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Autore: Viandante88    13/06/2009    7 recensioni
Ok, cambiamo un pò le carte in tavola! Pensate se Bella fosse nata esattamente nello stesso anno del nostro Edward ad una settimana di distanza, pensate se fossero cresciuti insieme come due affezionatissimi amici d'infanzia. E se lei ci fosse stata quando Ed e sua madre si sono ammalati? E se fosse stata proprio Bella a chiedere a Carlisle di 'salvarlo'? E se anni dopo la trasformazione Edward ritrova una Bella diversa da quella che conosceva un tempo? Spero possa piacervi. Buona lettura!
Genere: Romantico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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8: E se...?


Avevo gli occhi spalancati dallo stupore, il cuore aveva cominciato a battere più forte, ma non per la paura...

Rapidamente la portiera dell'auto si aprì e ne uscì lui, Edward.

Istintivamente il ragazzo che fino a quel momento mi aveva trattenuta, mi lasciò facendo un passo indietro e ne capii il motivo non appena scorsi la sua espressione illuminata sotto la luce fioca di un lampione che cominciava ad accendersi.

I suoi occhi completamente scuri, come fossero un tutt'uno con la pupilla, fissi sui quattro ragazzi,

i denti lasciati scoperti dal labbro superiore ripiegato e leggermente tremante lasciandolo intendere come un segno di 'attacco'.


Sali in macchina!”

Mi intimò interrompendo il silenzio che si era venuto a creare facendomi sobbalzare, non me lo feci ripetere due volte e senza guardare nessuno di quei quattro tipi a testa bassa mi incamminai verso la volvo, portandomici dentro al volo. Mi sentivo però doppiamente spaventata anzi che rilassata, ero in pensiero per lui, per quanto potesse essere arrabbiato loro erano in quattro, una netta maggioranza.


Si può sapere di che ti impicci? Pensi di farci paura?!”

esclamò il ragazzo che mi aveva trattenuta avvicinandosi a lui ed estraendo dalla tasca un coltellino per poi portarselo davanti come per difesa e intimidazione.

Non so cosa successe dopo, Edward mi dava le spalle e non capii se aveva detto qualcosa o fatto qualche gesto, fatto sta che sentii il coltello cadere a terra e subito dopo vidi i quattro aggressori correre via senza voltarsi.

Nel giro di un secondo Edward era in macchina, ma i suoi occhi non erano cambiati, avevano mantenuto l'oscurità, rimase fermo immobile per qualche minuto, con le mani poggiate al volante e lo sguardo perso nel vuoto, come se stesse cercando di calmarsi, nonostante non riuscissi ad udire nessun tipo di respiro affannato, anzi il suo petto dava l'impressione di non muoversi affatto.

Non sapevo se dire qualcosa o comunque che cosa, quindi rispettai il suo silenzio cercando a mia volta di riprendere un respiro normale e provare a bloccare quell'ondata di domande che già mi stavano invadendo il cervello.


Stai bene?”

Mi chiese improvvisamente con tono di voce rauco senza voltarsi.


Deglutì prima di rispondere un po' intimorita.

Ehm, si.. si sto bene.”

Riuscii a dire a fatica.

Non feci in tempo a terminare la frase che senza che me ne rendessi conto eravamo in strada, nel frattempo la pioggia aveva cominciato a scendere fitta ricoprendo completamente tutto il parabrezza impedendomi così di guardare dove stavamo andando e facendomi cadere nel panico più totale.

Edward! I tergicristalli!”

Esclamai allora non poco agitata.


Non ne ho bisogno.”

Mi rispose soltanto continuando a guidare con una mano.

Solo in quel momento guardando fuori dal finestrino mi resi conto della velocità alla quale stavamo viaggiando, non riuscivo a distinguere nulla. Alberi, marciapiedi, strade mi sembravano tutte la stessa cosa. Mi voltai allora verso di lui terrorizzata e istintivamente mi aggrappai al sedile con entrambe le mani.

Mi prudono le mani... Dimmi qualcosa che possa impedirmi di tornare da quei bastardi...”

Mi disse d'un tratto facendomi passare il terrore che fino a un secondo prima mi possedeva.

Mi stava facendo chiaramente capire che se non avessi trovato un modo di calmarlo sarebbe tornato indietro da quei quattro...

Cominciai a pensare e pensare, ma quando ti servono si sa, le idee non arrivano mai!

Un rumore forte e gorgogliante ruppe quel silenzio riflessivo, parlando al mio posto.

Mi portai istintivamente una mano sulla pancia imbarazzata.


Hai fame?”

Mi chiese con tono più rilassato e un po' divertito, sommerso da una timida risata.


Ehm..”

Non finii che ancora una volta fu il mio stomaco a rispondere per me.


Questa volta si lasciò andare in una fragorosa risata, risata che mi fece sussultare il cuore e arrossire allo stesso tempo.

Abbiamo superato da poco una pizzeria. Ti va una pizza?”

Disse poi finalmente guardandomi. I suoi occhi erano fortunatamente tornati chiari, di quel giallo dorato che tanto mi stupiva.


Mi limitai ad annuire voltandomi verso il finestrino incapace di reggere il suo sguardo così intenso, mi rigirai però di scatto lasciandomi scappare senza pensarci una domanda.

Ma scusa.. come hai fatto a vederla?”

Lo presi allo sprovvista, lo vidi chiaramente sorpreso.

Insomma... io nemmeno riuscivo a distinguere un albero da quanto stavamo andando veloce!”

continuai poi senza lasciar lui il tempo di rispondere.


Ho una buona vista.”

Si limitò a rispondermi con un sorrisetto enigmatico sulle labbra.

Io lo guardai con occhi sgranati, incredula di quanto potesse essere bello anche quando faceva l'arrogante.

Intanto si fermò di fronte a quel locale, parcheggiando a poca distanza dall'entrata.

Rimasi in silenzio, non sapevo che dire, poi prima di entrare mi ricordai una cosa di fondamentale importanza.

'O cavoli... ho speso tutti i soldi, non mi basteranno mai per una pizza!'

urlai dentro di me bloccandomi sul posto.

Edward che nel frattempo stava aprendo la porta di fermò e mi guardò perplesso.

Che ti succede?”

Mi chiese incuriosito e accigliato.


Ehm, ecco vedi io...”

non riuscii a continuare la frase, mi vergognavo.


Su coraggio, dopo lo spavento che ti sei presa il minimo che posso fare è offrirti qualcosa da mettere sotto i denti, no?”

Rimasi sbalordita di quelle sue parole, era come se avesse capito al volo quale fosse la mia preoccupazione, sorrisi timidamente e mi accinsi ad entrare, mentre lui molto cortesemente mi teneva aperta la porta.

Non appena dentro nella pizzeria piombò il silenzio, interrotto solo da leggeri sussurri e risatine composte, gli sguardi di tutti erano rivolti a lui, esattamente come accadeva a scuola.


Prego, posso esservi d'aiuto?”

Una ragazza, davvero carina, ci si avvicinò, mostrandoci, o meglio, mostrandogli un sorriso accogliente.


Si, la ringrazio. Vorremmo un tavolo per due, meglio se appartato.”

rispose Edward in maniera impeccabile con tono serio.


Certamente, seguim... ehm, seguitemi..”

si corresse immediatamente.

Involontariamente mi lasciai sfuggire un respiro scocciato che Edward non mancò di notare, infatti subito si voltò verso di me con un sorriso sghembo da svenimento, provocando in me una tachicardia esagerata e un arrossamento immediato.

Ecco, spero che questo vada bene.”

Disse la cameriera accompagnandoci ad un tavolo per due, sistemato in fondo alla sala vicino ad finestra.


Va benissimo.”

Disse solo lui ringraziandola con un cenno della testa.


La vidi arrossire compiaciuta.

Allora, cosa posso portarvi?”

Continuò rivolta solo a lui mostrando un sorrisetto ammiccante.


Bella?”

Edward, con mia soddisfazione, rivolse invece i suoi occhi a me, invitandomi con una mano a scegliere sul menù.


La ragazza lo porse un po' scocciata di doversi voltare, lo aprii e cominciai a scrutarlo, in effetti avevo un po' fame, ma l'imbarazzo totale che provavo in quel momento mi chiudeva lo stomaco.

Una.. pizza margherita e una fanta...”

esclamai infine con voce flebile.


Bene. E a te cosa posso portare?”

Cambiò immediatamente la sua traiettoria usando ora una voce più cordiale.


Per me nulla grazie.”

Le rispose senza distogliere il suo sguardo da me che intanto tenevo il capo chino incapace di reggerlo.

La sentì sbuffare e allontanarsi delusa.


Co-come mai nulla? Non hai fame?”

Domandai cercando di togliermi da quella situazione.


Già mangiato.”

Mi rispose semplicemente continuando a scrutarmi.


Capisco.”

dissi cominciando a giocherellare con la busta di grissini presente sulla tavola.

Edward...”

continuai poi evitando sempre di guardarlo, così da evitare che potesse farmi passare il coraggio.

Come facevi a sapere dove ero?”

Chiesi poi curiosa.


Per un istante regnò il silenzio,dopo di che mi rispose.

Mi trovavo da quelle parti per caso.”

Fu la sua risposta netta.


Alzai la testa di scatto, tutto mi aspettavo ad eccezione di una risposta così banale!

Ah, ma... ma certo.. Be, che fortuna.”

Cercai di togliermi d'impiccio. In quel momento la cameriera tornò con al mia pizza che posò pesantemente davanti a me rivolgendo ogni sua occhiata a Edward.


Sicuro che non posso portarti proprio nulla caro?”

Richiese con tono dispiaciuto.


Sicuro.”

Le disse deludendola ancora una volta.


Non riuscii a trattenere una risatina che non le sfuggì e in tutta risposta mi rivolse un'occhiata fulminante. Ma insomma, ben le stava, dopo tutto per quanto lei ne sapesse potevamo davvero essere una coppia e il suo comportamento era davvero detestabile!


Sono felice di essere arrivato in tempo però...”

riprese prendendomi di sorpresa mentre portavo alla bocca il mio primo boccone.

In confronto alla mia faccia il sugo doveva sembrare pallido in quel momento.


Già! Che fortuna! Be ma sono certa che non sarebbe accaduto nulla... sai come sono quei ragazzi, tutto fumo e niente arrosto!”

Cercai di minimizzare io ridendo.


Tu non puoi sapere quanto fossero disgustosi i loro pensieri!”

Sbottò d'improvviso con tono basso ma rabbioso nello stesso tempo.


Rimasi di sasso e deglutì nonostante non avessi ingoiato nulla.

Tu... tu si?”

domandai poi incerta e sbalordita.


Mi guardò con occhi spalancati come se si fosse pentito di ciò appena detto.

Ma- ma no... certo che no. Solo che non è difficile immaginarli.”

Esclamò cercando di recuperare una tonalità più serena, ma nei suoi occhi l'astio era chiaro come il sole.


Per qualche minuto regnò nuovamente il silenzio, per me era difficile mangiare, i suoi occhi erano puntati sul mio viso in maniera insistente, rendendomi così estremamente complicato ogni minimo boccone, al quale inoltre mi pulivo la bocca per paura di essermi sporcata.

Fu poi lui a parlare:

Dove sei nata?”

Mi chiese d'improvviso senza smettere di scrutarmi.


Ingoiai il pezzo di mozzarella che per la sorpresa mi stava andando di traverso, bevvi un sorso di aranciata e gli risposi:

Be... Sono nata qui a Forks, ma quando avevo pochi mesi i miei genitori si sono separati e io sono andata a vivere con mia madre a Chicago assieme a mia nonna Elizabeth fino all'età di sei anni...”


Elizabeth??”

Mi domandò Edward interrompendomi con tono di voce sorpreso.

Ehm, già...”

Non sapevo che altro rispondere, non capivo il motivo per il quale potesse interessargli il nome di mia nonna.


Lo vidi rincomporsi.

Scusa... dicevi?”

Mi invitò a continuare.


Be ecco... quando avevo sei anni appunto mia nonna purtroppo morì... e io sono tornai a vivere qui con mio padre Charlie mentre mia madre Renèe cercava casa altrove.”

Ancora una volta vidi i suoi occhi sgranati e sorpresi sempre più ad ogni mia parola.


Stavo per chiedergli se stava bene ma mi interruppe di nuovo.

Sono... dei bei nomi...”

esclamò con tono sereno ma con sguardo accigliato.


Ah davvero? Sono tutti nomi ripetuti!”

Esclamai allora io prendendo una delle ultime fette di pizza e morsicandola.


Ripetuti? Che intendi?”

Chiese Edward con strano interesse.


Ecco, mia madre si chiama come la sua bisnonna ad esempio, e da quanto ne so invece il nome Elizabeth è stato dato a mia nonna in ricordo di una vecchia amica della mia bisnonna che per l'appunto si chiamava esattamente come me, Isabella Swan! Be in verità il cognome è una coincidenza, il caso ha voluto che mio padre avesse lo stesso nome e cognome del mio bisnonno, Charlie Swan! E' incredibile no?”

Finii la mia confusa spiegazione con entusiasmo, ma non appena scorsi la sua espressione questo passò. Era come sconvolto.


Quindi la tua bisnonna si chiamava Isabella Swan??”

Domandò poi ancor più interessato mantenendo quell'espressione.

Io annuì un po' spaventata e intimorita.

Ancora piombò il silenzio per un dieci minuti buoni, e non osai interromperlo, Edward sembrava completamente perso nei suoi pensieri, il suo sguardo perso nel vuoto.


Forse è meglio andare ora... Si è fatto tardi.”

Disse d'improvviso proprio mentre sorseggiavo l'ultimo goccio di aranciata, la pizza la avevo già finita, ma era rimasta in attesa.

Ci alzammo, Edward lasciò i soldi in mezzo al menù e da quanto ero riuscita a vedere non erano certo contati, ce ne erano almeno venti di troppo.

Durante il viaggio di ritorno non aprii bocca e io feci lo stesso, in men che non di dica fummo davanti a casa mia, le luci erano ancora spente, Charlie non era ancora rientrato, tirai un sospiro di sollievo per ciò.


Be, allora grazie per oggi...”

Presi il sacchetto con dentro il libro acquistato quel pomeriggio lasciato fino a quel momento sul sedile posteriore e feci per scendere, ma una volta aperta la portiera mi fermò con una domanda incompiuta.


La tua bisnonna è...”

Non concluse la frase, abbassò il capo come per trattenere le lacrime.

Non importa... Ciao.”


C-ciao.”

Partì prima che potessi finire di salutarlo, io rimasi ferma immobile confusa.

C'erano tante cose che non mi erano chiare, tante cose di cui avrei voluto avere risposte,

per esempio perché era così interessato alla mia bisnonna? O al mio passato in generale?

Perché soffriva nel sapere che lei fosse morta?

Certo si era interrotto, ma era facile capire cosa volesse chiedermi.


Entrai in casa e in quello stesso istante squillò il telefono, corsi a rispondere.

Pronto?”

Ciao tesoro! Sono la mamma!”

Ciao mamma.”

Allora come stai? Come va li? La scuola? Tutto a posto?”

Mamma una domanda per volta!”

Oh scusami amore, ma mi manchi così tanto!”

Anche tu mi manchi, comunque va tutto benone tranquilla.”

Mi limitai a risponderle, non ero proprio dell'umore adatto per chiacchierare allegramente.

Sicura?”

Sicura.”

Ah tesoro mi dovresti fare un favore...”

mi disse con vocina mielosa. Quando mi diceva così c'era sempre da temere.

Nello sgabuzzino di Charlie dovrebbe esserci dentro ad una scatola la mia vecchia divisa da cheerleader del liceo... puoi guardare se c'è ancora? Sai vorrei fare una sorpresa a Fhil e...”

Mamma!”

La interruppi immediatamente io.

Il favore te lo faccio, ma tu fammi quello di non finire la frase!”

esclamai disgustata al solo pensiero.

D'accordo... allora mi fai sapere?”

Certo..”

Grazie piccola! Baci baci!”

Baci mamma.”

Renèe non aveva ancora capito che certi particolari ai figli non interessano!

Mi diressi verso il ripostiglio, non appena lo aprii un ondata di polvere mi invase il naso facendomi starnutire più volte.

Io odio la polvere...”

borbottai tra me. Su uno scaffale in alto notai una scatola colorata, di sicuro era quella la divisa, allungai il braccio per tirarla giù ma era troppo in alto per me, così mi misi in punta di piedi, riuscii a farla cadere ma assieme ad essa cadde anche un'altra piccola scatola che non appena toccato il pavimento si rovesciò, sparpagliando ovunque delle vecchie fotografie.

Oh .. ma questa è la mamma da piccola!”

esclamai prendendone in mano una.

E questa è lei assieme alla nonna! Oh .. e questa?”

domandai vedendone una evidentemente vecchia, in bianco e nero, più che una fotografia sembrava un ritratto.

Ma la bisnonna...”

dissi sorpresa.

Come era giovane... è proprio vero che le somiglio!”

esclamai soddisfatta.

Ne vidi poi un'altra simile nascosta sotto le altre, la presi in mano, c'era ritratta ancora la nonna e vicino a lei c'era una ragazzo, non si vedeva molto bene in viso, oramai era parecchio rovinata e stropicciata, però mi parve familiare. La voltai e nel retro notai una dedica.

La data risaliva ad aprile del 1918, e al scritta diceva così:


'A Isabella Swan.

Per sempre insieme. E' una promessa.'

'Con affetto;

Edward Anthony Masen.'


Non è possibile...”

Rigirai di botto il ritratto che avevo tra le mani, non appena lessi quel nome una lampadina mi si accese nella testa...

In quel momento capii perfettamente perché quel viso mi sembrasse così dannatamente familiare.




Ciao a tutti! Allora, che ne pensate di questo nuovo capitolo? Spero tanto possa esservi piaciuto!

Perdonatemi per il ritardo, ma per farmi perdonare l'ho fatto un pochino più lungo, sperando non sia troppo pesante o noioso!


RINGRAZIAMENTI:

*Grazie lory_lost_in_her_dreams! Troppo gentile, non mi merito tutti questi complimenti arrossisco.. ^\\\\^ comunque già, meno male che è arrivato lui come sempre a salvarla! Spero ti sia piaciuto anche questo!

*Grazie BluRose89! Spero possa esserti piaciuto anche questo capitolo!

*Grazie tittitrilli89! Come hai potuto leggere ha già cominciato a farsi qualche domanda, figuriamoci quando aprirà quel libro... hihihi! Spero ti sia piaciuto!

*Grazie Axel_Twilight_93! Chi non si innamorerebbe di lui... hehe! Comunque è vero.. proprio un super eroe! Spero possa esserti piaciuto anche questo!

*Grazie Skiribilla! Troppo gentile davvero, per me è un vero piacere che la mia sia una di quelle storie che ti abbia convinto a continuare a leggerla! Ti ringrazio tanto per i complimenti, e anche per aver trovato il tempo di recensirmi nonostante tu non ne abbia molto, ne sono onorata!


Grazie poi a tutti voi che leggete la mia ff, spero continuerete a seguirmi!

Bacioni a tutti!

Alla prossima!



  
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