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Autore: Scarcy90    08/10/2017    0 recensioni
Law e Myri, si ritrovano costretti a condividere un appartamento. Lui era alla ricerca di tranquillità, lei della pace mentale per prepararsi a realizzare un sogno. Questo imprevisto sarà il precursore di una splendida amicizia che aiuterà entrambi a smussare gli angoli dei loro caratteri. La competizione, il cambiamento, la voglia di affrontare le sfide, forse tramuterà l'amicizia in qualcosa di più...
Il tema principale è la "Friendzone". Un'esperienza che Law ha già vissuto, ed ora avrà il timore che la prigionia si ripeta, frenandolo. Spetterà a Myri far scoprire a Law l'arte del saper esprimere i propri sentimenti.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 11

-Myri, calmati. Così consumerai il tappeto.-
 La ragazza lanciò un’occhiata raggelante in direzione di Olivia. Era da più di un’ora che Law se n’era andato per parlare con sua sorella Rhonda e Myri non si era fermata un attimo. Nell’unico tentativo di sedersi aveva continuato a sistemarsi sulla poltrona. Era inquieta, nervosa, perciò ci aveva rinunciato e aveva ricominciato a camminare su e giù per la stanza. Le scarpe col tacco abbandonate in un angolo e l’acconciatura completamente sfatta.
 -Calmarmi? Calmati, dice lei- alzò gli occhi al cielo. –Rischio di perdere lo Slammer, Law si trova nella tana di quella leonessa assassina e tu mi hai mentito per settimane, perché cavolo dovrei calmarmi, nonna?-
 -Tu non sei sola, Law non è solo, e per averti mentito sono mortificata ma non avevo altro modo. Tu non avresti mai accettato di manipolare Law.-
 -Hai detto bene, non lo avrei mai accettato. Adesso rischia persino di peggiorare i rapporti con la sua famiglia a causa mia…-
 -Ah, per quello non devi preoccuparti- intervenne Phil con un sorriso ironico. –Sono ai ferri corti da anni, Law non è straziato dal fatto di dover discutere con Rhonda, ormai è una prassi.-
 Olivia si alzò in piedi e prese la nipote per mano.
 -Vieni a sederti qui con me, cara. Hai bisogno di respirare un secondo.-
 Myri guardò gli occhi gentili di Olivia lasciandosi convincere.
 Una volta accomodate sul divano la nonna l’accarezzò con il suo dolce sorriso.
 -La verità è che speravo di non doverti coinvolgere, Myri- cominciò Olivia con voce stanca. –Non credevo che Rhonda fosse così tenace sulla questione, quella donna è una vera palla al piede. Mi dispiace che le cose siano andate così ma non c’era altro modo. L’ho detto e l’ho ridetto ma è quello che penso davvero.-
 Myri abbassò lo sguardo.
 -Law sistemerà tutto, Olivia- disse Phil. –Troverà un modo, lo ha sempre fatto con Rhonda.-
 -Sono mortificata di averlo coinvolto, e anche Rachel… Io…-
 -Rachel?- chiese Myri stupita. –Cosa c’entra Rachel?-
 Questo era troppo, persino la sua migliore amica si era ritrovata preda di quella trama.
 Olivia si affrettò a spiegare.
 -Avevo bisogno che qualcuno vi facesse avvicinare dato che io dovevo nascondermi. Non ho spiegato a Rachel tutti i dettagli ma lei si è fidata di me. Lei ha instillato in Law l’interesse per te.-
 -Nonna! Accidenti!- esclamò Myri furiosa. –Il mio piano era di far finire i miei due amici insieme, Rachel doveva innamorarsi di Law.-
 -Be’ in quanto a piani segreti sei una schiappa, tesoro. Sia Law che Rachel avevano ampiamente capito le tue intenzioni e non si sono lasciati ingannare.-
 -Ci stavo ancora lavorando, loro…-
 -Myri, Law ha raccontato a Rachel del bacio. Quel bacio che tu fingi di aver dimenticato, tuttavia entrambe sappiamo che hai mentito.-
 La ragazza spalancò gli occhi incredula mentre il cuore le batteva nel petto veloce come non mai
 -Cosa? Come?- 
 -Lui si è confidato con lei, non dico che le abbia chiesto dei consigli ma di certo si è sfogato con colei che tu avevi predestinato a lui. Tesoro, non sei tu l’amica di Law ma Rachel.-
 Le palpebre di Myri si muovevano veloci come se in quel modo riuscisse a vedere meglio la situazione.
 -E quindi io cosa sarei per lui?-
 Olivia si aprì in un sorriso accennato, aveva il timore che la nipote fuggisse una volta appresa l’ovvia notizia.
 Le posò una mano sul ginocchio e non perse mai i suoi occhi.
 -Rachel ne è certa, lui prova decisamente qualcosa per te. E se non ti bastasse l’istinto della tua amica ti posso confermare che è stato lui stesso a dirlo. Sai quanto possa essere insistente Rachel, e durante una serata in cui lavoravi con Connor, Law ha avuto un evidente attacco di gelosia e ha confessato di essere cotto di te.-
 Myri era sempre più sconvolta. Aveva notato l’interesse di Law nei suoi confronti ma non credeva che lui provasse un sentimento così forte da dimostrarlo con Rachel. Non era il tipo che esternava con altri i suoi pensieri e invece con Rachel lo aveva fatto.
 -Inoltre, sono certa che anche tu provi lo stesso sentimento, altrimenti non avresti finto di dimenticare quel bacio.-
 La ragazza sbiancò.
 Ancora una volta il cuore accelerò. Le sembrava che tutti sapessero ogni cosa, tranne lei.
 -Ti conosco, tesoro, se Law fosse stato solo un amico il giorno dopo avresti scherzato con lui riguardo quel bacio, lo avresti persino preso in giro. Invece, hai taciuto, non lo hai detto neanche a Rachel. Questo vuol dire che tu sei…-
 Innamorata di lui, concluse Myri nella mente e proprio in quell’istante la porta si spalancò.
 Appena si voltò vide gli occhi che stava aspettando.
 -Law!-
 Scattò in piedi e corse verso di lui fiondandosi tra le sue braccia.
 -Ero in pensiero- disse contro il suo petto.
 Law era rimasto sorpreso per l’abbraccio ma quando si ridestò la strinse tra le braccia.
 -Tranquilla, mia sorella è una vipera ma non mi aspettava con un fucile carico.-
 Lei rise piano senza spostarsi di un millimetro. Aveva bisogno di sentire l’abbraccio di Law, aveva bisogno che quelle braccia la proteggessero per trovare la forza di difendere anche lui dalla ragnatela in cui li avevano intrappolati.
 -Dimmi che hai risolto qualcosa, Law- cominciò Olivia con voce preoccupata.
 Law strinse ancora di più Myri a sé e le accarezzò i capelli.
 Aveva bisogno di sentirla, ava bisogno di stringerla, e soprattutto aveva bisogno di dare la notizia senza che lei lo fissasse con i suoi enormi occhi verdi.
 -Ho stretto un accordo, una specie di scommessa.-
 -Oh, per l’amor del cielo!- esclamò Phil stranito. –Noi Butler non ci smentiamo mai.-
 -Che scommessa?- chiese Myri continuando a tenere il viso premuto contro il petto di Law. Poteva sentire il battito calmo del suo cuore, e le piaceva.
 Law raccontò brevemente ciò che era accaduto nella stanza, specificando che l’idea della scommessa era nata da Jordan. Quando ebbe finito calò un silenzio pregno di tensione.
 Myri era ancora avvinghiata a lui, e cercava di respirare nel modo più regolare possibile.
 Law posò il mento sulla sua fronte e alla fine trovò il coraggio per lasciarle un bacio tra i capelli.
 -Parlami, ti prego. Dimmi che non vuoi cacciarmi a calci per aver accettato la scommessa.-
 Lei alzò lentamente la testa e i loro occhi s’incontrarono. Il cuore di Law si attivò prima che potesse controllarlo. Quegli occhi lo facevano impazzire, lo rendevano incapace di intendere e di volere.
 -Era l’unica soluzione?- il viso di lei non tradì alcuna emozione.
 -Sì, non c’era altro modo. Rhonda vuole distruggere te e lo Slammer, l’unico motivo per cui ha accettato è… E’ perché lei è certa di vincere. Ma io ti conosco, so che puoi farcela proprio perché non hai altra possibilità. Sei determinata, lo Slammer è il tuo sogno e per aiutarti ad ottenerlo farei di tutto, e mi dispiace di aver trovato solo questa soluzione. Io avrei voluto…-
 Myri posò le dita sulla bocca di Law per invitarlo a tacere. Lui la guardò confuso mentre le mani erano ancora sulla schiena fasciata dalla morbida stoffa dell’abito color vinaccio.
 -Va bene, m’impegnerò e vincerò la scommessa. Tu hai già fatto tanto, adesso tocca a me.-
 -Telefono subito a Felix!- esclamò Olivia preoccupata. –Deve prepararti a partire da domani! Non possiamo perdere tempo!-
 Law si perse completamente negli occhi di Myri. Lo stava guardando con un misto di gratitudine e ammirazione, uno guardo che non gli aveva mai riservato.
 -Te l’ho detto- mormorò Myri con un sorriso. –Tu puoi fidarti di me perché io so di potermi fidare di te. Ormai è l’unica cosa di cui sono certa.-
 -Sì, ma… Tu mi stai guardando in modo strano- sussurrò Law. Quando zio Phil scoppiò a ridere capì che il sussurro non era servito a un bel niente. –Perché mi guardi così?-
 Era felice che l’espressione di Myri fosse raggiante e che ancora non si fosse sciolta dall’abbraccio ma Law si sentiva come se si fosse perso un pezzo del puzzle, perché quello non era per niente il solito atteggiamento di Myri, e neanche la situazione spinosa in cui erano stati catapultati poteva giustificare un abbraccio di quel tipo.
 -Vedi, la verità è che io...-
 -Felix!- la voce squillante di Olivia interruppe bruscamente Myri. –Non puoi immaginare cosa è successo. Law…-
 -Forse è meglio se ne parliamo a casa- disse Myri sorridendo e separandosi da Law. –Magari dopo un paio di bottiglie di vino rosso.-
 -Vorrai dire due bicchieri- ribatté lui terrorizzato.
 -No! Qua servono delle bottiglie e anche belle grandi!-
 
***
 
 Lo zio Phil riaccompagnò i ragazzi a casa e salutandoli con un grosso sorriso promise loro che avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per aiutarli.
 Una volta nell’appartamento i due si lasciarono andare ad un sospiro liberatorio. Nel giro di poche ore era accaduto di tutto e ancora non si capacitavano della situazione estenuante in cui erano stati cacciati.
 -Vado a cambiarmi, questo vestito è una trappola- disse Myri. Il suo volto era stanco, provato dagli eventi. –Ci vediamo di sopra tra poco, il tempo di attaccare la riserva di vino pregiato della nonna.-
 -Sicura che non si arrabbierà?-
 -Dopo tutto quello che mi ha fatto questo è il giusto risarcimento.-
 Law salì nel suo appartamento e lasciò Myri a sbrigarsela da sola con l’abito.
 Una volta libera dalle costrizioni di quel vestito, indossò i suoi soliti short e una maglia a maniche corte piuttosto larga. Aveva bisogno di comodità.
 Stava per raggiungere Law quando decise di fare una telefonata. Doveva sentire Rachel, doveva capire quanto la sua amica conoscesse di tutta quella faccenda.
 Era di turno in ospedale, in reparto, perciò quasi sicuramente avrebbe risposto.
 Myri non si era sbagliata.
 -Ragazzaccia! Dimmi tutto! L’avete fatto in uno sgabuzzino del Teatro Storico?-
 -Ho incontrato mia nonna- fu la lapidaria risposta di Myri.
 Quella frase non sorprese Rachel, anzi la invogliò a raccontare all’amica di come Olivia l’avesse contattata perché si assicurasse che Myri e Law instaurassero un buon rapporto.
 -E questo è tutto.-
 -Non direi, Law ti ha raccontato del bacio.-
 Rachel rimase in silenzio per qualche secondo.
 -Sì, me lo ha confidato. Myri, sai che riesco ad analizzare le persone e non mi sbaglio, quello è completamente andato per te.-
 Myri si sedette sul letto. Prese un respiro profondo e si distese sulla schiena.
 -Adesso cosa dovrei fare?-
 -Tu cosa provi?-
 Bella domanda. Ormai credeva di aver interpretato alla perfezione i suoi sentimenti per Law ma questo non voleva dire che fosse in grado di capire come comportarsi.
 -Mi piace, mi piace tanto.-
 -Allora digli semplicemente la verità.-
 -Sul serio?-
 -Myri, gli uomini non sono complicati come credi tu. Law non è un adolescente impaurito, magari è un secchione noioso, ma rimane un uomo governato dal testosterone. Digli la verità e vedrai che lui saprà cosa fare.-
 -Cosa pensi che farà?- chiese Myri con voce stridula scattando in piedi.
 Rachel scoppiò a ridere.
 -Non te lo dirò, quando mi racconterai voglio avere ragione senza averti dato suggerimenti.-
 -Ma…-
 -Myri, vai da lui e basta. Comportarti come sempre e digli del bacio, le cose faranno il loro corso. Stai tranquilla.-
 Quando chiuse la telefonata con Rachel, Myri non si sentiva più tranquilla, anzi. L’idea che Law le saltasse addosso la elettrizzava ma dall’altro lato non voleva che le cose si complicassero in quel modo. Di problemi ne avevano già tanti, aggiungere dei risvolti romantici di certo non avrebbe aiutato. Non aveva idea di cosa fare.
 Uscì dalla stanza e guardò lo stipite della porta. 
 -Freddy! Freddy! Accidenti! Che devo fare?!-
 D’improvviso immaginò il volto di quel fantasma che da bambina aveva creato nella sua mente. Un fantasma del tutto identico a Freddy Mercury. Lui le sorrise e i suoi enormi baffi si mossero insieme alle labbra.
 -Digli la verità- rispose lui con voce profonda.
 -Non sono sicura che sia giusto.-
 -Lo è. Fidati di ciò che provi.-
 -Ma Freddy…-
 La porta del bagno si spalancò. Ne uscì Law con indosso di nuovo gli occhiali, i capelli scompigliati e il corpo coperto solo da pantaloncini e canotta.
 Myri sbatté le palpebre sorpresa.
 Lui incrociò le braccia e si appoggiò al muro non lasciando mai i suoi occhi.
 Il cuore di Myri accelerò. Da quando si era accorta dei suoi sentimenti la presenza di Law era diventata pressante, quasi asfissiante, come se lui prendesse tutta l’aria della stanza e lei fosse obbligata a guardarlo per riuscire a respirare.
 -Prima o poi me lo dirai chi è questo Freddy?- chiese divertito. –Sembri pazza, parli con lo stipite di una porta, spero che tu te ne renda conto.-
 Myri rise.
 -Mi dispiace, non credevo fossi qui. Non sono pazza, lo giuro.-
 -Allora, raccontami.-
 Lei annuì dirigendosi verso gli sportelli della cucina. Sapeva perfettamente dove sua nonna nascondeva il vino da collezione.
 -Quando ero piccola, e dormivo qui, ero terrorizzata dall’idea dei fantasmi. Un vicino impiccione mi aveva spaventata con storie assurde…-
 Law annuì ripensando al giorno in cui era arrivato in quel palazzo. Forse si trattava dello stesso vicino che aveva messo in guardia lui.
 Myri scoprì con disappunto che il vino non era nel solito sportello in basso. Accidenti! Nonna Olivia doveva averlo spostato.
 Iniziò ad aprire tutti i pensili alla ricerca di quelle bottiglie.
 -Allora, io e nonno Max creammo una sorta di fantasma buono. A quell’età andavo matta per Freddy Mercury e quindi, dato che era morto, il nonno mi suggerì di utilizzare lui come mio fantasma personale.-
 Aprì lo sportello in alto e le individuò subito sul ripiano meno a portata di mano che potesse esistere.
 -In questo modo i fantasmi non mi spaventarono più. Solo che presi l’abitudine di immaginare Freddy di tanto in tanto, di solito quando sono molto stressata. Immagino che mi dia dei consigli, tutto qui.-
 Si alzò sulle punte e allungò il braccio cercando di raggiungere le bottiglie.
 -Aspetta, ti aiuto- soffiò la voce di Law proprio dietro di lei.
 Myri trattenne il respiro. Non si voltò.
 Law si era avvicinato così tanto e il grande petto di lui la sfiorava con delicatezza.
 -Tieni- le porse le bottiglie e a quel punto lei fu costretta a girare su se stessa. Si ritrovò tra il ripiano della cucina e il corpo quasi svestito di Law. Le guance le avvamparono e il cuore cominciò a correre veloce come non mai.
 -Sei… arrossita?- chiese lui confuso.
 -Ma di che parli?- domandò con una voce che neanche sembrava la sua. –Ho solo caldo.-
 Afferrò le bottiglie e si allontanò da Law. Aveva bisogno di respirare e avere lui così vicino non le rendeva semplice il compito. Prese un cavatappi dal cassetto e si diresse verso la porta che conduceva all’appartamento di Law.
 -Non vieni?- domandò quando si accorse che Law non si era mosso di un centimetro.
 -Stasera sei strana- concluse lui scuotendo la testa.
 -Non più del solito.-
 Lei sorrise e lui la seguì lungo le scale.
 Una volta di sopra, si accomodarono sugli sgabelli della penisola e stapparono la prima bottiglia.
 -Myri, domani mattina devo andare a lavorare, vedi di andarci piano con me.-
 -Sei il solito guastafeste, bevi e stai zitto!-
 Lei gli riempì il bicchiere e lo osservò mentre mandava giù i primi sorsi.
 -E’ buono.-
 -Ci credo, è un vino invecchiato secoli!-
 Scese il silenzio. Bevvero i primi due mezzi calici senza parlare.
 -Sei pensierosa- notò Law. Myri non era mai così calma e silenziosa. Mai. Qualcosa la preoccupava e Law immaginava che si trattasse della scommessa.
 -Se è per la decisione che ho preso con Rhonda, possiamo parlarne. Vuoi chiedermi qualcosa? Conosco quell’ambiente, potrei darti dei consigli.-
 Myri alzò gli occhi e li fissò in quelli scuri e rassicuranti di Law. L’idea della scommessa la terrorizzava ma in quel momento non ci stava pensando. Ciò che le premeva era intavolare il discorso del bacio con il suo pseudo amico. Non aveva idea di come cominciare.
 -Io… Sì, sono nervosa per sabato ma non è questo a preoccuparmi ora.-
 -Allora cos’hai?-
 La ragazza afferrò la bottiglia di vino e se ne versò una quantità generosa per poi berla quasi tutta d’un fiato.
 -Di certo è una faccenda che ti preoccupa parecchio- concluse Law divertito.
 -Mi piace un ragazzo.-
 Law stava bevendo e per poco non si strozzò con il vino.
 -Ah.-
 -Mi piace e non so come dirglielo.-
 -Capisco- il cuore di Law doleva. Lei non gli aveva mai parlato di altri ragazzi oltre Connor e sperò con tutto se stesso che non si trattasse proprio di lui. Bene, ora doveva vestire completamente i panni dell’amico e supportare Myri in ogni modo. Anche se… l’idea di aiutarla a conquistare un ragazzo lo stava uccidendo.
 -E’ un ragazzo che ho baciato qualche sera fa. Ero ubriaca e l’ho baciato.-
 Myri restò a guardare Law, sperava che quei velati riferimenti le risparmiassero di essere troppo diretta.
 -Non credevo ci fossero altri ragazzi oltre a Connor- cominciò Law. Questa volta fu lui a versarsi il vino e a tracannarlo come acqua fresca. La prima bottiglia era ormai andata. –Dimmi come posso aiutarti.-
 I tentativi di prenderla alla larga non avevano funzionato. Aveva recitato così bene la parte dell’amica che adesso Law neanche credeva di poter essere proprio lui quel ragazzo.
 -Law, io…-
 -No, va bene- intervenne lui tentando di stappare la seconda bottiglia. –Avanti, dimmi qualcosa di lui. Magari posso esserti utile. Se questo tizio ti piace il mio compito da amico e aiutarti in ogni modo. Su, racconta pure.-
 La friendzone. Quella linea sottile tra amore e amicizia che Law odiava con tutto se stesso. Dover essere amico della ragazza che amava era deleterio, disintegrante e doloroso. Ma per lei lo avrebbe fatto, per lei sarebbe stato ciò di cui aveva bisogno.
 Con non poche difficoltà riuscì a stappare la seconda bottiglia.
 Versò dell’altro vino a Myri e in quel momento si rese conto che lei lo stava fissando.
 I suoi occhi verdi erano sempre più belli, i capelli ancora ondulati le scendevano sulle spalle e poteva intravedere le sue gambe nude perfette al di sotto della penisola. Come ci era finito in quel guaio? Perché ancora una volta doveva fingersi amico di una ragazza che scatenava in lui emozioni ingestibili? Le altre volte, però, il sentimento non era radicato dentro di lui sino a quel punto, gli era risultato più semplice mentire. Invece con Myri, la sola idea che un altro uomo l’avesse sfiorata o addirittura baciata lo faceva ribollire dentro. Avrebbe preso quell’uomo e lo avrebbe pestato a sangue se solo avesse avuto le palle per farlo.
 -Perché mi fissi?- chiese quando si rese conto che Myri non gli aveva staccato gli occhi di dosso guardandolo pensierosa.
 Lei prese un respiro. Era arrivato il momento di essere sincera, e poi la mossa successiva sarebbe passata a Law.
 -Io ti ho mentito.-
 -Su cosa?- chiese sorpreso. –Non ti piace un ragazzo?-
 -Law, concentrati! Ti ho mentito riguardo il bacio.-
 -Non lo hai baciato?-
 -Sì, l’ho baciato! Porca miseria, Law! Rendi tutto così difficile!-
 -Scusa, ma io non capisco proprio di cos…-
 -Ho mentito sul nostro bacio!- esclamò lei. –Io non l’ho dimenticato! Hai capito adesso?-
 Il cuore di Law prese a battere contro le costole, lo sentiva fin dentro le orecchie.
 Che cosa aveva appena detto quella ragazza? Non riusciva ad elaborare l’informazione chiaramente.
 -Lo so, ti ho spinto tra le braccia di Rachel ma non mi ero resa conto di quello che provavo davvero. In realtà, non ho mai voluto che a te piacesse Rachel, la verità è che tu… Law, tu mi rendi strana. Mi fai sentire strana. Solo stasera ho capito che forse il modo in cui mi fai sentire dipende dai sentimenti che provo per te. E sono consapevole di averti detto e ripetuto di volerti essere amica ma ora, dopo quel bacio, dopo tutto quello che provo anche solo guardandoti, io non sono più sicura di desiderarti solo come amico. Il punto è questo, in un certo modo io ti desidero e non posso fare niente per evitarlo.-
 -Rallenta- disse Law con occhi spalancati. –Di cosa non sei sicura?-
 -Non sono sicura di quello che provo. Io credo di essere attratta da te ma non riesco a capire dove cominci l’affetto e dove arrivi l’attrazione. Non voglio rischiare di dirti che sono innamorata di te per poi rendermi conto di essermi sbagliata. Dopo tutto quello che hai fatto per me, hai persino affrontato tua sorella, io devo essere sicura di ciò che provo prima di sbilanciarmi.-
 Law si perse in quel viso piccolo e intrigante, in quegli occhi verdi impauriti.
 -Ti rendi conto che ti stai già sbilanciando, vero?-
 -Sì, ma non sono sicura… Io non sono certa e per trovare un minimo di lucidità ho pensato di parlarne con te. Forse… Ti prego, dimmi che tu hai una soluzione a tutto questo.-
 Myri affondò il viso tra le mani. La testa vorticava e sentiva le guance andare a fuoco. Che diavolo aveva detto? Non ricordava neanche la metà di quel discorso senza senso.
 -Ascolta- cominciò Law racimolando ogni briciolo di determinazione. –Tu sei la donna più pazza e instabile che io abbia mai conosciuto.-
 -Andiamo bene- mormorò lei delusa.
 Lui le afferrò le mani con delicatezza e le allontanò dal suo volto. Quando finalmente rivide gli occhi verdi che scatenavano il suo cuore, Law trovò la forza di continuare.
 -Sei matta e bellissima. Io so già quello che provo per te, e ne sono sicuro da un pezzo. Perciò, come ti ho detto, se ti serve una mano sono qui per aiutarti.-
 -Come? Come puoi aiutarmi senza restare scottato?-
 Lui sorrise.
 -Mi hanno ferito tante volte, Myri. In mille modi diversi. Se anche tu lo farai non importa ma almeno voglio provare ad aiutarti a capire.-
 La dolcezza negli occhi di Law la investì con la potenza di un treno. Lui era così. Comprensivo, sicuro nelle sue insicurezze, e tremendamente affascinante. Anche se non ne era consapevole, quel volto era bello fuori ogni ragione.
 Law si sfilò gli occhiali e li posò sul ripiano, mentre si passava una mano sul volto.
 -Io sono uno scienziato. Negli anni ho imparato che le prove concrete sono l’unica soluzione per convalidare una teoria.-
 -Quindi?-
 -Quindi ti servono delle prove e poi tutti i tuoi pensieri si rischiareranno.-
 -Che genere di prove?- chiese lei esitante.
 -Queste.-
 Law prese coraggio, preda del cuore che palpitava e del vino che aveva sortito l’effetto giusto.
 Si alzò in piedi e prima che Myri potesse rispondere, le mise una mano sul viso e l’attirò a sé baciandola.
 Le sue labbra si posarono con forza su quella di lei che rimase senza fiato. Lasciò che lui s’insinuasse nella sua bocca, che la esplorasse, mentre con le mani gli accarezzava il collo e le spalle contornate da muscoli definiti.
 I fianchi di Law si sistemarono tra le gambe di lei, e i loro corpi si trovarono completamente uniti.
 Il bacio divenne più profondo e in quel momento tutte le incertezze di Myri scomparvero. Aveva desiderato quel bacio così tanto che ora tutti i dubbi si erano diradati e la mente si concentrava su ogni più piccola sensazione. I brividi dietro al collo, le orecchie chiuse, il sapore deciso di Law. Avrebbe potuto baciarlo per ore senza mai stancarsi.
 Le mani di Law si ancorarono sulla schiena di Myri. La sua bocca era dolce, sapeva di vino, ed era inebriante. Non credeva di provare un’attrazione del genere per lei, non avrebbe mai creduto possibile che avrebbe fatto proprio lui un passo del genere, ma il discorso strampalato di Myri aveva acceso in lui una speranza decisa e dirompente. Doveva provarle di essere l’uomo giusto, doveva farle comprendere quanto lui la desiderasse.
 Dopo diversi minuti Law si separò a malincuore da lei. Era arrivato il momento della verità.
 La guardò in volto. Gli occhi lucidi, le guance arrossate e le labbra gonfie.
 Non era mai stata così bella.
 -Le prove ti sono state sufficienti?- chiese lui con voce timorosa.
 Lei non disse nulla. Si limitò a guardarlo, si limitò ad osservare quegli occhi colmi di desiderio che la squadravano quasi in attesa di una sentenza di morte.
 Nessun sentenza, solo sincerità.
 -Se vuoi la verità- cominciò lei con un debole sorriso. –No, non sono state sufficienti.-
 Non gli lasciò neanche il tempo di elaborare la frase. Afferrò il suo volto e tornò a baciarlo con forza, con amore, con qualunque cosa potesse fargli capire che lei non aveva più alcun dubbio.
 Lo desiderava.
 Lo voleva.
 Lo amava.
 Lui rispose al bacio e l’afferrò per le gambe adagiandola con cura sul letto.
 Si staccò giusto per sfilare la canotta.
 Quando Myri assaporò con le mani la schiena grande e forte di Law si sentì in paradiso. L’aveva sognata per giorni ed ora, finalmente, stava diventando sua. Tutto il corpo di Law sarebbe diventato di sua proprietà da lì a pochi minuti.
 Un solo corpo.
 Un solo cuore, che batteva per quel sentimento appena nato ma già abbastanza maturo per potersi definire amore.
 
 
|| L’Autrice ||
Dopo un giorno eccomi di nuovo qui con un capitolo fresco fresco di scrittura. Perdonatemi ma mi è presa la scrivarella compulsiva. Ahahahah E’ che ormai so dove andrà a parare tutta la storia, quindi scrivere i capitoli mi risulta decisamente più semplice.
 Come vi avevo anticipato, è successo qualcosa tra Law e Myri, certo molto più di qualcosa ahahahah Non credete che ora il loro rapporto andrà sempre a gonfie vele ma almeno sappiamo che i loro sentimenti sono chiari. Saranno gli altri personaggi, soprattutto Rhonda, ad interferire.
 Spero che il capitolo vi sia piaciuto, tornerò presto con il prossimo.
 Un abbraccio
 
Francesca V. Capone   
  
P.S. Perdonate eventuali errori :) 
   
 
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