Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Nina Ninetta    17/05/2017    4 recensioni
Lord Voldemort ha vinto, i suoi nemici sono costretti a vivere nell'ombra. Harry è scomparso, Ron è stato fatto prigioniero a Hogwarts, Hermione è sotto tortura a Villa Malfoy. Tuttavia, Draco e i suoi non se la passano meglio. L'unica speranza - per tutti - è allearsi con i "vecchi" nemici.
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

11.

 
Una volta era già successo. Una volta un gruppo di amici e di compagni si era già ritrovato in quella stessa casa, in quella stessa stanza, a progettare un piano anti-Mangiamorte. Peccato che i protagonisti fossero cambiati, non tutti certo, ma quelli che non c'erano più facevano sentire la loro assenza in modo assordante.
Hermione studiò i loro volti, sicuramente ciò che le faceva più strano era il fatto di annoverare in squadra tre Serpeverde, e in particolare di uno di loro evitò deliberatamente di incrociare gli occhi color ghiaccio. Era trascorso appena un giorno da quella notte e nessuno dei due aveva più sfiorato l'argomento, sebbene sembrasse aleggiare fra di loro come l'aria, né si erano più rivolti la benché minima parola.
«Innanzitutto volevo ringraziarvi per essere accorsi» cominciò col dire la giovane Grifondoro ammiccando in particolare ai coniugi Weasley, Bill e Fleur, George e Lee «So che vi sto chiedendo molto» proseguì rivolta ai membri dell'Esercito di Silente «Ma credo che sia arrivato il momento di reagire» cercò l'approvazione di Harry e questi le strinse la mano sinistra. Draco se ne stava leggermente in disparte dal gruppetto di persone, senza tuttavia smettere di osservarla e ascoltarla, cosa che metteva alquanto in imbarazzo Hermione «Sono trascorsi due anni dalla battaglia di Hogwarts, molto è cambiato, ma nulla è migliorato»
«Se qualcuno ha intenzione di tirarsi indietro, questo è il momento per farlo» intervenne Harry, lasciando la mano dell'amica, poiché nessuno rispose riprese il discorso «Il nostro piano è semplice, ma non per questo facile» come aveva fatto il giorno in cui era arrivata Hermione a Privet Drive, mostrò la Mappa del Malandrino anche agli altri, spiegando che i passaggi segreti erano stati tutti chiusi - Harry notò il dispiacere sul viso di George, un altro ricordo legato al gemello Fred era stato cancellato ­- ma in compenso Voldemort non aveva issato nessuna barriera protettiva, convinto della sua invulnerabilità. Il piano era dunque quello di Smaterializzarsi all'interno del castello e rendersi invisibile attraverso un incantesimo di Disillusione. Se qualcuno non fosse stato capace di evocarlo, ci avrebbe pensato chi al contrario sapeva farlo. Di fronte ad alcune deboli proteste avanzate da Molly e Arthur, Harry le spense sul nascere affermando che non potevano perdere più tempo a pianificare un nuovo attacco, Ron andava portato via da Hogwarts subito. Successivamente Hermione spiegò la divisione dei compiti:
«L'Esercito di Silente si occuperà di tenere a bada i Mangiamorte e scacciare eventuali Dissennatori nei paraggi. Bill, Fleur, George e Lee chiuderanno ogni entrata o uscita, Ginny e Neville scorteranno Harry fino alla Grande Sala, diventata il trono di Voi-Sapete-Chi. L'obiettivo è ucciderlo il prima possibile, e anche così non è detto che i suoi scagnozzi si arrendano. Noi ci occuperemo di Ron e dei...ehm, vari prigionieri» concluse rivolta ad Arthur e Molly.
«Si, bene!» la donna si rimboccò le maniche «Allora, chi devo Disilludere?»
A poco a poco i maghi presenti all'interno della casa di Privet Drive cominciarono a sparire, nonostante si udisse ancora un gran vociare. Luna Lovegood era quella più eccitata, pareva non riuscire neanche ad avvertire la pericolosità della missione. Ognuno, prima di Smaterializzarsi, annunciava la sua partenza augurandosi buona fortuna a vicenda. Hermione vide Ginny abbracciare i suoi genitori, poi i fratelli George e Bill, la cognata Fleur Delacour, infine gettò le braccia al collo di Harry, scambiandosi un lungo e intenso bacio. La vista le si offuscò a causa delle lacrime, allora distolse lo sguardo e incrociò quello di Draco. Tra un po', si disse, loro due sarebbero tornati i nemici di sempre, ammesso che tutto fosse andato per il verso giusto. L'armistizio sarebbe scaduto: un Purosangue e una Sanguesporco, sembrava un'assurdità anche in quella circostanza estrema.
Poi Harry Potter le posò una mano sulla spalla, facendola voltare verso di lui con delicatezza. L'abbracciò, le promise che questa volta li avrebbe salvati davvero, a lei e Ron, a Ginny, ai Weasley, a Luna e Neville. Si allontanarono, Hermione annuì e Harry tese una mano a Draco che gliela strinse con fermezza:
«Buona fortuna, Malfoy»
«Buona fortuna, Potter».
Harry si gettò il Mantello dell'Invisibilità sulle spalle e sparì.
 
Nella cucina di Petunia Dursley rimasero sono Arthur e Molly Weasley, Hermione Granger e Draco Malfoy. La donna prese la mano di suo marito e abbozzò un sorriso incerto:
«Allora ci vediamo ad Hogwarts, destinazione Casa di Salazar Serpeverde»
«Si, le carceri di Voldemort» confermò Hermione tesa, sapeva bene quale sarebbe stato il passo successivo. I genitori di Ron scomparvero davanti ai suoi occhi perché Disillusi, poi il consueto flop! confermò la loro Smaterializzazione «Sai fare l'incanto per diventare invisibile?» la Grifondoro non si preoccupò neanche di guardare in faccia il compagno di ventura, teneva la testa bassa, i capelli le coprivano gran parte del viso.
«Granger, possiamo parlare un atti-»
«Lo sai fare o no?»
«No»
«Bene» con un movimento deciso della bacchetta e l'incantesimo pronunciato a fior di labbra Hermione lo rese invisibile, poi allungò il braccio «Presto, prima che diventi invisibile anche io» Draco l'afferrò per il polso, lei eseguì la magia senza problemi, proprio mentre lui l'attirava a sé.
L'abbracciò, in silenzio, una mano premuta alla base della schiena, l'altra infilata nel groviglio dei capelli. Il Serpeverde si meravigliò di trovarli così morbidi al tatto, li aveva sempre immaginati ruvidi (non che stesse a pensare alla consistenza dei capelli di una come lei, sia chiaro. Però...).
Hermione s'irrigidì contro il suo petto, le braccia come pietra lungo il corpo, le unghie affondate nei palmi, la bacchetta stretta nella mano destra. Non aveva mai fatto caso al suo profumo dolciastro e ne rimase spiazzata, era quasi accogliente. Consolante. Confortante.
Entrambi invisibili, il loro abbraccio non si mostrò mai al mondo.
 
Draco Malfoy effettuò la Smaterializzazione, d'altronde conosceva i sotterranei di Hogwarts meglio di Hermione che in tanti anni di scuola non ci aveva mai messo piede. Qualche istante dopo si trovarono nei corridoi del vecchio Castello, tornare qui si dimostrò una sensazione bella e insieme inquietante data la situazione. Grazie all'invisibilità né Arthur, né Molly videro la loro Hermione fra le braccia di un Serpeverde - e non uno qualunque! Bisbigliarono per accettarsi reciprocamente della loro presenza, poi raggiunsero i sotterranei senza problemi, lungo la strada incrociarono solo il vecchio Argus Gazza che bofonchiava fra i denti, ma li ignorò bellamente. Mentre correvano nei corridoi, Hermione notò due occhi gialli brillare nel buio: un gatto nero. La mente la rimandò a quella notte ad Hogsmead, poco prima che venissero attaccati dall'Esercito di Silente, quando un felino scuro le aveva tagliato la strada. Un'idea cominciò a prendere forma nella sua testa.
«Ho visto il gatto di Hogsmead» sussurrò a Draco
«Sarà quel micio rognoso di Gazza».
Diversamente da quanto si erano aspettati, l'entrata che conduceva alla Sala Comune della Casa dei Serpeverde era spalancata, nessuna parola d'ordine fra loro e i dormitori. Hermione sostò qualche istante per guardarsi attorno, non avendo mai messo piede lì dentro si stupì di notare un'imponenza sfarzosa, sfrontatamente sontuosa, tipica degli studenti che il Cappello Parlante aveva smistato in quella Casata. Si affrettò, Molly le stava chiedendo dove fosse, insieme raggiunsero i piani più profondi della Scuola, qui un unico corridoio si stendeva a perdita d'occhio, inghiottito dall'oscurità. Le lanterne incastonate nello spesso muro di marmo, grigio e umido, non riuscivano ad illuminare l'intero spazio. Sulla sinistra si aprivano alcune inferriate: le celle.
«Dormivate in galera?» chiese la Grifondoro a Draco
«Certo che no, Granger! La mia stanza era bellissima»
Hermione fece per controbattere, ma udì Molly squittire qualche metro più in là e sciogliere l'incantesimo di Disillusione. Lo stesso fece Arthur al suo fianco. Entrambi i Weasley allungarono le braccia attraverso le sbarre di una cella, dall'altra parte due mani si afferrarono a quelle di Molly e un ciuffetto di capelli rossi brillò nella penombra, come fuoco.
«Ron».
Draco Malfoy la sentì bisbigliare al suo fianco, uno spostamento d'aria gli fece capire che era corsa da quel babbeo, infatti Hermione tornò visibile e puntò la bacchetta contro la serratura della cella:
«Alohomora!» ci fu un click metallico, poi la porta inferriata scivolò sui cardini e la ragazza si gettò al collo dell'amico ritrovato. Al loro abbraccio si unì quello di Molly e Arthur Weasley.
«Come stai? Cosa ti hanno fatto?» Hermione non gli dava il tempo di rispondere, intanto Molly gli carezzava la testa «Come sei dimagrito! Harry è qui, dobbiamo sbrigarci a-»
La penombra in fondo alla cella emanò un riflesso dorato. D'istinto Arthur Weasley vi puntò contro la propria arma:
«Chi è?»
«Sono solo i Malfoy, papà» rispose Ron, la voce rauca, la mano in quella di Hermione che sembrava non voler lasciare andare più.
Lucius e Narcissa si mostrarono. Non erano più le persone altere e superbe che tutti avevano conosciuto, perfino gli abiti sartoriali apparivano più simili a vestiti da quattro soldi, così polverosi e malridotti. Fu la donna a parlare per prima, rivolgendosi direttamente ad Hermione e ignorando le bacchette dei Weasley puntate contro di lei:
«Mio figlio è...?» la voce le si incrinò
«Sono qui, mamma» Draco apparve dal nulla e quando Narcissa tese le braccia verso di lui non le negò quell'abbraccio. La superava di diversi centimetri ormai. Hermione si commosse fino alle lacrime, i genitori di Ron abbassarono le armi, Lucius guardò suo figlio negli occhi con la sua nota espressione enigmatica.
«Presto, dobbiamo andarcene» Draco si mise a capo del gruppetto, tenendo sua madre per mano, raggiunsero la Sala Comune dei Serpeverde, dove avrebbero potuto effettuare la Smaterializzazione poiché nei sotterranei non era possibile, ma li ad attenderli trovarono Bellatrix Lestrange, Fenrir Grayback e Goyle Gregory
«Bene, bene, bene» Bellatrix fece qualche passo avanti, un ghigno dipinto sulle labbra e le mani sui fianchi, si muoveva sinuosa, manco stesse posando per una rivista di moda gotica. Il Licantropo dietro di lei ridacchiava mostrando denti aguzzi e anneriti. L'unico con un'espressione seria era Goyle.
«Povera sorellina. Come sei caduta in basso, allearti con gentaglia simile»
«Tu ci hai traditi, Bella!» esclamò Narcissa, gli altri tenevano le bacchette a mezz'aria, stavano solo attendendo il momento propizio per sferrare l'attacco.
«Io vi ho salvato la vita!» sputò fuori Bellatrix, colpendosi sul petto con il palmo, aveva lo sguardo di un folle ed Hermione rabbrividì ricordando i giorni di tortura. Ron avvertì la sua paura e le strinse la mano più forte, come a dire io ci sono, stai tranquilla. Lei non ricambiò.
«Io mi sono umiliata per te e la tua famiglia!» stava continuando la Lestrange che con uno scatto repentino tirò fuori la bacchetta «Impedimenta!»
«Protego!» Draco si abbassò sotto la potenza della magia di sua zia, lo scudo si infranse rendendoli vulnerabili, era davvero temibile come si diceva in giro. Udì i coniugi Weasley evocare incantesimi di cui non conosceva neanche l'esistenza, mentre lui metteva al riparo i suoi genitori. Senza bacchetta sarebbero stati solo d'intralcio. Adocchiò Hermione cercare di fare lo stesso con l'imbecille, ma Testa Rossa non aveva alcuna intenzione di lasciare andare la mano dell'amica e si rifiutava di ripararsi dietro un angolo. Il giovane Malfoy vide Goyle Gregory scaraventarsi contro i due Grifondoro, la Granger non avrebbe mai potuto intercettarlo essendo di spalle.
«Expelliarmus!» invocò Draco e la bacchetta del suo vecchio "socio" gli volò direttamente in mano, l'afferrò e la infilò nei pantaloni, celata sotto la camicia scura.
«Malfoy, difendi la Sanguesporco adesso?» lo schernì Goyle
«E tu sei diventato così codardo da attaccare alle spalle una donna, Gregory?»
«Non è una donna, è LA Sanguesporco»
«Stupeficium!» Draco lo schiantò senza troppi complimenti, poi si rivolse a Ron che lo fissava a bocca aperta. La scena alla quale aveva appena assistito non gli tornava per niente.
«Ehi babbeo, la Granger deve combattere per salvarti il culo lentigginoso, quindi vedi di lasciarla andare e datti un contegno da uomo una volta tanto!»
Ron Weasley mollò la presa, si era praticamente aggrappato alla maglia della sua amica, era così scioccato da non riuscire a replicare alle accuse di Draco. Hermione gli disse di nascondersi come meglio poteva e di non fare l'eroe, poi si allontanò con il Serpeverde:
«L'eroe? Quello lì?»
«Smettila, non sei stato per nulla gentile, è ancora frastornato»
«Perché che ho detto?» le urlò dietro Draco, ma la ragazza si era già buttata nella mischia a dare una mano ai Weasley.
Hermione si affiancò a Molly nella battaglia contro Bellatrix, anche in due la Mangiamorte sembrava non affaticarsi affatto. Con la coda dell'occhio vide un topolino vagare di soppiatto per la Sala Comune:
«Crosta!» disse, ma era troppo tardi.
In verità Peter Minus era bello che defunto, ma Lord Voldemort lo aveva voluto al suo fianco ad ogni costo, diceva di sentirne la mancanza, con lui nei paraggi poteva aumentare il suo ego anche solo osservandolo. Così lo aveva riportato in vita con un incanto Inferius e ora Codaliscia gli era anche più ubbidiente di quando era vivo.
Il topo uscì di gran carriera e dopo qualche minuto la Casa di Salazar Serpeverde brulicava di Mangiamorte. 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nina Ninetta