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Autore: Dedalus Lux    23/05/2017    1 recensioni
La soluzione sarebbe semplice - disse Marius - Arrestare Mulciber.
- Non è così semplice - ribatté Seamus - Quel ragazzo ha anche un passato complesso alle spalle, è ben visto da buona parte del mondo magico.
- Quindi se l'opinione pubblica difende una persona, non si può far nulla? - domandò Marius che si stava iniziando a scaldare.
- Calmati Marius - lo ammonì Seamus - Se mi fai finire di parlare posso spiegarti tutto. Non è una questione di opinione pubblica, ma di prove. Servono prove e testimonianze, tuttavia è sorto un problema.
- Cioè? - domandò Marius.
- Servono testimoni - rispose il cugino - Ho parlato con Neville, volevo dire il professor Paciock che vorrebbero chiedere il tuo aiuto. Non è una cosa semplice, dovrai parlare davanti ad una giuria, non è facile. Se non te la senti nessuno potrà dire niente e...
- Nessun problema! - esclamò Marius che non aspettava altro - Sono pronto a testimoniare anche domani.
***
Vi ricordate dove eravamo rimasti? Marius ha terminato il suo primo anno ad Hogwarts e, come spesso succede, ha vissuto tante esperienze ha conosciuto nuove persone e si è innamorato. Ci sono tanti nodi da sciogliere sulle reali intenzioni dell'ambiguo Mulciber, sui sentimenti di Juliet nei suoi confronti, ma non solo. Le sorprese non mancheranno...
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Seamus Finnigan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Marius Grebb - Un giovane mago 20 anni dopo Harry Potter'
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PRELUDIO AUTORE 
Il capitolo che vi apprestate a leggere fa parte della seconda storia di una serie che potrete leggere CLICCANDO QUA
Mi rendo conto che questo può bastare a scoraggiarvi e chiudere la scheda, ma se vorrete dare un'occhiata il ringraziamento è d'obbligo. 
BUONA LETTURA!

NOTA: Nel corso del capitolo, potete trovare alcune frasi sottolineate e cliccabili. Al fine di aiutare i nuovi lettori ad entrare nella storia, ho voluto linkare le parti precedenti della storia, quando vengono citate nel corso delle prossime righe. In questo modo ci sarà la possibilità di capire meglio quel che accade. Sperando di aver fatto cosa gradita, vi auguro nuovamente una buona lettura! 
 
*******
 

Il tema “Campioni del Tremaghi” tenne banco per le due settimane ad Hogwarts. Gruppi di studenti ovunque ne discutevano, con i fantasmi e i personaggi dei quadri che cercavano di introdursi nelle conversazioni, al fine di far valere la loro opinione. Tra gli studenti di casa c’era un po’ di scoramento, poiché Frederik Downing sembrava tutto tranne che un mago brillante e questo favoriva i rappresentanti di Durmstrang e Beauxbatons.
- Certo che non deve essere facile… - constatò una mattina Bruce. Erano a colazione assieme a Matt, Michelle e Lucy e si erano seduti poco distanti da Downing, il quale era tutto preso dal suo piatto di uova e bacon, probabilmente nel tentativo di isolarsi dalla moltitudine di sguardi su di lui.
- Avrà capito che nessuno qua crede in lui? - si domandò Marius.
- Non lo so - rispose Bruce - Comunque è davvero strano…
- Poi, senza offesa, non ha nulla a che vedere con il campione di Beauxbatons - intervenne Michelle, riferendosi al francese Remi Herve, decisamente più avvenente e con uno stile apparentemente più scaltro.
- Possibile che abbia sbagliato il Calice di Fuoco? - chiese Marius, dando voce ad un dubbio che serpeggiava da qualche giorno in lui.
- Non credo - rispose Lucy - O meglio, ne sono sicura. L’altro giorno ho scritto a mio padre e avevo gli stessi tuoi dubbi, ma lui mi ha assicurato che il Calice è uno strumento magico potentissimo, che difficilmente sbaglia.
- Magari sa qualcosa che noi non sappiamo… - borbottò Marius che si interruppe al momento dell’ingresso nella Sala Grande del gruppo di Durmstrang. Il suo sguardo cadde sulla campionessa, Tatiana Stefanova, la quale era il personaggio più in vista, nonché l’unica ragazza a partecipare al Torneo Tremaghi - E comunque anche la loro campionessa non è male - concluse.
- Tu pensa a Juliet - lo rimproverò Matt - E dovresti darti da fare, per evitare di farti anticipare di nuovo.
Istintivamente Marius volse lo sguardo al tavolo di Corvonero e vide Juliet che discuteva animatamente con una compagna e Robert Thomas, il ragazzo che aveva conosciuto l’anno precedente sul treno. Pensando alle parole di Matt, non poté fare a meno di dargli ragione, ma qualcosa in lui gli diceva di avere pazienza.
Nel frattempo i professori avevano ripreso a spron battuto le lezioni. Non fu facile tenere il passo, poiché tutti gli studenti erano distratti dagli eventi degli ultimi giorni e spesso e volentieri i pensieri vagavano oltre i banchi di scuola. Il risultato fu un carico di compiti non indifferente e più di uno si trovò a dover fare le due di notte per mettersi in pari con il lavoro.
- Dicevi l’altro giorno? - disse sarcasticamente Marius una sera -  Qui non abbiamo il tempo per andare in bagno, figuriamoci parlare con Juliet.
Si trovava con Matt e Bruce a fare i conti con 50 centimetri di relazione sull’inventore della trasfigurazione inanimata, 40 di tema sulla Pozione Soporifera e un bell’approfondimento sui pregi e i difetti dello Schiantesimo.
- Non ne usciremo mai - borbottò Bruce - E sto morendo di sonno.
- A chi lo dici - sbuffò Matt - Di questo passo altro che terzo anno… Non arriveremo sani di mente per la prima prova.
- Che ci inventiamo? - domandò Marius.
Mentre discutevano sul da farsi, furono raggiunti da Samantha e Melany. Quest’ultima si era nuovamente riappacificata con Bruce ed ora i due sembravano particolarmente smielati.
- Ecco la nostra salvezza! - esclamò improvvisamente Matt.
- Cioè? - domandò Melany, che si era seduta sulle gambe di Bruce.
- Samantha tu hai finito il tema di Pozioni? - chiese.
- Sì, ma solo quello - rispose la ragazza - Con Trasfigurazione e Difesa Contro le Arti Oscure sono in alto mare.
- Che ne dici di uno scambio equo? - propose Matt.
Alla fine Samantha mise a disposizione il suo elaborato per Modrig, mentre Marius e gli altri le diedero una mano con le altre materie. Fu un lavoro collettivo proficuo che permise ai ragazzi di concludere nel giro di un’oretta e di andare a letto ad un orario accettabile. Il giorno seguente, tuttavia, si ripresentò lo stesso problema con la Terry che ricordò loro l’imminente consegna di un lavoro di ricerca, da lei assegnato il mese scorso. Era un lavoro a gruppi e il pomeriggio Marius si unì a Michael McBride e alle gemelle Mindy e Clara Hopkins di Tassorosso per recuperare il tempo perduto. La Terry, infatti, aveva voluto mischiare i ragazzi delle due case che frequentavano contemporaneamente la sua lezione, al fine di favorire la socializzazione. Le gemelle Hopkins erano molto timide e prima di allora Marius non aveva mai avuto modo di parlare con loro. Piccole e minute, erano sostanzialmente identiche e Bruce, scherzando, diceva che somigliavano a dei topi. I quattro lavorarono fino alla chiusura della biblioteca e proprio quando erano in procinto di andare a dormire, fece la sua comparsa il custode Gorciov.
- Signor Grebb, il professor Paciock la vuole vedere - disse.
- Ora? - domandò Marius sorpreso. Era piuttosto tardi e di lì a poco sarebbe scattato il coprifuoco.
- Proprio così - rispose Gorciov - Sembra sia piuttosto urgente, di conseguenza sei autorizzato a stare in giro. Alla fine ti riporterò io al tuo dormitorio.
Con fare incerto, Marius si alzò dal tavolo, si congedò dai suoi compagni e seguì il custode.
- È successo qualcosa? - domandò mentre si recavano verso l’ufficio di Paciock.
- Coda di paglia? - ribatté Gorciov ridacchiando.
Marius preferì non proseguire la conversazione, rendendosi conto che Gorciov o non ne sapeva nulla, o si divertiva semplicemente a tenerlo sulle spine. La curiosità rese il viaggio verso l’ufficio più lungo del previsto. Quando arrivarono, la porta era socchiusa e dentro la stanza si sentivano persone chiacchierare animatamente.
- Permesso? - domandò Marius timidamente.
- Vieni avanti! - rispose il professor Paciock dall’interno.
- Io aspetto qui per quando finite - annunciò Gorciov.
- Grazie Brad - disse l’insegnante.
Una volta entrato, Marius capì il motivo della convocazione. Assieme al suo professore c’era Ron Weasley, l’Auror gentile che lo aveva interrogato la sera della morte di Tonia. Rivederlo gli provocò un certo nervosismo, come se avesse risvegliato un dolore che negli ultimi giorni si era attenuato. Per un istante ebbe l’istinto di fare un passo indietro, ma alla fine riuscì a farsi coraggio ed entrare nella stanza.
- Salve - disse timidamente.
- Vieni Marius accomodati - disse Paciock cercando di metterlo a proprio agio, notando un certo nervosismo.
- Grazie - Marius prese posto di fronte ai due maghi.
- Tutto bene Marius? - disse Ron Weasley.
- Sì, grazie - rispose Marius.
- Il professor Paciock mi ha detto che avevi intenzione di dirmi qualcosa riguardo le vicende di questa estate - disse Weasley, andando al sodo.
Marius rimase per qualche secondo in silenzio, poi iniziò a raccontare.
- Già. Le cose non sono andate come avevo raccontato quest'estate. In realtà ho visto in faccia l'assassino di Tonia, si trattava di Goran Mulciber, lo stesso che lo scorso anno aveva rapito Leana Faintser, per farsi fare una profezia. Alla fine dello scorso anno scolastico mi aveva minacciato che me l'avrebbe fatta pagare per avergli messo i bastoni tra le ruote, e l'estate è passato ai fatti, eliminando la mia migliore amica -
Aveva raccontato tutto a testa bassa e senza prendersi una pausa. Ogni tanto la voce, soprattutto quando parlava di Tonia, si incrinava, ma riuscì comunque a sputare l'intero rospo. Quando alzò gli occhi, vide il
professor Paciock che lo guardava comprensivo e Ron Weasley che appariva molto serio.
- Capisco - mormorò con voce tranquilla - e come mai solo ora ci parli di questa versione dei fatti?
- Avevo paura - rispose Marius che prevedeva una domanda del genere - temevo che se avessi fatto ancora una volta il nome di Mulciber, lui avrebbe colpito qualche altro mio caro e, sinceramente, non volevo che altre persone lasciassero la pelle per colpa mia.
Un po' a sorpresa, Ron Weasley sorrise in maniera comprensiva. Marius lo guardò in maniera interrogativa, quasi infastidita dalla leggerezza con qui aveva preso la cosa. L'Auror si accorse dello sguardo e disse subito.
- Perdonami, soltanto che le tue parole mi hanno ricordato degli avvenimenti di quando ero giovane -
- Si figuri - rispose educatamente Marius.
- In ogni modo non ti biasimo per il tuo comportamento - disse Ron Weasley - mi rendo conto che Mulciber ti ha colpito forse nel peggiore dei modi. La paura di vedere amici morire per te in persone buone è tanta e lui ha saputo giocare perfettamente su questo aspetto. La tua decisione è stata coraggiosa, davvero.
Marius non rispose, ma abbozzò un sorriso.
- Nello stesso tempo non posso che essere preoccupato - proseguì - i fatti legati a Mulciber stanno diventando sempre più gravi e la cosa tragica è che non ci sono prove a suo carico. Anzi, se devo essere sincero, a parte tu e i tuoi amici, non ho sentito testimonianze contro di lui, se non qualche brutta parola da parte dei miei nipoti.
- Ma al Ministero della Magia che si dice? - domandò Marius - se posso saperlo naturalmente - aggiunse poi rendendosi conto di essere stato un po' troppo espansivo.
- Non molto - rispose Ron Weasley - è un discorso noto a pochi. Quando la scorsa estate Neville mi disse che avevi fatto il suo nome, avevamo deciso con alcuni Auror di tenere l'indagine ristretta, fino a che nell'inchiesta non è entrato il Ministro della Magia in persona che voleva in ogni modo cavare la verità dal ragazzo che poi è stato scagionato, Colrige. Anche il Ministro comunque ha aderito alla linea di non rendere pubblica la cosa.
- Ma perchè? - domandò Marius.
- Mulciber ha alle sue spalle una storia piuttosto travagliata - rispose Ron Weasley - ed è visto con buon occhio dalla maggior parte della comunità magica. Inoltre fino a che non riusciremo a raccogliere prove sufficienti non potremo procedere. Senza offesa, testimonianze di studenti giovani purtroppo valgono poco.
Marius annuì.
- Bene - concluse Ron Weasley - ora io devo ritornare al Ministero che ho delle pratiche da sbrigare...
- Se ci sono novità le potrò venire a sapere? - chiese Marius.
- Sei un po' troppo curioso ragazzo mio - scherzò l'Auror - comunque a parte tutto se c'è la possibilità ti faremo sapere delle cose.
- Grazie - disse Marius.
- Ora vai Marius - intervenne il professor Paciock - Credo che Gorciov voglia andare a riposare.
- Già - disse Marius che, dopo aver salutato e ringraziato il professore e l'Auror, uscì dalla stanza. 

Tornare a parlare così chiaramente di Mulciber aveva scosso Marius. Nei giorni seguenti non riuscì a pensare ad altro e, per qualche folle istante, ebbe l’istinto di andare a cercare la sua ex-ragazza Irma Daniels. Il sabato mattina, mentre i suoi compagni erano nel parco a godersi una bella giornata di sole, decide di farsi una passeggiata per il castello, quasi a volersi schiarire le idee o, se non altro, a liberare il cervello da cattivi pensieri. Dopo un’oretta di girovagare senza meta, Marius si fermò sul davanzale di una finestra del sesto piano, iniziando a fissare la superficie del Lago Nero. Cercò di rilassarsi, ma ad un certo punto fu preso da un impeto di rabbia nei confronti di Mulciber. Era pericoloso, senza scrupoli e bisognava fermarlo ad ogni costo il prima possibile e lui stesso avrebbe voluto contribuire. Ad un tratto si sentì toccare la spalla e tornò sulla terra trovandosi Juliet davanti agli occhi.
- Ehi! - disse sorpreso, avvertendo la solita stretta allo stomaco.
- Come mai qua? - domandò Juliet.
- Volevo stare un po’ da solo… - rispose Marius.
- Ah scusa, non volevo disturbarti - disse Juliet serena.
- No, ma figurati - ribatté subito Marius, prendendole il braccio - Non era per cacciarti.
- Ma mica mi stavo offendendo - fece la ragazza sorridendo.
- È che avevo un po’ di pensieri - spiegò Marius - Quindi mi stavo facendo un giretto per il castello, poi mi sono fermato qua…
- Tutto bene? - domandò Juliet.
- Ogni tanto il fantasma Mulciber torna - rispose Marius - L’altro giorno ho parlato con un Auror del Ministero della Magia e gli ho raccontato tutta la storia…
- Deve essere dura rivivere quei momenti - constatò Juliet.
- Proprio così - disse Marius - Sono ferite che fanno male.
I due si trovarono di fronte, a guardarsi senza dire nulla. Improvvisamente il pensiero di Mulciber scomparve dalla testa di Marius e prese il sopravvento Matt che lo intimava a darsi una mossa e dichiarare i suoi sentimenti a Juliet. In maniera timida, cercò di prenderle la mano e lei non si tirò indietro.
- Senti Juliet - borbottò - Io…
- GLI STUDENTI, IL PERSONALE, GLI INSEGNANTI E I FANTASMI, SONO PREGATI DI RECARSI IMMEDIATAMENTE IN SALA GRANDE -
Marius e Juliet trasalirono al grido che era risuonato per tutto il castello.
- Che succede? - domandò la ragazza scossa.
- Non lo so - disse Marius - Andiamo a vedere.
I due si fiondarono di corsa verso le scale. Lì sembrava essersi radunata tutta la scuola, con studenti che sgomitavano per arrivare il prima possibile in Sala Grande: evidentemente l'annuncio aveva creato curiosità tra gli studenti. Mentre scendeva, Marius vide uno studente finire nel trabocchetto della scala al quarto piano, era Frederik Downing, il campione della scuola. Alcuni ragazzi non gli degnarono neanche di uno sguardo, altri sembravano pensare a come il Calice avesse potuto scegliere lui come Campione della Scuola. Marius e Juliet, mossi a pietà, lo aiutarono ad uscire dalla trappola. Quando si rimise in piedi, il ragazzo farfugliò qualche parola di ringraziamento, e corse via giù per le scale. Marius e Juliet si guardarono un po' perplessi.
Quando finalmente anche i due ragazzi riuscirono a raggiungere la Sala d'Ingresso, videro che sull'uscio della Sala Grande c'era Gorciov in compagnia della professoressa Terry che, in maniera poco cordiale, invitava gli studenti a prendere posto al rispettivo tavolo. Dopo essersi separato da Juliet, Marius raggiunse il suo tavolo e cercò con lo sguardo i suoi compagni e riuscì ad individuare Matt, Michelle e Samantha.
- Spero proprio che il motivo per cui siamo stati radunati qui sia valido - disse Marius prendendo posto tra i suoi amici.
- Perchè? - domandò Matt.
- Ero con Juliet - sbottò Marius - stavo quasi per dichiararmi.
- Non ci credo - disse Matt - sei stato interrotto dal richiamo.
- Non proprio interrotto - disse Marius - diciamo che stavamo mano nella mano e stavo cercando di trovare le parole giuste.
- Mi dispiace amico - disse Matt.
- E vabbè - fece Marius alzando le spalle - vediamo cosa hanno da dirci i grandi capi.
- Dai Marius - cercò di consolarlo Michelle - vedrai che ci saranno altre occasioni buone.
- Speriamo - disse Marius con un sorriso amaro.
Mentre parlavano, dalla saletta dove il giorno prima erano entrati i tre campioni della scuola, uscirono i due maghi del ministero, Alicia Spinnett e Daniel Murphy, seguiti dai tre presidi di Hogwarts, Durmstrang e Beauxbatons. La preside di quest'ultima, Madame Maxime, fece fatica ad uscire dalla piccola porta, a causa della sua mole. Tutti e cinque i personaggi avevano un'aria furente e sconvolta. Marius pensò che doveva essere successo qualcosa di veramente grave.
Nella Sala Grande c'era davvero un gran baccano, poiché tutti si domandavano cosa fosse accaduto, interpellando anche i fantasmi che discutevano a loro volta in maniera molto animata. Nonostante questo, il preside McBride riuscì ad imporre il silenzio con un semplice movimento di mano. Arrabbiato in questo modo, incuteva quasi timore.
- Vi ho convocato qui tutti - esordì il preside - perché siamo appena venuti a conoscenza di un fatto a dir poco increscioso.
Tutti all'interno della Sala Grande sembravano non volersi perdere neanche un pezzo del discorso del preside.
- E' stato rubato il Calice di Fuoco - annunciò il preside.
Tutta la Sala trattenne il fiato.
- In secoli di storia della scuola e del torneo Tremaghi - proseguì McBride - non si era mai assistito ad una provocazione di questa entità. Perchè di provocazione si tratta. Il Calice è uno strumento molto particolare, che solamente pochi maghi sono in grado di maneggiare e non può essere utilizzato per altri scopi. Inoltre vorrei leggervi il biglietto che ho trovato all'interno del forziere al posto del Calice: “Interrompete il Torneo Tremaghi altrimenti questo è solo l'inizio”.
- Fanno sul serio - fu il commento di Matt.
- Non voglio sapere quali siano state le ragioni di questo gesto - disse McBride - ma penso che chiunque sia stato è una persona che deve pagare. Noi naturalmente non ci fermeremo qui, ma proseguiremo il Torneo Tremaghi e inizieremo la caccia a questo simpatico ladro. Se qualcuno di voi ha qualcosa da dire, può fare riferimento a qualsiasi professore, che da adesso verrà informato dei fatti.
McBride concluse il discorso e, nella Sala Grande, calò il silenzio. Tutti i presenti, dai ragazzi ai fantasmi, si guardavano intorno quasi spaventati. Rubare uno strumento magico di quell'entità poteva rappresentare un gesto di sfida molto forte, ma chi poteva avere l'ardore di fare un gesto del genere? E perchè voleva fermare il torneo? In quel clima misto di paura e curiosità, fu servita la cena. C'era una strana aria nella Sala, come se tutti avessero paura l'uno dell'altro.
- Secondo me è qualche mitomane - disse Matt mentre tornavano nella Torre di Grifondoro.
- Oppure qualcuno che non ha accettato la scelta dei campioni - suggerì Bruce.
- Effettivamente con un tipo come Downing - convenne Fred Rodman.
Marius non riuscì a partecipare attivamente alla discussione dei suoi amici. Era un po' distratto e si sentiva piuttosto stanco: sentendosi un po' egoista, il suo rammarico in quel momento era di essere stato interrotto mentre era prossimo a dichiararsi con Juliet. 

*****


NOTA DELL'AUTORE 
Ormai le mie assenze stanno diventando proverbiali. Sette mesi dopo torno a pubblicare un nuovo capitolo. Purtroppo per la storia, ma per fortuna in senso assoluto ci sono state delle novità che mi hanno tenuto lontano dalla ff, ma negli ultimi giorni ho ritrovato stimoli e voglia di riandare avanti. 
Come al solito, spero vi sia piaciuto il capitolo e lascio a voi il verdetto :D 
A presto 
Dedalus Lux

 

 
  
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