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Autore: paige95    02/08/2017    2 recensioni
Protagonisti di questa mia prima FF ambientata nel mondo di Harry Potter sono Hermione e Ron. I due giovani sono sposati e da poco è nata la loro piccola Rose, ma purtroppo la loro vita insieme non proseguirà nel migliore dei modi.
Il narratore è interno, infatti sarà proprio Hermione a raccontarci le vicende e i suoi stati d'animo.
Spero possa piacervi. Fatemi sapere. Buona lettura :)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La nostra felicità messa alla prova
 
Siamo crollati sfiniti sul nostro grande letto. Guardiamo il soffitto all’unisono come se quella grande distesa di vernice color latte potesse ispirarci qualche parola. Non sono in vena di grandi di discorsi, desidero solo chiudere gli occhi e porre fine a questa estenuante giornata.
Ma prima che il sonno possa vincere su di me, Ron rompe questo silenzio tombale che, dato lo stato del mio umore, mi è alquanto gradito.
“H-Hermione?”
Percepisco una grande agitazione nella sua voce. Mi volto d’istinto verso di lui. Subito il mio cuore inizia a battere all’impazzata. Prego non sia successo nulla di grave, mi auguro con tutta l'anima di non aver avuto alcun tipo di premonizione. Già le lacrime iniziano a bussare alle mie palpebre.
Scatto seduta e lo fisso con grande esigenza di sapere.
“Per l’amor del cielo, Ronald, parla!”
Anche lui si siede rapidamente di rimando. Non capisce la mia reazione e mi guarda come se fossi un’estranea.
“Ehy! Tranquilla, non ti allarmare” mi scruta prima di proseguire come fossi impazzita, ma attenua il tono della voce “Volevo solamente dirti che” fa fatica a proseguire e si guarda intorno, forse in cerca di un’ispirazione, ma questa attesa contribuisce solo ad aumentare la mia agitazione “mi sono scordato che domani è il nostro anniversario e non ti ho preso nulla. Mi dispiace, tesoro, sono mortificato”
È davvero dispiaciuto, ma ora a me non importa nulla di questo. Ho il fiato corto dall’ansia e scoppio in lacrime. Mi porto le mani sul viso per contenere un dolore insensato oppure semplicemente per sciogliere una tensione accumulata.
Non vedo mio marito, sento solo la sua voce.
“Hermione! Dai, ti prego, non fare così. Tesoro, rimedierò” si affretta a riparare ad un danno che immagina di aver creato lui
Sento le sue amorevoli braccia stringermi prontamente a sé, percepisco la fragranza del suo profumo inondarmi le narici, allago la sua spalla di lacrime amare.
Il mio sfogo non accenna a placarsi.
“Hermione” un sussurro nel mio orecchio
Mi divincolo per staccarmi da lui, ma non è necessario impiegare molta forza, perché lui, capite le mie intenzioni, mi lascia subito andare. Lotto contro me stessa per cessare quel fiume in piena che fluisce dai miei occhi e i singhiozzi che premono contro il mio esile petto.
Lo guardo attraverso le mie pupille velate da cristalli di sale. È difronte a me al limite tra il preoccupato e il mortificato.
Riacquisto lentamente il dono della parola. Non riesco a fissarlo negli occhi, mi vergogno per la mia stupida reazione, così tengo lo sguardo basso.
“M-mi d-dispiace, Ron”
Ora è lui a non avere parole. Probabilmente lo sto deludendo. Dov’è finita tutta la mia forza e determinazione?
“Vieni qui”
Mi attira dolcemente a sé, prendendomi per entrambi gli avambracci, mi fa scivolare sul suo petto e si corica con me addosso.
Sento il mio corpo rilassarsi e la mente segue il medesimo esempio. Chiudo lentamente gli occhi e in un attimo cado tra le braccia di Morfeo.
 
 
Un mal di testa atroce mi sveglia. Non apro gli occhi, non voglio tornare a quella realtà così dubbia.
Lo cerco con il palmo della mano nella parte opposta del letto, ma lui non c’è. Una grande paura mi passa prima per la mente e poi attraversa il mio povero cuore, messo così alla prova nelle ultime ore. Mi alzo rapidamente.
“Ron!”
Lo cerco per tutta la casa, disperata. Aumento sempre di più il tono della voce, non penso nemmeno che quel mio atteggiamento, forse infantile, potrebbe svegliare Rose, che sicuramente è ancora nel mondo dei sogni.
“RON!!”
Percorro le scale in mezzo secondo, in altre circostanze probabilmente sarei caduta, ma non ora con tutta l'adrenalina che ho addosso per la paura. Finalmente arrivo al piano inferiore e appena superato l’ultimo gradino, lo trovo difronte a me.
“Ron” stavolta lo chiamo con un tono di sollievo “Perché non sei a letto?” lo rimprovero, mi ha fatto spaventare a morte
Lui mi sorride, ma si vede che è perplesso dal mio atteggiamento.
“Ti stavo portando la colazione” mi guarda dolcemente, ogni angolo di me è sotto la sua amorevole analisi, lui è davvero l’unico che può trovarmi attraente alle prime luci dell’alba, arrossisco, probabilmente presupponendo che stia dando libero sfogo all’immaginazione; dopo questi interminabili secondi, prosegue “Buon anniversario, tesoro. Questo è il minimo che possa fare per te oggi. Scusami ancora, questo non significa che non tenga a te”
Dalla frenesia con cui gli sono corsa incontro, non mi sono nemmeno accorta di tutte le prelibatezze che tiene tra le mani. Un’espressione di stupore si delinea sul mio volto. Lui è così premuroso ed io lo faccio stare solo in pensiero con il mio comportamento.
Rimango senza parole, ultimamente succede spesso.
“Hermione” mi porge il vassoio che io prontamente accolgo tra le braccia “è tardi, devo andare” ha un’espressione rammaricata
“Di già?”
Mi dà un delicato bacio sulla guancia. Mi provoca piccoli brividi lungo la schiena, ma questi non sono come quelli che ho provato ieri, tutt’altro, quelli che mi dona mio marito mi fanno fare un viaggio direttamente in paradiso.
“Purtroppo sì. Rimarrei volentieri qui con te. Non sai quanto mi farebbe piacere” mi guarda nuovamente con un mezzo sorriso "Sei bellissima stamattina"
Guardo i miei abiti e mi accorgo di non avere davvero alcunché di speciale che possa farlo arrivare ad una tale considerazione.
Si sta allontanando da me, quando lo fermo per un braccio. Lo fisso intensamente negli occhi.
“Ti prego, sii prudente”
Ron non capisce questa mia improvvisa preoccupazione, ma mi sorride.
“Come sempre” dà un’occhiata veloce all’orologio appeso alla parete “Vado, altrimenti al Ministero chi li sente se arrivo in ritardo” mi regala un nuovo spensierato sorriso e si avvicina al mio orecchio “O meglio, chi la sente poi, signora Ministro?!” si avvia verso la porta “Dà un bacio a Rose da parte mia” apre la porta frettolosamente, ma prima di richiuderla mi concede un’ultima battuta “A stasera, amore” la chiude con un colpo deciso
“A stasera”
Provo una strana rassegnazione. Una nuova lacrima scende sul mio viso.
Mi auguro davvero non sia l’ultima volta che lo vedo.
 
Resto solo un momento a fissare il vuoto, poi mi riprendo, asciugando quelle poche lacrime rimaste e mi dirigo verso il bagno per iniziare una nuova lunga giornata di lavori domestici, con una tenacia che al momento faccio fatica a riscoprire dentro di me.
 
Continua…
   
 
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