre più pallido e freddo?
Puoi aggiustare anche chi sta per morire?
Il respiro di Naruto si è fatto più lento ed è sudato, i capelli biondi sono lerci di sangue e appiccicati sulla fronte. Gli occhi blu sembrano fatichino a mettere a fuoco.
“Sas’ke” lo chiama “Grazie per avermi fatto innamorare di te una seconda volta”
Il panico gli aggredisce completamente il petto, si sente soffocare.
“Non chiudere gli occhi. Non t’azzardare a farlo”
 perché il chakra di Kurama non funzionare? Naruto non può morire, non può.
Gli afferra una mano stringendola fino a fargli male. “Resta con me, Naruto. Resta con me” ripete.
Naruto accenna un sorriso, il suo petto si alza e abbassa sempre più lentamente. “Sempre” garantisce.
 
Poi chiude gli occhi.
 
 
 
 
 
Note:
1.     Leggenda contenuta nel Kojiki, purtroppo in internet non si trovano molte informazioni quindi se volete qualche delucidazione chiedete pure.
2.      È l’arte oculare del clan Chinoike, non mi ricordo se l’avessi già specificata.
 
 
 
 
FINITO!
Ah, anche questa storia è andata c.c che parto questo ultimo capitolo, non vi dico, qualsiasi cosa scrivessi mi faceva schifo quindi alla fine ho fatto un collage con le parti delle varie prove che mi erano venute meglio xD spero vi sia piaciuto e che abbiate goduto insieme a me nella morte di En Oyashiro. La nostra cara piccola Chino alla fine ha fatto la cosa giusta.
E, insomma, anche questa long che da tre capitoli è passata a nove è finita. Credo che non mi abituerò mai alla sensazione di vuoto ogni volta che metto la parola fine a una long c_c  ora vado a piangere abbracciata ai miei pupazzi immaginandomi nuove storie per rimediare a questa xD
Vorrei ringraziare tutte quelle persone fantastiche che hanno recensito e chi, silenziosamente, ha solo letto. Spero vi sia piaciuta e vi abbia emozionato e non vi siate perduti nel mio logorroismo(??)  xD
In particolare ringrazio Ary, alla quale ho dedicato la storia, SuperSara e Ryanforever che non si sono perse un solo capitolo. Grazie ragazze <3
A prossime storie!
 
 
 
 
 
 
 
….scherzetto.
La storia non è finita ehehehe, questo non è l’ultimo capitolo :D ho deciso di spezzarlo in due per renderlo più scorrevole. QUINDI NON FINISCE QUI!
Naruto e Sasuke sono ancora sospesi nella radura-che-non-è-più-una-radura con Chino e ci saranno nuovi sviluppi :3
In più sono stata convinta a scrivere qualche spin-off xD
Ecco, sì, io esco prima che qualcuno di voi tenti di uccidermi.
Hatta.
   
 
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