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Autore: ChiaraColfer    10/07/2017    3 recensioni
"Mentre percorreva la strada di pietra, i suoi occhi non poterono fare a meno di ammirare la bellezza di Hogwarts di notte. Le luci del castello, che avvolgevano le guglie e le torrette si stagliavano contro il cielo bruno e per Harry non esisteva spettacolo più bello. Sorrise, convinto di poter essere nuovamente felice."
future!Drarry.
Albus e Scorpius presenti!
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Draco Malfoy, Harry Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy, Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Capitolo 2.

 

Fortunatamente appena arrivarono davanti alla porta della Sala Grande il banchetto non era ancora cominciato e mancava la metà dei docenti e ancora i ragazzini del primo anno, che a giudicare dalla pioggia che aveva cominciato a cadere dal soffitto incantato della sala, dovevano star ancora attraversando il lago nero.

“Vai prima tu, io aspetterò cinque minuti ed entrerò dopo.” disse Harry mettendosi la giacca.

Albus sorrise e corse velocemente al suo posto, ritrovando Scorpius che stava tamburellando le dita sul ripiano del tavolo.

“Oh, finalmente il signor Potter ci degna della sua presenza! Si può sapere perché sei scappato furiosamente dalla sala grande?” chiese Scorpius leggermente seccato.

Il suo amico sorrise e si mise a sedere vicino al Malfoy, per poi voltarsi verso di lui.

“Sono andato a trovare mio padre, che dovrebbe entrare adesso.”

Albus capì che suo padre aveva appena varcato la soglia quando tutti gli studenti furono invasi da un borbottio. La fama del grandioso Harry Potter non era ancora svanita, dunque.

Harry si diresse verso il tavolo occupato da, ancora, pochi insegnanti tuttavia notò che Neville Paciock occupava il posto che un tempo era appartenuto alla professoressa Sprite.

“Harry!” urlò Neville sorpreso sventolando la mano.

A quel saluto Harry si guardò intorno notando che oramai tutti gli occhi dei ragazzi erano puntati su di lui, compresi quelli di Albus e il figlio di Malfoy. Ma oramai non dava più peso a queste cose, ci era quasi abituato, notò invece i baffi di Neville e sorrise perchè gli stavano sorprendentemente bene.

“Hey Neville!”

Raggiunse il suo vecchio compagno e si mise a sedere vicino a lui, vedere la sala grande da quella prospettiva era un po' destabilizzante. Non era certo abituato a stare seduto lì.

Tuttavia si tranquillizzò molto dato che, come per Albus, anche per Neville era una sorpresa vederlo lì e così l'amico cominciò a riempirlo di domande.

“Sembra che il professor Paciock sia andato in iperventilazione per tuo padre, uhm?” constatò Scorpius sorridendo.

“S-sì, loro erano amici.”

Quando la maggior parte degli insegnanti raggiunsero il tavolo, Harry notò che ancora un posto era vuoto. Quello del docente di pozioni, decise di non farci caso e ascoltare il discorso che la professoressa McGranitt stava per cominciare.

 

Draco corse velocemente per i corridoi, come era possibile che in tutti quegli anni ancora non riuscisse ad arrivare in orario al banchetto d'inizio anno? Tuttavia questa volta aveva una scusa più che buona, era invaso dai pensieri verso sua moglie Astoria.

Appena fu sulla soglia della Sala Grande si infilò velocemente la giacca per poi correre verso il tavolo degli insegnanti.

“Sono lieta della sua presenza, signor Malfoy.” esclamò la preside McGranitt interrompendo il suo discorso di benvenuto.

“Mi dispiac-...” le parole gli morirono in gola.

Era Potter quello che occupava il posto di difesa contro le arti oscure? Non poteva essere lui, eppure sembrava proprio lui.

Per poco Harry non uscì dalla stanza, Malfoy? Non bastava il figlio? No, anche il padre.

“Ora, se non le dispiace. Se si sedesse e mi facesse continuare il discorso lo gradirei molto.”

Draco si mise a sedere al suo posto, vicino a quello zotico di Hagrid, si sporse leggermente per accertarsi che l'individuo seduto vicino a Paciock fosse veramente Potter e proprio in quel momento il diretto interessato fece altrettanto e i loro sguardi si incontrarono.

 

Albus e Scorpius sapevano delle ostilità tra i propri padri ed il fatto che si stessero lanciando occhiate infuocate li metteva leggermente a disagio tuttavia questo sentimento fu alleviato dalla fine del discorso della preside e dall'apparizione del cibo nei loro piatti.

“Quest'anno ci sarà da divertirsi.” disse Scorpius per poi iniziare a mangiare il suo pollo.

Albus giocherellò un po' con il cibo, non ne era poi così sicuro.

 

Dopo aver finito il banchetto, essersi accertato che quello fosse davvero Malfoy ed essersi chiesto come mai la McGranitt avesse tralasciato un dettaglio tanto importante, Harry salutò Neville per poi dirigersi nel suo ufficio. Quando fu solo nel corridoio del secondo piano sospirò e si chiese se esistesse un momento di tranquillità anche per lui.

Mentre attraversava l'aula e si dirigeva verso la sua stanza si chiese se la McGranitt non lo avesse fatto di proposito, per metterlo alla prova, per testare fin dove arrivasse la sua pazienza. Ma no, basta. Adesso aveva trentasette anni e ne aveva abbastanza delle frecciatine e dei giochetti di Malfoy, mentre si coricava sperò vivamente che fosse maturato.

 

Draco Malfoy non si diresse nei sotterranei, dove era situato il suo ufficio, ma corse più velocemente possibile verso l'ufficio della preside.

“Biscotti allo zenzero.” disse al grande gargoyle a forma di falco il quale ruotò su sé stesso per poi rivelare le scale che avrebbero portato all'ufficio dove un tempo risiedeva Silente.

Salì le scale e si trovò davanti alla scrivania della professoressa, la quale, era intenta a scrivere su una pergamena.

“Signora preside.” disse per poi sedersi dall'altro lato della scrivania.

“Oh, signor Malfoy! Voleva vedermi?”

“Sì, volevo mettere in chiaro una semplice questione.”

La McGranitt alzò gli occhi, i quali erano incorniciati da dei piccoli occhiali, dalla pergamena e rivolse tutta l'attenzione all'uomo che aveva davanti.

“Volevo sapere... cosa ci fa Potter nella mia scuola?” sbottò alzandosi in piedi.

La preside arricciò le labbra, chiaramente infastidita dal tono con cui si era rivolto a lei.

“Prima di tutto è la mia scuola, signor Malfoy. E volevo ricordarle che se non fosse per me e per questa scuola, lei sarebbe insieme ai suoi amici mangiamorte a patire la fame e non potrebbe permettersi di pagare il San Mugo per sua moglie e nemmeno di mantenere suo figlio o sbaglio? Quindi io decido chi assumere e chi può e chi non può stare nella mia scuola. Chiaro?”

Draco guardò la preside senza dire una parola e abbassò lo sguardo, era vero. Era tutto vero, la sua famiglia era caduta in disgrazia, sua moglie stava male e senza questo lavoro non avrebbe potuto mantenere Scorpius. Avrebbe dovuto stringere i denti e sopportare la presenza dello sfregiato.



Angolo Autrice
Eccomi di nuovo! 
Penso che riuscirò ad aggiornare la storia di lunedi/martedì in ogni caso volevo ringraziare tutte le persone che hanno recensito la fanfiction, sono felice che per adesso sia piaciuta! 
Fatemi sapere se anche questo secondo capitolo vi è piaciuto e a presto!

ChiaraColfer 

 

  
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