Ringraziamenti
speciali a:
dirkfelpy89
grazie per i complimenti, ho
cercato di esprimerlo al meglio xD
Celine_Falilith
si, l’ho trovato
straziante anche
io,sebbene lo abbia immaginato proprio io. Volevo far capire
ciò che ho pensato
provasse. Grazie dei complimenti^^
Pervinca Potter 97
grazie cara, sono
felcie ti sia piaciuta *-* E sarai una bimba d’età
ma non nel modo di scrivere,
assolutamente fantastico!
Secondo
Capitolo: Quando spariscono le farfalle.
Severus Piton
guardava fuori dalla finestra della
biblioteca buia. Erano le nove di sera, e il parco era deserto e
silenzioso.
Erano passati due anni quel giorno, da quando Lily lo aveva lasciato.
Due
lunghissimi anni di dolore e tristezza.
Non sapeva come aveva resistito, non riusciva
davvero a capirlo.
Non si poteva dire che aveva sconfitto quel
dolore, ma per lo meno ci si era abituato. E non è proprio
così facile
abituarsi ad un dolore del genere, ma Severus ce l’aveva
fatta, era sempre
stata una persona forte. Fin da quando era bambino, aveva sopportato di
tutto,
dalle urla dei genitori alle botte del padre.
Aveva
sopportato che Lily lo avesse lasciato per sempre.
Ma la sua forza
consisteva anche in questo.
Sopportare e vivere per lei. Non poteva in nessun modo ferirla, non
poteva
morire, né per lei, né per altro.
E non era questione di debolezza o di un qualche
tipo di orgoglio maschile. Vivere per lei era tutto quello che gli
rimaneva, e
non poteva perdere quell’unico piccolo frammento di vita che
gli restava. Era fuori
discussione. Così, per quanto facesse male, per quanto
soffrisse come se gli si
fosse stata versata lava nel petto, per quanto le lacrime gli
bruciavano il
viso, Severus era sopravvissuto al dolore, ed aveva imparato a
conviverci. Certo,
molte volte Avery lo aveva beccato nel bagno del dormitorio a piangere,
ma non
aveva mai chiesto spiegazioni, forse si divertiva così, o,
forse, non gli
importava niente di lui.
Quella sera la
luna era tagliata a metà, come una
torta divisa in due. Somigliava al suo sorriso.
Che pensieri
sdolcinati.
Da
alcuni giorni meditava sul fatto di tornare a
scusarsi da Lily. Sapeva che lei lo avrebbe mandato via, ma tentar non
nuoce. Se
si fosse opposta avrebbe sempre potuto usare la Legilimanzia al
contrario e proiettare
il suo dolore nella sua mente.
No, ma
cosa dici? Faresti peggio.
Allora
si lanciò in un fantasticare frenetico su
tutti i modi e le inflessioni con cui avrebbe potuto scusarsi.
Ma coi secondi l’entusiasmo cominciò a scemare.
No, non
è possibile.
Era da
stupidi. Avventato. No. Non si poteva.
E poi, anche se lo avesse voluto, era già troppo
tardi.
***
Udii i primi
passi venire dal lago. Il suo ottimo
udito visualizzò in due secondi a chi appartenevano. Lily
Evans stava
camminando nel parco. Il suo andamento era ormai impresso nella mente
del
vecchio amico, non poteva sbagliarsi Severus.
E infatti dopo pochi istanti, eccola. Era bellissima,
indossava la normale divisa,
ma il suo viso era splendido, aveva le gote rosse, i capelli raccolti e
ordinati,
un sorriso che poteva superare la luna. Era là, bella come
non mai, e Severus
la guardava rapito.
Ma ad un tratto, udì una risata e un ragazzo dai
capelli neri scompigliati apparve dietro di lei. James Potter le teneva
la
mano, e la faceva ridere. Camminavano tranquilli per il parco, parlando
di cose
belle che li accomunava e, forse, di qualcosa di più.
Dicono che la morte arriva indolore, che non te ne
accorgi, che è un lampo, che ormai non hai più il
tempo di dimenarti e dire che
non vuoi.
[E allora
perché quel dolore atroce pulsava nel suo cuore?]
A Severus
Piton mancarono le forze, le ginocchia non lo reggevano più,
il sangue gli si
congelò nelle vene. Non poteva crederci, non poteva essere
vero. Non riusciva
ad accettare tutto quel dolore.
Gli sfuggì un gemito straziato, loro non lo
udirono.
Severus cominciò a piangere, a piangere, ma non
bastavano tutte le lacrime del mondo. Nessun mondo avrebbe mai compreso
il
dolore che lo lacerava dentro.
Nessuna persona l’avrebbe mai capito, perché se
tutto era finito era solo per colpa sua. Sua sua e di nessun altro. E
questo
faceva male più di ogni altra cosa.
Riprese a spiarli, e si domandò perché lei lo
stesse facendo.
Insomma, James Potter? Quell’arrogante egocentrico
ed egoista con Lily, una ragazza dal cuore così puro?
“Lily,
a
te piace parlare con Potter”.
“Sev, ma
cosa dici? Quell’arrogante? Non potrei mai! Ti sembra? Odio
la gente piena di
sé, e lui sembra un gallo quando si tocca quegli stupidi
capelli!”
“Lily…io
sono così? Pieno di me?”
“No,
Sev. Tu non sei nemmeno l’ombra di Potter. Sei molto meglio
di lui. Ecco, ti
giuro che non mi farò mai e poi mai piacere James Potter!
Cascasse il mondo! Non
farti più venire idee del genere…Potter,
bah!”
Ed
eccola lì, Lily. Mano nella mano con la persona
che aveva giurato di non farsi piacere mai. Cascasse il mondo. Lei
però era
caduta nel tranello del ragazzo. Piton non credeva che lui
l’amasse, era uno
dei suoi soliti passatempi.
Una farfalla fuori ora volò davanti al naso di
Severus, volò e oltrepassò gli alberi per sparire
nel buoi.
Anche la sua farfalla era sparita. La sua farfalla
che aveva promesso di stare sempre con lui era sparita tra la risata di
quel
nemico, un tempo comune.
Cascasse il mondo, Severus.
E non passò molto tempo prima che
cominciasse a cascare, il mondo, per gli
uomini e per Severus.
[Farà male,
ma cosa non fa male? E il dolore è forse un male?]
[I
più grandi dolori sono quelli di cui noi stessi
siamo la causa.]