Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Arydubhe    04/06/2017    1 recensioni
Schesta, una recluta del 100° corpo di addestramento, non sapeva che il suo peggior problema stava per trasformarsi nella sua più grande fortuna. Ma perchè stupirsi sapendo che da mezzo c'è lo zampino di Hanji Zoe? Quali altarini permetterà di scoprire l'incontro tra le due? Quali magnifiche storie la pazza studiosa saprà raccontare?
-----------Dal testo:
Vista da vicino, la pelle di quella ragazza metteva davvero i brividi. Liberando la presa, aiutandola a mettersi seduta, Hanji la squadrò con occhio clinico.
«Come ti chiami?»
Per tutta risposta, la ragazzina abbassò gli occhi, mordendosi le labbra.
Con un sospiro, Hanji le si fece ancora più vicina.
«Ascolta, lascia che ti aiuti. Come ti ho detto, non dovrei essere nemmeno qui, io. Quando sarò uscita da quella porta, potremo tranquillamente fingere che tu non abbia detto niente a nessuno. Ma adesso fatti vedere: per tua fortuna sono la cosa più simile a un medico che potresti desiderare in questo momento…e decisamente ne hai bisogno…»
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Hanji Zoe, Levi Ackerman, Nuovo personaggio, Rico Brzenska
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Veterani

 
«Giuro che non ti faccio entrare in refettorio se prima non ti dai una lavata»
«Ma io ho del lavoro da sbrigare, è urgente…!»
«La cosa più urgente che hai da fare è una doccia…»
Levi e Hanji stavano litigando nella piazzola d’armi. Levi, piantato a terra a sbarrare la strada alla donna, puntava uno sguardo rabbioso su una Hanji palesemente spazientita e per nulla intenzionata a dargli retta. Levi le aveva sottratto alcune cartellette colorate, parecchio importanti a giudicare dalla sua reazione; si rifiutava di restituirgliele a meno che non si fosse piegata a fare ciò che da troppo tempo a suo avviso la collega mancava di fare: prestare un minimo di attenzione alla propria igiene personale.
«Più stai qui più perdi tempo: vai a lavarti e subito dopo riavrai le cartelle»
«E se io ti prometto che mi farò un doccia appena avrò finito di lavorare?»
«Tu non finisci mai di lavorare!» replicò Levi in tono quasi offeso, lo seccava che Hanji lo trattasse da sempliciotto e credulone «Come se non ti conoscessi…»
I tentativi di Hanji di recuperare le cartelle con la forza furono vani: per quanto più basso e appesantito dal 3DMG - a differenza sua, che non lo stava indossando- , il Caporale non era persona facile da sopraffare con la sola altezza né del resto bastavano trucchetti da strapazzo e destrezza. Tanto più che Levi sembrava godere parecchio di quella posizione di supremazia. Arrendendosi all’evidenza che non sarebbe mai riuscita a recuperare i plichi a quella maniera, con uno sbuffo, Hanji aveva infine ceduto alle pretese di Levi.
«E va bene, nano malefico! E doccia sia! Lasciami la roba nei miei alloggi e..»
«No. Tu prima ti fai una doccia, poi vieni in refettorio e mangi. A quel punto, se avrai fatto la brava, forse, riavrai le tue cose. Considerale sotto sequestro» puntualizzò quello, irremovibile.
«Non erano questi i patti!» piagnucolò Hanji, esasperata.
«Sai che me ne frega, quattrocchi. In questo momento comando io» la punzecchiò lui sventolandole le cartelline sotto il naso, pronto a ritirarle verso di sé qualora Hanji avesse provato nuovamente ad acciuffargliele.
«Uffff. Sei un despota!» esclamò in tono lamentoso la donna.
«Severo ma giusto – la corresse Levi, un indice alzato a puntualizzare la situazione - fai schifo conciata così.»
« ..E questo sarebbe ricatto!»
«Hanji Zoe, devo rammentarti l'ultima volta in cui ho dovuto tramortirti per avere il piacere di gettarti dentro una doccia*(cfr. nota a piè di pagina)? Erwin si era complimentato per la…com’era? Ah, sì la “manovra risolutiva”...»
A quel ricordo, Hanji ammutolì, un rossore appena accennato a imporporarle le gote, la bocca incurvata dallo sdegno. Aveva un’espressione sconsolata almeno quanto quella di Levi era soddisfatta.
«...Devo proprio
«L'acqua non morde e a quanto mi risulta non ne sei allergica.»
«Mmmh...»
Incastrata a quella maniera, ad Hanji si presentavano due opzioni: in quanto ufficiale, il suo alloggio era fornito di alcuni comfort, tra cui una vasca ampia in un bagno privato. Ma avrebbe dovuto fare sin troppa strada per raggiungere gli alloggiamenti, specie considerando che Levi l'avrebbe obbligata a tornare indietro per mangiare; oppure poteva osare e infiltrarsi nei locali docce delle reclute che erano a pochi passi di distanza – teoricamente non avrebbe potuto, ma le sembrava la soluzione più spicciola.
E Hanji non aveva nessunissima voglia di perdere altro tempo facendo avanti e indietro dalla sua stanzetta nei quartieri femminili, dalla parte della caserma esattamente opposta a quella in cui si trovavano ora, quando aveva una soluzione così pratica a portata di mano.
La decisione era già praticamente presa prima di soppesare davvero le ipotesi e Hanji cominciò a dirigersi al capanno senza pensarci due volte.
«Ohi, quattrocchi, dove diavolo stai andando?»
«A lavarmi, no?»
«Nella baracca delle reclute?»
«No, nelle stalle! Mi pare ovvio, no? Dovrebbe essere vuota, peraltro, a quest’ora…non mi vedrà nessuno...Non mi farai la paternale perchè è uno spazio riservato a loro...?»
«Ti pare!? Basta che ti lavi, per me potresti decidere di fare un bagno in un catino in mezzo alla piazza…Piuttosto: il cambio? Non avrai intenzione di rimetterti addosso quella roba lurida, voglio sperare?!»
Lo sguardo stizzito di Hanji esprimeva chiaramente che l’intento della donna era stato esattamente quello.
«Oh, Levi, posso lavarmi e rimettere questi vestiti...mi cambierò dopocena»
«MAI. Che schifo!» Lo sguardo che Levi le lanciò esprimeva profondo disgusto «E come hai intenzione di asciugarti, scusa? Non puoi mica infilarti addosso gli abiti così…»
«Mi inventerò qualcosa…»
Ci fu un silenzio interdetto prima che il Caporale esplodesse in una sequela di improperi.
«Per la miseria, Hanji! Chiamiamo qualcuno e facciamoci portare un cambio...dov'è il tuo Moblit quando serve?»
«Moblit è il mio assistente, non il mio schiavetto personale. Se proprio ci tieni, non puoi andare tu a recuperare i panni puliti? Cos'è, hai intenzione di stare a guardare per controllare che mi lavi sul serio?»
Per un attimo Levi pensò seriamente che avrebbe potuto farlo , poi il pudore gli ricordò che, per quanto nobili fossero le sue ragioni, non era il caso.
«Potrei accusarti di essere un pervertito...» minacciò Hanji.
«Oh sì, racconta la cosa alle truppe; vedrai che si offriranno di darmi una mano... – ma Levi sapeva di non avere scelta- Non sai quanto vorrei poter controllare che tu sappia per certo usare una spugna, ma mi limiterò ad accertare la tua entrata in un bagno. Non mi farai fesso con la scusa della roba, comunque, bada.»
«Sì sì, certo…» fece quella con una scollata della mano, come ad allontanare una mosca fastidiosa, la voce annoiata.
«E non mi convincerai con quel tono! No, a ben pensarci mi rifiuto di lasciarti qui da sola... »
«Ahhhh, Levi, qua facciamo notte! Ascolta. In ufficio dovrei avere degli abiti di riserva e un asciugamano o una pezzuola almeno. Meglio che andare fin negli acquartieramenti. Valli a prendere e portarmeli, intanto io comincio a lavarmi...»
«Non mi fido.»
«Oh, cielo! Tu sei malato, Levi, lo sai, sì?»
«Della pulizia, certo; e me ne compiaccio.»
«No, tu hai seriamente qualche problema…» rincarò Hanji quasi sconcertata.
«Almeno io non puzzo ogni singolo giorno della mia vita finché non mi obbligano a rendermene conto. Ma…e sia…ti darò credito: vado a prenderti la roba. Tornerò a controllare che tu non abba fatto finta...non che tu abbia speranza di ingannare il mio naso, comunque.»
«Dopo tutto questo tempo sprecato? Non è mia intenzione, guarda» assicurò la donna sbuffando e lanciandogli in faccia il giubbotto della Legione, che Levi però fu svelto ad afferrare, anche se non senza un’espressione di ribrezzo.
«Voglio che tu usi quella spugna per almeno mezz'ora. E sfrega.»
Sbuffando, senza replica alcuna, Hanji girò sui tacchi, dando le spalle a Levi e alle sue inutili raccomandazioni, entrando così nel recinto delle reclute. Il Caporale non le tolse un secondo gli occhi di dosso, controllando che Hanji non avesse la tentazione di fuggire o cosa.
«E ricordati di usare il sapone!»
Per tutta risposta Hanji gli sbatté la porta della capannina in faccia, facendo una linguaccia.


NOTA*: Che Levi obblighi Hanji a fare il bagno tramortendola viene da un'"intervista" fittizia rilasciata da Isayama a Hanji, Erwin e Levi. Per maggiori info:http://yusenki.tumblr.com/post/141485724499/au-smartpass-erwin-levi-close-up

_________________Author's corner_________________________
So che li stavate aspettando. Oramai stavate cominciando a chiedervi dove fossero finiti i pg principali, lo so X°D Ebbene Levi ed Hanji entrano in scena. E Hanji da questo momento in poi sarà fondamentale in quello che racconterò.
E' un quadretto breve quello raccontato in questo capitolo, ma dovreste aver già capito oramai cosa sta per succedere :D 
Grazie per aver letto e, se potete, lasciatemi un commentino :3
Ci vediamo presto col nuovo aggiornamento.
 
  
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