Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: rihal    03/08/2017    1 recensioni
Bella ed Edward sono fidanzati, e vivono a Phoenix. Dopo sette mesi di convivenza, Edward porta la ragazza a conoscere i suoi genitori a Forks; per sei settimane saranno ospiti dalla famiglia, ma quei giorni saranno infernali per Bella.
Cosa succede quando si ritroverà a mettere in discussione il rapporto con Edward? Cosa succede quando ti scopri attratta dal futuro suocero?
Avevo conosciuto lui, e la mia vita era cambiata: tutte le convinzioni radicate nel mio essere erano crollate, riviste con un’ottica nuova, una prospettiva a cui non ero pronta. Lui mi aveva fatto scoprire cosa volesse amare, farlo intensamente, riversando tutti i sentimenti che il mio cuore potesse contenere.
Ero folle, era folle, ma non poteva essere altrimenti.
Pensavo di essere innamorata di Edward, ma mi sbagliavo.
Mi ero innamorata di suo padre.

CRACK PAIRING; WHAT IF; TUTTI UMANI.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Carlisle Cullen, Edward Cullen, Esme Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward, Carlisle/Esme
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Abbiamo fatto pace
 

“Sii realista per un momento: cosa farai se dovessi davvero innamorarti?”
Questa domanda tormenta il mio subconscio da ore. Seduta sul letto, sono quasi le undici di sera; i signori Cullen sono rintanati nella loro stanza, Alice è uscita come quasi tutte le sere ed Edward è in bagno.
Continuo a pensare alla mattinata precedente: dopo quella colazione non sono più rimasta sola con Carlisle, e per fortuna, aggiungo. Stare con lui è come una lenta, dolorosa agonia, ma allo stesso tempo è una sinfonia musicale, una melodia rilassante.
“Eccomi” dice Ed, con addosso boxer e maglietta dell’Hard Rock. Si sdraia accanto a me, posandomi un bacio sulla guancia, e prende il telefono.
Mi sento a disagio. Cioè, non a disagio a stare al suo fianco, anzi, ne sono orgogliosa. Da quando sto insieme a lui mi sento felice, tranquilla, positiva.
Come no. E la parentesi “padre fichissimo”?
Magari è un aumento del desiderio. Mi manca farlo col mio fidanzato, forse è per questo che mi ritrovo a fantasticare sul suocero.
Forse…
Mi volto, e fisso intensamente Ed; qualcosa si muove dentro di me, una forza incontrollabile, un istinto primordiale…
Mi avvicino lentamente, come se avessi paura di invadere il suo spazio; ricambio il bacio sulla guancia, e non si scosta, ma sorride. Questo mi spinge ad avanzare.
Il bacio si fa meno casto; scendo, arrivando al mento, mentre con la mano sinistra gli accarezzo i capelli.
Poi mi sposto, mettendomi davanti a lui, mi sorreggo con la destra; gli do un bacio a stampo, poi un altro, poi ancora… e continuo, ma con più insistenza.
“Bella…” sussurra, e mi bacia. Ma stavolta è passionale, intenso. Mi prende, facendomi sedere sulla sua pancia, e le sue mani vagano sulla mia schiena. Comincia a baciarmi il collo, passandoci la punta della lingua, e mi sento in estasi.
Mi toglie la maglia, e faccio altrettanto, ammirando il suo torace e i suoi pettorali: ha un corpo non troppo asciutto, ma si tiene in forma. I suoi bicipiti sono la mia parte preferita, e comincio a baciarli.
Sento l’eccitazione salire, e non solo la mia. Siamo irrefrenabili, sentiamo la nostra voce farsi sempre più roca, ci chiamiamo, mentre i vestiti volano verso il bordo del letto e per terra.
Tutto si fa rovente: l’atmosfera, la temperatura, ormai siamo all’apice del desiderio.
Sembra che sia la prima volta che lo faccio con Edward; tutto sembra nuovo, il modo in cui mi tocca, come io lo tocco. È come esplorare un nuovo territorio, sentire un nuovo sapore, delle labbra sconosciute che pronunciano il mio nome.
Sono totalmente in balia di lui; è qualcosa di fisico, carnale. Non c’è nulla di dolce nei nostri gesti, lentamente ci trasformiamo in bestie, ma la passione, quella, continua ad aumentare.
Mi fa gemere, sempre di più, la mia intimità lo richiede subitamente… lo chiamo, la mia mente è attratta da lui, tutto è attratto da lui… sento un fuoco che divampa, non capisco più nulla, voglio solo raggiungere l’orgasmo.
E allora accade: Edward si posiziona sopra di me, i suoi occhi si chiudono al suo ritmo, sempre più veloce, sempre più emozionante.
Cerco di non urlare, ma è difficile; allora gli pianto le unghie nella schiena con violenza, serro le labbra, ma esce un suono duro, simile a un ringhio.
E tutto il mondo si ferma per un attimo; per un secondo, o forse due, riesco ad essere realmente felice.
 
“Wow!”
È steso accanto a me, la mia testa è poggiata sul suo petto. Ascolto il ritmo del suo cuore, che pompa all’impazzata; il suo respiro è ancora incontrollato, così come il mio, cercando di riprendere fiato.
È stato… bè, pazzesco. Non sono più tesa, nervosa, scontrosa; questa dose di sesso mi aiuta a tenere tutto sotto controllo.
E abbiamo fatto pace, oltretutto.
La sua mano sinistra stringe la mia, ma ora si libera; mi accarezza una ciocca di capelli, piano piano, seguendo le linee ondulate e sinuose della mia chioma.
Dentro di me scorre un’energia… lo rifarei?
Sì. Altre mille volte.
Con Edward?
Forse.
Stasera è stato strepitoso. Come se anche lui sentisse la mancanza del mio corpo, così come io sentivo la mancanza del suo. Ammetto che sono stata egoista, perché quando lo guardo mi fa impazzire; sin dalla prima volta che l’ho visto in costume, ogni muscolo mi attirava a sé come una falena, ero ipnotizzata dalle sue forme perfette e desideravo di poterle ammirare a distanza ravvicinata.
La prima volta che siamo stati insieme… non è paragonabile a stasera. È come se l’avessimo vissuta ad un livello superiore.
“Dovremmo farlo più spesso” commenta, e scoppio a ridere.
“Decisamente” convengo.
Ride anche lui, una risata cristallina, allegra: è bello sentirla.
Mi mancavano questi momenti intimi.
“Pensi che avranno sentito?”
“Chi, i miei? Nah” scuote la testa, sogghignando. “Hanno entrambi il sonno pesante, specialmente papà.”
A quella parola mi si annida lo stomaco: possibile che il solo sentirlo nominare mi faccia uno strano effetto?
Devi smetterla.
Autoimporsi di ignorarlo non aiuterà molto, ma è già un inizio.
Mi da un bacio tra i capelli, e poi si alza, battendosi la mano sulla pancia. Noto con piacere che l’eccitazione non è ancora scemata.
Mi alzo anch’io, sorridendo, e vado in bagno. Prima di uscire raccatto la maglietta del pigiama e le mutande, e a piedi scalzi mi dirigo nel bagno principale della casa; ieri sera ho lasciato là il mio spazzolino.
La camera dei genitori ha la porta chiusa; buon segno, sarebbe troppo imbarazzante incontrare LUI dopo una sessione di sesso incredibile. Non riuscirei a guardarlo negli occhi per più di mezzo secondo, diventerei color pomodoro all’istante.
Mi sciacquo il viso, guardandomi allo specchio: le guance sono rosse, i capelli scompigliati, e le labbra… come se le avessi usato una quantità ingente di botulino.
Lavo i denti, giocherellando un po’ col getto d’acqua calda, poi mi asciugo faccia e mani e torno a letto.
Ed è già crollato, tipico di lui: è quasi mezzanotte e mezza, e ancora sono frastornata.
Guardo il telefono: un messaggio di Angela.
Ehi Bella, come vanno le cose? Scusa per l’orario, ma devo assolutamente comunicarti una cosa. Appena puoi scrivimi, o chiamami, insomma, non riesco a dormire!!!!
Che usi troppi punti esclamativi è strano, davvero strano. Esco dalla stanza, sedendomi sulla rampa delle scale, abbastanza lontana dalle camere per non disturbare.
La chiamo: il telefono squilla, poi la sua voce squillante quasi fa cadere il telefono.
“Piano Angie! Stanno dormendo!” La redarguisco.
“Bella! Mamma mia come stai?”
Il suo entusiasmo è sempre contagioso, e a dir poco esagerato: come fa ad essere così pimpante?
“Alti e bassi, ma stasera decisamente alti. Avevamo litigato qualche giorno fa, ma abbiamo risolto.”
“E non oso immaginare come” risponde sarcastica, ma non ha tutti i torti.
La nota negativa del nostro rapporto (ma negativa fino a un certo punto, eh) è che ogni chiarita equivale a fare l’amore, e non parliamo molto.
In fondo, i problemi non si son più fatti rivedere, forse questa soluzione è davvero efficace.
“E tu come stai?” sussurro, sbirciando ogni tanto per vedere se nessuno si sveglia.
“Ho grandi notizie!”
Fa una piccola pausa: fa un respiro profondo, poi si decide.
“Sono incinta!”
A quella rivelazione rimango sbalordita: se potessi salterei per tutta la casa, urlando, correndo, insomma, mi lascerei andare a festeggiamenti molto assordanti; tuttavia, il mio buon senso mi impedisce tali fragori.
“Che bello Angela! Sono felicissima!”
“ Di poche settimane, vero, quindi ancora non so se sarà maschio o femmina… Ben deve ancora saperlo, tu sei la prima!”
Quale onore! Se deve ancora dirlo al suo ragazzo, vuol dire che ci tiene davvero a me! Questa cosa mi fa quasi commuovere, Angie è davvero una ragazza in gamba, e sono sicura che sarà una madre fantastica.
Fortunatamente non è accanto a me, altrimenti vedrebbe la lacrima che sta scendendo, e diventerebbe pazza di gioia e mi prenderebbe in giro fino allo sfinimento: non mi piace esternare troppe cose di me, specialmente non amo piangere in pubblico.
“Ora starai a casa immagino… insomma, nausee, voglie inconsuete, altre nausee…”
“Bella fermati, sto ancora in piedi per poter lavorare! E tu devi goderti le vacanze, penserò io a trovare un sostituto per quando il mio pancione sarà lievitato!”
Come sempre, ha già pensato al futuro; la sua organizzazione è impeccabile, se in un futuro utopico dovesse conquistare il mondo, saremo tutti tranquilli nelle sue mani.
“Va bene, Angela, voglio solo che tu stia bene.”
Sento un sospiro dall’altra parte.
“Certo Bella. Dai, vedrai che presto ci rivedremo.”
La saluto, agganciando, e non posso fare a meno di sorridere.
Voleva così tanto un figlio: Ben era entusiasta quando Angela voleva provare a rimanere incinta. Come padre sarà perfetto, è uno di quegli uomini gentili, premurosi, eleganti…
Proprio come Carlisle.
La mia testa sta vagando in acque troppo profonde per aver elaborato una simile congettura. Ma sì, è proprio come lui. È inutile negarlo, Ben è più simile a Carlisle di quanto non lo sia con Edward, nonostante abbia solo tre anni più di lui.
Mi alzo, e a piccoli passi torno a letto, addormentandomi subito e più serenamente.
 
La colazione è come sempre un tripudio di cibo Sono quasi le nove del mattino, e siamo tutti a tavola. Chi è sveglio, come i coniugi Cullen, chi invece desidererebbe altre ore di sonno, come Alice, che stanotte ha fatto ritorno all’ovile davvero tardi.
Vedo che ogni secondo sbadiglia, versandosi un’altra tazza di caffè; Esme cerca di limitarne il consumo, ma le occhiatacce della figlia le intimano di non provarci.
Ed sta mettendo altro sciroppo sui pancake, mentre io cerco lo zucchero in mezzo ad una tavolata imbandita.
“Allora ragazzi, la prima domenica tutti insieme!” esclama Esme. Ci sorride,  prendendo il latte caldo dalla cucina e facendo un’affettuosa carezza tra i capelli del figlio.
“Eh sì! Che cosa possiamo fare? Gita, passeggiata al parco, giro in centro…”
Tutte quelle proposte le immagino farle con le temperature più alte; guardo fuori dalla finestra, e vedo che si preannuncia l’ennesima giornata uggiosa e fredda.
Mi immergo nei pensieri, cercando di trovare un’altra idea più consona (a mio parere), quando Esme si avvicina col mio telefono.
“Cinque chiamate perse da tua madre… forse dovresti rispondere.”
Sorride, non immaginando quanto i livelli di stress stiano salendo. Ma nemmeno qui mi lascia in pace, specialmente di domenica mattina?
La richiamo: avevo lasciato il telefono in silenzioso in salotto questa mattina.
“Mamma..”
“Bella tesoro…”
“Mamma cosa c’è? Sto facendo colazione…”
“Bella.” Il suo tono di voce è allarmato.
Qualcosa non va.
Il suo respiro è irregolare, cerco di tranquillizzarla ma non riesco.
Prendo in mano il cucchiaino, cercando di recuperare il biscotto che ho inzuppato.
“Jacob…”
“Che è successo? Sta bene?”
Mi alzo, spaventata. Tutti gli occhi sono puntati su di me, preoccupati.
“Non sta bene. È in ospedale.”
Il telefono mi scivola dalla mano, schiantandosi a terra. I miei occhi cominciano a lacrimare, sto tremando. Subito Ed mi fa sedere, mentre Carlisle si avvicina.
Ho un attacco di panico.
Tutti mi chiedono che succede; le voci si fanno confuse, non ragiono più. Cerco di respirare, di controllarmi, di calmarmi. E, a un fil di voce, riesco a parlare.
“Jake... è in ospedale.”
 
 
 
Hola!!! Finalmente i due hanno fatto pace, ma i guai sono dietro l’angolo… che sarà successo?
Il prossimo capitolo vedrà un avvicinamento tra Carlisle e Bella… non odiatemi, ma anche Ed oggi ha avuto il suo momento!
Ringrazio chi legge, chi segue la storia e chi recensisce: fatemi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima!
Anna

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: rihal