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Autore: paige95    09/08/2017    1 recensioni
Protagonisti di questa mia prima FF ambientata nel mondo di Harry Potter sono Hermione e Ron. I due giovani sono sposati e da poco è nata la loro piccola Rose, ma purtroppo la loro vita insieme non proseguirà nel migliore dei modi.
Il narratore è interno, infatti sarà proprio Hermione a raccontarci le vicende e i suoi stati d'animo.
Spero possa piacervi. Fatemi sapere. Buona lettura :)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Un attacco inaspettato
 
È una sorpresa per me udire le parole che sono appena uscite dalla bocca di mio marito. Se fosse vero, potrebbe esserci la possibilità che Ron sia solo una vittima e che in realtà non abbia fatto nulla di sconveniente. Resta comunque il fatto che, se qualcuno minaccia la mia persona, mette in serio pericolo non solo me e la mia famiglia, ma il Ministero e con esso tutto il Mondo Magico.
A questi pensieri inizio inevitabilmente ad agitarmi.
“Ron, devo immediatamente indire un’assembla straordinaria! Dobbiamo assolutamente mettere tutti in allerta di un pericolo imminente” mi sto spaventando alla sola idea di una simile eventualità “Rose!” la mia bambina potrebbe essere in pericolo “Devo andare da lei”
Sto per avviarmi verso la porta della stanza, quando amorevoli mani mi trattengono per le braccia.
“Ehy, tesoro, calmati” ha una voce dolce e pacata “Non sappiamo ancora nulla con certezza, ma non credo che nostra figlia sia in pericolo”
Non accenno a placare la mia ansia “Se ha usato te per farmi del male, significa che non indugerà a colpirmi con altri meschini piani. Vuole indebolirmi, Ron, e non credo si fermerà tanto facilmente. Io non ci credo, per colpa sua ho perso il nostro bambino” mi porto le mani sul viso per contenere tutto il dolore che mi sta scoppiando nel cuore
Mi abbraccia all’improvviso. Soffoco il pianto contro il suo petto “Ron, mi dispiace di aver dubitato di te” gli parlo tra i singhiozzi
“Sshh, amore mio, tranquilla” mi scosta le mani dal viso per potermi guardare negli occhi, mi asciuga le lacrime “Innanzitutto, non sono sicuro che lei non sia riuscita ad annullarmi la volontà e mi abbia portato a mancarti di rispetto, ma questa sarà sicuramente la prima spiegazione che dovrà darmi, appena avrà la disgrazia di avermi di nuovo davanti a lei. Secondo, nessuno oserà mai fare del male alla mia bambina, hai capito?”
Gli faccio un leggero cenno di assenso con il capo.
“Hermione, la cosa migliore che tu possa fare in questo momento è riprendere il tuo posto con determinazione e lucidità. Non sappiamo chi sia o cosa sia in grado di fare, ma quel che è certo è che il Ministro debba essere pronto al peggio” mi fissa con un grande coraggio “Andrà tutto bene”
“Ron, ho pau” ma lui non mi fa nemmeno finire di parlare
“Miseriaccia, Hermione! Se hai paura tu, significa che non c’è davvero più speranza. E non è così, giusto?!” si sforza di mostrare serenità, mi sorride
“Ron, io non te l’ho detto, ma prima che succedesse tutto questo, ho avuto una specie di presentimento” sto davvero male ripensando a quelle sensazioni “Temo che possa succedere qualcosa alla mia famiglia, a te o a Rose”
“Non ci accadrà nulla”
Mi dà un bacio sulla fronte prima di avviarsi verso la porta.
“Dove vai?” lo blocco per un braccio “Resta qui con me, ti prego, troviamo una soluzione insieme”
Che sia davvero arrivato il momento tanto temuto? Quello che ci allontanerà per sempre?
“Tesoro, tranquilla, fidati di me. Torno presto” mi dà un bacio sulla mano con cui ho tentato di fermarlo
“Ron”
Mi regala un ultimo sorriso prima di scomparire dalla mia vista.
 
Non so che cosa fare. Mio marito è andato via da più di un’ora. Vorrei tanto parlarne con Harry, ma ho paura di allarmarlo inutilmente. Ron mi ha raccomandato di rimanere qui, ma di non dare alcun tipo di allarme. Ma come faccio se il cuore mi sta esplodendo dall’ansia, non riesco ad essere lucida come mi ha chiesto, sto rischiando di perdere la mia famiglia, non sono in grado di mantenere la calma. Se ci attaccano, non so come fare per difendere tutti, sono impreparata. Per una volta il terrore mi paralizza e sono indifesa davanti a quello che potrebbe succedere.
Qualcuno bussa alla mia porta e per poco non fa cedere questo mio instabile cuore.
“Hermione”
Harry entra con in braccio Rose.
Le corro incontro e la prendo in braccio, stringendola al mio petto, sotto lo sguardo indagatore di mio cognato.
“Mi spieghi, per favore, perché Ron è piombato nel mio ufficio, lasciandomi la bambina e scomparendo subito dopo?”
“È andato ancora via?”
Non mi risponde, ma si sta preoccupando.
“Va tutto bene, Harry” ma non riesco a mentirgli “No, per la verità, niente va bene”
“Hermione, calmati e raccontami”
A dispetto delle raccomandazioni di Ron, gli dico tutto quello che è successo.
Harry rimane sbalordito dal mio racconto ed inizia anche lui ad allarmarsi.
“È necessario fare qualcosa, non possiamo farci trovare impreparati”
“Sì, lo so, ma Ron mi ha chiesto di aspettare almeno fino al suo ritorno. Non so cosa abbia intenzione di fare”
 
Una strana concitazione interrompe il nostro discorso. Mi avvio verso la fonte di quel rumore, ma Harry mi ferma.
“No, aspetta! Resta qui con Rose”
“Non posso rimanere nascosta”
Passo davanti ad Harry ed esco, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.
Purtroppo la scena che si apre davanti a me è inconcepibile.
“Ron!”
Qualcuno lo sta portando verso l’infermeria. È svenuto e ferito.
“Che cosa è successo?”
“Lo abbiamo trovato all’ingresso”
Deve essere stata lei e Ron ci ha protetti. Ci sono troppe coincidenze. Tutte le mie più intime paure si stanno avverando. Ed ora cosa faccio?
“Hermione?”
Mio cognato mi chiama alle spalle.
Gli rispondo senza neppure guardarlo “Harry, metti sotto sorveglianza ogni angolo del Ministero” ho un tono falsamente autoritario, ma ora quello non è il mio posto
Non aspetto neppure la risposta e mi avvio insieme a mia figlia verso l’infermeria.
 
Aspetto davanti a quella stanza per almeno due ore. Non mi hanno nemmeno permesso di avvicinarmi a lui.
Rose si è addormentata e svegliata più volte tra le mie braccia, il suo sonno non è sereno. La cullo per farla sentire a suo agio. La presenza della mia piccola mi infonde un po’ di coraggio, ma pensieri poco felici attraversano la mia mente, pensieri che ho persino il timore di esternare a qualcuno da tanto che mi spaventano. Ron non si deve neppure permettere di prendere in considerazione l’idea di lasciarci da sole.
Sono sfinita ed anche i miei occhi lentamente si chiudono, ma non faccio in tempo ad addormentarmi, che qualcuno mi viene a chiamare.
“Ministro, se lo desidera, può vedere suo marito”
Mi alzo di scatto e a quel movimento anche Rose si sveglia.
Entriamo nella sua stanza. Mi ritrovo un po’ troppo spesso qui dentro ultimamente.
Lui sta dormendo serenamente, ma ha una gamba fasciata. Mi siedo accanto a lui, stando attenta a non fargli male.
Sto rischiando di perderlo davvero stavolta ed io, nonostante tutte le mie sensazioni, non sono riuscita a salvarlo.
Inevitabilmente chiudo gli occhi e stringo forte a me Rose, con la speranza di riaprire gli occhi altrove, purché insieme alla mia famiglia.
“Hermione”
Una voce, la sua voce.
Riapro gli occhi, con il desiderio di non aver sognato.
“Ron”
Mi guarda confuso, ma è vivo.
“State bene?”
Credo gli sia venuto in mente quello che è successo, perché prova ad alzarsi, immediatamente il suo sguardo si fa cupo ed inizia a scrutarci.
“Tesoro, tranquillo, devi riposare. Non ti sforzare”
“Mi dispiace, mi ha preso alla sprovvista e”
“Ron, finiscila. Ci hai salvati tutti” gli prendo la mano per colmare questi inutili dubbi “Ora devi solo pensare a riprenderti, perché noi abbiamo bisogno di te”
 “Non so dove sia. Potrebbe ritornare”
È agitato e non so come calmarlo.
“Ci sta pensando Harry. Nessuno entra ed esce dal Ministero senza essere controllato”
“Hermione, promettimi che non la cercherai”
Mi sta supplicando di non cacciarmi nei guai, ma questa è una promessa che non riesco proprio a fargli, perché, anche se quella squilibrata lo ha incastrato per ferire me e farmi trovare impreparata ad un eventuale attacco, ci sono ancora alcune domande a cui non riesco a dare una risposta: ho bisogno di sapere realmente cosa è successo sabato, con o senza la volontà di mio marito.
A malincuore mi alzo.
“Rose, saluta il papà” accentuo l’ultima parola, per dare almeno una gioia a Ron, ma la piccola non emette alcun suono “Ti giuro che l’altra sera lo ha detto”
Lui non si offende, anzi ci accenna un sorriso sofferente “Ti credo, ma ora è stanca. E anche tu lo sei”
“Ti aspettiamo a casa, Ron”
“A casa? Ritorni?” un’espressione di stupore e felicità sul volto
“Certo che ritorno” mi avvio verso la porta, ma gli concedo un’ultima battuta “Pare proprio che tu alla fine ci sia riuscito a guadagnarti un po’ di riposo. Ne avrai almeno per un mese con quella gamba”
Mi sorrise “Sto a casa con la mia piccola. Non trovo giusto che te la sia goduta solo tu in questi mesi” è fintamente offeso
“E immagino che lei curerà te”
“Solo quando sarò vecchio, per il momento facciamo il contrario. Vero, cucciola?”
Rose gli sorride.
 
Mi è mancata la nostra spensieratezza. Spero davvero che quella donna non trovi il modo di distruggerla per sempre.
 
Continua…
   
 
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