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Autore: Flyer95    20/05/2017    1 recensioni
(Ristesura dopo 7 anni)
Ho deciso di rivedere e ricorreggere questa fanfiction perché pochi giorni fa, avendola riletta causa nostalgia, ho notato la presenza di molti errori di scrittura e di forma che mi hanno fatta rabbrividire. Ero davvero piccola e questi errori possono essere “tollerati” a causa della mia inesperienza. Tuttavia si tratta del mio primo lavoro e mi dispiace davvero che sia in questo stato, quindi lo sto riscrivendo. Buona lettura!
Tratto dal primo capitolo
A distanza di un anno dalla fine del terzo torneo mondiale di beyblade, Takao decise di invitare tutti i nostri amici bladers per una breve vacanza a casa Kinomiya un’enorme villa stile giapponese, con annesso dojo.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi tornata con un nuovo capitolo di Blooming Flowers! Buona lettura! =)

 

 

Breve pausa

 

 

Erano le 23:45, Mikaru si svegliò di soprassalto e non riusciva più a prendere sonno a causa di un incubo che la tormentava. Decise di alzarsi per prendere una boccata d’aria. Camminò sovrappensiero, giungendo davanti al campo d’addestramento e, vedendo che le luci erano accese, decise di verificarne il motivo. Una volta dentro, vide Yuri e Kei che si stavano allenando e assistette al loro dialogo.

“Sei un imbroglione, non hai usato tutta la tua forza contro Mikaru e ora pretendo di sapere il motivo.”

Yuri ghignò “In realtà la stavo studiando, dato che non l’ho mai vista giocare. Per questo non ho usato tutta la mia forza. Ora che conosco i suoi punti deboli e le sue tattiche di gioco, la prossima volta potrò sconfiggerla.”

“Le tue tattiche non funzioneranno con lei, sa essere molto istintiva.”

Yuri sorrise: “Non ha importanza: alla fine il cervello vince sempre, proprio come è accaduto contro di te.” ghignò.

“Sono molto migliorato da allora. Fatti sotto, codardo!” disse Kei irritato.

“Non volevo sentire altro.” e si misero in posizione.

Ma un beyblade piombò nel beystadium e i due si voltarono, scoprendo la presenza di Mikaru: “Sai, mi sento molto offesa, Yuri. Mi infastidisce molto il fatto che tu non abbia sfoderato tutta la tua potenza! Mi hai fatta arrabbiare, facendomi dimenticare il motivo per cui ero uscita a fare una passeggiata. Ho voglia di sfogarmi, ti sfido!” disse avvicinandosi al beystadium, vicino a Kei, richiamando Auranix.

“Credo di aver parlato troppo. Comunque, accetto a una condizione.”

“Quale sarebbe?”

“Se vinco io, dovrai raccontarmi del tempo che hai speso insieme a Yuriko.”

“Ci sto. Ma se vinco io, tu dovrai dirmi come l’hai conosciuta.”

“Affare fatto.” e i due bladers si misero in posizione, mentre Kei si preparò a fare da arbitro.

I due lanciarono e lo scontro ebbe inizio; stavolta, entrambi evocarono il loro bit quasi subito e le due trottole cominciarono ad attaccarsi incessantemente. Tuttavia, la rabbia di Mikaru spingeva la fenice ad essere più aggressiva nei confronti dell’avversario, che si trovò in difficoltà. Yuri si rese conto che aveva fatto male i conti: non aveva considerato le emozioni dell’avversaria. Non avendola mai vista all’opera quando era infuriata, non aveva una tattica adatta alla situazione, quindi incassava i colpi senza riuscire a contrattaccare.

“È giunto il momento di farla finita! Auranix, vai con Fendente di ghiaccio!” la fenice eseguì un colpo perfetto che scagliò fuori il beyblade di Yuri, decretando la vittoria della bionda.

Il rosso raccolse il suo bey e andò a sedersi su una panchina.

“Spero che tu abbia imparato la lezione.” disse lei sedendosi vicino a lui.

“Ho afferrato il messaggio. Ora, come promesso, ti racconterò quello che vuoi sapere.”

Kei si sedette di fianco a Mikaru e Yuri cominciò a parlare “Ho conosciuto Yuriko al monastero di Vorkof. Era l’unica persona di cui potessi fidarmi là dentro.”

“Come mai io non l’ho mai incontrata?” si intromise Kei

“Perché quando tu arrivasti, lei era già stata allontanata.”

“Che significa?” chiese la bionda sconcertata.

“Devi sapere che lei, essendo orfana, è stata accolta nel monastero affinché diventasse una blader cacciatrice di bitpower, come noi. Lì dentro, vigeva una sola regola: vincere. Non c’era spazio per inutili sentimentalismi. Tuttavia, essendo una ragazza, per lei era quasi impossibile reprimere il suo lato umano: si era messa ad aiutare i bladers, esausti dai pesanti allenamenti, e io fui uno di quelli che ricevette le sue attenzioni. Per questo, la sua presenza divenne mal tollerata e decisero di spedire Yuriko in un orfanotrofio. Più avanti, ho scoperto che era stata mandata addirittura in un altro continente, pur di allontanarla dal monastero, e da allora non l’ho più rivista. Fino ad oggi.”

“È proprio nella sua natura, aiutare gli altri.” disse Mikaru sorridendo “Inoltre, ora ho capito perché voi due siete dei surgelati.” e si mise a ridere mentre quelli tacevano.

“Se credi di essere spiritosa, sappi che non lo sei affatto.” replicò Kei

“Io, invece, credo che ve la siate presa perché è la verità.” disse ghignando e lui la guardò male “Avevo ragione.” ribatté soddisfatta. Yuri in quel momento si alzò “Io vado a dormire. Ci si vede.” e si incamminò verso l’uscita, scomparendo nel buio.

“Sai, tra te e lui non so proprio chi sia più surgelato.”

“Tu invece sei noiosa.”

“Allora dimostrami che non ho ragione, con una sfida.”

“Ci sto.” si alzarono in piedi e si misero in posizione di lancio.

Quando i beyblade furono sul campo, invece che attaccarsi, si misero a girare in tondo e, da essi, uscirono i bitpower, che si misero nuovamente a volare in cerchio.

“Ci risiamo!” disse la bionda, sedendosi sulla panca.

“Quindi è per questo che mi hai sfidato.” disse lui, guardandola.

“In realtà, volevo davvero battermi ma non ero sicura che anche la fenice lo volesse. Per questo, non mi sono recata alla mia postazione. Inoltre avevo proprio bisogno di uno spettacolo simile.”

“Uno spettacolo?” chiese lui, inarcando il sopracciglio sinistro.

“Si: è bello vederli andare d’accordo, non trovi?” lui non rispose e si limitò a sedersi nuovamente di fianco a lei.

“Sai, fino a ieri pensavo che queste creature servissero solo a combattere, invece scopro che anche loro hanno una loro volontà. Che cosa buffa!” continuò lei.

“Per me, sono solo stupidaggini.”

“Non sei felice che la tua Aquila abbia trovato una compagna?”

“Non mi interessa. Mi consolo con il fatto che la padrona non è una gallina insopportabile.”

“Che lusinga! Lo prendo come complimento.”

“Non illuderti.”

E continuarono a stuzzicarsi finché Mikaru cominciò a sbadigliare “Credo di aver finalmente ritrovato il mio sonno. Mi dispiace Auranix: saluta il tuo compagno, ce ne stiamo andando” tese la mano destra e il bey ritornò da lei. “Buonanotte Kei, ci vediamo domani.” e cominciò a camminare verso l’uscita. Lui richiamò Dranzer e fissò la ragazza “Buonanotte, Mikaru.” lei si voltò e fece un cenno di saluto, per poi continuare a camminare finché svanì oltre la porta. Kei stette un attimo immobile a fissare l’uscio e poi il suo bey, lo mise in tasca e si avvio verso il suo alloggio.

 

Mikaru fu assalita di nuovo dagli incubi e si svegliò verso le 7:17; decise che ormai era inutile continuare a dormire, quindi si vestì e andò a fare colazione al chiosco. Verso le 8, arrivò anche Kei e quindi si misero a chiacchierare, indisturbati, fino all’arrivo degli altri.

Dopo colazione, arrivò il signor Daitenji con una comunicazione: “Il torneo sarà sospeso per un giorno, a causa dei danni che hanno riportato i campi, dopo i duelli dei ragazzi; perciò, oggi, siete liberi.”

Tutti esultarono e decisero che avrebbero trascorso la loro giornata in piscina; così ritornarono alle loro stanze, si cambiarono in fretta e furia, per ritornare ad occupare i lettini. Le ragazze arrivarono per prime e, mentre aspettavano i ragazzi, si presero da bere, per poi sedersi a bordo piscina. Hilary si rivolse a Mikaru: “Dove sei stata ieri notte?” le ragazze, sentendo odore di gossip, aguzzarono le orecchie.

“Non riuscivo a dormire e quindi sono andata ad allenarmi.” Disse, prendendo un altro sorso di limonata.

“Sei per caso andata ad un allenamento romantico con Kei?” chiese la mora, sospettosa.

Mikaru, sentendo queste parole, rischiò di soffocare e le ragazze si misero a ridere, notando che era diventata paonazza. Recuperato fiato, rispose: “Ma che vi salta in mente? Ci stavamo solo allenando!”

“Quindi eri davvero con Kei!” sentenziò Mao, indagatrice.

La bionda si morse la lingua poiché aveva abbassato la guardia: “Cosa vi fa credere una cosa del genere?”

“Stamattina eravate soli soletti e inoltre, ieri sera, sei ritornata piuttosto tardi.”

A quel punto, Mikaru doveva giocarsi il tutto per tutto: fece un respiro profondo e, recuperato l’autocontrollo, si rivolse a tre di loro: “Se la mettete in questi termini, allora voglio chiedere a Hilary come va con Takao, a Emily con Max e a Mao con Rei.”

Le tre, sentendo quei nomi, divennero rosse come pomodori: “Non gliel’avete ancora detto? Ma cosa aspettate?”

Mao, rossa in volto, replicò: “Io ci ho provato ma non è andata esattamente come speravo...”

“Non dovresti arrenderti così facilmente, lo dico per il tuo bene! E voi che mi dite?”

Le due distolsero lo sguardo: “Siete senza speranza!” e le altre si misero a ridere.

Ming Ming decise di cambiare discorso: “Mikaru, come mai non indossi un costume?” infatti la bionda indossava un paio di short in jeans e un top bianco.

“Non mi piace molto nuotare, preferisco stare a bordo piscina, con le gambe a mollo.” Lei annuì e si tuffò in acqua, seguita dalle altre.

Dopo un po’, arrivarono i ragazzi, che le raggiunsero tuffandosi, mentre Yuri si sdraiò su un lettino e Kei si affiancò a Mikaru. Portava una T-shirt nera e un costume a pantaloncino blu, lungo fino alle ginocchia.

“Sua maestà non è in vena di farsi una nuotata?” chiese lei.

“Io detesto l’acqua e odio la calca. Tu, piuttosto, come mai non sei a sguazzare con le altre?”

“Neanche a me fa impazzire nuotare, quindi passo. Comunque perché lo chiedi? Volevi vedermi in costume?” ghignò lei.

“E se ti dicessi di si?” la guardò con aria maliziosa e lei sgranò gli occhi: l’aveva presa in contropiede e non sapeva come controbattere; inoltre l’insinuazione di lui, le aveva causato un groviglio di farfalle nello stomaco. Fortunatamente, fu salvata dal ragazzo della reception, che era giunto a cercarla per comunicarle di una chiamata. Così, lei si alzò in piedi, si asciugò le gambe e fuggì più in fretta possibile. Arrivata davanti al telefono, si ricordò che non aveva detto a nessun parente di essere lì in quel momento, quindi sollevò la cornetta sospettosa: “Pronto?”

“Buongiorno, miss Mikaru.”

“Mark, che cosa vuoi?”

“È questo il modo di rivolgersi a una persona più grande di te? Qualcuno potrebbe mettere in discussione la tua educazione.”

“Risparmiami la predica e dimmi che cosa vuoi!”

“Ti ho fatta chiamare per proporti un patto.”

“Non ho alcuna intenzione di negoziare con te!”

“Se non mi ascolti, i tuoi amici saranno in pericolo. Non vuoi che succeda un’altra volta, vero?” lei si zittì “Brava bambina. Ora, ascolta: tu e la tua squadra dovrete perdere.”

“Cosa vorresti dire?”

“Parliamoci chiaro: è te che voglio. Sei stata una grande perdita per la mia associazione e, tutt’ora, non ho trovato nessun’altra per rimpiazzarti. Quindi se perdessi, e ti consegnassi a me, la vita dei tuoi amici sarebbe salva.”

“Te lo puoi scordare! Noi ti sconfiggeremo e dimostreremo al mondo i tuoi crimini!”

“Peccato, sapevo che avresti risposto in questa maniera. Allora non mi lasci altra scelta ma, se decidessi di ripensarci, sai dove trovarmi. A presto, mia cara.” e riattaccò. Lei era nera di rabbia, poggiò la cornetta e ritornò in piscina. Ma, prima che potesse varcare la soglia, una tizia le si parò davanti: si trattava di Melody Holme, sorella di Larry. La ragazza aveva capelli castani che gli arrivavano fino al mento e occhi dello stesso colore; portava una maglietta bianca, con una sola spallina, una minigonna in jeans e ballerine bianche.

“Ciao, perdente! Così sei tornata, a quanto vedo! Comunque, preparati ad essere sconfitta in finale. Sempre che tu ci arrivi!”

E scoppiò a ridere. Mikaru le rispose: “Sparisci di qui! Non tempo da perdere con te.” Melody si infuriò e se ne andò. 

“Non vorrei essere nei panni di quella gallina.”

La bionda si accorse della presenza di Kei alle sue spalle e il suo sguardo divenne disperato: non voleva che lui la vedesse in quelle condizioni, quindi provò a scappar via. Lui fu più veloce di lei e, riuscendo a prenderle il braccio sinistro, la costrinse a voltarsi. Rimase di sasso vedendo le lacrime di lei, che avevano cominciato a solcarle il viso. Decise di trascinarla in un luogo tranquillo e senza telecamere: ovvero la sua stanza. Lì, la fece sedere sul letto e la lasciò sfogare, facendosi poi raccontare l’accaduto. Vedendo che era esausta a causa del troppo piangere, la coprì e se ne andò, dopo essersi assicurato che lei dormisse.

Ritornato dagli altri, comunicò che Mikaru si era sentita male e quindi l’aveva accompagnata nella sua stanza.

Il giorno successivo, le ragazze riuscirono a classificarsi ai quarti, mentre dei ragazzi riuscirono a passare il turno solo i Bladebreakers e i Neoborg. Tutti gli altri si recarono all’ufficio di Mark.

I vincitori si erano messi di fronte all’ascensore della hall per aspettare i loro amici. Ma la scena che si presento davanti ai loro occhi fu scioccante: Brooklyn, Moses, Mystel, Raul, che si era unito ai Justice 5, Garland, Michael, Eddy, Steve, Rick, Ralf, Olivier, Andrew, Gianni, Lai, Gao e Kikki oltrepassarono i loro amici, senza rivolgergli una parola, e si diressero verso le loro stanze, lasciando i loro compagni increduli nella hall.

 

FINE SETTIMO CAPITOLO

 

Cosa sarà successo ai ragazzi che hanno perso? Lo scopriremo nei prossimi capitoli =)

   
 
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