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Autore: _Kalika_    13/07/2017    0 recensioni
Raccolta di OneShot (attualmente in pausa) per descrivere brevi ma profonde riflessioni che, tra tanta fantasia e vaghissimi spunti autobiografici, si raffinano nel mio cervello fino a diventare accessibili al pubblico.
Oh, ma niente di eccezionale: col senno di poi sembrano - forse sono - i lamenti di una ragazzina ridicolmente ribelle. Chissà, magari se riprendessi in mano questo lavoro potreste notare uno sviluppo del personaggio. Un giorno, l' "attualmente in pausa" dell'intro sparirà e questa raccolta sarà qualcosa di serio.
***
E non scoppierò a piangere, no, ormai controllo molto bene le mie emozioni, ma sento di aver bisogno di qualcuno per riuscire ad affrontare eventi del genere; e so anche chi è quel qualcuno.
Non mi serve una persona che mi guardi con commiserazione mentre mi sciolgo in un mare di lacrime, non lo voglio e non succederà mai, io ho bisogno di qualcuno che mi cinga le spalle, che mi lasci chiudere gli occhi ed abbandonarmi alla sua presa, mentre con lui condivido i nostri rispettivi dolori.
***
Il mio pensiero si sta formando su ciò che scrivo, alcune delle opinioni comuni iniziano a contorcersi secondo la mia dolorosa -e forse perversa- mente.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi e Realtà

Dopo ore passate a sistemare la camera, aveva capito cos’era quella traccia di sentimento che la opprimeva. O meglio, aveva capito a cos’era dovuto.

Stava ordinando e pulendo la camera per dare inizio ad una nuova vita, la vita da liceale che di lì a pochi mesi l’avrebbe inglobata.
Ma mentre lavava, buttava, stracciava, si rendeva conto che ogni cosa su cui posava lo sguardo le regalava un ricordo.

Per poter dare aria nuova alla sua vita, doveva voltare del tutto pagina, eliminare la realtà degli ultimi anni, che si sarebbe ridotta a meri ricordi.
E per quanto forse l’avesse desiderato… per quanto avesse davvero voluto eliminare quella merda che era il suo presente, solo adesso si rendeva conto che in quello schifo c’erano dei fiori, pochi e forse instabili, ma talmente belli che si era affidata a loro ed aveva trovato il motivo di ridere anche nella condizione in cui si trovava.

Voltando pagina, avrebbe cancellato anche quei semplicissimi sprazzi di gioia, che magari si limitavano a quando si vedevano bottigliette d’acqua, sempre dello stesso proprietario, venir lanciate da una parte all’altra della classe, o all’amico che aveva dato un nome addirittura allo spiffero freddo che ogni tanto lo faceva rabbrividire… ed era stupido, però non voleva davvero abbandonare tutto.

Per quanto sapesse che era inevitabile, sapeva anche che le avrebbe fatto male, almeno fino a che non avrebbe trovato qualcos’altro. Ma la realtà di tre anni non si può sostituire come se niente fosse.
Stupidi Ricordi.



​*** ​Angolo ​della disperazione dell'Autrice ***
​Come avrete notato, questa volta ho deciso di scrivere in terza persona. Non c'è un motivo preciso, semplicemente se l'ispirazione arriva così io non faccio altro che assecondarla.
​Ho deciso di scrivere questo testo oggi stesso, e per quanto corto sia mi ha soddisfatto.  In particolare, l'ho scritto pensando alla mia classe delle medie che quest'anno ho lasciato, dunque vorrei dedicarlo a lei, la 3a ​L, ed in particolare ai "fiori", Lollo, Gabriele e Andrea.
​Nel caso leggeste la storia su questo sito... beh, vi ringrazio.

​Grazie a tutti per aver letto, spero vi sia piaciuto ed abbiate voglia di lasciare una recensione per farmi sapere cosa ne pensate.

​_Kalika_
 
   
 
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