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Autore: Florafairy7    24/09/2017    2 recensioni
[ Sequel di "Profumo di un Fiore d'Inverno"]
Tante novità aspettano le Winx in questo nuovo anno! Dopo aver salvato per l'ennesima volta la Dimensione Magica dalla strega Yana, le sei fate possono concludere il loro percorso di studi ad Alfea. Ognuna di loro seguirà la sua strada tra dubbi e difficoltà entrando nel mondo adulto, ma resteranno divise per poco: una nuova minaccia incombe sulla Dimensione Magica e ci sarà bisogno di loro per combatterla.
{In collaborazione con Ariel99}
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon, Flora, Helia, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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SCRIPTA MANENT

"Posso andare tranquillamente da sola!" Disse Aisha alle due dame.

"Ma, principessa, è conveniente che vi accompagniamo." Replicò una.

"Fino a pochi mesi fa mi muovevo in tutta la Dimensione Magica senza problemi e combattevo, ora non posso raggiungere mio zio se non accompagnata?!" Sbottò Aisha, perdendo la pazienza.

"Ma..." Provò a replicare l'altra ma fu interrotta.

"Con tutto il rispetto, signorine, con il permesso di Sua Maestà la principessa potete andare: il re mi ha incaricato di accompagnare la principessa." Disse Roy, le due dame si guardarono, poi guardarono Aisha, aspettando un ordine.

"Sì, potete andare." Disse allora Aisha, le due fecero una riverenza e si allontanarono. "Oh, grazie!" Esclamò la principessa, Roy sorrise.

"Insomma, Aisha che ha bisogno di accompagnatrici? Mi rifiuto di crederlo!" Scherzò Roy, Aisha rise.

"Ecco!... allora, cosa ci fai tu qui?" Chiese poi.

"Oggi la marea è inaspettatamente bassa, è impossibile uscire in mare."

"Oh..." Aisha si tenne il mento con due dita, riflettendo.

"Che succede?" Chiese Roy, guardandola cercando di capire a cosa pensava

"No, nulla." Rispose Aisha con un sorriso. Roy la guardò di bieco.

"Aisha, ti conosco, ed è chiaro che ne sai qualcosa, di che si tratta?"

"Ti va di accompagnarmi per davvero così ti racconto tutto?"

Su Sakoma Flora, disobbedendo alle regole imposte dal re, lasciò il palazzo e andò al centro di Musa.  Mentre attraversava il parco pensava a cosa poterle dire, ma non le venne in mente molto. Vide che la sua amica stava dando una ripulita a Polaris così si avvicinò a lei.

"Ehi!" Salutò con un sorriso. "Serve una mano? Sì, insomma..." Agitò la mano creando della nebbia.

"Non è necessaria una keimerina per dare una lavata a un drago di ghiaccio." Replicò Musa in maniera piatta, continuando col suo lavoro.

"No, certo..." Flora abbassò lo sguardo. "Musa..."

"... scusami, ma ho molto lavoro da fare oggi." Tagliò corto Musa e, dopo aver raccolto secchio e spugna, rientrò.
Flora sospirò tristemente e, dopo un attimo di esitazione, tornò a palazzo.
Musa, che era nella casetta di legno che era diventata il suo studio e il posto in cui teneva ciò di cui aveva bisogno, borbottava animatamente fra sé quando sentì dei passi.
"Flora, ti ho detto che... oh, Sebastian." Il ragazzo fece qualche passo avanti.

"Ehi, va tutto bene?" Chiese Sebastian.

"Ehm... sì, ho solo discusso con Flora."

"Ho visto come l'hai trattata e sembra esserci rimasta male, stavo venendo qui quando lei è andata via."

"Beh, anch'io ci sono rimasta male per come si è comportata lei!" Replicò Musa, arrabbiata.

"Perché, cos'ha fatto?"

"Lei..." Abbassò lo sguardo, "... lascia perdere."

"Oh, andiamo, siamo amici, no?" La incalzò lo stalliere con un sorriso.

"Sì, beh..." Musa si portò la mano dietro alla nuca, un po' imbarazzata. "... vedi, c'è una persona che mi piace, ma a questa persona piace Flora e lei mi aveva assicurato che non provava niente per lui ma sono venuta a sapere che lei "gli ha manifestato affetto", insomma, capirai che ci sono rimasta malissimo!"

"Musa... stai parlando del principe?" Chiese Sebastian, sperando vivamente di sbagliarsi.

"Beh..." La fata della musica abbassò lo sguardo, arrossendo.

"Oh..." Sebastian rimase per un momento interdetto, senza dire nulla. "N-non ti biasimo, il principe Jackson è davvero... ehm... ma tu sei sicura che a Flora piaccia?"

"Non lo so, lei mi aveva detto di no, e poi lei ha un ragazzo, e uno dei nostri amici è innamorato di lei, quindi insomma, sarebbe davvero l'ultima cosa che penserei dato che il suo cuore sembra piuttosto impegnato ma..." Musa abbassò lo sguardo, Sebastian sospirò, capendo che in confronto al principe non aveva speranze.

Su Eraklyon Tecna era nel suo laboratorio e Timmy l'aveva raggiunta anche quel giorno. Tecna però non era molto contenta, non per Timmy, ma per il fatto che Lana, Tiana e Diana erano particolarmente interessate a lui. Le tre scienziate gli ronzavano intorno con lo stesso atteggiamento che avevano nei confronti del dottor Alexander, ma in quel caso godevano anche nel fatto di poter dar fastidio a Tecna.

"Posso fare quei calcoli per lei." Si offrì Lana mentre Timmy scarabocchiava sul suo blocchetto. Alzò lo sguardo verso la ragazza balbettando un rifiuto.

"Le calcolo il limite di x tendente a infinito, guardi, le serve!" Aggiunse Tiana con fare civettuolo. Tecna, accigliata, si avvicinò e stava per dire qualcosa ma il dottor Alexander la chiamò:

"Tecna!" La fata gettò un'occhiata a Timmy che la guardò dispiaciuto, e raggiunse il dottore.

"Da quando le ho dato il permesso di chiamarmi per nome?"

"Da quando sei diventata la mia nuova assistente, congratulazioni!" Esclamò il dottore con sarcasmo mentre era al telescopio, Tecna si accigliò e stava per replicare ma Alexander disse: "Il tuo fidanzato mi ha rubato le assistenti, a quanto pare, e per quanto io possa essere un genio non posso fare tutto da solo!"

Su Sakoma invece Flora si stava occupando delle sue piante, le sue adorate orchidee e le piccole margherite stavano fiorendo che una meraviglia, e Flora le innaffiava canticchiando quando apparve Livy.

"Buongiornissimo, Flora!" Esclamò la pixie, "Canti. Sei felice?"

"Mia madre dice che si canta o per amore o per dispiacere."

"E tu perché canti?"

"Sinceramente al momento proprio non lo so." Rispose Flora increspando le labbra. "Allora, hai qualcosa per me?"

"Sì!" Esclamò Livy e le porse la lettera. "Ci vediamo!"

"Ciao, e salutami Chatta!"
Flora guardò la busta e vide che la lettera era di Helia, allora si sedette e la aprì.

"Cara Flora,
Sentire le tue parole mi scalda il cuore. Sapermi nei tuoi pensieri mi dà la forza per andare avanti giorno per giorno senza di te e tiene viva la speranza di rivederti presto. Le cose qui vanno bene, relativamente bene, ma non voglio annoiarti con certe cose né rattristarti. Non so dirti ancora quando tornerò, spero presto, mi manchi. 
Non vedo l'ora di vederti, anche se sei presente ogni notte nei miei sogni. Ho tanti progetti per noi, Flora, ed è finalmente tempo per farli diventare realtà.
Con la certezza che il mio cuore ti appartiene,
Tuo,
Helia"

Flora appoggiò la lettera sul letto e, canticchiando, si dedicò di nuovo alle sue piantine.
Su Solaria invece Stella era molto allegra perché quel giorno, invece di dedicarsi a quelle noiosissime faccende reali, si sarebbe dedicata a ciò che davvero amava.

"Principessa, andate in onda fra cinque minuti." L'avvertì la truccatrice.

"Va bene." Annuì Stella, si guardò ancora una volta allo specchio. Si aggiustò il rossetto e con il mignolo riordinò per bene la frangia. "Sei bellissima." Si disse, così si alzò e i vari collaboratori la spinsero per andare in scena.

"Claudius! Oh, tesoro, che piacere!" Salutò baciando le due guance dell'uomo dal trucco e dai capelli impeccabili.

"Principessa Stella, la più bella in assoluto." Replicò lui.

"Oh, troppo sincero!" Ridacchiò Stella sedendosi sul divanetto accanto a lui. Di fronte a loro una donna che aveva fra le braccia una cartellina fece segno: "Tre... due... uno..." Indicò Claudius e partirono gli applausi.

"Ben trovati, carissimi telespettatori! Il vostro Claudius Thorton è ancora oggi con voi per darvi i giusti consigli per essere impeccabili nel gusto! Abbiamo oggi con noi la nostra principessa, Stella!" Ci fu un applauso guidato dai collaboratori, Stella sorrise e con gran disinvoltura disse:

"Grazie, grazie, troppo buoni! Sono così felice di essere qui, sapete, sono una filantropa e aiutare le persone a sconfiggere il cattivo gusto è ciò che mi permette di mettere la testa sul cuscino la sera!" Claudius ridacchiò.

"Molto bene, allora che ne dici di criticare con noi gli outfit delle dame della Festa di Apollo?"

"Con molto piacere, Claudius, e ti avverto: sarò sfrontata e senza pietà!"

"Ovviamente, ma è questo quello che amiamo di te!" Rise Claudius. "Partiamo con la prima foto!" Così sullo schermo alle loro spalle apparve la foto di una dama dai capelli biondi che indossava un vestito verde. "Cosa ne dici?"

"Devo essere proprio sincera? Beh, altrimenti perché sarei qui, no? Dunque, conosco Sofia da una vita e credimi se ti dico che è adorabile, ma quel vestito poteva risparmiarselo, sembra una lucciola! Insomma, ha la pelle fin troppo pallida e quel verde acido stona terribilmente! Mi domando come abbiano potuto farla uscire in quelle condizioni... non è Ana Ku la sua stilista?"

"Sì, lo è! Tu avresti fatto una scelta differente?" Chiese Claudius con un gran sorriso assetato di notizie.

"Ovviamente! Innanzitutto, avrei sciolto quei capelli! Sofia ha le spalle piuttosto grandi e o cambi modello o le copri coi capelli! E poi, colori pastello per quel tipo di carnagione, che so... rosa, azzurro, ma di certo non quel verde acido!"

"Stella, hai sempre la risposta pronta a tutto. Dalla regia mi hanno informato che hai qualcosa da mostrarci, è così? Ti prego di' di sì, i nostri telespettatori contano su di te!"

"Sì," Ci fu un applauso e Stella sorrise, "sì, ho qualcosa da mostrarvi... mi dispiace solamente per Ana, ci rimarrà malissimo quando si renderà conto di non avere un minimo di senso dello stile!" Inarcò le labbra fingendosi dispiaciuta e il pubblico andò in delirio.

"Va bene, va bene, allora ci vediamo dopo la pubblicità con la principessa Stella e i suoi nuovi modelli! Restate con noi!" Disse Claudius rivolto alla telecamera, ci fu un applauso e "Tre... due... uno... fuori onda!" Annunciò la donna col blocchetto.
Claudius andò da Stella e le baciò la mano. "Tesoro, il pubblico ti adora! Solaria è tua, e non soltanto perché ne sei la reggente!"

"Oh, grazie, Claudius, ma io non faccio nulla di che, è un talento naturale!" Sorrise Stella con falsa umiltà.

"Beh, questi applausi li meriti tutti, e come stai a tuo agio di fronte alla telecamera... continua così! Vado a rifarmi il trucco." Disse poi e scappò dietro le quinte.
Stella sorrise compiaciuta e tirò fuori il telefono nell'attesa di tornare in onda. Sgranò gli occhi quando trovò le numerose chiamate dei suoi amici, richiamò subito Bloom.
"Oh, andiamo!" Bloom non rispondeva così chiamò Aisha. Dopo poco la sua amica rispose.

"Stella, finalmente! Dove diavolo eri finita?!"

"Sono a Le Stelle Brillano Di Giorno con Claudius Thorton, vi avevo detto di sintonizzarvi!"

"Beh, non c'è tempo e devi sbrigarti! Domino è stata attaccata!"

"Che cosa?! Da chi?!"

"Secondo te?! Le ombre sono a palazzo! Ci stiamo precipitando tutti lì, su, muoviti!" Aisha riattaccò, Stella si trovò in crisi. Doveva mostrare i suoi nuovi modelli e il pubblico l'adorava, ma Domino era in pericolo e le sue amiche avevano bisogno di lei. Si alzò e Claudius le andò incontro.

"Andiamo in onda fra due minuti." Le disse.

"No, Claudius, non posso." Rispose Stella col viso scuro ma decisa.

"C-come?!" Il conduttore era sconvolto.

"Devo andare, scusa." Stella scappò via.

"Affari da principessa?!"

"Direi più da salvatrice della Dimensione Magica!" Rispose Stella, urlando, mentre correva via.

"Oh..." Claudius era stupito, sul suo volto però si disegnò subito un sorriso quando partirono gli applausi e dovette guardare nella telecamera.
Uscita dagli studi televisivi, Stella si tolse il suo anello che diventò uno scettro e si aprì un varco per Domino.
Quando arrivò lì il palazzo era nel caos, le sue amiche erano tutte lì ed erano già trasformate e c'erano anche i ragazzi.

"Ragazze, ma che succede?!" Chiese Stella alzandosi in volo e raggiungendo le sue amiche.

"Le ombre sono entrate nel palazzo, è chiaro che cercano Roxy!" Rispose Tecna.

"E Bloom?"

"Sky e Brandon sono andati a cercarla, noi stiamo cercando di limitare i danni, non possiamo combattere le ombre!" Rispose Musa, Stella annuì.
Nel palazzo c'era molta confusione e Brandon avrebbe desiderato un'altra spada, quella che aveva non gli piaceva ma doveva accontentarsi. La servitù scappava mentre le ombre degli oggetti erano innaturalmente grandi e innaturalmente scure. Dopo che Bloom e Dafne avevano avvertito tutti di non toccare le ombre per nessuna ragione il panico si era scatenato.

"Brandon, io vado a cercare Bloom, tu va' di sopra e metti Roxy al sicuro!" Disse Sky, Brandon annuì e i due amici si divisero.

Nel frattempo le ragazze aiutavano gli abitanti del palazzo a mettersi al sicuro, e soprattutto li proteggevano dal tocco fatale delle ombre creando scudi che potessero ripararli.

"Roxy! Roxy, dove sei?!" Urlò Brandon in cerca della sua amica. Il corridoio era in penombra, sebbene fuori ci fosse un bel sole, ma le ombre, a differenza dell'esperienza di Torrenuvola, non avevano inghiottito il palazzo. E Brandon non riusciva a capire dove fossero perché anche se le vedeva, non appena si voltava dimenticava ciò che aveva visto.

"Roxy?! È pericoloso, dobbiamo andare via di qui!!" Urlò ancora Brandon, dopo un istante sentì la voce della fata degli animali. Arrivò alla sua porta e bussò energicamente. "Roxy, sei qui?!"

"Brandon, aiutami, per favore! Non capisco cosa stia succedendo!"

Brandon provò ad aprire la porta ma era bloccata. "Roxy, non avvicinarti alle ombre per nessun motivo, mi hai capito?!" Roxy non rispose.

Sky invece era riuscito a trovare Bloom ed entrambi lasciarono il palazzo in fretta.

"Sky, dobbiamo andare da Roxy!" Lo fermò Bloom, Sky però la tirò via con lui dicendo:

"Brandon è andato a cercarla, qui è pericoloso per te!"
Appena furono di fuori Dafne corse incontro a Bloom e la abbracciò. "Stai bene?" Chiese Dafne.

"Sì, e tu?" Dafne annuì. Poi però la loro attenzione fu catturata dal combattimento più inverosimile a cui avessero potuto assistere. Nex stava attaccando Aisha, Flora e Roy a colpi di alabarda. Thoren stava cercando di fermarlo ma inutilmente, l'ex paladino sembrava avere una forza sovrumana e non sentiva ragioni.
Sky e Bloom corsero da loro.

"Ragazze, ma che succede?!" Chiese Bloom, allarmata.

"Non lo sappiamo, Nex sembra impazzito!" Rispose Flora. Lei e Aisha si scansavano senza attaccare, non potevano certo ferirlo. Roy invece parava ogni colpo con la sua spada a doppia lama.

"Così non possiamo continuare, dobbiamo fermarlo!" Disse Aisha, guardò Flora e le due amiche si capirono.

"Gabbia morphix!"

"Braccia della terra!" Lanciarono insieme le due amiche, così dalla terra crebbero delle enormi radici che afferrarono Nex, poi intorno a lui si creò una gabbia di morphix. Flora e Aisha scesero a terra e raggiunsero gli altri. Si avvicinarono a Nex che grugniva e cercava di divincolarsi dalla presa dell'incantesimo di Flora.

"Nex, ma cosa ti succede?" Chiese Aisha, ma si ritirò subito, quasi con un salto, quando il ragazzo cercò di gettarsi contro di lei con fare aggressivo.

"Aisha, non è in lui, dev'essere una specie di incantesimo." Le disse Flora, avvolgendole le spalle con un braccio. "Sky, dove sono Brandon e Roxy?" Chiese poi al principe. Sky gettò un'occhiata al palazzo e rispose:

"Stanno arrivando, ne sono certo. Entrare anche noi nel palazzo sarebbe rischioso, ma sta' tranquilla."

"Ragazzi, io vado a controllare che stiano tutti bene, Dafne, vieni con me." Disse Bloom. "Ora che mamma e papà sono su Espero tocca a noi occuparci del palazzo."

"Hai ragione, Bloom." Così le due sorelle si allontanarono raggiungendo il cortile del palazzo dove avevano radunato i suoi abitanti.
Nel frattempo, all'interno del palazzo erano rimasti solo Brandon e Roxy che cercavano di divincolarsi dalle ombre.

"Roxy, veloce!" La incalzò Brandon mentre camminavano per i corridoi.

"Perché hai detto di non toccarle?" Chiese Roxy spaventata, guardandosi intorno. "Sento che sono intorno a me ma non riesco a vederle."

"Le vedi, solo che te ne dimentichi, ed è per questo che dobbiamo uscire subito di qui, non devono sopraffarci!"
Scesero al piano di sotto mentre una tetra ombra li pedinava, il castello aveva assunto un'aria sinistra e il profondo silenzio rendeva l'atmosfera più inquietante. Arrivarono finalmente all'entrata del palazzo, Brandon si voltò per vedere dove fosse Roxy e rimase per un attimo paralizzato. Dietro la ragazza infatti si erigeva una densa ombra con sembianze quasi umane. Correre via non sarebbe servito, non avrebbe ricordato e non avrebbe potuto avvertire Roxy del pericolo.

"Brandon?"

"Roxy, non ti voltare... soltanto CORRI! ORA!" Esclamò, Roxy scelse di fidarsi del suo amico e fece come le aveva ordinato. La fata degli animali corse verso l'uscita senza voltarsi, quando aprì il portone la luce entrò ma l'ombra non cambiò né divenne più debole. 
Quando le ragazze la videro uscire le andarono incontro, la abbracciarono e la baciarono.

"Roxy, stai bene?" Chiese Musa.

"Hai avuto paura, non è vero?" Disse Stella.

"Sto bene." Sorrise Roxy.

"Dov'è Brandon?" Chiese Flora, continuando a controllare che la sua amica stesse bene, cercando qualche graffio sul suo volto.

"Lui... mi ha detto di correre via e di non voltarmi, ha detto che le ombre erano nel palazzo ma che non potevo ricordarle." Spiegò Roxy, ancora scossa, le sue amiche la abbracciarono ma Flora disse:

"Credete che sia successo qualcosa?"

"Ragazzi, cosa facciamo con Nex?" Chiese invece Thoren, accanto alla gabbia del suo amico.
Le ragazze raggiunsero la gabbia di Nex spiegando a Roxy ciò che era successo.

"Dev'essere una sorta di incantesimo..." Borbottò Tecna mentre Nex si dimenava, cercando di liberarsi. Nessuno sapeva cosa fare e quella situazione diventava via via più inverosimile: non era mai successo che non fossero venuti a capo di qualcosa, ci erano sempre riusciti in un modo o nell'altro, ma quella faccenda non faceva che confonderli. I pensieri di Flora furono interrotti da Sky che le mise le mani sulle spalle per fermarla dal camminare smaniosamente.

"Fidati di lui, non me ne sono mai pentito. Mi ammazzerebbe se ti lasciassi entrare in quel palazzo."

"Ma..." Provò a dire Flora, ma le parole di Sky acquistarono peso perché lo scudiero finalmente lasciò il palazzo. Tutti corsero da lui, lasciando il povero Nex da solo in gabbia e borbottante, e lo tempestarono di domande sul cosa fosse successo, sul perché ci avesse messo tanto, se ricordava almeno qualcosa o se quelle ombre erano già fuori dalla sua memoria. Sentì la metà di quelle domande perché in quel momento stava abbracciando la sua fata ed era invaso dal suo profumo di fiori. Quando la lasciò andare si rivolse ai suoi amici con un semplice:

"Io... non ricordo niente, e scommetto di aver fatto qualcosa di epico, per la seconda volta, e questa cosa sta cominciando a stancarmi... ehm... perché Nex è in una gabbia?"

"Sembra che non sia in lui." Rispose Musa e dunque lo raggiunsero mentre, alle loro spalle, il palazzo di Domini veniva inghiottito da un'innaturale ombra.

"Dev'essere una magia oscura... lasciatemi sentire la sua essenza." Propose Flora, le ragazze si spostarono e Flora tenne le mani avanti verso Nex, chiuse gli occhi e intorno a lei e a Nex si creò un'aurea verde. Flora trasalì facendo un passo indietro.

"Flora, cos'hai sentito?!" Chiese Aisha preoccupata.

"Lui... il suo cuore e la sua mente sono... oscuri." Rispose Flora, guardando la sua amica, Aisha non disse nulla.

"Credete di essere al sicuro!" Disse improvvisamente Nex, tutti rimasero scioccati. "La figlia di Morgana! La figlia di Morgana è qui e non avrò pace fino a quando non sarà mia!" Roxy fece un passo indietro, spaventata. I ragazzi si guardarono tra loro quasi increduli.

"Riesce a sentire l'aura magica di Roxy, se la nascondiamo forse penserà che non è qui. Sono esseri senzienti ma non sono intelligenti." Disse Tecna.

"Va bene, ragazze, proviamoci." Disse Aisha, col viso scuro, preoccupata per Nex.
Le ragazze si misero in cerchio intorno a Roxy, ognuna di loro fu avvolta da un'aurea colorata mentre i ragazzi preferirono indietreggiare. Roxy fu avvolta da quell'aura, si alzò il vento, tanto forte che i capelli delle ragazze cominciarono a ondulare.

"La figlia di Morgana!" Urlò Nex, "La figlia... di Morgana..." Le ragazze si fermarono quando Nex perse i sensi. "Deve aver funzionato." Disse Stella.
Flora sciolse i rampicanti e Aisha fece scomparire la gabbia, Thoren e Sky tennero Nex per non farlo cadere. Dopo pochi istanti l'ex paladino riprese conoscenza e in quel momento anche il palazzo di Domino  fu libero dalla presa delle ombre.

"Ma che cosa...? Che succede? Sky? Thoren, ma che...?" Biasciò, rimettendosi in piedi.

"Nex, come stai?" Chiese Aisha e Nex, massaggiandosi le tempie, rispose:

"Aisha? Ma cosa è successo? Io..."

"Quelle ombre. È stato come se ti avessero posseduto." Disse Aisha con il tono più dolce che conosceva. In quel momento arrivarono Bloom e Dafne.

"Nex, stai bene! Che spavento che ci hai fatto prendere!" Esclamò Bloom.

"Sì, sì, certo... un momento." Il suo sguardo si posò su Roy. "Cosa ci fa lui qui?"

"Un semplice grazie basterebbe." Replicò Roy, offeso dall'atteggiamento di Nex.

"Grazie?" Nex alzò un sopracciglio. "E perché dovrei ringraziarti, per aver preso il mio posto? Complimenti, ragazzi, davvero, ottima scelta, avete preso la miglior seconda scelta che ci sia sul mercato."

"Nex, smettila, sei del tutto fuori luogo." Dichiarò Aisha, col viso duro.

"Io fuori luogo? E tu che vai a recuperare la riserva dopo poco che abbiamo rotto?"

"Ah, è così allora? Per te abbiamo rotto?" Aisha era indignata, offesa e delusa.

"A quanto pare." Rispose Nex, facendo un cenno verso Roy.

"Nex, sei davvero un idiota!" Sbottò Aisha, trattenendo le lacrime. Lo guardò negli occhi, lui non disse nulla, Aisha voltò le spalle e si allontanò, seguita da Roy. Flora le andò dietro.

"Aisha, aspetta!" Le gridò la sua amica, Aisha si fermò.

"Oh, Flora!" La sua amica la abbracciò.

"Ti prego, non dar peso a quelle parole." Le sussurrò Flora mentre la teneva stretta.

"Nex, ma cosa ti salta in mente?!" Lo richiamò invece Musa.

"Lo so io cosa mi salta in mente, e non sono affari che vi riguardano. Ora scusate, ma ho molto da fare, qui a palazzo c'è il caos." Guardò Thoren e il suo amico si avviò con lui.

"Nex, aspetta!" Lo chiamò Sky, lui si voltò. "Pare che Timmy abbia qualcosa da usare contro le ombre, non vieni con noi su Eraklyon?"

"Non posso... ma credo che il mio sostituto possa andarvi più che bene." Rispose, e così dando loro le spalle andò via con Thoren. Sky guardò i suoi amici, nessuno disse nulla ma tutti lasciarono andare un sospiro.

"Andiamo a vedere cos'ha Timmy per noi?" Chiese il principe ai suoi amici.

Timmy era in laboratorio, su Eraklyon, mettendo a punto la sua invenzione. I suoi amici gli avevano chiesto di finirla in fretta e si erano offerti di andare su Domino anche da soli per lasciargli il tempo di terminare il suo lavoro.

"Ha avuto davvero un'idea brillante." Disse Judy mentre lo aiutava a mettere a punto il suo marchingegno.

"Non è nulla di che! E, per favore, dammi del tu." Judy sorrise timidamente.

"Sappi che alla dottoressa Tecna il dottor Alexander sta molto poco simpatico." Buttò lì Judy senza guardarlo, Timmy fu sorpreso ma non disse nulla. Continuarono il lavoro interrotti a volte dagli interventi delle tre assistenti di Alexander. Sebbene per Timmy tutto quel supporto era anche troppo per poter lavorare in tranquillità, terminò i suoi strumenti. Ammirò la sua creazione con un sorriso dipinto sul volto.

"Complimenti, Tommy." Disse Alexander dandogli una pacca sulla spalla.

"È Timmy." Lo corresse Timmy infastidito. Il suo telefono vibrò, lo prese e lesse il messaggio. "Sono tornati da Domino... grazie per il laboratorio." Timmy prese le sue cose, le sue molte cose, e si avviò all'uscita.

"È stato un piacere lavorare con te." Lo salutò Judy, Timmy le sorrise.

"Tornerà?" Chiese Lana.

"Ehm... non lo so, forse. Buona giornata!" E chiuse la porta alle sue spalle. C'era qualcosa che non andava però e rimase fermo per un attimo. Prese un respiro. Poi sentì che in laboratorio si era fatto il suo nome e, sebbene non amasse certe cose, si fermò ad origliare.

"È davvero una grande idea! E poi, collegare il circuito con tre nodi è stato davvero geniale!" Diceva Judy.

"Sì, certo." Era Alexander, "Ma posso capire perché ho perso tutte le mie assistenti in un colpo solo?"

"È così carino!" Rispose Diana. "Sembra un cucciolo con l'aria spaventata, ma è anche muscoloso, è davvero perfetto!"

"Sapete che è il fidanzato della dottoressa, vero?" Chiese Judy.

"Non lo so, Judy." Rispose Timmy con un sospiro, "Spero che almeno lei se lo ricordi..." E si avviò al piano di sotto dove i suoi amici lo stavano aspettando. Quando entrò nel salotto Stella aveva l'attenzione di tutti, sventolava il suo smartphone con rabbia.

"Ma vi rendete conto?! Ora sono passata per una cialtrona!! Ana Ku non sa niente di moda e io avrei dovuto presentare la mia collezione!! Claudius Thorton è una vetrina e venire meno con Claudius Thorton è..." Digrignò i denti. "Ora sembra che non avrei potuto reggere il confronto con Ana Ku!"
Timmy entrò silenziosamente assistendo alla scena.

"Stella, sanno tutti che sei la migliore, ti rifarai!" Cercò di consolarla Bloom.

"Sì, certo! Lo so che tutti sanno che sono la migliore ma poi se sui tabloid c'è scritto che ho paura di Ana Ku la gente ci crede!" Replicò Stella arrabbiata.

"Stella," Cercò di calmarla Flora, "le notizie su quei tabloid domani saranno già sparite mentre il tuo talento no, riuscirai a recuperare." Sky incrociò lo sguardo di Timmy accorgendosi quindi che c'era anche lui.

"Timmy, sei qui!" Esclamò il principe con gratitudine.

"Ehm... sì. Come ve la siete sbrigata su Domino?"

"Fortunatamente stiamo tutti bene, ma combattere quelle ombre è impossibile, e la cosa peggiore è che ce ne dimentichiamo..." Rispose Sky, Timmy sorrise facendo un passo avanti e mettendosi davanti ai suoi amici.

"Di questo non dovremo più preoccuparci, vi presento il materializzatore!" Timmy mostrò il piccolo congegno, era grande più o meno quanto una cipria e aveva la stessa forma ovale.

"Come funzionano?" Chiese Flora.

"Dunque, come potete vedere, se apriamo questa fessura qui, il materializzatore è composto da un flusso canalizzatore che, attivato dalla polvere di fata, produce onde utomagnetiche che, a loro volta, producono un campo del raggio di circa venti metri. All'interno di questo campo è possibile materializzare le ombre."

"Quindi è attivato dalla polvere di fata ma non possiamo indossarlo?" Chiese Musa.

"Sì, e questo perché se lo portaste voi la vostra magia creerebbe una resistenza che non permetterebbe la creazione del campo."

"Questo vuol dire che da sole non potremo materializzare le ombre." Affermò Bloom.

"Beh, sì, ma noi combatteremo sempre con voi e non avrete problemi. Mi dispiace non essere riuscito a fare di più ma..."

"... Timmy, è una grande invenzione ed è più di quanto potessimo chiedere." Lo tranquillizzò Flora, Timmy sorrise.

"Non mi resta che crearne altri in modo che tutti possiamo averne uno."

"Benissimo, Timmy, sei stato la nostra salvezza!" Esclamò il principe.

"Ammetto che non ho fatto tutto da solo." Ridacchiò Timmy, Tecna sorrise. "È stata Judy a darmi l'idea della fonte di energia utopica." Il sorriso di Tecna si spense immediatamente.

"Ora, che ne dite di parlare di quello che è successo a Nex?" Disse Sky, cambiando argomento.

"Perché, cosa gli è successo?" Domando Timmy, Sky gli raccontò l'accaduto mentre Aisha quasi finse di non ascoltare, Flora le tenne la mano.

"Cioè, entrano nella mente, e poi hanno anche il lusso di farsi dimenticare... non abbiamo mai avuto a che fare con creature tanto detestabili!" Esclamò Brandon.

"Magari ora che riusciremo a materializzarle non saranno in grado di controllare la mente." Ipotizzò Bloom.

"Ragazze, per quanto tempo dovrò tenere la mia magia nascosta?" Chiese Roxy.

"Il tempo necessario per proteggerti." Rispose Flora. "Quelle ombre hanno seguito la tua magia."

"Ma..." Provò a dire Roxy ma Bloom la fermò:

"Niente 'ma', Roxy, è per il tuo bene. Ora che sia tu e sia tua madre siete nascoste staremo più tranquilli."
Roxy sospirò amareggiata.

Quel pomeriggio stesso tutti tornarono sui loro pianeti, Musa e Flora però non tornarono insieme, l'una sul suo drago di ghiaccio, l'altra con un portale interplanetario dopo che Aisha le aveva detto che, tornata su Andros, avrebbe dovuto vedere suo padre e non aveva tempo per compiangersi.
Aisha tornò con Roy, quando arrivarono su Andros lei si sentì in dovere di scusarsi.

"Non è colpa tua se Nex si comporta in un certo modo." La rassiucurò Roy.

"No... certo, ma... tu sei stato un aiuto prezioso e lui è stato davvero... ti prego di non prendere in considerazione le sue parole."

"Tranquilla, Aisha. Ascolta, domani faccio un giro di ricognizione lungo la baia, ti va di venire?" Aisha abbassò lo sguardo.

"Roy, non lo so, sono molto impegnata e..."

"La vita di una principessa è così stancante, sono certo che un po' d'aria di mare ti farà bene."

"E va bene, mi hai convinta." Rispose Aisha con un sospiro.

"Bene, allora a domani, principessa." Salutò Roy con un inchino, Aisha ridacchiò e rientrò a palazzo.
Quando Flora arrivò su Sakoma si avviò verso la sua camera ma strada facendo incontrò Jackson.

"Flora!" Salutò il principe con un sorriso.

"Jackson! Perdonami se sono sparita così, ma su Domino c'è stata un'emergenza, Roxy era in pericolo e... spero di non averti causato alcun problema."

"Ma no, sta' tranquilla." Replicò il principe, "Vieni con me nella sala del trono." La invitò poi, Flora non fece domande, anche perché non ce ne fu il tempo e il principe la invitava a seguirlo.
Quando entrarono videro il re e suo fratello seduti che si intrattenevano con delle dame mentre la musica suonava in sottofondo, fu fermata con un gesto di Ruben che vide suo figlio e la keimerina. Le dame furono mandate via, così come i musicisti.

"Vostra maestà." Salutò Flora, con un inchino, sotto lo sguardo severo del re e di suo fratello.

"La keimerina! È più difficile trovare te che uno scavatalpa, eppure mi era sembrato di averti ordinato di rimanere a palazzo."

"Lo so, vostra altezza, e vi chiedo scusa, ma in quanto fata guardiana ho anche delle responsabilità nei confronti del resto della Dimensione Magica." Replicò Flora con lo sguardo basso.

"A proposito di fate guardiane, è proprio per questo che ti ho chiesto di venire qui!" Flora alzo lo sguardo, il re sorrideva. Guardò Jackson, lui abbozzò un sorriso. "Avvicinati, keimerina, vieni."
Flora, titubante, si avvicinò al re. "Fratello." Ordinò, e così Herman srotolò la pergamena. "Lo vedi questo, keimerina?" Flora annuì, Herman riavvolse la pergamena sotto gli occhi di Flora. "Questo è un accordo. Una pura formalità, sia chiaro, ma qualcosa di cui io e il mio pianeta abbiamo bisogno."

"D-di cosa si tratta?" Chiese Flora, intimidita.

"Niente d'importante, un semplice accordo fra le parti. Tu hai detto che avresti messo la tua magia al servizio di Sakoma, ebbene, la cosa va fatta al più presto, ma a me le parole non piacciono, keimerina, non mi piacciono affatto. Mettiamo per iscritto, che ne dici?"

"I-io credo che... posso leggerlo?"

Il re scoppiò in una fragorosa risata, Flora, imbarazzata, fece un passo indietro e guardò Jackson che le disse:

"Flora, non ce n'è bisogno!"

"La figlia di Nikolai che dubita della mia onestà, questa è davvero bella!" Ridacchiò il re.

"Ma no, io intendevo solo che..."

"Solo una firma, nient'altro, e stipuleremo un accordo, certo, un accordo magico, ovviamente, sai di cosa si tratta, vero?" Disse Ruben con un sorrisetto, incalzandola e facendo aumentare la sua ansia e il suo imbarazzo.

"È un accordo che non si può spezzare."

"Felice di saperti tanto informata! Bene, allora essendo tutti d'accordo io procederei. Fratello." Herman gli porse calamaio e pergamena, il re firmò e stampò il sigillo che era sul suo anello, poi fece un cenno a Jackson che si avvicinò e fece lo stesso. Il principe guardò Flora, lei si avvicinò, incerta.

"Quindi è solo di questo che si tratta? Del cuore della natura?"

"Assolutamente." Sorrise il re. "Ma non so come agiate in questi tempi moderni, io sono abituato a mettere su carta ciò che viene deciso, scripta manent, diceva il mio maestro." Porse il calamaio a Flora, lei lo prese. "Una firma qui." Indicò il re, e così Flora, sotto lo sguardo dei tre reali, firmò.

Aisha non era ancora pronta per uscire quando quella mattina, il giorno dopo l'incontro con Nex, bussarono alla sua porta. Quando aprì vide davanti a lei un fattorino che portava con sé dei fiori.

"Per me?" Chiese Aisha, sorpresa.

"Sì, vostra altezza." Rispose il giovane che le porse i fiori e, dopo un inchino, andò via.
Aisha li poggiò sul tavolo e prese il bigliettino.

"Forse non sei così senza speranze..." Borbottò e così lesse:"Nessun fiore potrà mai essere bello quanto te." Sorrise, ma poi quel sorriso si spense. "Roy..."

Su Sakoma, Flora si preparò e salutò le sue piantine e i suoi fiori, poi scrisse un bigliettino per Chatta e glielo fece recapitare da Livy, e poi lasciò la sua camera per raggiungere il principe Jackson nelle sue stanze.

"Flora, che bella sorpresa!" Esclamò il principe accogliendola nella sua camera. Flora rimase vicino alla porta senza fare altri passi, Jackson le baciò la mano, lei gli sorrise e disse:

"Jackson, sono venuta a chiederti un favore."

"Qualsiasi cosa per te." Replicò Jackson con un bel sorriso, quella giornata di sole rendeva i suoi occhi azzurri ancora più chiari.

"Sì, ehm... ascolta, ripensavo al fatto che qui su Sakoma per me c'è molto da fare e che tornare su Linphea al momento è piuttosto impossibile e... beh, il punto è che vorrei cercare di creare qualcosa di mio qui e... vorrei creare una serra." Lo guardò, Jackson ridacchiò.

"Soltanto questo?"

"S-sì, io..."

"Sarà fatto, Flora." Concluse il principe con un cenno.

"Davvero?! Oh, grazie! Io... le mie piante ne hanno davvero bisogno, e andiamo incontro all'estate e hanno bisogno di spazio e... Jackson, grazie davvero." Disse Flora, felice. Jackson le sorrise soddisfatto, poi le disse:

"Io ora ho un po' da fare, ma se mi aspetti oggi pomeriggio possiamo scegliere insieme la sala che vuoi adibire a serra, che ne dici?"

"Dico che sei davvero fantastico!" Sorrise Flora, guardando negli occhi azzurri del principe, e pensò che forse, pian piano, anche se temporaneamente, quel posto poteva essere casa sua.
Su Eraklyon invece Tecna era nel suo laboratorio e stava lavorando al telescopio riportando i dati relativi alla fessura. Il dottor Alexander si avvicinò a lei e chiese:

"Allora, su Domino com'è andata a finire?" E Tecna, senza lasciare il telescopio, rispose:

"Bene, come sempre. Grazie ai materializzatori di Timmy la prossima volta andrà anche meglio."

"Ah, Timmy... un bel tipo, devo ammetterlo, mi sta simpatico. Soltanto una cosa non ho capito: siete fidanzati?"
Tecna allora lasciò perdere il telescopio per guardare lo sfacciato dottore e replicò:

"Perché non se ne torna al suo lavoro?"

"Ho fatto solo una domanda, siamo colleghi, mi azzarderei a dire che siamo amici..."

"Amici?" Tecna alzò un sopracciglio. "Lei è la persona meno piacevole che conosca, noi non siamo amici!"

"Ecco, voi zenithiani non mostrate emozioni ma in quanto alla rabbia e alla superbia non ve ne curate..."

"Non voglio ascoltarla, se ne vada. Via, fuori dalla mia vista."

"Posso chiederti solo un'ultima cosa?"

"Sentiamo..." Concesse Tecna, incrociando le braccia.

"Posso avere il tuo parere su dei calcoli che ho fatto? Oh, e li ho fatti io, tranquilla." Tecna si limitò a fare un cenno con la testa. "Bene, allora più tardi te li mostro." Sorrise il dottore, Tecna alzò gli occhi al cielo e tornò al suo lavoro.

Quella mattina però riuscì poco a concentrarsi, non poteva fare a meno di pensare a Timmy e di come aveva elogiato Judy. Gettò un'occhiata alla ragazza dai capelli mogano, non poteva essere gelosa di lei. Ma Timmy sembrava trovarla simpatica. Gelosia! Quando mai Tecna aveva provato una cosa simile! Scosse la testa, il lavoro in quel momento era molto più importante.

Nel pomeriggio Judy, Lana, Diana e Tiana andarono a pranzo mentre Alexander chiese a Tecna di rivedere quegli appunti. Sedettero entrambi al tavolo del laboratorio.

 

 

"Allora? Credi siano esatti? Perché se lo sono siamo piuttosto nei guai." Disse il dottore. Tecna, dopo aver finito di leggere, lo guardò.

"Sì, sono esatti... Zvonimir sta arrivando dalla Dimensione Obsidian e ora come ora noi non possiamo fare nulla."

"Con la magia. Ma forse..."

"Questo è un fenomeno magico, non possiamo richiudere la fessura in nessun altro modo!" Affermò Tecna non dandogli neanche il tempo di parlare.

"Eppure la magia ora non può nulla! Se noi..."

"Posso capire perché ce l'ha tanto con la magia?!" Chiese Tecna, battendo una mano sul tavolo.

"Perché..." Stava dicendo alterato, poi però abbassò lo sguardo. Più calmo, rispose:"... perché sono nato senza magia in una famiglia di maghi." Confessò, distogliendo lo sguardo.

"Oh..." Fu tutto quello che riuscì a dire Tecna. Far parte di una famiglia magica ma non avere magia era una situazione spiacevole nella Dimensione Magica. Tecna strinse le labbra senza avere altro da aggiungere e fu Alexander che parlò:

"È frustrante... ma la scienza è la mia magia ed è su quella che faccio affidamento."

"Beh, allora perché fa fare sempre tutto il lavoro alle altre?"

"Perché io sono un buono a nulla, è così che mi hanno sempre visto tutti e io... credo sia il ruolo che mi si addica." Confessò Alexander, abbassando lo sguardo, e Tecna pensò che fosse sincero.
Timmy invece era appena arrivato su Eraklyon, si stava dirigendo in laboratorio quando vide Judy a pochi passi da lui.

"Judy, ehi!" La chiamò raggiungendola.

"Timmy! Che piacere vederti! Sei qui per i tuoi materializzatori?" Chiese Judy con un sorriso. Lui si aggiustò gli occhiali sul naso e rispose:

"Sì, su Zenith non ho i materiali adatti."

"Sì, beh, qui re Erendor ha attrezzato un super laboratorio! La dottoressa Tecna è lì, andiamo?"
Timmy annuì e strada facendo lui e Judy parlarono dei materializzatori, Timmy le spiegò di come le ragazze non potevano usarli e lei sembrò affascinata.

"Ho ancora molto da imparare..." Ridacchiò la ragazza. "Ma la dottoressa Tecna mi sta sempre vicina."

"Già... sembra che Tecna ti piaccia molto."

"Sì, lei è così forte, così decisa, è davvero incredibile!"

"Sì, lo so... a volte lo è anche troppo."

"In che senso?"

"Nel senso che a volte è cosi forte e decisa che si dimentica di essere una persona con dei sentimenti... ma lei è zenithiana, è così che funziona."

"Oh, capisco... eccoci." Arrivati al laboratorio, Judy aprì la porta e quando lei e Timmy entrarono trovarono Tecna e il dottor Alexander seduti insieme al tavolo. Lui le teneva la mano ma appena Tecna vide Timmy la fece scivolare via.

"Timmy! Sei di nuovo qui, eh? Il mio laboratorio è davvero il migliore allora!" Esclamò Alexander alzandosi, Timmy non rispose ma guardò Tecna, lei non disse nulla.

"Scusatemi, devo fare una telefonata." Disse il giovane e così lasciò di fretta il laboratorio. A grandi passi raggiunse la finestra lì nel corridoio prendendo dei grandi respiri, pochi attimi dopo Tecna lo raggiunse.

"Timmy, non è come credi!"

"Ah no? Perché a me sembra che questo Alexander, a differenza di quanto tu sostenga, ti stia molto simpatico!" Replicò Timmy, alterato. Non era mai successo che si fosse rivolto a Tecna in quel modo, loro due erano fin troppo simili per avere delle incompresioni. Ma stavolta, costatò Timmy in quell'istante nell'intimità del suo cuore, era ferito.

"Timmy..."

"Tecna, tu sei... per me sei un foglio bianco. Io non riesco a leggere le tue emozioni e talvolta sembra che tu non ne abbia. Ma altre volte, sforzandoti, sei riuscita a mostrarmi qualcosa ed è lì che mi aggrappo, ma... ma è come se tu non provassi nulla, Tecna, neanche per me, ed è difficile starti accanto! Poi però sembra che con questo dottore anche il tuo cuore da zenithiana vada in cortocircuito!"

"Io... mi dispiace, Timmy, davvero, non è una cosa che controllo. Ci provo ma... è come se la mia mente non concepisse certi meccanismi, ma ti assicuro che tra me e Alexander non c'è assolutamente nulla. Mi ha raccontato di non avere la magia, soltanto questo. Tu per me sei importante, Timmy."

"Beh, sai cosa? Dovresti dimostrarlo ogni tanto." Detto questo Timmy la superò lasciandola da sola. Tecna si avvicinò alla finestra, chiese a se stessa cosa avrebbe dovuto provare in quel momento. Rabbia, forse. Dispiacere e senso di colpa, sì, forse quelli, ma non sapeva se quella cosa nel suo cuore erano quelle sensazioni. Sospirò, guardando di fuori, e quasi saltò in piedi quando il principe Sky le chiese cosa ci faceva lì.

"Io? Lì c'è il mio laboratorio, cosa ci fai tu qui?" Chiese allora la zenithiana.

"Volevo avvertirti che è stato fissato l'incontro con le comunità scientifiche e si terrà qui a palazzo, e Brandon sembra avere sempre da fare e tra noi due le cose sono complicate e forse volevo parlarne... va tutto bene? Sei più disinteressata del solito." Disse Sky, Tecna lo guardò.

"Sono davvero così fredda?"

"Beh, quando si parla di certe cose dopo un po' non ascolti più, sbaglio? Ma in questo palazzo oltre a Brandon sei l'unica vera amica che ho e allora... beh, lascia perdere, io vado." Il principe stava per andare ma Tecna lo fermò:

"Sky, aspetta." Lui si voltò. "Raccontami cosa succede con Brandon." Il principe Sky fu confuso, ma quando Tecna lo raggiunse per poter camminare insieme, accettò la sua compagnia. Camminarono lungo i grandi corridoi del palazzo, e mentre Tecna ascoltava in silenzio e prendeva nota nella sua mente, Sky raccontava:

"Qui le nostre differenze sono più reali, capisci? A Fonterossa era sempre il mio scudiero, ma era prima il mio migliore amico. Ora quando mi incontra è costretto ad inchinarsi, a me dispiace di tutta questa situazione ma conoscendo Brandon, e conoscendo il suo orgoglio, sono certo che la cosa ferisca più lui. E poi, per quanto parli tanto, sono convinto che non me ne parlerebbe mai... c'è ancora in ballo la faccenda di suo fratello, non me ne ha assolutamente parlato, mai. E ho provato a chiedere ma ha sempre cambiato argomento, lo conosco e so quando si sente a disagio. Vorrei solo che capisse che sono prima il suo migliore amico e poi il suo principe. E poi vorrei essere più presente per lui, ci sta davvero male per Flora e vorrei dargli dei consigli giusti, ma ci vediamo poco... prima appena accadeva qualcosa poteva venire a dirmelo, ora invece..." Tecna annuiva mentre lui parlava, ma quando Sky si fermò lei lo guardò.

"Dammi un po' di tempo per pensarci e magari io..."

"Tecna." la fermò il suo amico. "Non ho parlato con te perché tu potessi trovarmi una soluzione."

"Ah no?" Chiese la fata, confusa.

"No, solo per parlare, perché sei mia amica e avevo bisogno che mi ascoltassi."

"Oh..."

"Voglio essere sincero: ho sentito quello che vi siete detti tu e Timmy." Tecna non seppe cosa replicare e il principe continuò: " Non devi cambiare, ma anche se a te sembra innaturale certe persone vogliono sentirsi amate."

"Timmy sa che lo amo, è l'unica persona che mi capisce veramente, con cui non mi sento strana o diversa dal resto, mi sento al posto giusto con lui e lui lo sa!" Ribatté Tecna, convinta. Sky sorrise appena.

"Potrà anche saperlo, ma a volte non basta.  Fa' qualche sforzo, come hai fatto ora con me, vedrai che dopo non sarà più uno sforzo ma scoprirai che è quello che vuoi anche tu. I sentimento sono fondamentali, Tecna." La fata guardò il suo amico negli occhi.

"Con te è stato più semplice, ma con lui mi sento bloccata." Confessò, Sky le mise una mano sulla spalla.

"È un buon segno, vuol dire che lo ami veramente e hai paura di sbagliare, ma ti consiglio di fare una cosa che non hai mai fatto: non pensare." Tecna storse le labbra.

Nel frattempo Flora e Jackson erano al piano terra del palazzo dirigendosi nella sala a cui Jackson aveva pensato per creare la serra di Flora. Mentre camminavano per i corridoi inondati dalla luce del sole e affollati dalla servitù e dagli abitanti del palazzo, Jackson, con le mani conserte dietro la schiena, disse:

"So che mio padre possa sembrare un po' duro, ma in fondo cerca solo di essere un buon re."

"Posso chiederti una cosa?" Domandò Flora, lui annuì. "Qual è la storia di tua madre?" Jackson sorrise con malinconia e rispose:

"Mia madre si chiamava Caterina, era la figlia del re di Mizar. Dicono che fosse una donna buona ma anche molto furba e intelligente. Io... non l'ho mai conosciuta, è morta dandomi alla luce."

"Oh, Jackson, mi dispiace tanto. Perdonami, non immaginavo..." Balbettò Flora mortificata.

"Tranquilla." Sorrise Jackson. "Ecco, è qui, vieni." Aprì la porta e lasciò entrare Flora. Gli occhi le si illuminarono. Era una sala enorme, tempestata di luce grazie alle grandi finestre che ricoprivano entrambe le pareti ai lati, in fondo c'era una rientranza ovale.

"Che ne dici?"

"È bellissima! È perfetta! È assolutamente meravigliosa!" Esclamò Flora, abbracciò il principe, entusiasta. Poi però nella sua testa suonò un campanello d'allarme e si allontanò subito. "Non so davvero come ringraziarti, io... è meravigliosa!" Continuava a dire, con un gran sorriso.

"Flora..." Jackson la prese per il polso voltandola verso di lui, e Flora stava ancora dicendo quanto amasse quella sala quando il principe la baciò.
Flora sgranò gli occhi, incredula, mentre il principe la baciava dolcemente. Doveva allontanarlo, doveva spostarsi. Ma prima che potesse farlo fu Jackson a lasciarla andare perché Musa era entrata e non poteva credere ai suoi occhi.

"Io..." Balbettò la fata della musica. Flora scosse la testa.
"Musa, no... non è come... Musa!" La sua amica era corsa via. "Scusami." Disse a Jackson e lasciò la stanza correndo dietro alla sua amica. Musa si allontanava a grandi passi ma Flora la raggiunse e la fermò.

"Musa, no. Non è assolutamente..."

"Non è quello che penso?!" Sbottò Musa, con gli occhi pieni di lacrime. "Sebastian mi aveva convinta, ero venuta a parlarti e mi avevano detto dove trovarti. E ti ho trovata."

"Musa, io..."

"Lasciami in pace." Disse Musa, si sciolse dalla sua presa e continuò a camminare ma Flora non si diede per vinta e andò di nuovo da lei.

"È stato lui che ha baciato me. Sai che non ti farei mai una cosa del genere. Non lo farei mai. È stato lui che... Musa, non è colpa mia se Jackson prova, o crede di provare qualcosa per me."

"Queste sarebbero le tue scuse? Dirmi che Jackson è innamorato di te è il tuo modo per scusarti?! Certo, la perfetta e bellissima Flora!"

"No, non era quello che volevo dire. Quello che volevo dire è che..."

"Puoi risparmiartelo, Flora. Credo che il tuo principe ti stia aspettando. Scusa ma ho altro da fare." Allora Musa si allontanò lasciando a Flora alcuna occasione per replicare. Tornò da Jackson, non era stata carina neanche con lui.
"Jackson, scusami..." Borbottò entrando.

"Ma cosa è successo? Musa ha qualche problema?" Chiese il principe, confuso.

"È che... ultimamente sembriamo non capirci." Rispose Flora, lasciando andare un sospiro.

"Mi dispiace..." Disse Jackson, spostandole una ciocca di capelli dal viso. Flora fece un passo indietro e disse:

"Ecco, Jackson, io credo che..."

"Sono stato troppo avventato?" Chiese lui, con un sorriso colpevole. Flora strinse le labbra.

"Jackson, ascolta... so qual era il nostro accordo, ma mi sembra giusto mettere le cose in chiaro senza aspettare altro tempo. Avevamo deciso una cosa io e te e, beh... Jackson, io non posso sposarti, mi dispiace, ma la mia magia sarà per Sakoma anche se il cuore della natura rimarrà con me."

Jackson abbassò lo sguardo.

 

"Flora, io... devo dirti una cosa." Flora lo guardò, curiosa, chiedendosi di cosa potesse trattarsi tanto da preoccupare il principe.
Su Eraklyon Brandon raggiunse Sky, avevano un incontro e doveva stare con lui. Vedendolo arrivare verso di lui Sky gli andò in contro e lo informò:

"Brandon, dobbiamo andare su Andros."

"Oh, okay." Annuì Brandon che seguì immediatamente il principe. Mentre raggiungevano la navicella in silenzio Sky chiese:

"Va tutto bene?"

"Sì, certo, benissimo... a te?"

"Ehm... sì." Il principe si fermò di colpo. "Brandon, io e te siamo amici, qualunque cosa accada." Guardò il suo amico, si era fermato con lui. Il suo scudiero gli sorrise e replicò:

"Lo so, Sky, sta' tranquillo."

"Bene." Sospirò Sky, "Novità? Sono un paio di giorni che non ci vediamo e sono circondato continuamente da noiosi nobili... mi manca il mio migliore amico."

"Niente di davvero interessante in realtà..."

"Oh... Brandon, aspetta, devi fermarti." Il suo amico smise di camminare e si voltò verso di lui. "a me interessa, dico sul serio. Sei il mio migliore amico e mi manchi, e questo palazzo non fa altro che allontanarci. Ora voglio che tu finga che ci troviamo a Fonterossa e voglio davvero sapere cosa ti è successo!"

Brandon abbassò lo sguardo e sorrise.

"Hai ragione... hai... hai perfettamente ragione. È solo che le cose qui sono più difficili di quanto mi aspettassi... non possiamo perderci." Concluse Brandon guardandolo negli occhi.

"No, non possiamo." Sorrise Sky. "Allora, Andros ci aspetta, e sono curioso di sapere di cosa avete parlato tu e Flora l'altro giorno quando è stata qui." Brandon sorrise e mentre raggiungevano la navicella gli raccontò di ciò che era accaduto con la keimerina, e di come lui aveva rifiutato la sua proposta.

 

"È così... contorta! Prima mi dice di non provare niente per me, poi mi dice che vuole legarsi a me indissolubilmente nonostante non provi nulla per me, poi però è così perfettamente al posto giusto in certe situazioni che credo che sia lì soltanto per me e poi... io non la capisco, davvero." Spiegò Brandon, alzando le spalle. Sky lo guardò, abbozzando un sorriso, contento del fatto che nonostante tutto le cose  tra loro non erano cambiate.

"CHE COSA?!" Esclamò Flora, scioccata e completamente fuori di sé.

"Flora..." Provò a dire Jackson, lei fece un passo indietro.

"Non mi toccare! Come hai potuto?!"

"Flora, è per il bene di Sakoma." Si giustificò Jackson. D'un tratto quella bellissima e luminosa sala davanti agli occhi di Flora cambiò aspetto, non le piaceva più. Non le piaceva quel posto. Non le piacevano quelle persone. Non avrebbe dovuto fidarsi. Come aveva fatto Nikolai ad essere loro amico? 
"Mi hai mentito, ti sei preso gioco di me, mi hai raggirata! E ti sei anche azzardato a baciarmi!" Esclamò Flora, assottigliando gli occhi quasi disgustata. "Io me ne vado. Me ne vado di qui. Non m'importa cosa aveva deciso Nikolai!" Corse via mentre Jackson cercava invano di fermarla. Superò l'orda di nobili borbottanti e si rifugiò nella camera che le era stata assegnata. Perché quella non era la sua camera. Tirò la sua valigia da sotto al letto e cominciò a metterci dentro più roba che poteva, anche se in maniera profondamente ordinata, nonostante tutto. Singhiozzando, si dava della stupida. Aveva firmato un accordo magico senza neanche leggerlo, era la fata più stupida della Dimensione Magica. Ora era costretta a sposare quel principe senza avere voce in capitolo in nulla. Come aveva potuto essere così sciocca? Si era fidata di Jackson, di quel ragazzo dagli occhi azzurri che sembravano sinceri, soltanto profondamente soli, ed ora aveva fatto più errori di quanti avesse potuto immaginare. Se ne sarebbe andata, ma dove? Su Andros da Aisha. Sì, lì. E Sakoma? Come avrebbe fatto Sakoma senza la sua magia? "Non m'interessa!" Sbottò ad alta voce. Ma sì che le interessava. Non poteva abbandonare un pianeta al suo destino dopo che Nikolai aveva promesso di aiutarlo. Sakoma aveva bisogno di una keimerina.
Richiuse la valigia, si asciugò le lacrime con la mano e, creando scompiglio nella stanza, aprì un portale interplanetario che la portò su Andros. Un momento prima tentennò, chiedendosi se fosse stato meglio avvertire Musa, ma poi si disse che Musa non voleva neanche vederla e così attraversò il portale.
Musa invece era nelle scudierie, Sebastian aveva lasciato perdere il suo lavoro e ascoltava la sua amica appoggiato alla trave portante mentre Musa camminava su e giù tuonando:

"Si stavano baciando! Non posso crederci! E si è scusata dicendo che non è colpa sua se Jackson la ama!"

"Beh, Musa, perdonami se te lo dico ma... è così. Non è colpa della tua amica se il principe..." Sebastian, a braccia incrociate, alzò le spalle.

"Non ti ci mettere anche tu!" Musa lo fulminò con lo sguardo, Sebastian si cucì la bocca e la lasciò sfogare. "So che Flora mi vuole bene, siamo amiche, ma... io non posso crederci! E sai cosa? Se lui l'ha baciata lei deve avergli inviato dei segnali, perché se una ragazza non ti si fila non ti viene mica in mente di baciarla! Giusto?"

"Giustissimo..." Confermò Sebastian con un sospiro.

Quel giorno Bloom e Roxy si erano recate a Magix per vedere la preside Faragonda e raccontarle di ciò che era accaduto su Domino. La preside era seduta di fronte alla sua scrivania, con le mani unite che le reggevano il mento.

"Roxy, le ragazze hanno ragione, usare la tua magia sarebbe come inviare un segnale a Zvonimir." Disse la preside zittendo ogni tipo di capriccio da parte della fata degli animali.

"C'è anche un'altra cosa che ci preoccupa, preside Faragonda." Dichiarò Bloom, la preside le fece cenno di proseguire e Bloom le raccontò di Nex.

"Io credo che se riuscirete a materializzare le ombre non sarà possibile per loro praticare il controllo della mente. Non posso dirvi niente con certezza però, non ho mai avuto a che fare con queste creature e nessuno in questa scuola o dei maghi che conosco. Gli ultimi magici che se ne sono serviti sono morti da secoli e neanch'io sono tanto vecchia..."

"Non si preoccupi, direttrice, lei è comunque una guida per noi." Sorrise Bloom.

Quando Flora arrivò su Andros chiese di vedere la principessa Aisha, le guardie però le impedirono di passare sostenendo che lei non aveva nessun incontro né un titolo e quindi non aveva alcun diritto di essere lì.

"È la mia migliore amica e ho bisogno di lei... per favore!" Li pregò Flora, con gli occhi ancora lucidi.

"Ve l'abbiamo spiegato, signorina. Se lasciassimo entrare tutte quelle che sostengono di essere amiche della principessa..."

"Ma io sono davvero la sua migliore amica. Io..." Non riuscì a dire altro, abbassò la testa e cominciò a piangere. Fu salvata da Roy che, vedendola, si avvicinò.

"Flora!" Salutò Roy. "Ma cosa succede?" Chiese vedendola in quello stato.

"Roy, ti prego, diglielo anche tu che io e Aisha siamo amiche. Ho davvero bisogno di lei." Roy sospirò e si rivolse alle guardie:

"Garantisco per la signorina, lei e la principessa sono davvero amiche."
Flora fu lasciata entrare e, dopo aver ringraziato Roy, cercò Aisha. Si fece annunciare e quando Aisha uscì dalle sue stanze trovò lì la sua amica.

"Flora, ma che succede?!" Chiese Aisha, sorpresa, vedendola lì, sconvolta e con la valigia al seguito.

"Aisha, ho combinato un disastro e ho bisogno di stare con te per un po'." Rispose Flora, Aisha annuì. Fece posare la roba di Flora in camera sua e condusse la sua amica in giardino facendosi raccontare tutto, si sedettero su una delle panchine del parco.

"Aisha, non so che cosa fare! Ho firmato un contratto magico! Mi sento così stupida!" Pianse Flora, coprendosi il viso con le mani.

"Flora, troveremo un modo." Provò a rassicurarla la principessa, ma non era il suo forte.

"Sai che sono un'ottimista, ma stavolta non ho via di scampo! Ho firmato io quel contratto, ho fatto tutto io! Come ho potuto?! Ora... ora io e Jackson dovremo sposarci! Io non voglio sposarlo, Aisha! Oh, e poi c'è Musa che mi odierà! L'ha visto che mi baciava! Io non..."

"Flora..." Aisha le asciugò le lacrime con la mano. "... è vero, hai combinato un disastro colossale, ma non è soltanto colpa tua. Quelle persone ti hanno raggirata."

"E anche se fosse? Ora..."

"Principessa." Un valletto s'intromise anche se era in piedi a debita distanza. Aisha si girò.

"Che succede?" Chiese Aisha, seccata.

"C'è il principe di Eraklyon per voi."

"È vero..." Aisha chiuse per un attimo gli occhi, rimproverandosi. "Grazie." Fece un cenno e il valletto si allontanò. Aisha guardò Flora implorandole perdono, in quel momento si presentarono il principe e il suo scudiero.

"Aisha!" Salutò Sky, lei si alzò andandogli incontro, Flora fu costretta a seguirla ma tenne il viso basso.

"Ragazzi!" Salutò Aisha con un sorriso, Brandon però, col viso scuro, chiese:

"Flora, che... che succede?"

"N-niente..." Rispose Flora con voce tremante.

"Ma..." Provò a dire Brandon, Aisha aggiunse:

"Jackson..."

"... sono sicura che avrete molte cose di cui parlare!" La fermò Flora. "Cose di cui io non capisco assolutamente nulla e di certo il mio posto non è qui! È stato un piacere vedervi, ragazzi." Flora rivolse loro un sorriso mentre i suoi occhi ancora piangevano silenziosamente e si allontanò a grandi passi.

"Aisha, cosa è successo?" Chiese Brandon, preoccupato. "Se quel principe si è azzardato a..." Aisha scosse la testa e lo fermò dicendo:

"Hai sentito Flora, abbiamo altre cose di cui parlare. Venite, andiamo nella sala del consiglio, staremo più tranquilli."

Flora andò in camera di Aisha, ancora sconvolta. Non sapeva come gestire quella situazione, e si era ficcata in quel guaio tutta da sola. Si asciugò le lacrime, doveva davvero smetterla di piangere adesso. Era una donna e aveva un problema, doveva solo trovare una soluzione. Aveva firmato un accordo magico che sanciva il fidanzamento con Jackson, se avesse rifiutato avrebbe perso il cuore della natura. Lasciare Jackson sarebbe stato considerato alto tradimento alla corona e ne avrebbe pagato le conseguenze. Alla fine il re aveva avuto ciò che voleva e Jackson era stato suo complice. Ma ora? Non poteva più tirarsi indietro. Ma perché nessuno la aveva avvertita che sarebbe stato così difficile lasciare Alfea e quella bolla di sapone?
Dall'altra parte del palazzo Aisha si era messa d'accordo con Sky, con la supervisione di suo padre, a proposito dell'alleanza tra Andros e Eraklyon, la potente flotta di Andros avrebbe difeso Eraklyon in caso di pericolo, e l'esercito di Eraklyon avrebbe fatto lo stesso per Andros.

"Aisha, ci sentiamo. Timmy oggi avrebbe lavorato ai materializzatori e credo che una volta finiti vorrà mostrarceli ancora una volta." Disse Sky, Aisha annuì e sorrise, l'entusiasmo di Timmy riguardo certe cose era conosciuto e i suoi amici cercavano di assecondarlo.

"Aisha, senti..."

"Brandon." Aisha lo interruppe. "Sta' tranquillo, mi occupo io di lei."

"Posso sapere almeno..."

"... cose da ragazze, tranquillo." Tagliò corto Aisha. Brandon strinse le labbra e salutò la sua amica.
Quando Aisha tornò in camera Flora stava leggendo ma quando la vide mise via il libro.

"Era... lui?" Chiese Aisha facendo un cenno al libro.

"Sì..." Rispose Flora, voltandosi verso di lei. "... in certi momenti è confortante, è sopravvissuto ad una vita mortale dopo essere stato uno spirito della natura per millenni, se ce l'ha fatta lui..."

"Brandon voleva sapere cosa ti è successo." La informò la sua amica.

"Non gliel'hai detto. Vero?"

"No, certo che no!"

"Bene... Aisha, non posso fare nulla, ho firmato un accordo magico." Constatò Flora.

"Lo so... ma in fondo era quello che il re aveva sempre voluto e in un modo o nell'altro l'avrebbe ottenuto. Flora, ti ha ingannata, non puoi fartene una colpa..."

"Lo diremo alle altre, ma non ai ragazzi. E devo parlarne con Helia."

"Bene, allora scrivigli e..." Bussarono alla porta, Flora guardò la sua amica, lei scosse la testa. Aisha andò ad aprire e trovò sua madre, preoccupata.

"Mamma, ma cosa...?!"

"Aisha, ma cosa stai combinando?!" Esclamò Niobe, "Tuo padre sta cercando di calmare il re di Sakoma, è qui, furioso, e minaccia Andros!"

"Che cosa?!" Esclamò Aisha, Flora, sconvolta, la raggiunse.

"Re Ruben è qui?!"

"Sì, e sa che sei qui, Flora. Sostiene che Aisha ti abbia aiutata ad infrangere un accordo magico e minaccia di muovere le sue truppe contro Andros!" Rispose Niobe, nel panico.
Flora e Aisha, con la regina, raggiunsero la sala del consiglio dove re Ruben inveiva contro re Teredor. Appena vide Flora si scagliò contro di lei e, puntandole il dito contro, urlò:

"Tu, keimerina! Hai disonorato la memoria di tuo padre! Hai disonorato la promessa che aveva fatto e hai disonorato un accordo che tu stessa hai firmato!"

"V-vostra maestà..." Balebettò Flora.

"Se non torni immediatamente su Sakoma le mie truppe marceranno su Andros per riportartici con la forza!"

"Voi mi avete ingannata!" Contestò Flora, dopo essere riuscita a farsi forza.

"Io sono un re! E il mio pianeta non può stare dietro agli amori di una fata! Come hai osato sottrarti al tuo impegno?! Sei scappata come una ladra! Anzi, è proprio questo che sei! Ti sei impossessata del cuore della natura e te ne sei andata! Se Nikolai fosse qui..."

"Se Nikolai fosse qui sarebbe profondamente offeso!" Finì Flora. "Mi avete raggirata e mi avete fatto firmare un accordo magico, ora non posso più tirarmi indietro, lo so io e lo sapete voi, ma mi domando come Nikolai potesse reputare amica una persona infima come voi!" Era rossa in viso, il re esplose:

"Sei già accusata di alto tradimento, non ti permetto di rivolgerti a me in questo modo. Ora tornerai su Sakoma e fra tre giorni tu e mio figlio vi fidanzerete e legherai la tua magia al mio pianeta!"

Flora prese un respiro, guardò Aisha, che era tenuta ferma da sua madre, e capì che non aveva via di scampo.

"Va bene." Affermò. "Verrò con voi su Sakoma, c'è la mia firma su quell'accordo."

Su Eraklyon Timmy lavorava insieme a Judy mentre Tecna praticamente lo ignorava. Judy notò che la sua dottoressa era più silenziosa del solito ma non s'intromise nelle faccende tra lei e Timmy e quando Timmy decise di tornare su Zentih Tecna non lo accompagnò neanche e fu Judy che gli offrì compagnia.

"È stato un piacere averti qui, mi piace lavorare con te." Disse Judy con un sorriso.

"È reciproco, Judy. Non credo però di tornare, cercherò di finire il lavoro su Zenith."

"È per ciò che è successo con la dottoressa?" 
Timmy sospirò.

"Non voglio cambiarla, ma ho bisogno di sapere che prova dei sentimenti per me. Ora le cose stanno cambiando, quando ero a Fonterossa ci sentivamo a telefono e passavamo pomeriggi a costruire nano-navicelle per divertimento, ma ora le cose stanno diventando reali e ho bisogno di sapere che anche i suoi sentimenti lo sono."

"Se hai bisogno d'aiuto fammelo sapere."

"Lo farò, grazie Judy." Timmy le sorrise e partì per Zenith.

Quella sera stessa Flora, confinata in camera sua dal re chiese di Musa e la sua amica fu condotta da lei.

"Ti hanno raccontato cos'hanno fatto? Ora stai dalla loro parte?!" Chiese Flora, terribilmente dispiaciuta.

"Ascolta, il re mi ha chiesto di localizzarti, mi ha detto che eri sparita." Si giustificò Musa.

"Il re o Jackson?! Lo sai che mi hanno fatto firmare un accordo magico? Dovrò sposare Jackson, e te lo dico così non ci saranno incomprensioni! Musa, capisco che tu possa sentirti ferita se Jackson non ricambia i tuoi sentimenti, ma non è colpa mia!"

"Non voglio parlarne." Concluse Musa risoluta facendo per andare, Flora corse alla porta per impedirle di passare.

"Non puoi comportarti così, non puoi chiudere sempre tutti fuori quando ti senti ferita."

"Non ho bisogno che tu mi faccia la morale."

"Voglio solo che tu esprima i tuoi sentimenti e che non sia sempre costretta a fare la dura."
Musa la guardò, lo sguardò di Flora quasi la implorava.

"Lasciami passare, per favore." Replicò Musa, gli occhi di Flora si riempirono di lacrime ma si spostò per lasciar passare la sua amica.
Il giorno dopo Jackson la mandò a chiamare e si fece raggiungere nella sala che avevano visto insieme il giorno prima. Flora entrò, riluttante, ma non poté comunque credere ai suoi occhi quando vide tutte quelle piante.

"Cosa stai cercando di fare?" Chiese Flora, con astio nello sguardo.

"Io..." Jacskon sospirò. "... non credere che per me sia facile perché non lo è per niente. Sappi che Nikolai sarebbe stato d'accordo."

"Nikolai d'accordo? Era la persona più libera di questo mondo, non avrebbe mai accettato una cosa del genere!" Replicò Flora, incrociando le braccia.

"Quando mi diede il cuore della natura mi disse di custodirlo con cura, mi disse che sarebbe stata l'unica cosa che avrebbe protetto Sakoma se lui non ci fosse stato, e mi disse che avrei dovuto fare tutto ciò che era in mio potere per proteggere il mio pianeta."

"Con questo vorresti giustificare il fatto che ti sei preso gioco di me?!"

"Con questo sto cercando di farti capire le mie ragioni!" Replicò Jackson, accigliato. "Ti ho accontentata, ho cercato di rendere le cose più romantiche ma non andavamo da nessuna parte e Sakoma ha bisogno di te!" I suoi occhi azzurri la fulminavano.

"Bene." Concluse Flora, amareggiata. "Sarai felice, convoleremo presto a nozze."

"Vorrei che non mi odiassi per te stessa. Quando saremo sposati ci vedremo poco, e io potrò avere delle favorite, ma tu... vorrei solo che tu possa vedere Sakoma come una casa e non come una prigione. È per questo che ti ho fatto fare questa serra, ed è per questo che voglio che tu e mia zia vi occupiate della festa di fidanzamento."
Flora alzò lo sguardo verso di lui, poi girò sui tacchi e lasciò la stanza. "Flora..." Cercò di fermarla il principe, ma fu inutile.
I successivi due giorni furono difficili per l'intera squadra, sebbene i ragazzi non sapevano quali fossero le condizioni dei loro amici. Tutti lottavano con le proprie emozioni che, una volta lasciate Alfea e Fonterossa, sembravano essere diventate più forti e più difficili da gestire. La principessa Bloom era alle prese con Roxy, che non potendo usare la sua magia e confinata su Domino si sentiva come un uccellino in gabbia e chiedeva ogni giorno di sua madre, e nel frattempo Bloom si occupava dei preparativi del proprio matrimonio discutendo spesso con sua madre e sua sorella. Stella passò quei giorni tra le lamentele dei nobili, le preoccupazioni di Antares e la realizzazione della sua nuova collezione per non essere di meno ad Ana Ku, sua rivale. Aisha cercava di dare il massimo come principessa ma soffriva per la lontananza e l'atteggiamento di Nex, mentre Roy cercava di consolarla in ogni modo, e quando si sentiva allegra con lui sentiva come se stesse tradendo il suo ragazzo. Tecna continuò il suo lavoro su Eraklyon mentre Alexander cercava di affiancarla, la conosceva troppo poco per sapere che Tecna lavorava da sola, sempre. La fata della tecnologia però sentiva dentro di sé che con Timmy stava sbagliando, ma non aveva idea di come riaggiustare le cose, sebbene sarebbe stato davvero molto semplice. E Timmy ci stava male, si chiedeva se Tecna sarebbe mai riuscita a mostrargli affetto, e contattava Judy per sapere se Tecna avesse cambiato atteggiamento. E sempre su Eraklyon, Sky e Brandon cercavano di non perdersi di vista, anche se i loro impegni e le mansioni affidate a Brandon li tenevano lontani. Il giovane soldato però aveva anche altre preoccupazioni: sentiva dentro di sé che c'era qualcosa che non andava, sapeva che Lei aveva dei problemi, era agitato, passava notti insonni e il suo già irruento temperamento non aiutava. Più volte aveva rischiato di mettersi nei guai ma era riuscito a controllare quella parte di sé che non era più sua. Lo minacciavano, aveva paura. E lui sapeva esattamente chi era che stava minacciando Vymarna.
Ma al peggio non c'era mai fine. Quella sera ritornò in camera sua, stanco e sporco, si tolse la giubba blu, la gettò sulla sedia e sedette sul letto. In quell'istante apparve Livy davanti a lui, Brandon sorrise sorpreso.

"Posta? Per me?" Chiese, Livy annuì e gli porse la busta. "Oh, grazie."

"La giornata è stata lunga." Si scusò la pixie per i modi. "Buona serata." E sparì in una nuvoletta di polvere di fata.
Brandon diede un'occhiata alla busta, c'era sopra il suo nome, controllò il mittente. Non sapeva cosa pensare.

Flora era con la zia di Jackson, Isobel, che era anche la madre di Elijah, e stavano chiudendo le ultime buste.

"Perché non hai fatto venire le tue amiche?" Chiese Isobel, sinceramente curiosa.

"Questo fidanzamento non è un qualcosa da festeggiare, né per me né per loro." Rispose Flora. Isobel ridacchiò e disse:

"Ci siamo passate tutte."
Flora la guardò, Isobel sembrava così tranquilla e impeccabile mentre riordinava le buste da inviare. I capelli neri erano raccolti in una crocchia e il collo lungo era adornato da una preziosa collana.

"Non è giusto." Disse Flora.

"Ma certo che lo è. Lo è per Sakoma. Imparerai ad amare Jackson, col tempo..."
Flora abbassò lo sguardo. "... a meno che tu non ami già qualcun altro, allora sarà un po' più difficile, ma niente che una donna intelligente non riesca a superare."

"Io..." In quel momento apparve Chatta che disse: "Ho dato le buste a Lockette che le avrebbe date a Roxy e a Bloom. Tutte molto sorprese, ovviamente! Flora, ma sei sicura che tu non possa fare niente?! Hai scritto ad Helia?! Lo hai informato?!"

"Chatta..." Flora parò le mani avanti per calmarla, Chatta si sedette sul tavolo. "Allora?" Chiese la fatina.

"Ormai è deciso, dopodomani mi fidanzo. Stasera scriverò ad Helia, devo trovare le parole giuste."

"Oh, beh, se hai bisogno di una mano io ci so fare con le parole!"

"Lo so." Sorrise Flora, Isobel ridacchiò.

Quella sera stessa Flora chiamò i suoi genitori con la sfera di cristallo e li informò, loro furono molto sorpresi ed anche amareggiati, sapendo che quella non era la felicità della figlia, entrambi non amavano la situazione e Rodols, in particolare, incolpava uno scapestrato spirito della natura.

"Tesoro, noi siamo con te in ogni cosa, va bene?" Disse Rodols.

"Sì, papà, lo so." Rispose Flora con lo sguardo triste.

"Sii forte, fiorellino." La incoraggiò Alyssa, Flora abbozzò un sorriso.

Quella sera fu tempestata dalle chiamate delle sue amiche ma preferì non rispondere, lasciò ad Aisha l'incarico di spiegare tutto.
Su Eraklyon però, Brandon proprio non riusciva a spiegarselo.

"Ti rendi conto?! Si fidanzano! Ma come?! Quando?! Io... eravamo rimasti che lui la stava corteggiando, che diavolo è successo?! Non può aver ceduto! Sky, qui c'è sotto qualcosa!" Brandon camminava smaniosamente avanti e indietro nella camera del principe, il suo amico era seduto e lo seguiva con lo sguardo.

"Cosa credi sia successo?" Chiese Sky, pazientemente.

"Non lo so, ma qualcosa! Ricordi su Andros? Era sconvolta! Sono certo che quel principe abbia... non lo so cos'ha fatto di preciso, ma Flora, la mia Flora, quella che conosco io, non si sarebbe mai fatta abbindolare da un principe!"

"Ma perché non le chiedi cosa è successo? Chiamala, scrivile."

"Non me lo dirà mai!" Brandon si fermò per un attimo. "Non me lo dirà ma io scoprirò cosa c'è sotto!" Esclamò, deciso, battendo un pugno sulla mano chiusa. Sky sospirò.

Caro Helia, -Scrisse invece Flora,
L'ultima volta che ci siamo sentiti le cose andavano davvero bene, ma ora sono costretta a darti una brutta notizia. Purtroppo il re è riuscito ad incastrarmi, non sono riuscita a sfuggire dal suo piano e presto io e Jackson ci fidanzeremo. Per loro io non sono altro che un contenitore di magia e mi vogliono su questo pianeta, e vogliono avere la certezza di possedere la mia magia, per farlo devo sposare il principe, ed è quello che accadrà.
Helia, sappi che l'ultima cosa al mondo che voglio è che tu soffra, e mi rendo conto che questa situazione possa sembrare piuttosto inverosimile, ma ormai è fatta e anche io stento a crederci. Quando tornerai parleremo meglio, ma l'importante è che tu sappia questo.
Mi dispiace, spero che tu possa perdonarmi per tutti i dolori che sto dando al tuo cuore,
Flora

Quando finì di scrivere la lettera si appoggiò contro lo schienale della sedia.

"Non hai il coraggio di inviarla, eh?" Chiese Chatta, seduta su dei libri.

"Ho mandato l'invito a Brandon, posso mandare la lettera a Helia." Rispose Flora.

"Cosa c'entra questo?" Chiese ancora Chatta, incrociando le braccia.

"Gli ho causato un dispiacere e mi si è spezzato il cuore, immagino solo quale sia potuta essere la sua reazione... e ora devo causare un dispiacere a Helia."

"Flora, questa faccenda è più grande di te." Asserì Chatta.

"Lo so, Chatta. Lo so bene." Replicò la sua fata con un sospiro.

 

Coucou miei dolci germogli di lullabea! Sono tornata dopo un infinità di tempo e vi chiedo umilmente scusa! Ho cominciato l'università e, come Brandon, le cose mi sembrano più difficili di quanto mi aspettassi, o comunque mi ruba parecchio tempo... quindi con molto dispiacere vi annuncio che non posso più promettervi aggiornamenti regolari (tipo ogni settimana o ogni due, potrebbe capitare tre come ora e non voglio deludervi) ma vi prometto che farò del mio meglio perché ve lo meritate, perché da quanto mi fate capire vi piace questa storia e voi siete il mio piccolo angolo di felicità.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che sia valsa l'attesa... di mio voglio parlare della reazione di Flora, al suo "Scoppiare in lacrime", beh, il fatto è che ho cercato di mantenere Flora InCharacter e sinceramente non la vedo il tipo che si batte contro il re ma che prima rimprovera se stessa, che ha paura e che non sa come uscire da una situazione che è effettivamente senza via di scampo.

Ma siamo ancora agli inizi e ci saranno degli sviluppi, sia nella trama sia nei personaggi! Voi cosa ne pensate di tutto ciò? Aspetto con ansia di saperlo, nel frattempo vi mando un bacio  e vi ringrazio perché siete fantastici e vi adoro!
Vi strAmo,
xoxo Florafairy7

   
 
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