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Autore: Darthemis    11/05/2017    0 recensioni
Una povera anima solitaria, sopravvissuta ad un massacro racconta la sua vita.
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
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Giorno 5

Il sole era alto nel cielo, forte e lucente illuminava le strade del villaggio riscaldandone la terra. Ogni tanto era possibile sentire un piacevole ventolino passare tra i capelli che alleviava quel potente calore. Un giorno come un altro per gli abitanti di Konoha. Ma non per me. Tra un giorno avrei sostenuto l’esame per diventare genin, un esame semplice ma significativo. Non stavo più nella pelle ma da una parte forse ero un po’ tesa. Cercai di prepararmi sia mentalmente che fisicamente per quel momento. Più volte mi specchiai nelle acque  di una pozzanghera per capire se effettivamente mi sarei potuta presentare nelle condizioni in cui ero. Veste lunga, di un colorito verdognolo legata con un cinturino di stoffa del medesimo colore, forse un po’ più scuro.  Mi arrivava alle ginocchia ma comunque lasciava vedere parte delle mie gambe coperte solo da un velo fine leggermente scuro. Indossavo dei sandali neri semplici e i miei capelli erano raccolti per metà in una coda messa male. Decisi che mi sarei presentata così e che sarebbe stata l’ultima volta. Quell’esame forse significava un’ addio a quegli anni trascorsi nella miseria  e un nuovo inizio nel villaggio della foglia. Il mio giovane compagno di sopravvivenza forse era già un genin. Da quanto? Un anno, due? Chi lo sa. Forse l’avrei incontrato davvero, o forse no. Per distrarmi un po’ mi misi in cerca di un’abitazione passeggiando per le strade del villaggio…

                                                                                                                     Tsukiyama


Giorno 6

Finalmente ci siamo. Questo era l’unico pensiero che passava per la mia testa. Il giorno dell’esame era finalmente arrivato. Mi presentai all’ora stabilita davanti alla classe A-2 dell’accademia  dove si sarebbe svolto l’esame scritto. Entrai in classe e mi accomodai in un angolo in alto a destra. Non c’era nessun esaminatore ancora e tutto ciò che vidi furono facce nuove. Mi sentii un po’ a disagio, non ero abituata a stare tra la gente, tanto meno con i miei coetanei. Ero un po’ fuori luogo forse, magari era solo un’impressione mia. L’esaminatore si presentò dopo poco: Un giovane uomo , dalla pelle chiara, gli occhi scuri e i capelli biondo scuro, poco curati, si collocò davanti alla cattedra e fece cenno a tutti di fare silenzio. “buongiorno studenti. Mi chiamo Eisuke  Kotetsu , sono un insegnante dell’accademia nonché vostro esaminatore per l’esame scritto. Adesso vi consegnerò dei fogli con su scritte le domande e una penna. Vi pregherei di rispondere direttamente su questo foglio per poi consegnarmelo alla fine del test.  Avete 2 ore di tempo, non preoccupatevi sono più che sufficienti. Vi ricordo che è proibito copiare e che chi verrà sorpreso si beccherà una bella punizione che corrisponde a bocciatura immediata. Da questo momento in poi voglio solo silenzio e concentrazione. Buona fortuna.” Detto questo iniziò a consegnare un foglio cadauno in modo rapido e con stampato in faccia un sorrisetto burlone. Ero emozionata ma allo stesso tempo in ansia. Lessi velocemente tutti i quesiti e per fortuna mi accorsi che non erano così difficili come mi aspettavo. Quelle erano tutte cose che avevo già appreso e studiato con il signor kenzo e che mi erano sempre tornate utili nei miei incarichi. Nonostante tutto  Risposi in modo attento cercando di essere più chiara possibile. Il tempo sembrava non passare. Poi finalmente le 2 ore scattarono e l’esaminatore passò per riprendersi i fogli. Tirai un sospiro di sollievo e tentai di andarmene da li il prima possibile per concentrarmi in occasione della prova pratica, quando sentii una voce provenire da dietro.
“Ciao, com’è andata?”
Mi voltai e vidi davanti a me una ragazzina di statura media, con i capelli semi corti neri come la pece in contrasto con i suoi occhi di un blu forte e intenso  che quasi mi immobilizzarono. Io non parlai.
“sei nuova qui? Mi avevano detto di una candidata “clandestina”. Piacere io sono Aoi, tu come ti chiami?” per un attimo la fissai senza parlare. Era la prima persona che mi aveva rivolto la parola da quando ero entrata nel villaggio. “Tsukiyama…” sussurrai piano quasi impaurita nel dirlo. Lei sorrise dolcemente e si piegò in avanti come per scrutarmi meglio.
” Ah allora sai parlare!  avremo modo di conoscerci dopo l’esame. In bocca al lupo per l’esame pratico.” Detto questo uscì dalla classe. Rimasi quasi male da quell’incontro, non ero abituata a fare amicizia, però, quegli occhi, è come se mi avessero scaldato il cuore, ormai rimasto freddo e pieno di tristezza. Uscii anch’io e mi diressi verso il cortile in attesa che ci chiamassero…
  
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