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Autore: Lluvia_Orihara    16/06/2009    2 recensioni
Le afose giornate d’estate sono l’ideale per un branco di bambini squinternati, che sprizzavano energie da tutti i pori. E i bambini del condominio Konoha Garden non facevano eccezione, chi meno chi più tra loro. L’età massima che i pargoli raggiungevano in quel cortile era quella dell’innocente cifra di 11 anni, ma c’era chi ne aveva anche di meno. °°° LongFic [ShikaTemari]-[SasuIno]-[NaruSaku]-[KibaHina][Accenni TemaHidan] Leggete e commentate.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Mare al tramonto… spiaggia, la sabbia che le solletica i piedi…Sasuke affianco a lei… in poche parole: Il Paradiso

Capitolo 4.

 

Mare al tramonto… spiaggia, la sabbia che le solleticava i piedi…Sasuke affianco a lei… in poche parole: Il Paradiso.

Il suo lui le prese la mano… e con voce dolce (un po’ troppo dolce per essere lui) le mormorò:

“Ino… è da un po’ che te lo volevo dire…”

“Cosa?”

“Io con te mi trovo terribilmente bene… e voglio passare il resto della mia vita con te… mi vuoi sposare?”

Gli occhi si annebbiarono per le lacrime che minacciavano di sgorgare dai suoi occhi… il suo sogno più grande si sta per avverare…

“Oh Sasuke io…certo!”

Lei gli saltò al collo è tutto perfetto, l’atmosfera era perfetta, lui era perfetto…

“Oh… Ino svegliati…svegliati…SVEGLIATI…”ennesimo tentativo fallito.

 

“INO TI VUOI SVEGLIARE??? TI STA SQUILLANDO IL CELLULARE!”

 

Le arrivò un cuscino in faccia… aprì gli occhi azzurri e si trovò davanti le sue tre amiche che la guardavano agitandole il sony ercson celeste davanti agli occhi.

Il telefono trillava terribilmente e non voleva sentirne di smettere.

Temari glielo porse parecchio nervosa, erano cinque minuti che quello stramaledetto cellulare trillava insistentemente.

Sakura, con un pugno pronto da dare in faccia ad Ino se non avesse risposto.

Hinata, un po’ assonnata, stringeva il cuscino nel suo candido ed innocente pigiama celeste.

Presa un po’ di capacità cognitiva, la bionda dagli occhi celesti, fece per leggere chi fosse.

Sul display compariva il nome “Kiba”.

Che diavolo voleva quell’emerito coglione a quest’ora della mattina, e per di più interrompendo il suo bellissimo sogno?

Con poca convinzione prese il cellulare, aprendo e schiacciando il tasto verde.

“Si pronto?”

“Ino… quanti ragazzi ti sei fatta da quando hai incominciato?”

“Ma vaffanculo Kiba!! Che domande sono?? E poi a te che frega?”

“No volevo capire se sono normale o meno…

“Già perché fai questa domanda non lo sei…

“Cioè… ti pare normale che uno si fa sei ragazze diverse in meno di un anno?”

“Oh mio dio!! E chi è??” Ino scattò in piedi buttando all’aria la coperta. Tutte le ragazze nella stanza la guardarono quasi spaventate.

“Shikamaru…”

“Stai scherzando, spero!” Mosse qualche passo portandosi una ciocca di capelli dietro le orecchie.

“No… ti assicuro che sono rimasto sconvolto

“Beh vorrei vedere… e chi sono?”

“E che ne so! So solo che una si chiama Mary qualcosa…”

“Mary qualcosa?”

“Si… tipo un nome composto…”

“Wow grazie dello scoop Kiba a dopo!”

“Ino aspet…” la bionda chiuse subito la telefonata, senza far finire il bruno.

Saltellando si sedette sul letto di Temari che, nel frattempo, aveva optato per il gelato a colazione, così era andata in cucina a fare rifornimento di gusti: Amarena, Fragole, Panna cotta e altri gusti che sicuramente avrebbero aggiunto qualche grammo alla linea delle ragazze.

Tornò ben fornita con una decina di cucchiaini in mano, tenendo tutto in equilibrio.

Affiancò Ino sul letto, che vedendola, prese ad avere uno sguardo parecchio equivoco verso la bionda che, posando i gelati si spaventò un secondo.

“Ino…non pensavo fossi diventata lesbica…” ironizzò passando il gelato alle fragole a Sakura.

“Ma no! Non dire cazzate…è che ho una notizia piccante, piccante…” si sfregò le mani indietreggiando al muro dov’era appoggiato il letto.

Temari la imitò passando anche alla Yamanaka la sua vaschetta di gelato alla vaniglia.

Rannicchiò le gambe prendendo la vaschetta rossa all’amarena e agguantando uno della moltitudine di cucchiaini.

Ino si chiarì la voce richiamando l’attenzione delle tre ragazze: Temari seduta accanto a lei; Sakura era seduta alla scrivania a gambe incrociate, mentre ingurgitava insistentemente il gelato alla fragola e Hinata che timida mangiucchiava un po’ di gelato alla panna cotta, appoggiata all’armadio vicino alla porta.

“Ho saputo che il carissimo Shikamaru…” appena pronunciato quel nome, Temari sobbalzò impercettibilmente, Ma Ino avverti quel lieve cambiamento nella ragazza.

“Invece di studiare nella cara Inghilterra, si è fatto ben sei gnoccone straniere!” ridacchiò dondolando il cucchiaino umido di gelato.

Tutte alzarono gli occhi, scioccate.

Cosa!? Lei si era mantenuta vergine per lui, e colui cosa fa!?

Si sbatte delle puttane e per di più straniere?!

Ino continuò.

“E sembra che una di queste si chiamasse Mary qualcosa…” scosse la testa.

Sakura scattò in piedi posando la vaschetta di gelato sulla scrivania. Rivolse subito lo sguardo a Temari che teneva gli occhi bassi sulla vaschetta semivuota di gelato, e gingillandosi con un cucchiaino di gelato mangiucchiato.

Che diavolo!

Quanto ancora l’avrebbe dovuta far soffrire?!

La vide tirare su leggermente il naso, e asciugarsi l’occhio alzando la testa e guardando verso la finestra alla sua sinistra.

Ino, che tranquillamente mangiava, non sapeva di aver scatenato un vulcano.

Temari si alzò di scatto, lasciando il gelato, non ancora finito, sul comodino.

“Scusate vado un attimo in bagno…” disse semplicemente uscendo dalla porta e dirigendosi nel bagno di fronte alla stanza.

Tutte la guardarono stranite.

“Cosa fa?”

“Speriamo non si tagli le vene” pregò Hinata stringendo gli occhi chiari quasi in preghiera.

“Però…grazie Ino! Potevi risparmiartela questa, sai? ” Sakura si risedette incrociando braccia e gambe, appoggiando la guancia sulla propria spalla, e massaggiandosi con l’indice e il pollice della mano, una ciocca liscia di capelli.

“Cosa!? Pensavo potesse interessarle…”

“E si vede come le interessa…”

Indicò la porta della stanza da letto, dalla quale si sentivano bestemmie e urla che provenivano certamente dal bagno.

La bionda cominciò a prendere a calci il lavandino, e dando pugni al muro in ceramica, bestemmiando pesantemente contro il ragazzo, minacciandolo di ucciderlo o di castrarlo con le sue stesse mani.

Lo avrebbe odiato in eterno.

Si sentiva tradita. E aveva anche il coraggio di tornare a casa e raccontare le sue imprese da Casanova. E per di più lei si ricordava la promessa che si erano fatti da bambini, anzi, per essere precisi, la promessa che lui aveva fatto a lei.

Non mantenuta, ovviamente.

Infondo… dei ragazzi non bisogna mai fidarsi. Anzi, degli uomini in generale.

Continuava a bestemmiare come uno scaricatore di porto, ma lentamente la voce diminuiva e si lasciò scivolare sul pavimento freddo del bagno, lasciandosi ad un amaro pianto, rannicchiandosi vicino al lavandino immacolato, e facendosi piccola, piccola.

Non sembrava nemmeno lei.

 

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Chiediamo scusa per il ritardo, non abbiamo neanche risposto ai vostri commenti, spero ci perdoniate ma abbiamo avuto molto da fare e poco tempo per fare queste cose!

Comunque un saluto e un grazie enorme da parte nostra! ♥

COMMENTATE ANCORA! *O*

  
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