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Autore: queenjane    02/10/2017    1 recensioni
Era giovane, divertente, con una splendida famiglia. Le piacevano i fiori e le farfalle...Ecco Anastasia Romanov e il suo diario, oltre che sparsi pensieri. Dall'ultimo capitolo " La cantina della casa a destinazione speciale, la maledetta casa Ipatiev, per quanto abbia poco amato e ami gli studi, so che il primo zar della dinastia Romanov, Michele, ricevette l’offerta del trono nel convento Ipatiev.. Una specie di ironia.
Ho 17 anni, sono una grassa adolescente, figlia di un ex tiranno e una meretrice, così definiscono mio padre e mia madre, una volta imperatori di tutte le Russie, le loro figlie sacre immagini, ho poco da fare e ancora meno da perdere, credo, adesso, ho mostrato la lingua al comandante di guardia, chiacchierato oggi mentre pulivo i pavimenti con le mie sorelle, e altre donne ..
E’ tardi, ho sonno, perché mi hanno svegliato? "
Buona lettura.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista, Guerre mondiali
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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Tremavo nelle mie scarpe quando è successo.
Una pallottola ha colpito l'intercapedine della finestra, la guardia ha sparato, tutto vietato, compreso voler respirare un poca d'aria dagli unici vetri che non sono sprangati ed imbiancati.
Ho caldo.
Sono stanca.
Ho compiuto 17 anni da pochi giorni.
Non hai paura, non devi averne, mi impongo, disegnando una smorfia ed un sorriso irriverente sul viso.
Ridi, fai una battuta, come quando a Tolbosk, affacciandomi da un'altra finestra un ragazzo dalla strada mi chiamò "Zio" e mi chiese l'ora. 
Sono una ragazza, che dici, salvo ricordarmi che ora i capelli mi toccavano le spalle, l'equivoco ci poteva stare, l'anno scorso, dopo il morbillo, con le mie sorelle ce li siamo rasati a zero, che erano troppo deboli e sfibrati. Anche Aleksej ha voluto accorciarseli, per lui era uno strano gioco.
Che parevamo ? Dei cantori.
Un gruppo di tartari.
O ergastolani.. Ecco un altro paragone, vi è poco da ridere. 
Se potessi dire la verità, vorrei essere altrove.
In Inghilterra.
Nella valle dei fiori, sull'Himalaia, adoro i fiori e le farfalle.
O in Spagna, Catherine mi ha raccontato che vicino al castello di suo marito vi è una radura in cui crescono i melograni, rossi e deliziosi frutti che vorrei assaggiare.
Che la gente di quel luogo ama ridere e ballare nelle feste, di poche parole, lì, pure parlassero tanto, non ci capiremmo ..che oltre al russo ed all'inglese non sono quel che si dice una grande poliglotta.
Meglio delle guardie, in ogni caso, che parlano russo, chiamando mio padre tiranno e mia madre squaldrina, senza alcuna originalità o variazione. Quando con Alessio e gli altri abbiamo raggiunto Mamma e Papa e Marie che ci avevano preceduti, che Alessio stava ancora male per i postumi di un attacco, ci hanno molestato, a me e Olga e Tatiana. Che cosa orrenda.
   
 
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