Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: vanessie    13/10/2017    2 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

FOLLOWING A STAR

 

 

Capitolo 78

“Lasciarsi andare”

 

 

POV Kevin

La sera precedente avevo baciato Evelyn in discoteca. Era stato fantastico, contando il fatto che sognavo di farlo da anni ormai. Le sue labbra morbide si erano perfettamente incastrate con le mie, il suo nasino schiacciato su una delle mie guance quando i baci erano diventati più incalzanti era una delle cose che mi ispiravano più dolcezza e i suoi occhi celesti, dritti nei miei, mi avevano procurato una scarica d’emozioni indescrivibili. Avevo capito che era entrata in confusione, avevo letto l’indecisione nei suoi occhi quando ci eravamo salutati, speravo solo che la notte le avesse portato consiglio e che avesse deciso di darmi una possibilità. Come promesso mi feci sentire. Presi il telefono e le scrissi un messaggio:

 

Ciao, disturbo? Volevo sapere se oggi pomeriggio ti andava di uscire…ho voglia di vederti!

 

Rilessi il messaggio, lo avevo modificato almeno quattro volte prima di inviarlo. Volevo che non le apparisse troppo invadente, ma nemmeno troppo…moscio? Cioè volevo che fosse carino, che le facesse capire che desideravo stare con lei, ovviamente senza esagerare, senza metterle pressione, come un disperato che le sta con il fiato sul collo desideroso di lei, ma neppure come un babbeo che le ispira la tenerezza di un gattino appena nato. Insomma…anche se in quel momento non mi sentivo il Kevin sicuro di sé di tutti i giorni, restavo pur sempre un ragazzo di 23 anni fiero del suo stato di mascolinità, non volevo certo che pensasse che fossi un tipo da baci sulla guancia. Ero nervoso…arraffai un libro dalla scrivania e mi spostai in salotto. Mentre aspettavo la sua risposta mi sdraiai sul divano, portando con me il libro che stavo finendo di studiare. Controllai il telefono…ancora nessuna risposta, sebbene la doppia spunta blu di WhatsApp, segnalasse che lo aveva letto.  

 

Image and video hosting by TinyPic

 

Aprii il libro e iniziai a leggere senza troppa concentrazione. Non facevo che pensare a cosa lei avrebbe risposto, chiedendomi tra l’altro perché ancora non l’avesse fatto, visto che erano passati circa 15 minuti. Zia Valerie transitò dal salotto per le pulizie. Spolverò il mobile davanti a me, sorridendomi di tanto in tanto. Chiusi il libro e lo appoggiai sul tavolino nero posto vicino al divano su cui mi trovavo. Non era proprio il momento di dedicarsi allo studio. Presi il cellulare e sospirai “Tutto bene Kevin?” mi chiesa la zia “Sì” “Che c’è? Non hai voglia di studiare?” “No zia è solo che…non sono del tutto concentrato” spiegai mentre il mio cagnolino, Fox, era balzato sul divano per venire a prendersi le coccole. Lo accarezzai e lui si accucciò, godendosi quelle tenerezze. “Non voglio fare la zia invadente, ma…c’è un motivo preciso per cui non sei concentrato?” domandò poco dopo. “Beh…sto aspettando un sms in realtà” “Di una ragazza?” mi incalzò, le sorrisi e annuii “Ecco perché non sei concentrato, ora capisco!” esclamò mettendosi a ridere. Il suono di un messaggio mi fece trasalire. Lo aprii e lessi.

 

Ciao Kevin, oggi pomeriggio sono fuori con mamma, mi dispiace. Se vuoi ci vediamo domani all’università, sarò lì fino alle 15!

 

Ci rimasi di merda leggendo la sua risposta. Era stata lei il giorno prima a chiedermi di chiamarla…forse si era inventata quell’impegno con la madre perché non aveva voglia di vedermi o forse…si era pentita di quei baci che ci eravamo scambiati. Di certo non volevo che Evelyn pensasse che io fossi perdutamente pazzo di lei. La realtà era quella, lei mi piaceva da matti, ma volevo capire cosa lei provasse per me, quale significato avesse dato ai nostri baci. Composi un altro sms:

 

Ok, forse ci vediamo domani all’università

 

Restai molto distaccato. Proprio non capivo…mi era sembrato che anche lei nutrisse dei sentimenti per me, quei baci non glieli avevo rubati, li aveva ricambiati e voluti. Tu valle a capire le donne…

 

Image and video hosting by TinyPic

 

Navigai su internet distrattamente, giusto per far passare il tempo. Risposi a qualche mail e ascoltai la musica. Il giorno successivo non avevo affatto intenzione di andare a ricercare Evelyn all’ateneo. Il mio passo verso di lei l’avevo fatto: l’avevo invitata ad uscire, ma visto il suo rifiuto, ora avrei aspettato che fosse lei a ricercarmi.

 

POV Evelyn

Il lunedì mattina era arrivato. Mi preparai per andare all’università e riflettei sul fatto che quel giorno dovevo in qualche modo parlare con Kevin. Il giorno prima, infatti, avevo rifiutato di uscirci insieme inventando una scusa. Il punto era che a me andava un sacco di stare con lui, ma mi serviva del tempo per capire quale significato dare ai baci che ci eravamo dati in discoteca. Kevin mi piaceva veramente tanto, ma oltre a piacermi era un amico e non volevo rischiare di rovinare un’amicizia per un sentimento molto più grande di me. Non ero ancora pronta ad amare profondamente qualcuno e già con un semplice bacio Kevin era riuscito a stravolgermi, mi intimoriva ciò che provavo per lui. Inoltre non facevo che chiedermi quale importanza avessero avuto per lui i nostri baci. Le prime ore di lezione volarono. Mi incamminai nei vialetti del giardino dell’ateneo e lo vidi seduto su una panchina a sottolineare un libro che teneva sulle ginocchia. L’ansia mi colse in pieno, ma cercai di superarla e mi avvicinai. “Ciao Kevin” “Ciao” rispose alzando gli occhi dal libro “Scusa, non volevo distrarti dallo studio” “Figurati, siediti pure” disse indicandomi la panchina su cui si trovava. Mi posizionai al suo fianco, ripensando alle sue labbra sulle mie di qualche sera prima. Indossava dei jeans e una maglia nera a maniche lunghe, portava gli occhiali e intuivo che si fosse messo sulla difensiva, evidentemente aveva avvertito che nel mio comportamento c’era qualcosa di strano.

“Mi dispiace per ieri, ma ero impegnata” mi giustificai “Volevo invitarti a fare un giro, ma non fa niente” affermò. Gli sorrisi e pensai che fosse così bello da spezzarmi il respiro. “Hai qualche lezione ora o puoi restare a parlare?” mi domandò “Posso restare” risposi. Ero imbarazzata, non sapevo bene cosa dire, cosa fare, poi mi venne un’idea “Sai io e i miei amici andremo ad una festa la prossima settimana, vuoi venire anche tu?” “Sì volentieri” affermò.

 

Image and video hosting by TinyPic

 

Una folata di vento mi scompigliò i capelli, il ciuffo mi andò sugli occhi e Kevin lo spostò con delicatezza. Si mise seduto più vicino a me e qualche secondo dopo i nostri sguardi si incatenarono l’uno all’altro. I suoi erano occhi sinceri, incapaci di mentire, limpidi e genuini, nei quali lessi il desiderio di chiarimento, unito ad una sorta di felicità dovuta alla mia presenza. Ero così emozionata, così persa nei suoi occhi, così su di giri…gli sorrisi appena.

Si prese la mia bocca e la mia lingua, mi lasciai andare ai miei desideri, abbandonando i pensieri razionali. Misi le mani sulle sue spalle e contribuii a rendere tutti quei baci carichi di passione. Sì ok ero confusa, indecisa se approfondire il nostro rapporto o se restare solo amici, ma quando la sua lingua e la mia si incontravano ogni cosa perdeva d’importanza. “Ieri volevo davvero vederti” sussurrò “Io…te l’ho detto…ero con mia madre” farfugliai “Davvero?” “Sì” risposi.

Riprendemmo a baciarci per interminabili minuti e cercai di fare uno sforzo enorme per recuperare le mie facoltà mentali, quando si staccò di nuovo e chiese “Ti va di saltare le prossime lezioni e andare da qualche parte insieme?” “Beh non so…Kevin ho una lezione importante e” mi interruppi per accogliere la sua bocca sulla mia. Fu un bacio lungo e parecchio invadente “Aspetta Kevin io…” “Tu?” chiese senza darmi il tempo di rispondere. Continuava a baciarmi senza tregua ed io ero incapace di respingerlo. “Kevin forse dovremo solo renderci conto del fatto che siamo amici e” ancora un bacio “Davvero, tu mi stai mandando in confusione. Ti reputo un amico e non voglio rovinare il nostro rapporto per” ancora un bacio. “Non baciarmi ti prego” lo implorai “Ok” rispose staccandosi da me. “Non mi sembrava che nell’ultimo periodo ci fosse solo amicizia tra noi” affermò. Sospirai e pensai a cosa controbattere…

 

Image and video hosting by TinyPic

 

“Il fatto è che il nostro rapporto mi piace, è bello parlare con te, scherzare, trascorrere il tempo insieme. Rischiare di perdere tutto questo mi…spaventa” ammisi “Per cui…questa tua paura ti blocca” “È così” “Evelyn dimmi solo una cosa: perché non mi respingi allora? Perché ci baciamo? Sinceramente non mi sembra che sia solo un mio desiderio” “Perché tu…sì insomma…provo una certa attrazione per te” confessai timidamente. “Attrazione…tutto qui. Preferisci restare amici quindi?” “Non prenderlo come un rifiuto Kevin” “Non lo prendo come un rifiuto tranquilla, anche perché non è un rifiuto. Tu mi piaci Evelyn e probabilmente dalle tue parole capisco che anch’io ti piaccio, anche se vuoi ridurlo a semplice attrazione fisica. Non vuoi accettare il rischio di lasciarti andare e…ok” disse alzandosi dalla panchina. Mi alzai anch’io, ero dispiaciuta di aver rovinato quella piccola cosa che stava sbocciando tra noi, ma temevo che se solo non l’avessi fermata in tempo, mi avrebbe travolta del tutto, sconvolgendo i miei piani, la mia vita e non ero pronta. Kevin sistemò il libro che prima stava studiando nello zaino e se lo mise sulle spalle. “Kevin io vorrei solo che…cioè quando ho detto attrazione intendevo” “Beh ci vediamo, buona giornata” affermò “No aspetta, non voglio che te ne vada così. Lo sai che ti voglio bene e che” “Scusa ma ho una lezione tra 10 minuti” rispose freddamente. “Il mio invito per la festa di venerdì resta valido, spero che tu venga” affermai “Ci penserò, ciao” “Ciao” risposi guardandolo allontanare.

 

POV Kevin

Tre giorni prima Evelyn mi aveva esplicitamente detto che tra noi non poteva esserci niente. Voleva continuare la nostra amicizia, ma non si sentiva pronta a rischiare qualcosa in più. Tante volte mi aveva confessato di non sentirsi pronta per aprirsi veramente a qualcuno, non era un rifiuto verso di me, bensì una sua paura sciocca, che speravo vivamente riuscisse a superare un giorno. Purtroppo però non ci eravamo più visti in quei tre giorni, né sentiti. Non volevo ricercarla e sembrare uno di quei tipi che non si arrendono, non volevo perseguitarla o metterla in imbarazzo, dunque avevo cercato di evitare qualsiasi contatto con lei. Mi mancava però…dopo il tirocinio al parco zoo-faunistico, tornai a casa e mi rilassai un po’. Feci una doccia e telefonai ai miei genitori negli Stati Uniti, aiutai zio Ethan a sistemare alcuni utensili in garage e poi accesi il pc portatile ed entrai su facebook. Risposi ad un messaggio di mia sorella Amy e misi qualche mi piace alle foto di alcuni amici. Il suono di un messaggio in chat mi catturò. Era di Evelyn, anche lei connessa.

 

E: Ciao, per favore non ignorarmi! Volevo chiamarti in questi giorni, ma poi per varie ragioni ho preferito non farlo. Come stai?

 

Che potevo fare? Ignorarla sarebbe stato immaturo e stupido, quindi decisi di parlarle.

 

K: Ciao, sto bene e tu?

E: Bene…mi manchi sai?

K: Ah sì?

E: Scusa se l’altro giorno ti ho ferito, non volevo. Non ti ho più visto all’ateneo…e invece volevo solo dirti che alcune parole che ho usato non erano quelle giuste

K: Avevo poche lezioni, ho approfittato per fare più ore di tirocinio. Non importa che tu ti giustifichi…hai scelto le parole che sentivi di dirmi…sei stata chiara

 

Rilessi l’ultima frase e captai nelle mie parole una freddezza davvero impressionante.

 

E: Ti prego domani sera vieni alla festa?????? Vorrei vederti! Ho bisogno di parlarti!

K: Non so se mi va

E: Sei arrabbiato con me, vero?

K: Non lo so…insomma…non so bene cosa provare

E: Lo capisco…scusami! Se può aiutarti, posso dirti cosa provo io: mi sento una stronza! Sento di aver rovinato tutto, sento che MI MANCHI e che io non manco a te…ho paura di aver perso perfino la tua amicizia

K: No tranquilla…ok, forse domani potrei venire…sono ancora invitato?       

E: Certo! Mi giuri che non cambi idea?

K: Giuro :)

E: *_____* sono stata così in ansia! Parliamo meglio domani, ok?

K: Va bene, buona serata!

E: Buona serata anche a te!  

 

Avevo accettato di rivederci non riuscendo a controllare quella pazza voglia che avevo di lei, della sua voce, dei suoi occhi, della sua risata, delle nostre frecciatine ironiche. Forse era sbagliato amarla, forse dovevo soltanto capire che per lei ero un amico e che non se la sentiva di andare oltre, ma dentro di me sapevo che lei provava qualcosa per me. Avevo come un presentimento, avvertivo che tra noi c’era qualcosa di meraviglioso, di speciale e desideravo che Evy mi concedesse la possibilità di provarci. Uscii dalla mia stanza e andai in cucina a prendere qualcosa da mangiare. Aprii lo sportello nel quale tenevamo degli spuntini e presi due fette di pane americano, quello bianco e morbido che era perfetto per una merenda. Posizionai la prima fetta su un piatto, farcendola con tonno, maionese, una foglia d’insalata, due fettine di pomodoro e richiusi il mio panino con la seconda fetta di pane americano. Accesi la tv facendo zapping mentre mangiavo. Non c’era un bel niente in televisione…sbuffai e mi versai del succo di frutta. Lo bevvi e vidi zio Ethan entrare in cucina. “Come va Kevin?” domandò “Bene” “Non mi pare, che succede?” “Niente zio” mentii. Ethan restò a guardarmi in silenzio, apprezzavo che non fosse un tipo impiccione, aveva sempre saputo aspettare i miei tempi, attendere che fossi pronto a parlargli dei miei problemi, senza forzarmi. Mi decisi a chiedergli un consiglio “Tu cosa faresti per dimostrare ad una ragazza che non vuoi prenderla in giro?” domandai “Beh è difficile rispondere…credo che la cosa più giusta, sia dimostrarle con il tuo comportamento che sei serio” “Uhm e se a lei servisse qualcosa per spronarla?” “Kevin sei tu che la conosci, sai cosa potrebbe farle piacere, ma penso di poterti dire che se tu le parli con sincerità, a cuore aperto…lo apprezzerà!” esclamò. Abbassai lo sguardo, Ethan aveva ragione e sperai vivamente che anche per Evelyn bastasse essere sincero per poter avere in cambio il suo amore.

 

Image and video hosting by TinyPic

 

“Stiamo parlando di Evelyn, vero?” chiese, sorrisi e annuii “Probabilmente ha solo paura, l’ho incontrata poche volte, ma ho sempre avuto la netta sensazione che tu le piacessi” mi consolò. “Dici?” “Certo, tranquillo, sii te stesso. Sarebbe carino se le comprassi qualcosa di significativo, non grosse cose, un piccolo gesto che le faccia capire che tu non sei uno di quei ragazzi che la avvicinano solo perché è bella, ma perché provi qualcosa di sincero” “Grazie Ethan, seguirò il consiglio” dissi. Richiamai Fox e gli misi il guinzaglio. Volevo uscire subito e andare a prenderle qualcosa. Uscii di casa con il cane e mi incamminai verso il centro di Dalkey, pensando intanto a qualche oggetto che poteva colpirla. Zio Ethan aveva ragione, non serviva chissà che, giusto una sciocchezza, ma fatta con il cuore. Avviai un video sul mio IPhone che poi avrei mandato via WhatsApp a Nicole. “Ciao come va? Sono appena uscito di casa in cerca di non so cosa per Evelyn. Mi servirebbe proprio la tua presenza adesso, so che mi daresti una mano a scegliere un regalo femminile! Beh visto che sei lontana, mi affido al mio sesto senso e alla mia conoscenza del genere femminile sviluppata grazie a te. Chissà che essere stato costretto dalla mia adorabile gemellina a vedere quelle assurdità sui principi azzurri, non sia stato utile! Ti saluto, ci sentiamo presto. Ti voglio bene” conclusi.

Andai d’istinto verso la libreria, lei amava leggere e volevo prendere un libro di quelli che le ragazze adorano. Il vantaggio di avere due sorelle femmine mi aiutava, sia loro che le mie amiche adoravano un vecchio autore che aveva scritto romanzi di successo dai quali avevano tratto film romantici: Nicholas Sparks. Mi spostai nella sezione dedicata della libreria e scorsi alcuni titoli, leggendo la trama. Volevo evitare di scegliere un libro famosissimo che sicuramente aveva letto tipo “Le pagine della nostra vita” oppure “Ricordati di guardare la luna”, optai per “La risposta è nelle stelle”. Andai alla cassa a pagarlo e mi feci fare un pacchetto regalo. Scrissi un bigliettino e lo incastrai nel nastro argentato che stringeva la confezione.    

 

NOTE:

Eccomi qua ;) Kevin mantiene la promessa di farsi sentire e spera che lei abbia meditato a sufficienza sui suoi sentimenti. Evelyn invece inventa una scusa per prendere tempo e lui ci rimane malissimo. Quando si incontrano all'università, l'attrazione non può che spingerli a baciarsi, ma Evy trova la forza di confessare la sua titubanza. La conseguenza è inevitabile, Kevin se ne va dopo averle detto chiaramente in faccia cosa pensa...

Quando non siamo sinceri con i nostri sentimenti, questi si intensificano, è quello che succede a Evelyn, che lo ricerca e lo invita alla festa del giorno successivo per chiarirsi, rendendosi conto che quella distanza le pesa, che lui le manca tanto e che proprio non riesce ad accettare di perderlo. A voi i commenti!

Vanessie

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: vanessie