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Autore: Voglioungufo    31/08/2017    5 recensioni
Hogwarts!AU | SakuHina | NaruSasu | SaiIno
Sakura, brillante studentessa della Casa di Corvonero, non si sarebbe mai aspettata di prendersi una cotta mostruosa per la timida Tassorosso Hinata Hyuuga, di certo non si sarebbe mai aspetta di trovarsi a invidiare Naruto Uzumaki, scapestrato Grifondoro. Per questo non bisogna sorprendersi se quando si ritrova in mano una fiala di pozione polisucco il suo primo pensiero è quello di prendere le sembianze del ragazzo per conquistare Hinata.
Genere: Commedia, Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke, Sai/Ino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Capitolo 1
Quando le coppie scoppiano
(Come le pozioni)
 
 
“Merlino benedica gli stagisti!”
Sakura sorrise divertita all’esclamazione di Ino. Erano appena uscite dalla serra numero cinque per la lezione di erbologia con il professor Yamato e il sussurrare concitato degli alunni verteva sullo stesso argomento, ovvero sul nuovo stagista che aveva fatto da assistente al professore.
Appena Ino lo aveva visto si era aggrappata al suo braccio esalando: “Mio figlio deve avere la sua faccia”
Sakura era quasi scoppiata a ridere. Certo, Sai – lo stagista – era molto carino con i tratti dolci, orientali, androgini e il caschetto corvino, ma non l’aveva colpita particolarmente.
“Era così teneramente impacciato” continuò Ino “Erbologia è appena diventato il mio corso preferito”
“Ma ti piaceva anche prima”
“Be’, adesso ho un motivo in più per stare attenta. Non sei contenta?” e le fece l’occhiolino.
Sakura scosse la testa. “Sei incorreggibile”
“Ehi, ho diciassette anni. Se non ci penso adesso a queste cose, quando?” si sistemò la tracolla sulle spalle “Dici che potrei chiedergli un appuntamento? O gli farei fare una figura poco professionale? Visto che è lo stagista di Yamato, dico. Oh, ma che importa, ormai ho deciso”
Ma Sakura era stata totalmente distratta da Hinata, le erano caduti alcuni quaderni e si era accucciata all’inizio del corridoio per raccoglierli. Anche Ino la notò.
“Sai chi dovrebbe chiedere un appuntamento, invece? Tu.”
Sakura arrossì. “Ti ho già detto che non posso, fraintenderebbe e sarebbe solo un buco nell’acqua”
“Ma almeno la conoscerai”
“E se scopro che è etero convinta?”
Ino a quel punto si spazientì e la spintonò alle spalle. “Se non la conosci non lo scoprirai mai!”
Haruno barcollò in avanti di qualche passo e quando si voltò per incenerire l’amica la trovò intenta mostrarle il pollice con un sorriso smagliante. Sospirò, raccogliendo quanto più coraggio possibile e si avvicinò alla Tassorosso.
“Posso aiutarti?” domandò sforzandosi di non mostrarsi troppo nervosa.
Hinata alzò lo sguardo su di lei e arrossì. “Non preoccuparti, non voglio disturbarti”
“Ma figurati, nessun disturbo” le assicurò intenerita da quella vocina timida e si accucciò ad aiutarla. Avvertiva distrattamente con la coda nell’occhio Ino impegnata a mandarle gesti di incoraggiamento.
“Sono inciampata dalle scale” si giustificò lasciando che alcuni ciuffi corvini le nascondessero il volto “Mi dimentico sempre che il giovedì le scale fanno scomparire l’ultimo gradino”
“Cose che succedono, spero tu non ti sia fatta male”
“N-no, sto bene” le assicurò balbettando un poco “Grazie, sei molto gentile”
“Per così poco” si schernì. Non riusciva a trattenere il sorriso, non riusciva a credere di star parlando con lei, le sembrava di essere finita in uno dei suoi sogni aperti. Ino aveva ragione, doveva chiederle di uscire.
“Senti…” abbassò lo sguardo sui libri che stava sistemando e si bloccò improvvisamente quando vide spuntare fra le pagine il lato di una foto. Riusciva a vedere un pezzo della faccia di Naruto.
Hinata se ne accorse e arrossì immediatamente. Afferrò il libro sistemando la foto e facendola sparire, lo inghiottì immediatamente nella borsa. Evitava il suo sguardo come se fosse infinitamente imbarazzata.
A Sakura pareva di aver appena ricevuto un pugno al centro dello stomaco. Strinse le labbra passandole gli ultimi quaderni.
“Ecco qui” disse fiaccamente.
“Grazie ancora” fece Hinata.
Sakura cercò di farle un sorriso, ma si sentì idiota mentre lo faceva. Come aveva potuto illudersi così? Solo perché le aveva detto che era molto gentile, eppure lo sapeva già della sua cotta per Naruto. Stupida, stupida Sakura.
Si alzò sistemandosi la borsa e leggermente ingobbita raggiunse Ino, la quale la attendeva con un enorme sorriso.
“Allora, come è andata?” poi si accorse della faccia funebre dell’amica “Oddio, tesoro, che è successo?”
Sakura teneva lo sguardo basso. “Non le ho chiesto di uscire”
“Perché no?” le domandò accarezzandole i capelli.
Tirò su con il naso. “Gira con una foto di Naruto in mezzo ai libri, credo sia abbastanza chiara la situazione”
“Cielo, questo è inquietante” cercò di sdrammatizzare, ma ricevendo l’occhiataccia della rosa decise di rinunciare. “Forza, le cose potrebbero andare peggio”
“Tipo?”
“Tipo… adesso potremmo avere un’altra lezione, invece no! È ora di cena e oggi probabilmente ci saranno le lasagne”
“Adoro le lasagne” borbottò Sakura accennando un sorriso.
“Lo so, per questo è meglio affrettarsi alla Sala Grande”
 
**
A Sasuke invece le lasagne non piacevano per niente, soprattutto perché era vegetariano, ed era quindi ben felice di saltare la cena. Peccato non poter dire lo stesso di Naruto, che invece stava lamentando la sua fame in maniera insistente.
Erano ancora nel bagno dei prefetti, Sasuke si stava rivestendo mentre Naruto si rotolava fra gli asciugamani completamente nudo. Non che la vista gli dispiacesse, Uzumaki con i capelli umidi, arruffati e le grazie al vento era una visione deliziosa.
“Come fai a non avere fame?” gli chiese lamentoso “Io ogni volta dopo aver fatto sesso mi mangerei volentieri un elefante”
“Questo perché sei un incontinente senza fondo” lo riprese affettuosamente.
Naruto ghignò, ondeggiando le anche. “Credevo che ti piacesse questo lato di me”
“Potremmo andare nelle cucine, ormai è troppo tardi per andare nella Sala Grande”
Gli occhi di Naruto si illuminarono. “Mi sembra un’ottima idea!” adorava gli Elfi Domestici, erano sempre gentili con lui e pronti a sfamarlo. Anche se quella sera probabilmente ci sarebbero state le lasagne, che adorava. Anche Sakura amava le lasagne. La sua faccia si oscurò quando pensò alla ragazza e Sasuke se ne accorse subito.
“Stai ancora pensando?” gli chiese “Fai attenzione, il tuo cervello potrebbe non sostenere tutta questa fatica”
“La sai una cosa, Uchiha?” alzò gli occhi al cielo. “La tua simpatia è la cosa che preferisco di più, direttamente dopo il tuo culo”
L’effetto fu immediato e Sasuke avvampò sugli zigomi, nonostante tutto non riusciva mai ad abituarsi ai commenti sfacciati che Naruto gli schiaffava sempre in faccia. Spesso la spontaneità e la trasparenza del biondo erano imbarazzanti, ma erano anche fra le qualità che più amava di lui.
“E’ successo qualcosa? Solitamente non sei così pensieroso”
Naruto si rizzò a sedere incrociando le gambe e si morse il labbro. “Si tratta di Sakura. Credo di averle fatto qualcosa, è da un po’ che mi tratta freddamente” confessò.
Sasuke si accigliò e andò a sedersi accanto a lui. “Qualcosa tipo?”
“Non lo so” sbuffò il suo ragazzo “Ma mi guarda sempre male, come se avessi fatto qualcosa di terribile. E mi risponde sempre con frecciatine sarcastiche, non è mai stata così antipatica con me. E poi ultimamente mi nomina sempre Hinata Hyuuga, anche se non capisco perché” si sfogò.
A sentire il nome dell’anonima Tassorosso, Sasuke strinse le labbra. “Dicono sia innamorata di te”
“Chi? Sakura?”
Alzò gli occhi al cielo. “La Hyuuga, usuratonkachi” sbuffò.
“Ma va” scoppiò a ridere Naruto “saranno solo dei pettegolezzi”
Sasuke non ne era tanto sicuro, ma non commentò. In ogni caso non considerava la Hyuuga una minaccia, innanzitutto era troppo timida per poter azzardare qualsiasi mossa, in più aveva la certezza che Naruto fosse interessato unicamente a lui. Era una persona troppo onesta per poter dubitare di lui.
Improvvisamente fu colpito da un’illuminazione.
“Sakura è amica con la Hyuuga?”
Naruto non capì il senso di quella domanda e scosse la testa. “Non si sono mai parlate, che io sappia. Perché?”
Sasuke non rispose immediatamente, perso nel proprio ragionamento. Sakura aveva sempre passato molto tempo con Naruto, non a caso erano migliori amici fin dai primi anni. In più, da quel che sapeva, la ragazza aveva smesso di corrergli dietro da un anno e non aveva più mostrato di essere interessata a Sasuke. Che alla fine si fosse resa conto di provare qualcosa per Naruto? Che quell’atteggiamento freddo fosse per un’improvvisa gelosia nei confronti della Hyuuga? Temeva che potesse essere una potenziale rivale? In ogni caso, Naruto era già occupato. Si amareggiò nel rendersi conto che, però, la cosa non aveva molta importanza, visto che per tutti Naruto era single e disponibile.
“Adesso sei tu quello pensieroso” lo distrasse Uzumaki abbracciandolo da dietro. A Sasuke non era mai piaciuto il contatto fisico, odiava quando le persone invadevano il suo spazio vitale senza nessuna rimostranza, ma Naruto era un’eccezione. Naruto era la bellissima eccezione della sua vita.
“Ti pesa mai…” cominciò sistemandosi meglio contro il petto “il fatto che la nostra relazione sia segreta?”
Sentì la sorpresa irrigidire il corpo dell’altro. “A volte” bofonchiò “Ma non te ne faccio una colpa, è una situazione che capisco benissimo” gli assicurò “Alla fine, riusciamo a ritagliare comunque i nostri momento di intimità” terminò mordendogli un’orecchia scherzosamente.
Sasuke socchiuse gli occhi e lasciò che le labbra del biondo scendessero a baciargli le vertebre. I loro momenti di intimità, come li aveva chiamati lui, erano una boccata d’ossigeno per Sasuke; una parte di lui gongolava ancora nel sapere di essere riuscito a conquistarlo, alla fine.
Il piccolo momento fu interrotto dallo stomaco di Naruto e l’ennesimo brontolio.
Sasuke alzò gli occhi al cielo.
“Ops” commentò Naruto.
“Credo sia il caso di sfamarti”
“Sì, è il caso”
 
**
Le lasagne avevano avuto un buon effetto su Sakura, che era tornata alla torre di Corvonero con rinnovata energia. Hinata girava con una foto di Naruto in mezzo ai libri, e allora? Anche lei a tredici anni aveva le foto dei giocatori di Quidditch appese in camera, non c’era niente di male. Non significava assolutamente niente.
L’ottimismo passò completamente nei giorni successivi, quando beccò più volte Naruto parlare con Hinata. Il biondo non si era mai interessato a lei, perché improvvisamente ci parlava così spesso? Che avesse cominciato a realizzare qualche sentimento?
 Il suo umore precipitò totalmente quando li beccò studiare insieme in biblioteca, con le teste vicine. Correndo via da lì, con gli occhi umidi, aveva incrociato Sasuke Uchiha; vedendola il Serpeverde aveva perso la sua espressione apatica facendo dardeggiare gli occhi fra lei e i due ragazzi seduti poco lontani. Sembrava stesse realizzando qualcosa e Sakura, preoccupata dal suo incredibile intuito, si spaventò un poco.
“Che vuoi, Uchiha?” sbottò superandolo di corsa. Ci mancava solo che la sua ex-cotta storica, il ragazzo che per anni le aveva sbriciolato il cuore, capisse i suoi sentimenti per Hinata.
Raggiunse Ino alle serre, da quando c’era lo stagista aveva iniziato a gironzolare da quelle parti durante le ore buche decisa come non mai ad ottenere un appuntamento. Sakura la invidiava per la sua determinazione, persino durante le lezioni l’amica ci provava senza scrupoli con il ragazzo, avrebbe voluto avere il suo stesso coraggio. Sentiva che se solo fosse stata un ragazzo, tutto sarebbe stato più semplice. Probabilmente si sarebbe data alla Magia Nera pur di trovare un modo che le permettesse di avere le sembianze di Naruto anche per un solo giorno.
Trovò Ino intenta ad aiutare Sai a concimare alcuni terrari e nel mentre rigurgitare cento parole al secondo. Il ragazzo pareva impressionato dalla capacità della ragazza di dire così tante cose in così poco tempo, la guardava come se fosse una pianta rara da studiare assolutamente.
Si interruppe però quando vide piombarsi davanti la migliore amica.
“Sakura!” esclamò “E’ successo qualcosa?”
Haruno, che sentiva che sarebbe scoppiata a piangere se avesse aperto la bocca, annuì.
“Si tratta di Unicorno e Ramen-boy?” domandò allora Ino.
Annuì ancora facendo sospirare la bionda, si rivolse verso Sai con un sorriso cordiale. “Mi dispiace, ma devo andare. Supporto morale fra donne, capisci. Assorbenti, reggiseni in pizzo, cadaveri da sepellire… le solite cose, insomma” e nel mentre si era tolta i guanti di gomma gialli e si era avvicinata all’amica.
Sai le guardò scappare via perplesso.
“Unicorni? Assorbenti?” borbottò fra sé, poi decise che non erano affari suoi e riprese a concimare.
 
Dopo un rapido aggiornamento nel bagno di Mirtilla Malcontenta, Ino si premurò di mostrarle tutto il suo supporto.
“Povera cara” la consolò “Forse Naruto aveva bisogno di qualche ripetizione. So che Hyuuga va molto bene in Astronomia e Divinazione”
“Ma ha sempre chiesto aiuto a me, fin’ora!” singhiozzò “Ha scoperto di essere innamorato di lei, te lo dico io. E me la porterà via”
“Non essere così tragica. Naruto si è sempre mostrato troppo interessato a fare scherzi che sbirciare sotto le gonne delle signorine, non ti porterà via proprio niente”
“L’amore fa schifo” borbottò “Perché sono così sfigata? Prima Uchiha, adesso Hinata… perché non posso innamorarmi di qualcuno alla mia portata?”
“L’amore ha anche questa medaglia, purtroppo” le fece qualche colpetto sulle spalle.
“Avrei dovuto accettare l’appuntamento di Rock Lee quando ne avevo l’occasione” tirò su con il naso “Magari mi sarei innamorata di lui alla fine”
Con i se e con i ma la storia non si fa” proclamò energica Ino “Fortunatamente le cose sono andate diversamente e ora Rock Lee è felicemente fidanzato con Gaara”
“E io sono infelicemente single” completò Sakura “Di questo passo resterò zitella a vita”
“Adesso stai esagerando, però” sbottò visto che stava perdendo la pazienza. Le puntò l’indice contro “Sakura Haruno! Ti proibisco di continuare a piangerti addosso in questo modo. Sei una ragazza bellissima e intelligente, sei ancora giovane e l’amore giunge sempre prima o poi”  incrociò le braccia “Ora alzati e lavati la faccia, ci aspetta un’entusiasmante lezione di pozioni in un puzzolente sotterraneo e noi non vogliamo andarci con gli occhi rossi, dico bene, Sakura?”
“Al momento non ho tanta voglia”
“Il professor Orochimaru vorrà sicuramente darti un premio per aver fatto la pozione migliore della classe nella scorsa lezione. Magari sarà fortuna liquida!” le strizzò un braccio per infonderle il suo stesso entusiasmo.
“Tanto quella di Sasuke era migliore della mia” passò una mano ad asciugarsi le ciglia.
“Non ne sarei così sicura” appoggiò le mani sui fianchi facendo un sorriso trionfante “Era in coppia con Inuzuka e lo sappiamo bene tutte e due quanto è incapace in pozioni. Sarà stato più preoccupato a rimediare ai suoi danni, fidati”
Quello la fece sorridere un poco. “Nessuno può vantarsi di avere un assistente come te, Ino”
“Vero?” annuì compiaciuta “Di Ino Yamanaka ce n’è una sola”
“E meno male” aggiunse sottovoce senza farsi sentire.
 
**
Sasuke era preoccupato. Non tanto per l’idea di non aver fatto la pozione migliore nella scorsa lezione (con Inuzuka accanto era già un miracolo che il calderone non gli  fosse scoppiato in faccia), ma per il suo incontro con Sakura nell’ora buca.
Era stato lui a consigliare a Naruto di farsi fare qualche ripetizione dalla Hyuuga, un po’ perché Uzumaki doveva assolutamente risolvere quell’insufficienza in Astronomia, un po’ perché il mostrarsi accanto a una ragazza avrebbe allontanato qualsiasi ipotesi su una loro possibile relazione. Così aveva ingoiato la gelosia e aveva assicurato a Naruto che la cosa non gli creava nessun problema. Di certo non si sarebbe mai aspettato di vedere Sakura gelosa della cosa. Gli era bastato fare due più due per rendersi conto che la sua ipotesi fatta nel bagno dei prefetti era vera: Sakura si era innamorata di Naruto.
Ora, se Hyuuga era una rivale inoffensiva della quale non doveva assolutamente temere nulla, purtroppo non poteva dire lo stesso di Sakura. Aveva sperimentato in prima persona quanto fosse insistente e subdola; Naruto era una persona di buon cuore, che non pensava mai male degli altri e proprio per questo era facile da raggirare. Temeva che la ragazza riuscisse a fare una qualche mossa molesta.
Motivo per cui si premurò di sedersi accanto a lui durante l’ora di pozioni, evento più unico che raro. L’ultima volta che erano stati seduti nello stesso banco risaliva all’Incidente del Calderone, da allora avevano evitato di farlo, inizialmente perché rischiavano di far esplodere ogni volta la pozione, poi per non destare sospetti sulla loro relazione. In quel momento però lo preoccupava di più Sakura che l’essere scoperto da suo padre.
Purtroppo appena Orochimaru entrò in classe e vide le due potenziali minacce nello stesso banco, si premurò di separarle senza tanti mezzi termine.
“Vorrei evitare che la classe diventi inagibile per un’altra settimana. Uzumaki, prenda il posto del signor Nara”
“Che seccatura” borbottò quello con la testa appoggiata sul banco.
Almeno non era finito insieme a Sakura.
“Prima di iniziare, vorrei catturare la vostra attenzione sulle pozioni della scorsa lezioni. Sono rimasto molto deluso dal risultato, poche coppie soni riuscite a raggiungere un livello soddisfacente”
Il che non era una novità, al professor Orochimaru non sembrava andare mai bene nessuna delle pozioni che preparavano. L’unico a raggiungere i suoi elogi solitamente era Sasuke, ma per colpa di quell’imbecille di Inuzuka era già tanto se la sua pozione fosse finita tra le accettabili.
Il professore cominciò a passare tra i banchi consegnando dei pezzi di pergamena agli alunni dove, insieme al voto, erano appuntate anche tutte le criticità dei preparati magici. Sasuke fissò sorpreso la propria O, il voto gli rovinava comunque la media, ma era quanto più avesse sperato.
“Speravo che metterlo insieme alla signorina Hyuuga potesse dare buoni risultati, ma a quanto pare mi sbagliavo” lo sentì commentare quando passò davanti a Naruto. Immaginò sopra doveva esserci lo stesso voto della Tassorosso accanto a lui: Scadente.
“Invece, sono stato piacevolmente sorpreso da voi due, signorina Haruno e signorina Yamanaka”
Vide entrambe spalancare gli occhi e poi sorridere soddisfatte.
“Una E+ ampiamente meritata, non aggiungo altro. E questa” mostrò una fiala piena di un liquido fangoso “E’ il vostro premio”
Sasuke assottigliò gli occhi fissando con odio Sakura.
Avrai pure vinto questa sfida, ma non mi porterai via Naruto. Pensò fra sé aprendo il libro alla pagina indicata dal professore.
 
**
Sakura fissava la fiala come in trance, gli occhi accesi da un’idea pericolosa.
“Qualsiasi cosa tu stia pensando, non mi piace” borbottò Ino.
Finita la lezione erano andate a nascondersi in una delle tante aule vuote della scuola per poter ammirare con attenzione il loro premio.
Pozione Polisucco, recitava l’etichetta con l’obliqua scrittura del professore.
Il sorriso di Sakura si allargò ulteriormente in una smorfia inquietante.
“No, non mi piace per niente” completò l’altra.
Sakura non la badò minimamente. “Questa è la soluzione a tutti i miei problemi”
“E’ una pessima idea” l’anticipò.
“Ma se non sai nemmeno quale sia!” protestò.
“Mi basta vedere la tua faccia. Cielo, fa paura” e si sventolò una mano davanti al petto con fare teatrale.
Sakura la spintonò scherzosamente. “Esagerata” sembrava le fosse tornato tutto il buon umore, nemmeno le lasagne avevano questo effetto su di lei.
“Allora, sentiamo questa tua geniale idea” si sporse in avanti fissandola con curiosità e reggendosi la faccia con una mano.
Sakura alzò la boccetta al soffitto come un trofeo e proclamò. “Prenderò il posto di Naruto per un giorno, inviterò Hinata ad uscire con me e la bacerò”
“Lo sapevo: è una pessima idea”
Quella reazione lasciò di stucco la rosa. “Cosa? Perché?”
“Perché questo sarebbe un inganno bello e buono” spiegò Ino “Non otterrai niente di buono per te, illuderai solo Hinata. E credi che Naruto ti permetterà di baciare chicchessia con la sua faccia? Per non parlare del fatto che ci sarebbero due Naruto in giro per la scuola!”
Sakura fece una smorfia. “Basterà mettere il vero Naruto k.o. e non farlo uscire dalla Torre di Grifondoro. Per il resto non sarà un vero inganno: io bacerò la persona che mi piace, lei bacerà la persona che le piace. Che male c’è?”
“No, bacerà una persona che si finge quella che le piace” tenne il punto “Questo piano fa acqua da tutte le parti, Fronte Spaziosa”
“Ma è il migliore che abbiamo” nemmeno lei era interessata a cedere terreno “Sono disposta a ottenerla a qualsiasi costo. La otterrò a qualsiasi costo!” prese fiato “La pozione qui dentro è sufficiente per più di mezza giornata e la prossima settimana ci sarà un’uscita ad Hogsmeade” ragionò ad alta voce “Le manderò un gufo imitando la scrittura di Naruto chiedendole di uscire”
Ino scuoteva ancora la testa. “Questa storia non mi piace, non mi piace per niente”
Sakura sbatté le ciglia, con il labbro inferiore che tremava. “Vuoi dire che non mi aiuterai? Per favore, sai che non potrei fare nulla senza di te”
Suo malgrado, Ino aveva un cuore debole che non poteva sopravvivere davanti alla sua migliore amica implorate, per non parlare della sua vanità e della sua passione per i guazzabugli adolescenziali.
Sospirò. “Dovrebbe essermi avanzata qualche merendina marinara da qualche parte. Insomma, dovremmo pure impedire al vero Naruto di andare a spasso, no?”
Fece appena in tempo a finire la frase che si ritrovò le braccia si Sakura al collo, intenta a stringerla in un abbraccio soffocante che quasi la fece cadere a terra.
“Grazie, grazie, grazie!” le strillò nelle orecchie “Insieme metteremo in atto le Tre P”
“Tre P?”
Ghignò. “Piano Pozione Polissucco”
Me ne pentirò, lo so che me ne pentirò. Povero Naruto…
 
**
Naruto starnutì.
Sasuke lo guardò infastidito. “La mano, dobe, la mano” e gli passò un fazzoletto.
“Grazie” sospirò. Lo starnuto gli era salito improvviso, senza che se ne rendesse conto. Non aveva nemmeno il raffreddore, forse qualcuno stava pensando a lui.
Lui e Sasuke stavano passeggiando per un corridoio solitario del terzo piano, era quasi l’ora del coprifuoco e quindi non c’era il rischio che incrociassero qualcuno. Erano stati in una delle torrette a baciarsi e a fare i compiti insieme, chiacchierando di tanto e in tanto. Era bello passare quel tempo insieme, Naruto si rammaricava che non potessero farlo sempre, ma prima o poi qualcuno si sarebbe reso conto delle loro continue essenze strategiche in coppia durate la cena.
Ma non era ancora quella il giorno, perciò:
“Ti accompagno fino al dormitorio” gli propose stringendogli le dita fredde con entusiasmo.
Sasuke abbassò lo sguardo sulle loro mani intrecciate, poi distolse gli occhi con un lieve rossore sulle guance. “Fa come vuoi, dobe” si finse distaccato.
Naruto adorava vederlo tentare di essere indifferente e fallire miseramente, sempre tradito da particolari che solo lui poteva notare e, incapace di trattenersi, lo spinse contro la parete per reclamare le sue labbra. Sasuke, che si aspettava quel gesto, lo assecondò immediatamente, intrecciando la propria lingua a quella dell’altro e incastrando le proprie dita nella zazzera bionda per tenere ben ferma la testa. Naruto aveva avvinghiato le sue mani ai fianchi magri tentando di superare la barriera dell’uniforme e toccare la pelle chiara. Era sempre bello perdersi in quei baci, erano sempre così in sintonia quando si baciavano – o anche quando facevano sesso – come se i loro corpi fossero fatti per reagire perfettamente a quello dell’altro, nonostante fossero caratterialmente opposti.
Le labbra di Naruto scesero a lambirgli il collo e Sasuke reclinò la testa all’indietro, appoggiandosi contro il muro in pietra, per lasciare a quella labbra maggior spazio. I brividi che gli percorrevano la spina dorsale erano piacevolissimi.
Improvvisamente, avvertì un rumore di passi in avvicinamento.
Preso dal panico, Sasuke si staccò bruscamente Naruto di dosso. Il dobe non si era accorto minimamente di niente e lo guardava ancora come un cucciolo scodinzolante, un sorriso ebete sul volto.
“Sas’ke …”
Non fece in tempo ad aggiungere altro perché il Serpeverde lo cacciò dentro un ripostiglio accanto a loro e lo richiuse dentro, proprio mentre i passi svoltavano l’angolo e un gruppo di studenti gli passava davanti.
“Ehi, Uchiha. Tutto bene?” domandò uno di quelli vedendolo scombussolato.
Lo freddò con un’occhiataccia senza rispondere. Attese che fossero sufficientemente lontani, poi aprì la porta dello sgabuzzino permettendo a Naruto di uscire.
Quello lo guardava stralunato. “Mi hai chiuso nel ripostiglio” farfugliò.
“Lo so, dobe. Ma ci avrebbero visto altrimenti”
“Nel ripostiglio delle scope” rimarcò sconvolto.
“Avrebbero capito subito cosa stavamo facendo”
“Mi hai chiuso dentro il ripostiglio delle scope!” lo interruppe ancora.
Quel rimarcare l’ovvio innervosì Sasuke. “Ti ho già detto che lo so, ma che dovevo fare? Ci avrebbero beccato, ora non fare tanto l’offeso”
Naruto esplose. “Ma certo! Tanto sono solo stato chiuso dentro un ripostiglio, che diritto ho di offendermi, io”
“Usuratonkachi …”
Ma non gli permise di finire la frase. “Sai che ti dico? Tornatene al dormitorio da solo, teme!”
Detto questo, si voltò e falcate pesanti e veloce si allontanò verso la torre di Grifondoro, macinando ancora rabbia e facendo uscire fumo dalle orecchie.
 

 
BEH
Le coppie per essere scoppiate sono scoppiate xD Anche la testa di Sai è scoppiata a furia di sentire Ino chiacchierare. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, coraggio che nel prossimo c’è il disastroh :D
 
Vi voglio ringraziare per il caloroso benvenuto alla fic, non me l’aspettavo giuro xD Spero non deludi le vostre aspettative, ma sarà davvero molto trash e demenziale hahaha
A presto!
Hatta
   
 
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