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Autore: _Lady di inchiostro_    21/05/2017    2 recensioni
Su Sibun, la vita procede tranquillamente.
Per Oikawa e Iwaizumi, invece, la vita è diventata un po' troppo movimentata, ma con una bambina come Haruka dovevano pur aspettarselo.
Eppure, il loro piccolo sistema è tutto quello di cui hanno bisogno.
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[Raccolta di One-Shot random] [Basata su Like an Astronaut]
[Perché sono troppo innamorata di questa famiglia ♥]
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A quaranta anni luce di distanza'
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LIKE IN THE BEST FAMILIES
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SHOPPING





Iwaizumi si era oramai abituato ad indossare quello che aveva; certo, prima dell’epidemia, quando era un bambino, la gente era ancora ossessionata dalla moda e dagli oggetti di marca, e già allora non capiva perché la gente fosse disposta a tutto pur di averli. Non riusciva proprio a capire perché sua madre si ostinasse ad andare nei centri commerciali, facendolo mettere ritto sul posto e facendogli provare tutti i capi possibili.
Era una cosa che odiava. Ma adesso che ci pensava, sarebbe stato disposto a subire ancora una volta quella tortura pur di rivedere il volto sorridente di sua madre.
«Che ne pensi?» A riscuoterlo dai suoi pensieri fu un vestitino che gli era stato appena sbattuto in faccia.
Lo scostò, in modo da poterlo vedere meglio, assieme alla faccia di Oikawa: sembrava un bambino che era appena entrato nel paese dei balocchi – ma anche se glielo avesse detto, probabilmente non avrebbe capito.
Spostò lo sguardo dal vestito color panna agli occhi color cioccolato del ragazzo. «Non è male...» mormorò.
Tooru storse il naso. «Non ne sembri convinto!»
Alzò le spalle. «Te l’ho detto, non ne capisco granché. Sei tu l’esperto.»
Nell’ultimo periodo aveva avuto modo di scoprire che Oikawa amava fare compere. Non solo per se stesso, ma anche per Haruka e per lui – aveva praticamente rifatto il guardaroba ad entrambi, che avevano a stento quattro capi ciascuno.
Sbuffò, tornando a controllare i vestiti. «Iwa-chan, guarda che è anche tua figlia! Ti voglio più partecipe!»
Stava per dirgli che, in realtà, non aveva ancora assimilato pienamente l’idea di essere padre – come anche lui, del resto – quando, voltandosi verso il carrello della spesa, si accorse che Haruka era sparita. Era riuscita a scendere e, adesso, si era volatilizzata nel nulla.
Artigliò la spalla del ragazzo, che trasalì, spaventato. «Che c’è...?»
Ci mise un paio di minuti a capire perché l’altro avesse avuto un improvviso attacco di panico. «Dov’è Haruka?» gli disse.
Si guardarono negli occhi, rispecchiandosi nella stessa medesima espressione di puro terrore, e probabilmente sarebbero crollati entrambi, se non avessero sentito una vocetta che rideva, allegra. La riconobbero subito, e si spostarono poco più avanti, trovando la bambina in piedi, a discutere animatamente con un gruppo di persone.
«Haruka!» dissero in coro in due genitori, e la bambina si girò subito.
Sorrise, mostrando di dentini. «Papà!» esclamò.
Fu Oikawa a prenderla in braccio. «Non farlo mai più...» mormorò, e la bambina sembrò capire, perché strinse la presa.
«Zumi!» disse poi, tenendo la manina, e il ragazzo la baciò, anche lui contento che non fosse successo nulla.
«Dunque è questa la famosa Haruka? Mi chiedevo quando ce l’avresti presentata!»
I due alzarono la testa, trovandosi davanti due dei membri della scuderia Fukurodani: Bokuto e Akaashi. Iwaizumi aveva avuto modo di conoscerli di recente, e non si aspettava di certo di vederli in un posto del genere.
«Boku-chan?» disse Oikawa, ancora frastornato.
Il ragazzo in questione sorrise. «Vedo che sei impegnato a fare il padre!» Si avvicinò alla bambina. «Abbiamo subito capito chi fosse... Sono queste le famose macchie?»
Iwaizumi annuì. Sapeva benissimo che la gente era a conoscenza della storia di Haruka, e non erano mancate le occhiatacce rivolte al suo indirizzo, quasi come se potesse contagiarli in qualche modo. Si era quasi stufato di dover spiegare che quella malattia non era qualcosa di grave o che non arrecava danno agli altri, era stanco di trovare gente che disprezzava sua figlia. Se fosse stato per lui, li avrebbe presi tutti a calci; e Oikawa non era da meno.
Bokuto e Akaashi, però, non parevano avessero chissà quale problema, anzi, le sorridevano tranquillamente.
«Ciao Haruka!» esclamò Bokuto. «Lo sai, hai delle macchie fighissime!» 
La bambina abbassò la testa, in leggero imbarazzo. «Grazie» e poi si nascose nella curva del collo del padre.
«Abbiamo sentito delle donne parlare male di lei... Ci sembrava giusto dirvelo» disse Akaashi, facendo scattare sul posto i due genitori.
«Chi sono?» disse Oikawa, assottigliando lo sguardo.
«Due commesse. Ma state tranquilli, c’è già chi se ne sta occupando!»
Indicò alle sue spalle, e i due si sporsero per poter vedere meglio, intravedendo la sagoma di una ragazzo che stava rimproverando due ragazze, che potevano avere al massimo una ventina d’anni ciascuno.
Oikawa lo riconobbe subito, era un altro dei piloti della Fukurodani, Konoha.
«Eravamo venuti per sfotterlo» ammise Bokuto, ridacchiando. «Il negozio è di sua madre, ma ogni tanto gli chiede di aiutarla. Stavamo parlando con lui quando Haruka è apparsa all’improvviso.»
Il ragazzo si avvicinò poco dopo, stupendosi di trovarsi davanti i due genitori, salutandoli. «Mi spiace per l'inconveniente...» aggiunse.
«Tranquillo» Hajime fece un segno con la mano, come a dire di non preoccuparsi. «É stato un bene che abbiano avuto a che fare con te e non con noi due!»
«Concordo!» asserì Oikawa, e il ragazzo sorrise, spostando poi lo sguardo su un Haruka tutta sorridente e felice di essere circondata da tanta gente.
Sapevano che quelle donne non erano le uniche che avessero un problema con la malattia di Haruka. C’era chi ne era incuriosito, ma la maggior parte della gente ne aveva paura. E sia Oikawa sia Iwaizumi si erano ripromessi che avrebbero fatto di tutto pur di non far pesare nulla ad Haruka, quando sarebbe stata più grande. Oikawa, insieme ad altri membri del Consiglio che lo appoggiavano, stava facendo approvare delle leggi contro ogni forma di razzismo, sperando che atteggiamenti del genere avessero fine.
Intanto, erano felici di sapere che c’erano persone che, invece, adoravano Haruka almeno la metà di quanto facessero loro.
«Lasciate perdere certa gentaglia!» disse Konoha, dando voce ai loro pensieri e giochicchiando con la manina della bambina. «É una bambina bellissima.»
«Grazie, lo sappiamo già!»
Lo dissero in coro, e quando successe i due si voltarono, guardandosi negli occhi e con un mezzo sorriso stampato in faccia. Alla fine, scoppiarono tutti a ridere, compresa Haruka.
«Lo sapevo io!» disse poi Bokuto, circondando con un braccio Iwaizumi, che trasalì. «Te lo sei scelto proprio bene, Oikawa!»
Il ragazzo abbassò lo sguardo, cercando di non arrossire, ma i suoi occhi incontrarono quelli di Oikawa. E dal suo sguardo capì che anche lui la pensava esattamente allo stesso modo.





Delucidazioni:
Come mai questo tema? È nato in un pomeriggio di noia con la mia beta, così, all’improvviso. In verità, la versione originale doveva essere ben diversa, ma avendo avuto un problema col telefono – dove avevo già scritto la fic –, si è cancellato tutto e ho dovuto ricominciare da capo. E insomma, non sono molto soddisfatta del risultato finale…,
Senza volerlo, ho inserito Bokuto e Akaashi, tanto perché io amo poco il nostro capitano dei gufi… *finge di non aver cambiato avatar*
E Konoha, perché he deserves better! <3
Vi assicuro che Oikawa e Iwaizumi sono dei genitori modello, questa cosa prende solo spunto da mia sorella che, quando era piccola, ci faceva venire gli infarti perché si nascondeva tra i vestiti :’D
Oh, e quando Haruka dice “papà” si riferisce a entrambi i genitori *ha le convulsioni per la troppa dolcezza e muore*
Altro da dire? No, a parte che molte delle cose che sono citate qua si rivedranno nella prossima storia (al solito), che non so quando l’ispirazione arriverà e mi permetterà di scrivere un’altra shot, e che Oikawa amante dello shopping selvaggio è un must!
Bon, miei cari pirati spaziali, ci si vede presto allora! <3 
Grazie a chiunque sia arrivato fin qui! <3 
_Lady di inchiostro_ 

l'uccellino cinguetta ♥
  
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