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Autore: sakura182blast    24/06/2017    5 recensioni
Raccolta di OS, tutte rigorosamente WildeHopps. Perchè mai Disney ideò pairing migliore di questo!
3 - Stars
Tu, appartenente ad una razza che agli albori dei tempi prediligeva la notte come dimora, riesci a vedere tutto di me in questo buio pesto? Il tuo respiro sa ancora fiutare questa paura che mi inghiotte? Il terrore di una preda colta in scacco?
Sei proprio un predatore, Nicky, degno figlio dei tuoi padri: con passi silenziosi, all'erta, hai seguito un tracciato sinuoso che ti ha condotto a ghermire il mio cuore; ed ora che, diligente, te lo sto per servire sul vassoio dell'argento più fine e fulgido che tu abbia mai visto, che cosa ne farai? Serrerai le fauci aguzze sopra questo muscolo pulsante o lo conserverai con devozione?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buonasera a tutti!
Ritornare in questo fandom è stato come lenire i miei dolori con un balsamo.
Sono tornata - ahimè, ahivoi - con qualcosa di più soft. L'ispirazione è arrivata come un'onda ed io ho deciso di fare la surfista: l'ho cavalcata appieno!
Ciance a parte, vi lascio al capitolo e colgo l'occasione per ringraziarvi: siete meravigliosi :)



Stars.



Mentre bivaccava in quel campo rigoglioso, la nuca posata fra la soffice erba lussureggiante ed il nasino rosa puntato all'insù verso quel manto vellutato cosparso di piccole stille argentate, Judith Laverne Hopps poteva definirsi la coniglietta più felice del pianeta.
Aveva avuto proprio un'ottima idea, pensò soddisfatta, a trascinare il suo partner ed amico alla sagra più gettonata di Bunny Burrow.
Aveva volutamente trascurato quel sopracciglio inarcato su quella fronte fulva quando gli aveva sventolato sotto il tartufo il volantino che si era fatta spedire da Bonnie e Stu.
<< La sagra della carota? >> Le aveva chiesto Nick ridendo sotto i baffi << Ma voi conigli non pensate ad altro? Magari al pollo fritto, no? >>
Ma, cinismo a parte, la volpe era stata ben contenta di accompagnarla e trascorrere l'intera giornata destreggiandosi fra duecentosettantacinque e più coniglietti completamente ammaliati da quell'appendice folta e rossiccia che sventolava sotto la sua schiena.
<< Quella del signor Grey non è così bella... >> aveva sussurrato uno di loro agli altri che, annuendo veemente, si erano trovati tutti d'accordo: sì, quella coda era davvero morbida, davvero rossa, davvero invitante.
Judy si era divertita come una bambina nel vederlo scappare qua e là nel tentativo di sfuggire a quella miriade di piccole furie variopinte che volevano accarezzare o tirare la lunga coda lucida e pettinata.
Al calar della sera, quando i bambini si furono ritirati nelle rispettive dimore stanchi delle loro infantili fatiche, Nick potè finalmente rilassarsi e fare una rapida stima dei danni: forse un po' arruffata, forse un po' polverosa, forse con qualche ciocca di pelo in meno, ma quella sua adorata appendice era ancora lì, saldamente attaccata al suo fondoschiena.
Anche in quel momento, in quell'idillio bucolico di campi ordinatamente coltivati e profumi selvatici, sotto la pallida luce di una luna nivea che svettava in quel cielo silenzioso, Nick stava ancora preoccupandosi di sistemare ciuffi di vello puniceo in disordine, intricati in certe matasse nodose che solo le zampine di un cucciolo sarebbero riuscite a plasmare.
Dal canto suo Judy, mentre lo sentiva sospirare peggio di una scolaretta innamorata, stava ancora beandosi di quel profumo di terra umida e gramigna selvatica che solo quel mondo agreste riusciva a preservare nella sua unicità.
<< Nick >> Azzardò dunque mentre, a pieni polmoni, inspirava quel sentore selvatico di cui in città aveva tanta nostalgia << La tua coda non diventerà più liscia di così. >>
Per tutta risposta, la volpe puntò contro di lei una zampa accusatoria. << Carotina, quello che ancora non hai imparato su Nicholas Piberius Wilde è che lui si prende molto cura delle sue estremità! >>
Judy roteò gli occhi in un moto esasperato incrociando con lo sguardo, infine, una volpe beffarda che la fissava con un sorrisetto sornione ed allusivo.
<< Di tutte le sue estremità. >> Aggiunse infine quel predatore beffardo trasformando quei due occhioni verdi in due smeraldi allusivi.
La coniglietta arrossì come il cielo al tramonto spalancando la bocca asciutta.
<< NICK! >> Esclamò scandalizzata e, teatralmente, ruotò il busto coricandosi su un fianco in modo da dare a quella volpe scandalosa solo la visione della sua schiena minuta.
Detestava il modo in cui lui fosse in grado di metterla in imbarazzo così, senza preavviso alcuno. Aveva un suo modo di scherzare tutto cittadino che ad una giovane coniglia nata e cresciuta in campagna ancora sfuggiva.
Tesa come una corda di violino, sentì il predatore lasciarsi scivolare accanto a lei fra l'erba fresca con un sospiro di approvazione; nonostante la terra lasciasse ormai trasudare la sua umidità in superficie, la volpe di città non avanzò alcuna protesta per quella situazione a cui, essendo cresciuto a Zootropolis, non era uso.
Era bello potersi beare di una cosa tanto semplice insieme a lui: un oceano smeraldo a far loro da letto ed un buio soffitto di timide stelle che, di quando in quando, sfarfallavano una timida luce cangiante e delicata.
D'improvviso Judy pensò che, in realtà, quel riverbero argenteo era solo un'eco di quello che fu, di un astro che già si era spento e mandava, tramite deboli scintillii, un ultimo saluto agli spettatori prima di dissolversi nel nulla in un'esplosione grandiosa nel bel mezzo di un solitario universo sconosciuto. Quel pensiero la rese particolarmente malinconica senza sapere il perchè. Sua sorella Jen avrebbe definito il tutto tremendamente romantico; lei, giovane coniglia alle prese con pensieri acerbi riguardo all'amore, riusciva solo a provare un'immensa tristezza per quelle fulgide luci che non erano più nulla se non un vago ricordo di qualche mondo lontano.
<< Il coniglio sulla luna... >> lo sentì improvvisamente borbottare fra sé e sé interrompendo quel flusso di pensieri.
Judy si voltò incuriosita, dimentica di quell'imbarazzo che aveva fatto da padrone una manciata di secondi prima.
<< Come hai detto? >>
Nick incrociò le braccia dietro la testa, guadagnando una posizione più comoda, e le sorrise. << Non conosci quella leggenda, carotina? >>
Hopps ciondolò il muso da destra a sinistra in segno di diniego.
<< Per una religione - non stare a chiedermi quale, ti prego - si narra che un coniglio, moltissimo tempo fa, si offrì in sacrificio ad un dio affamato ed assetato da giorni di preghiere e meditazione. Per questo, il dio in questione lo omaggiò regalandogli un'icona che lo rappresentasse lá dove tutti avrebbero potuto vederlo ed ammirarlo per il suo gesto coraggioso. >> La volpe allungò una zampa verso il satellite argenteo che svettava sulle loro nuche, placido, e le indicò un punto esatto dove guardare << Lo vedi lassù, Judy-non-deludi, il coniglio? Tiene nella zampa un martello e si racconta che stia battendo del riso. >>
La coniglietta si puntellò sui gomiti per avvicinarsi, seppur di una manciata di centimetri, a quel cielo stellato; strizzò gli occhioni indaco fino a renderli due fessure indistinte cercando di mettere a fuoco un'immagine che proprio non riusciva a prendere la forma descritta.
<< Cosa vai farfugliando? >> Gli domandò << Ci vedo di tutto, tranne che un coniglio. >>
Nick rise di gusto. << Coniglietta ottusa e pragmatica. Ci sono mammiferi che usano un po' di immaginazione. >>
Judy rimirò il satellite con attenzione, ma non vedeva nulla di quello che il partner le stava indicando.
<< È una bella storia. Triste, ma bella. >> Sentenziò dunque la volpe; sul muso sfoggiava un'espressione enigmatica tipica di chi è incastrato fra chissà quali pensieri << Sta a testimoniare quanto voi conigli possiate essere empatici e gentili. O forse è solo l'antica leggenda su come sia nata la vostra emotività, chissà? >>
Terminò la frase con un ghigno compiaciuto sul volto a cui Judy fu ben lieta di rispondere.
<< Ohibò, Nick, che pensiero raffinato. Che fine ha fatto il tuo cinismo da quattro soldi? >>
<< Che domande, coniglietta! L'ho venduto per cinque a Duke Weaselton! >>
La coniglietta si lasciò scappare dalla bocca minuta uno squittio compiaciuto mentre, lasciata cadere la schiena all'indietro, si riassestò in quella comoda conca là dove l'erba ospitale si era pazientemente piegata per accogliere la sua figura minuta.
Il silenzio si insinuò fra di loro, subdolo, e li trasportò lentamente in una dimensione diversa.
Judy poteva sentire il respiro del partner, lento e regolare, cullare quei pensieri che cozzavano nella sua testa in un moto caotico da tanto tempo. L'atmosfera si era fatta statica e tranquilla, e lei in quel momento pensó che non avrebbe desiderato essere in nessun altro posto al mondo in compagnia di nessun altro mammifero.
Arrossì a quel pensiero e lo giustificò in mille modi: forse il momento di intimità che stavano piacevolmente condividendo, forse quell'inebriante sentore di fiori di campagna che rendeva i confini dei suoi ragionamenti labili e confusi, forse troppa birra casereccia, scura e torbida, acquistata al banco di Mr Hopper... ma tutti quei forse erano collegati tra loro da un filo indivisibile e fu in quel momento, sotto quelle pallide stelle morte per le quali riservava una nostalgia tutta sua, che Judy Hopps capì una verità antica quanto il mondo stesso.
Quel momento di agnizione personale la investì con una violenza tale, la lasciò talmente carica di una strana elettricità che, sul momento, la coniglietta pensò di essere stata attraversata in pieno da un fulmine.
Dilatò le pupille e lanciò occhiate vagamente preoccupate al cielo in cerca di nubi scure: no, nessuna tempesta in avvicinamento; dunque, quella scarica non derivava da fattori metereologici.
Osservò Nick di sottecchi e vide che stava placidamente scrutando il cielo mentre la coda, tranquilla, disegnava nell'aria piccoli semicherchi.
Hey!, voleva urlargli, ma non la senti anche tu quest'aria densa di elettricità? Questa scarica di adrenalina?
Ma lui sembrava non accorgersi di nulla, di quel terremoto che aveva appena sconquassato il mondo ed aperto una voragine fino al ventre infuocato del pianeta.
Ed allora nuovamente Judy scoprì che l'onda anomala era partita da dentro di lei, aveva ingorgato gli anfratti di ogni suo arto, affogato ogni singolo ciuffo di pelo, inondato il suo raziocinio a favore di un'altra verità indiscussa.
Judy Hopps amava Nicholas Wilde.
Un'urgenza tutta nuova, uno stimolo sconosciuto, l'avrebbe poi spinta al di là di una linea di confine mai scavalcata, temuta e rispettata quanto il ciglio di un baratro.
Aveva una porta completamente sconosciuta davanti a sè, e, nonostante non conoscesse l'entità che dimorava dall'altra parte di quell'uscio, sentì che era giunto il momento di.azzardare, di posare la zampa su quel pomello e tuffarsi al di là della soglia sconosciuta.
<< Nick... >> chiamò, in un soffio, e la volpe si girò a guardarla.
Ruotò piano la testolina, la sua guancia andò inumidendosi leggermente a contatto col manto erboso; di quel momento avrebbe ricordato il respiro corto, il nasino rosa che tremava come mai prima di allora, gli occhi del suo partner, due pozze ossidiana per le pupille dilatate, che vedevano oltre la sua pelliccia, oltre le sue stesse carni, in quel luogo intimo ed astratto in cui l'agente Hopps della ZPD era semplicemente la piccola Judy-non-deludi.
Tu, appartenente ad una razza che agli albori dei tempi prediligeva la notte come dimora, riesci a vedere tutto di me in questo buio pesto? Il tuo respiro sa ancora fiutare questa paura che mi inghiotte? Il terrore di una preda colta in scacco?
Sei proprio un predatore, Nicky, degno figlio dei tuoi padri: con passi silenziosi, all'erta, hai seguito un tracciato sinuoso che ti ha condotto a ghermire il mio cuore; ed ora che, diligente, te lo sto per servire sul vassoio dell'argento più fine e fulgido che tu abbia mai visto, che cosa ne farai? Serrerai le fauci aguzze sopra questo muscolo pulsante o lo conserverai con devozione?
Wilde la osservava in silenzio indossando una maschera interrogativa con malcelata emozione.
<< Nick, ecco... >>
Judy deglutì, ma non una singola goccia di saliva scese a dar ristoro alla sua gola secca; forse il fatto che fosse la prima volta in tutta la sua vita che si sentiva così non le era di grande aiuto.
Inspirò profondamente, calando le palpebre sugli occhi stanchi.
<< Nick, io ti amo. >> Disse, con una fluidità scaturita da chissà quale anfratto; non capì quale fibra del suo essere avesse ancora qualche risorsa da donarle.
Il predatore, dal canto suo, sbattè le palpebre un paio di volte come interdetto, le sue labbra sottili spalancate in una buffa forma ovale che raramente aveva svettato al di là di quella smorfia sardonica che gli trionfava sempre fra orecchie e mento.
Un silenzio cupo si insinuò fra i due.
Judy fu colta da uno smarrimento senza precedenti, le sue membra si irrigidirono come se tutta la vita fosse stata risucchiata dalla sua polpa carnosa nella frazione di un secondo.
Si inumidì le labbra, forse per aggiungere qualcosa - ma cosa, di grazia, avrebbe potuto aggiungere? - quando Nick la precedette.
<< Ma cosa dici, carotina? >> Ciancischiò dunque, ma quelle parole vibrarono con tensione nel fondo della sua gola.
<< Come?! >>
<< Tu non mi ami. >> Fece la volpe ruotando vaga una zampa nell'aria; aveva ritrovato il suo tono mellifluo e la sua faccia spavalda.
<< E tu cosa puoi mai saperne, per tutti i cracker al formaggio?! >>
<< Sei troppo inesperta sull'argomento per sapere che cosa sia l'amore... E non voglio che me ne parli con tanta superficialità. >>
La frase che le aveva sputato lì, fra capo e collo, era impregnata di una gravità che Judy non riuscì a ghermire appieno; la luce cupa che aggravava lo sguardo del partner stava a sottolinearle maggiormente quanto quella questione lo stesse infastidendo.
La coniglietta rizzò la schiena: inaspettatamente si sentì scomoda, fuori posto.
<< Scusa >> buttò lì, sputato come un boccone velenoso ed indigesto in quella notte che ora vedeva più buia, più silenziosa, più triste.
Nick si issò stendendo le zampe verso l'alto per dar ristoro a quel dorso indolenzito. << Non devi scusarti di nulla. Solo... Voglio che rifletti meglio su quello che mi dici. Quest'atmosfera può aver cancellato ogni inibizione dalla tua testa, e questo non va bene. >>
Quello che le andava dicendo era strano, fuori posto quanto lei. Sembrava... a disagio?
<< Cosa stai blaterando, Nicholas? >> Squittì piano Judy ricacciando indietro quelle lacrime amare che minacciavano di dirompere da un momento all'altro << Se ti da così fastidio, non te lo dirò mai più. >>
Nick ringhiò sommessamente nella sua direzione, forse senza volerlo, e le lanciò un'occhiata ben più che eloquente.
<< Sei tu che blateri, Judy. Parli di amore senza sapere di cosa si tratti. Pensa bene a quello che provi, santo cielo, e solo quando avrai sistemato quel casino emotivo che hai in testa avrai la mia risposta! >>
Ansimava, Nick, affaticato da quel difficile discorso che quella coniglietta emotivamente instabile gli aveva estorto di bocca così alla sprovvista.
<< Sei giovane ed inesperta. Voglio che ci pensi ancora su, e solo allora potrai tornare a dirmi che cosa hai capito. >>
Concluse il tutto con un sorriso, un ghigno rassicurante scoccato nella sua direzione.
Judy sospirò tracciando cerchi immaginari nell'erba folta con la zampina plumbea mentre abbassava lo sguardo mesto.
Poteva esserci un fondo di verità in quello che Nick andava dicendo?
<< Ti darò retta... Però fallo anche tu. >>
Nick inclinò la testa di lato, confuso.
<< Voglio dire... Quando sarà il momento, pensa bene a quello che mi risponderai. >>
Nick sorrise; un'espressione di chi la sa lunga trionfante su quel muso furbo, mentre tornava a guardar le stelle.
<< Oh, carotina, ma io non ho bisogno di pensarci. >>
Hopps gonfiò le guance, offesa; la stava forse prendendo in giro?
Fu il lasso di un istante durato quanto un anno intero; il predatore chinò appena il busto verso di lei con un movimento fluido, retaggio della sua eredità genetica, e Judy si accorse di averlo ad una manciata di millimetri dal viso solo un secondo prima che lui posasse un bacio leggero là dove una buffa smorfia ancora coronava l'irritazione della coniglietta.
Fu delicato, quasi quanto una farfalla che accarezza con l'ala la corolla di un fiore.
Fu un attimo, e poi non fu più.
Quando la consapevolezza di ciò che era appena accaduto la travolse come un fiume in piena, la volpe era già tornata al suo posto, fulminea, come se non si fosse mai mossa, lo sguardo ancora puntato su quel soffitto stellato.
Le orecchie di Judy ebbero un fremito e guizzarono verso l'alto senza chiedere il permesso di nessuno.
Boccheggiò alla ricerca di aria, ma la malcapitata aveva appena dimenticato i procedimenti di un meccanismo naturale quanto la respirazione.
<< Io so già cosa ti risponderei. >> Fece sornione Nick guardandola di sottecchi mentre si divertiva del suo imbarazzo.
La coniglietta afferrò le sue lunghe orecchie e le abbassò all'altezza del viso calandovi sopra un cinereo sipario immaginario; doveva nascondere quell'espressione beata a quella malefica, amatissima volpe: non avrebbe retto un confronto serio sull'accaduto... non in quel momento.
Nick sghignazzò felice come un cucciolo la mattina di Natale.
<< Su, su, carotina. Non ti crucciare. >> La confortò ghermendole la schiena minuta con la zampa artigliata << Resta qui a guardare le stelle con me. Vuoi? >>
Judy scostò appena un orecchio, scoprendo un occhione indaco trasognato mentre assentiva appena col capo.
Il rossore che le imporporava le guance non accennava a diradarsi, ma non le importava più: non se quella poteva essere una scusa per nascondere il viso appena sotto la folta pelliccia del collo di Nick.
Fu lì che nascose il suo imbarazzo, sopra la clavicola del partner, e, questa volta, non sarebbe stata lei a guardare le stelle: lasciò che fossero gli astri, in quel momento, ad essere taciti testimoni di qualcosa di molto più grande.


A voi l'ardua sentenza... Ho come il sentore che scorra troppo in fretta :/ non sono mai soddisfatta al 100%.
Un chiarimento: Jen ed il Mr Hopper nel film non esistono! Mi servivano e li ho inventati XD plasmo e distruggo vite, ohibò!
Comunque vi ringrazio molto per aver di nuovo condiviso il vostro tempo con una mia creatura :) mi ripeto: siete adorabili.
A tutti voi auguro un buon weekend!
Ja ne ;)
   
 
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