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Autore: MartySloanWeasley    30/06/2017    0 recensioni
E se il trio fosse un quartetto?
Se ci fosse un'altra donna a dare man forte ad Hermione con i due maschietti?
E se la storia si ripete e un malandrino farà breccia nel suo cuore?
"Aveva il suo nome, i suoi capelli biondi, i suoi occhi azzurri ed il suo stesso carattere: a tratti tranquillo e razionale, a tratti vivace e impulsivo."
Certe morti non le supererò mai, quindi non le troverete.
Sono presenti delle differenze rispetto all'opera originale.
E' la mia prima FanFiction, siate clementi!
Buona lettura!
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Luna/Neville, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
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Capitolo 2
Primo anno
“Here I am”

“It’s a new world!
It’s a new start!
It’s alive with the beating of young hearts!
It’s a new day!
It’s a new plan!
I’ve been waiting for you!
Here I am.”

Erano appena le 07:30 nella Londra babbana e una bambina un po’ impaziente s’accingeva a mettere un piede fuori dal letto.
Era il 1° Settembre 1991 ed era una giornata bellissima.
Il sole risplendeva alto in un cielo azzurro privo di nuvole.
“Strano.” pensò la bambina.
“A Londra sono rare le giornate in cui il sole può splendere senza essere ostacolato dalle nuvole.” continuò a pensare, mentre si stropicciava gli occhi.
La piccoletta era impaziente e non ne voleva sapere di rimettersi a letto, ma era troppo presto!
Dopotutto erano ancora giorni di vacanza, solo lei doveva iniziare scuola.
Decise così di aspettare per svegliare i suoi genitori.
Durò mezz’oretta, circa.
Alle 08:15 tutta la famiglia McKinnon era sveglia.
«Marlene, non riesci a dormire?» scherzò il padre, ridendo.

Peter McKinnon era un uomo di 34 anni. Era un uomo alto, con dei grandi occhi azzurri e i capelli biondi.
La vita era stata crudele con lui: aveva visto morire la sua famiglia davanti ai suoi occhi, senza poter fare niente.
Sopravvissuto a quella strage, si aggrappò a ciò che aveva di più caro, a tutto quello che gli era rimasto, promettendo di proteggerlo a tutti i costi.
Decise, assieme alla moglie, di trasferirsi in un luogo dove avrebbero potuto vivere più serenamente, lontani da quel mondo che tanto li aveva feriti.

Sua moglie, Samantha Jones, era una donna davvero bella, con dei lunghi capelli neri e degli occhi color ghiaccio. Aveva 31 anni.
Aveva conosciuto suo marito ad Hogwarts e se n’era perdutamente innamorata; costrinse la sua amica Marlene a presentarglielo quando scoprì che era il fratello di quest’ultima.
Molto legata a Marlene e alla famiglia del marito, anche lei, quella sera, perse delle persone molto care.
Adesso viveva col marito e la figlia nella Londra babbana, lontana dalla comunità magica, lontana dal suo mondo.

Marlene era una bambina molto tranquilla, ma anche molto sveglia e attenta.
Da sempre sapeva che la sua famiglia aveva qualcosa di diverso dalle altre: la sua mamma non lavava mai i piatti. Erano loro a lavarsi da soli!
Inoltre, tutti i suoi amici avevano cani come animali domestici, mentre i suoi genitori avevano un gufo.
Era, insomma, una bambina molto curiosa e vivace!
«Quanto le somiglia!» aveva detto il signor McKinnon, con una punta di nostalgia nella voce, quando la vide sporgersi verso il lavello, decisa a svelare il mistero dei piatti indipendenti e autonomi.
Era molto affettuosa ed era molto legata ai suoi nonni materni, che sentiva spesso e vedeva un paio di volte alla settimana.
Poco ricordava, invece, dei nonni paterni, ma il loro amore per lei era tangibile ed evidente in ogni foto rimasta.
Quello che ricordava bene era l’affetto che la legava a sua zia.
La piccolina conservava sul comodino una foto che la ritraeva assieme a tutta la sua famiglia, scattata prima di quel doloroso 10 Luglio 1981.
Quella foto, decise che sarebbe stata la prima cosa che avrebbe messo nel baule, quando il padre e la madre le rivelarono il loro, il suo mondo e quando le dissero che presto sarebbe andata a studiare anche lei nella migliore scuola di magia.
Quando, nel giorno del suo undicesimo compleanno, arrivò la lettera d’ammissione alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, tenne fede a quella promessa.
Felice, i genitori la portarono per la prima volta a Diagon Alley per comprare tutto il necessario ed un regalo per il suo compleanno.
Decisero di regalarle un gufo, precisamente un gufo selvatico di sesso femminile con dei grandi occhi neri avente piume brune sul corpo e bianche attorno agli occhi.
«E’ il gufo più bello e più dolce che io abbia mai visto! Grazie!» disse Marlene abbracciando i suoi genitori.
«La chiamerò Bonnie!» annunciò sorridente.

Dopo aver trascorso le vacanze estive a casa dei nonni, dividendosi tra casa e la divertente e allegra Diagon Alley, tornò a casa e iniziò il conto alla rovescia per l’inizio di quella nuova avventura.

Il grande giorno era arrivato e Marlene era euforica.
«Il baule è pronto, Bonnie anche e anche io sono pronta!» disse la bambina.
I suoi genitori si guardarono e scoppiarono a ridere.
«Cosa avete da ridere voi due?» disse mettendosi le mani sui fianchi.
«Tesoro, vai a scuola con le pantofole?» le disse ridendo il padre.
«Sono comode!» disse la piccoletta, non intenzionata a mollare, ridere e ammettere che le era sfuggito quel piccolo particolare.
«Dai, su, vai a cambiarti che usciamo!» disse la madre con un sorriso.

Arrivati alla stazione di King’s Cross, Marlene vide le mai dei suoi genitori stringersi ancora di più.
Mentre camminavano si lanciavano sguardi di intesa e supporto.
«La nonna aveva proprio ragione: voi due avete paura!» disse Marlene fermandosi ed indicandoli.
«Tesoro, non è facile…» disse la madre, ma la bambina la interruppe.
«Starò bene, mamma. Il nonno ha detto che Hogwarts è il posto più sicuro del mondo. E io gli credo!» disse.
«Ed ha ragione, ma…» stava per rispondere il padre.
«Allora non dovete preoccuparvi! Vi scriverò spesso, così non sentirete la mia mancanza!» replicò la bambina.
I due adulti sorrisero.
Magari bastassero delle lettere per far sparire le mancanze e le paure.
«Andiamo, piccoletta!» le sorrise il padre.

Davanti al binario 9 ¾ i due adulti si sentirono improvvisamente chiamare.
«Peter?! Samantha?!» disse una voce femminile.
«Molly!» disse Samantha.
«Ma allora… quella notte…» sembrava quasi volesse piangere.
«No… se non ci hai più visti è perché subito dopo siamo andati via.» sorrise lui, confortandola.
Lei li abbracciò.
«Non potete immaginare quanto io sia contenta!» disse la donna stringendoli.
«La piccoletta… è la sua fotocopia!» disse indicando Marlene.
«Già… e non solo fisicamente. E’ un bel peperino!» disse il signor McKinnon ridendo, grattandosi la testa.
«Noi, invece, eravamo rimasti al piccolo Ron! E questa signorina?» sorrise la signora McKinnon.
«Sì, Ron. Anche lui inizia oggi! Questa signorina, Ginny, inizia l’anno prossimo.» disse la donna, fiera.
«Marchio Weasley anche lei, vedo!» disse Peter dando una pacca sulla spalla ad un uomo che era appena arrivato, seguito da tre ragazzi, riferendosi ai capelli rossi.
Tutti scoppiarono a ridere.
«Tesoro, questi due signori sono Molly e Arthur Weasley, sono dei nostri amici.» disse Peter a sua figlia.
«E’ un piacere rivedervi!» disse il signor Weasley.
«Questo posto è sempre pieno zeppo di babbani…» disse la signora Weasley.
«Babbani? Salve, scusate. Sapete dove posso trovare il binario 9 ¾?» disse un ragazzino dai capelli neri e gli occhi verdi, timidamente.
«James…» disse Samantha, incredula.
«No… mi chiamo Harry…» stava per finire il ragazzino.
«Harry Potter.» finì il padre di Marlene.
«Qualcuno mi ha detto che alcuni mi conoscono, ma…» disse Harry, disorientato.
«Conoscevamo i tuoi genitori. Ci siamo visti spesso, ma eri molto piccolo.» disse Samantha, sorridendogli.
Lui fece un enorme sorriso.
«E’ il primo giorno per me!» disse Harry, un po’ spaventato.
«Anche il mio, anche per Ron. Andiamo insieme!» sorrise Marlene.
Tutti sorrisero a quel gentile invito.
«Dai, ragazzi, dobbiamo sbrigarci! Percy, va’ prima tu!» disse la signora Weasley.
Marlene assunse un’aria sorpresa quando vide il più grande delle teste rosse sparire dopo aver attraversato il muro.
«Stai tranquilla, resti intera dopo essere arrivata dall’altro lato.» disse un ragazzo, rigorosamente dai capelli rossi.
Doveva avere un gemello, perché c’era un ragazzo identico a lui al suo fianco.
Entrambi avevano un’aria malandrina.
«Non hai nulla da temere.» disse ridendo l’altro.
«Voi siete Fred e George, vero?» disse Peter.
«Sì, signore. Io sono George…» disse uno.
«… e io sono Fred.» finì l’altro.
Fred sembrava più malandrino di George, il che era tutto dire!
«Sono due combinaguai!» disse Molly.
I due sorrisero e poi si lanciarono contro il muro.
“Sarà meglio tenersi lontani da quei due. Mantenere le distanze.” pensò Marlene.
«Tesoro, andiamo! Harry, vieni con noi!» disse il signor McKinnon sorridendo al ragazzino.
Harry sorrise.
I due piccoli, temendo l’impatto, chiusero istintivamente gli occhi.

Quando li riaprirono erano davanti ad un enorme treno.
Caricarono i bauli e andarono a salutare gli adulti.
«Scrivete, studiate e divertitevi!» disse Samantha.
Un bacio al volo e salirono sul treno in cerca di posti vuoti.

Il treno partì.
I tre nuovi amici trovarono posto e iniziarono a parlare.
«Io sono Ronald Weasley! Tutti mi chiamano Ron!» disse il rosso.
«Io sono Harry Potter.» disse l’altro ragazzino.
«Piacere, io sono Marlene McKinnon!» disse sorridente la biondina.

Le ore passarono in fretta.
Ron ne sapeva di più rispetto ai suoi due compagni, essendo cresciuto in una famiglia magica e consapevole di questa cosa.
Harry era orfano e cresciuto in una famiglia babbana.
Marlene aveva scoperto tardi il segreto dei suoi genitori, di tutta la sua famiglia. Fino a quel momento, per lei, erano solo stranezze e intuizioni.
Gli zii di Harry, invece, non ne volevano proprio sapere della magia e del mondo magico.
Harry aveva raccontato ai suoi nuovi amici tutto quello che avevano fatto i suoi zii per impedirgli di andare ad Hogwarts.
Roba da matti.

Ad un tratto bussò qualcuno.
Entrò una bambina, sicuramente anche lei del primo anno, in quanto non aveva una cravatta che rivelasse la sua appartenenza ad una delle quattro case di Hogwarts.
«Qualcuno di voi ha visto un rospo da qualche parte? Un bambino di nome Neville l’ha perso.» disse.
Aveva una grossa matassa di capelli bruni e crespi, degli occhi marroni e i denti davanti piuttosto grandi.
«Mi dispiace, ma non ho visto nessun rospo. Comunque, io sono Marlene. Lui è Harry e lui è Ron.» disse gentilmente, indicando i suoi compagni.
«Io sono Hermione Granger.» disse lei.
«Piacere!» dissero i tre in coro.
Lei sorrise.
«Fareste meglio a mettere la divisa, siamo quasi arrivati.» disse Hermione, poi andò via.

Eravamo arrivati.



_______________

Angolo autrice

Il titolo di questo capitolo è tratto dalla canzone “Here I am”, di Bryan Adams.
Ci tenevo a fare tre precisazioni.
La prima è che, come si può ben immaginare, Peter e Samantha McKinnon furono membri del Primo Ordine della Fenice.
La seconda è che, nonostante Molly e Arthur non risultino membri del Primo Ordine della Fenice, potrebbero conoscere i coniugi McKinnon grazie ai fratelli di Molly, Gideon e Fabian Prewett (cognome da nubile di Molly), che, invece, sappiamo bene furono membri del Primo Ordine della Fenice e vennero brutalmente uccisi.
La terza è la risposta ad una lecita domanda come: “Ma i coniugi McKinnon, conoscendo i Potter, non potevano prendersi cura loro di Harry?”. Come disse Albus Silente: « […] Non riesce a capire quanto starà meglio, se crescerà lontano da tutto questo fino al giorno in cui sarà pronto per reggerlo?».

Se vi va, recensite!
Grazie per aver letto!

Martina.
   
 
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