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Autore: Eirynij    29/09/2017    1 recensioni
Questa storia vuole essere un semplice pedinamento dei ninja di Konoha (e non solo) intenti a percorrere il loro viaggio più lungo: la vita. Piccole cronache del quotidiano mentre una minaccia si addensa ancora una volta per gettare ombra sul mondo conosciuto da Naruto Uzumaki e dai suoi amici. Non mancheranno avventure, paure, emozioni di ogni sorta e briciole di comicità miscelata al romanticismo mentre i fili rossi del destino si intrecciano inesorabili.
La coppie: NaruHina, SasuSaku, ShikaTemari, SaiIno, ChojiKarui e davvero molte altre sia inserite come riferimenti e che protagoniste.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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2. Lacrime d’argento
 
Erano già diverse settimane che saliva a notte fonda in terrazza per ascoltare le storie di Sanshouo no Jun. Si sedette come suo solito con la schiena appoggiata alla balaustra, i capelli rossi che gettavano ombre lugubri sul metallo riverniciato di fresco, attendendo con il fiato sospeso l’argomento della serata e domandandosi se la ragazza avrebbe continuato a raccontare la fiaba sull’armadillo giardiniere che aveva lasciato in sospeso il giorno precedente. La vide uscire sul piccolo balcone e riprendere da dove si era interrotta con l’arrivo dell’alba.
‹‹Questa è tutta la verità sull’armadillo giardiniere che sfamò il Villaggio della Pioggia con le sue squisite pere›› recitò soddisfatta. ‹‹Adesso è ora di andare a nanna›› riprese con uno sbadiglio ‹‹non preoccuparti tesoro mio, quando ucciderò il Kazekage sarai salvo etvi restituiranno a me››.
 
***
 
‹‹Cosa diavolo è successo?›› sbraitò Tsunade furibonda.
Remote si sentivano delle urla strazianti provenire dalla sala degli interrogatori una decina di metri più in basso dove i servizi segreti della Sabbia stavano spremendo informazioni ai ninja della Pioggia che erano riusciti a catturare.
‹‹Sapevo che avrebbe cercato di assassinarmi›› confessò Gaara sprofondando nella poltrona del suo ufficio ‹‹credo che l’abbiano costretta tenendo in ostaggio un suo caro››.
Alla Sannin le parole morirono in gola mentre i presenti lo fissavano sbigottiti.
‹‹Tu ce l’hai tenuto nascosto…›› Temari con gli occhi iniettati di sangue e gonfi di disapprovazione si avventò sul fratello prendendolo per il bavero ‹‹Incosciente! Cosa ti è preso?››.
‹‹Gaara›› intervenne Kankuro ‹‹io ho sempre avuto fiducia in te come guida del Villaggio ma questa volta…››.
Il rosso annuì gravemente: ‹‹Quello di cui mi rammarico è che Sanshouo no Jun abbia rapito la ragazza Hyuga per aprirsi una via di fuga, questo era un rischio non calcolato››.
‹‹Se il clan Hyuga dovesse scoprire questo…›› il Nara intervenne nel discorso ponderando gli scenari futuri.
‹‹Guerra! È l’unica possibilità che mi viene in mente›› Tsunade intervenne irruenta battendo il pugno sulla scrivania, facendo così prendere il volo alle pile di fogli densi di numeri e caratteri neri.
‹‹Teniamo nascosto il sequestro›› Kakashi si avvicinò alla cartina appesa contemplandola con aria pensosa ‹‹suppongo che adesso si stia dirigendo verso la Pioggia, se ha complici lungo il percorso non lo sappiamo, però il trascinarsi appresso Hinata la rallenterà e non poco, quindi possiamo ancora intercettarla››. Con poche rapide mosse utilizzò la Tecnica del Richiamo evocando i suoi cani ninja e incitandoli alla ricerca della ragazza: ‹‹Pakkun conto su di voi, rintracciatela e tornate a riferire. Quando sapremo la posizione esatta una squadra andrà a recuperarla ed eviteremo così un incidente diplomatico››.
‹‹Andrò io›› Naruto si propose immediatamente e con veemenza ‹‹Hinata mi ha sempre aiutato, non la lascerò sola››.
Gaara si alzò lentamente sfilandosi i paramenti del suo ruolo: ‹‹Ti accompagno››.
‹‹No›› Temari batté il grande ventaglio per terra frantumando un paio di piastrelle.
‹‹Non è una cattiva idea›› Shikamaru si inginocchiò unendo tra di loro le punte delle dita nella sua tipica posa riflessiva. Sentì un brivido percorrergli la schiena notando l’occhiata omicida della kunoichi bionda ma sapeva che non l’avrebbe contraddetto in quella sede perché il suo piano era valido, quindi proseguì ignorandola volutamente: ‹‹Diffondiamo la notizia che il Kazekage è stato ferito: mentre una piccola squadra va a riprendersi Hinata noi prepariamo una trappola per i sicari che torneranno a finire il lavoro e allora avremo più informazioni riguardo a questo complotto››.
 
***
 
L’antidoto era stato somministrato scrupolosamente qualche ora prima e, quando Hinata si riprese, con le gambe intorpidite e le mani legate tra loro tutte formicolanti, trovò la sua rapitrice intenta a ripulire e riporre ordinatamente i kunai in un cinturone. Si era cambiata abbandonando il vestito nuziale per dei pratici indumenti in pelle nera e stivali privi di tacco.
‹‹Ben svegliata›› sibilò la ragazza della Pioggia.
‹‹Sanshouo no Jun, perché?›› nella mente della Hyuga affioravano ricordi sfocati procurandole una fastidiosa emicrania.
‹‹Jun, solo Jun. Non è il momento per i titoli onorifici›› rispose seccamente l’altra richiudendo con uno strattone la sacca contenente le fialette tintinnanti ricolme di veleni diversi.
Si sentì un fruscio di foglie e poi silenzio. L’erede di Hanzo rimase immobile, l’arma salda nella mano destra mentre la sinistra era già tesa, pronta per formare i simboli di un jutsu. Il tempo sembrò dilatarsi mentre gli occhi verdi della kunoichi scrutavano la vegetazione arrossata dall’arrivo dell’autunno.
‹‹Mi è sembrato…›› sussurrò la ragazza ‹‹mi è sembrato di vedere un cane››. Ripose il kunai raccogliendo tutti i suoi averi prima di avvicinarsi a Hinata per aiutarla ad alzarsi.
Byakugan. La Hyuga cercò invano di utilizzare la sua tecnica oculare per trovare una via di fuga, probabilmente il veleno le aveva alterato il flusso del chakra. Naruto-kun, amici… dove siete?
‹‹Andiamo›› ordinò Jun dandole una spinta per indirizzarla sul sentiero da percorrere ‹‹il confine non è lontano››.
Dopo un paio d’ore di marcia vedendo dei segni rossi incisi sui tronchi dei grossi alberi le due ragazze si arrestarono e la kunoichi bionda emise un fischio basso e prolungato che richiamò cinque uomini incappucciati col viso coperto quasi interamente - facevano eccezione bocca e mento - da una maschera blu ornata da tra gocce iridescenti sotto l’apertura dell’occhio sinistro dipinte leggermente sfalsate come se fossero lacrime argentate.
‹‹Hai fallito la tua missione›› si fece avanti un uomo corpulento ‹‹e adesso non ci sei più utile Sanshouo no Jun, anzi la tua morte permetterà all’Insurrezione di prendere il controllo sul Villaggio della Pioggia epurandolo dagli ultimi sostenitori di Hanzo››.
‹‹Ridatemi il mio bambino›› sbraitò la bionda girando su se stessa col kunai teso a minacciare le figure che le accerchiavano.
‹‹Suna non è caduta›› intervenne una figura più bassa con la voce stridula ‹‹ma la mora è del clan Hyuga, uccidiamo anche lei e diamo la colpa alla Sabbia, si scatenerà un pandemonio››.
‹‹Non credo proprio›› si sentì urlare mentre Naruto si avventava sugli uomini mascherati lanciando un Rasengan-shuriken.
Naruto- kun…
‹‹Le hanno seguite, ritiriamoci›› fu l’ordine di quello che doveva essere il capo del gruppetto.
Li bloccò un muro di sabbia: ‹‹Non pensate di poter fuggire››.
‹‹Hinata!›› chiamò Sakura correndo incontro all’amica. Pugno. Calcio. Doppio pugno. Il suo eccellente controllo del chakra le permetteva di colpire con precisione il nemico in una danza mortale. Lo sbaragliò facilmente sebbene questo si difendesse con tutte le armi in suo possesso.
‹‹Lasciala andare›› ordinò avvicinandosi a Sanshouo no Jun che ancora teneva saldamente la Hyuga per un braccio.
L’erede di Hanzo scosse la testa immergendo il kunai in una fialetta di veleno verdastro.
L’Haruno attendendosi un rifiuto aveva già in serbo un nuovo colpo che scaricò sul terreno facendolo vibrare, la kunoichi bionda barcollò impreparata lasciando un’apertura sul fianco sinistro che venne immediatamente sfruttata dalla rosa. A Jun si mozzò il fiato ripiegarsi su se stessa. Un altro pugno la obbligò a lasciare la presa sull’arma avvelenata che si perse nella lettiera della foresta. L’ultimo colpo le raggiunse la tempia e svenne.
‹‹Stai bene?›› Hinata poteva vedere la preoccupazione negli occhi dell’amica mentre l’aiutava a liberarsi dalle corde che le bloccavano le mani.
Annuì ringraziando.
I due ragazzi erano riusciti ad immobilizzare i ninja mascherati.
‹‹Chi siete? Chi vi manda?›› chiese Gaara puntando uno spuntone di sabbia acuminato alla gola del caposquadra.
‹‹I segreti dell’Insurrezione di Ai moriranno con noi›› affermò l’uomo prima di mostrare la lingua avvolta in una carta bomba.
‹‹Madre ammiraci!›› recitarono gli altri in coro.
Il Kazekage riuscì a rinchiudere i guerrieri mascherati entro spessi bozzoli di sabbia giusto qualche secondo prima che avvenisse la detonazione proteggendo così i suoi compagni.
 
***
 
La notte era scesa portando con sé il vento gelido del nord in graffiante contrapposizione alla calura del giorno. Shikamaru richiuse con una mano il collo dello smanicato per ripararsi la gola. Era appostato già da qualche ora sul tetto del palazzo dirimpetto alle stanze private del Kage di Suna tenendole sotto osservazione in attesa della comparsa dei sicari che prevedeva sarebbero arrivati a concludere l’uccisione del Capo-villaggio. Il freddo gli aveva intirizzito gli arti, si sentiva frustrato e col bruciante desiderio di accendersi una sigaretta. Aveva smesso di fumare dopo aver vendicato Asuma ma la nostalgia per la nicotina si ripresentava regolarmente con la tensione.
‹‹Hai freddo?›› l’apostrofò Temari accovacciata alla sua sinistra osservando il fiato condensarsi in una nuvoletta candida.
‹‹Certo che qui nel deserto avete una bella escursione termica››.
‹‹Hai bisogno della mamma per la copertina, piagnucolone?›› ridacchiò la kunoichi.
‹‹Potresti cantarmi tu la ninna nanna, seccatura›› ribatté il Nara divertito, il loro battibeccare continuo era stimolante e non lo faceva mai annoiare.
‹‹Così mi dovrai un altro favore? Non credo proprio…›› gli diede una pacca sul braccio abbastanza forte da costringerlo ad aggrapparsi alla ringhiera arrugginita per fare da contrappeso.
‹‹La verità è che non vuoi cantare perché sei stonata›› la stuzzicò.
‹‹Hai centrato il bersaglio›› sorrise. Shikamaru non ne era certo ma forse davvero sorrise perché all’improvviso la notte fu molto più limpida e nella sua mente riaffiorarono le parole del padre.
 
‹‹Come mai hai sposato la mamma?››.
Erano seduti a tavola per la colazione, sulla tovaglia campeggiavano toast bruciacchiati e latte freddo dato le scarse abilità culinarie della genitrice: Yoshino era una delle peggiori cuoche del Paese del Fuoco e mentre stava ai fornelli imprecava e sbraitava sgridando marito e figlio per non si sa bene quali ragioni.
Shikaku ridacchiò addentando il pane annerito: ‹‹Ogni tanto sorride››.
 
‹‹Senti›› sussurrò Shikamaru mordendosi il labbro. Possibile che riesca ad elaborare decine di strategie contemporaneamente e non trovi le parole per chiedere a una ragazza di uscire? Inspirò profondamente e riprese: ‹‹Senti, che ne dici…››.
‹‹Shhh…›› lo zittì Temari ‹‹guarda là!››
Socchiudendo gli occhi in due fessure lo shinobi individuò una coppia di ombre strisciare lungo il muro, forzare la portafinestra senza alcuna difficoltà ed insinuarsi nella camera da letto di Gaara.
‹‹Andiamo a salutare i nostri ospiti›› la bionda afferrò il ventaglio e gli fece cenno di seguirla.
 
***
 
‹‹L’hai colpita troppo forte›› Naruto accusò la compagna di team impaziente di conoscere la verità dalla ragazza ancora priva di sensi.
‹‹Ho esagerato un po’›› ammise Sakura sollevando la palpebra della ragazza per valutare il bianco dell’occhio ‹‹ma a fin di bene, del resto stava tenendo in ostaggio Hinata››. La sclera era limpida e senza tracce giallastre nè di sangue: ‹‹Si risveglierà presto››.
‹‹Non mi ha trattata male›› intervenne la Hyuga ‹‹anzi… ho come avuto l’impressione che fosse lei a soffrire››.
Gaara, con la schiena appoggiata alla corteccia ruvida di una sequoia, ponderava le parole dei ninja di Konoha cercando un nesso tra i gli uomini incappucciati e il suo tentato omicidio.
‹‹Ha parlato di un bambino›› sussurrò pensosa la mora.
‹‹Bambino?›› ripeté Naruto.
Quella cosa puzzolente e strillante originata quando due persone ubriache vanno a letto insieme si intromise il Bijuu con tono cinico grattandosi annoiato un orecchio con le lunghe unghie nerastre.
So cos’è un bambino ribatté piccato il Jinchuriki anche se qualcuno avrebbe da ridire sulla tua definizione.
Balle! Dammi una buona ragione perché qualcuno dovrebbe fare un marmocchio il Kyuubi era di pessimo umore frustrato dall’attesa: se possibile, aveva anche meno pazienza dell’Uzumaki.
Naruto non gli rispose sapendo che in quel momento qualsiasi affermazione sarebbe stata fonte di nuovi battibecchi con Kurama. Tornò a prestare attenzione alla conversazione protratta dalle due ragazze. ‹‹Mi sembra troppo giovane per avere dei figli›› si intromise.
‹‹Avrà la nostra età›› asserì l’Haruno ispezionandola.
‹‹Appunto!›› confermò il biondo ‹‹come si può essere buoni genitori così giovani!››.
‹‹Credo che tu saresti un ottimo padre›› Hinata si pentì subito della frase appena detta arrossendo violentemente: era convinta delle sue parole ma temette di essere stata troppo sfacciata e decisamente fuori luogo.
Dopo un attimo di silenzio lo shinobi scoppiò a ridere: ‹‹Sei troppo gentile Hina-chan››.
Non mi prendi mai sul serio, Naruto-kun le lacrime della kunoichi si affacciarono repentinamente alle ciglia prima di essere ricacciate indietro con un sospiro eppure, mentre ero avvolta dal chakra della Volpe durante l’ultima guerra, io ho sentito chiaramente il tuo desiderio di avere una famiglia, chiunque connesso con te ha visto cosa sogni per il tuo futuro.
‹‹Ecco, si sta svegliando›› Sakura riportò l’attenzione su Jun che cercava con fatica di tirarsi a sedere facendo leva su un gomito mentre sfiorava con la punta delle dita il livido violaceo sulla tempia.
‹‹Che dolore›› si lamentò ‹‹cara ragazza, pesti come un fabbro!››. La bionda si lasciò ricadere ridacchiando sulle foglie secche della lettiera che si frantumarono scricchiolando. Nello sbigottimento generale solo la risata bassa e rauca del Kazekage si unì a quella sottile della ragazza.
‹‹Gaara l’aveva detto che eri simpatica›› Naruto le porse la mano per aiutarla ad alzarsi.
‹‹Come?›› stavolta fu la kunoichi della Pioggia a rimanere sorpresa.
Il rosso si avvolse una ciocca di capelli sull’indice nervosamente soppesando bene le parole prima di pronunciarle: ‹‹Ti ho osservata per tanto tempo durante le tue lunghe veglie notturne ascoltando le parole che sussurravi nel buio e, in un certo senso, ho imparato a conoscerti››.
Il respiro della ragazza si bloccò mentre gli occhi sfrecciavano su e giù, a destra e a sinistra, frugando da ogni parte alla ricerca di una risposta adeguata, sulle labbra premevano infinite verità ma l’unica cosa che riuscì a balbettare fu: ‹‹M-mi dispiace di non averti usato la stessa premura››.
‹‹Suppongo fosse troppo difficile dato che dopo avresti dovuto uccidermi›› minimizzò il Kage di Suna con amarezza.
Sanshouo no Jun abbassò lo sguardo torcendosi le mani imbarazzata: ‹‹Suppongo siano molte le ragioni per cui debba scusarmi…››.
Sakura intervenne: ‹‹Potresti darci qualche spiegazione? Chi erano gli uomini con le maschere?››.
‹‹Sono membri di una società segreta nata nella zona montagnosa del Paese della Pioggia, si fanno chiamare Insurrezione di Ai››.
‹‹E che collegamento c’è fra voi?›› la rosa andò dritta al sodo.
‹‹Si sono accordati con i gerarchi sostenitori del mio bisnonno per distruggere l’Alleanza tra i maggiori Villaggi ninja e mi hanno mandata come sicario travestita da sposa. Una parte della Terra del Vento era stata promessa alla Pioggia dopo la caduta di Suna›› sospirò dopo la confessione ‹‹ma non so altro, non conosco i loro veri obiettivi e non immagino cosa faranno adesso non vedendo tornare i loro compagni››.
‹‹Da quello che hanno detto gli incappucciati sembra che l’Insurrezione voglia prendere il controllo anche del tuo Villaggio›› constatò Hinata accovacciandosi vicino l’erede di Hanzo.
‹‹La sua sorte non mi interessa, io vorrei solo che lasciassero libero il mio piccolino›› sbottò Jun mostrando tutto il rancore che teneva chiuso in corpo.
‹‹Hanno rapito tuo figlio?›› Sakura le appoggiò una mano sulla spalla con fare materno per incoraggiarla.
‹‹Si… cioè no. È mio nipote, il figlio di mia sorella maggiore che è morta di parto quasi un anno fa. È l’unica famiglia che mi è rimasta e i vecchi del Consiglio di Amegakure lo tengono in ostaggio per avere la mia obbedienza. Ma io voglio solo riabbracciarlo›› il suo sguardo bruciava di volontà e speranza.
‹‹Ti aiuteremo noi›› l’assicurò immediatamente Naruto.
Il solito che non riflette mai e si lancia in crociate assurde l’Haruno non riuscì a trattenere un sorriso a lui non importa se è una questione che riguarda la Foglia, la Sabbia o un altro qualsiasi Villaggio.
‹‹Ringrazio ma non credo… io non lo merito… ho anche cercato di ucciderlo›› cercò di opporsi la kunoichi indicando il rosso.
L’Uzumaki scosse la testa: ‹‹Ha la pellaccia dura ed è già morto una volta, non commetterebbe ancora lo stesso errore››.
‹‹È inutile che ti rifiuti›› Gaara si alzò mettendosi a tracolla la giara e avvicinandosi alla kunoichi  ‹‹lui diventerà Hokage un giorno e se si mette in testa qualcosa nessuno lo può fermare››.
La ragazza scoppiò in lacrime sinceramente commossa.





Angolo dell'autrice: Ringrazio tutti coloro che hanno letto fino in fondo, sono già stata sufficientemente prolissa, quindi non mi dilungherò ulteriormente; spero solo che vi sia piaciuto e che le idee proposte le troviate interessanti. Attendo speranzosa le vostre impressioni e recensioni. Grazie mille ancora a chi si ferma prestando attenzione ai miei vaneggiamenti su Naruto e gli altri!! A presto!!!
Un bacio,
Eirynij
 
   
 
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