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Autore: Sir Joseph Conrard    16/10/2017    4 recensioni
A Zootropolis, Judy ha risolto il caso degli Ululatori Notturni e si prende una meritata vacanza, insieme a Nick, per andare a trascorre due settimane all'insegna del divertimento sul Lango Landlake. Ma non può sapere che proprio lì avrà inizio un'avventura straordinaria e ricca di colpi di scena.
Nascerà un'amicizia fuori dal comune, si scopriranno nuovi complotti e ci saranno nuovi nemici da sconfiggere. Tutto questo ambientato nell'universo di Zootropolis con i nostri due eroi prefeiti
A tutti una buona lettura
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo due
Il mostro del Lago Landlake

“Oh insomma ! Eppure ti ho chiamato 30 minuti fa e ho aspettato un’ora fuori da casa tua, per evitare di arrivare in ritardo, possibile che sia così ogni volta ?”
“Coniglietta ottusa, eppure dovresti conoscermi. Ho un orologio biologico troppo preciso, non puoi pretendere di cambiare il mio metabolismo da volpe”
La coniglietta non rispose, ma si limitò a concentrarsi sulla guida
“E come se non bastasse ci si è messo di mezzo pure il traffico” esclamò stizzita
“È inutile che continui a lamentarti carotina, finirai col farti venire il doppio delle rughe su quel tuo tenero visino” disse Nick in tono sarcastico
Judy si girò verso di lui e, con uno sguardo che avrebbe potuto polverizzarlo sul posto disse
“Giuro che se perdiamo il treno …”
“Che cosa ? Mi obbligherai a portarti in braccio fino a Bunny Burrow ?”
La coniglietta, colta di sprovvista e impreparata a quella risposta, cercò di articolare una frase: “Beh … io …”

Era troppo divertente vederla in quelle condizioni, tutta rossa e imbarazzata. Scena alla quale Nick non poté che ridere.
“Non ti preoccupare, vedrai che arriveremo puntuali. In caso contrario mi inventerò qualcosa” disse una volta finito di ridere
“Certo come no”
“Coniglietta di poca fede, quando mai ti ho deluso ?”
“Beh …”
“Che cosa vorresti dire ?”
 



Nel frattempo, nella Contea di Bunny Burrow ...

Il lago Landlake, un posto dove pace e tranquillità regnavano incontrastate, facendo di quel luogo un piccolo paradiso dove il tempo sembrava essersi fermato. Un grande lago di forma ovale, incastonato in una foresta di conifere e latifoglie, che abbellivano quel luogo, circondato da una catena montuosa dalla quale era possibile vedere il bianco candido della neve. Luogo dove sia prede che predatori, di città e di campagna, avevano l’opportunità di riunirsi e divertirsi insieme. Una specie di Zootropolis, senza edifici e strade, verde e al naturale, pura e incontaminata.

I preparativi procedevano a gonfie vele, diversi camion avevano preso posto in un pezzo di sterrato delimitato da delle apposite barriere. Mentre, pian piano secondo una schema preciso, venivano montati i vari stand e impalcature che avrebbero accolto i visitatori.
Tutti gli operai lavoravano con serenità, tranne due individui, vestititi con una divisa arancione, recitante la scritta Penitenziario di Zootropolis, intenti a raccogliere, armati di scopa e paletta, i vari rifiuti che qualche irresponsabile non aveva avuto la cura di buttare.

“Non potevo cadere più in basso di così. Una volta ero il miglior tiratore di Zootropolis e adesso mi sono ridotto a raccogliere lattine e cartacce” esclamò il grosso montone, raccogliendo con stizza un fazzoletto usato
“Uhè uaglione nun te lamentàr. Neanche a me piace questo lavoro. Ma almeno non siamo rinchiusi in una cella 2x2 al freddo e al buio” puntualizzò la donnola raccogliendo a sua volta una bottiglia di birra vuota
“Non dovrei lamentarmi ?
È per colpa di una coniglietta che siamo ridotti a fare i netturbini. Non dirmi che te lo sei dimenticato ... donnolino”
“Donnolisi, Duke Donnolisi. Non fare il tipo divertente con me Doug, nun te convièn” rispose la donnola, togliendosi lo stuzzicadenti dalla bocca, cercando di sembrare più minacciosa possibile
“Inoltre dovremmo ringraziare la coniglietta zampe bianche, è stata lei a mettere una buona parola per noi, visto che abbiamo contribuito nelle indagini. Alla fine ci hanno condannato a fare lavori di pubblica utilità”
“Questo è vero, ma mi brucia il fatto di essere stato incastrato da un animale più basso di me”
Donnolisi scoppiò in una fragorosa risata
“Ride quello che è stato minacciato da un animale più basso di un coniglio” disse Doug con una nota sarcastica
“Sì però, quello è un altro discorso … insomma … è nu’ tipò pericolòs” provò a giustificarsi Duke, ripensando all'incontro avuto con Mr. Big e al tuffo nell'acqua gelata che, fortunatamente, aveva evitato

Ad un certo punto una terza voce si intromise nella conversazione tra i due animali
“Se continuate a parlare significa che avete finito, molto bene. Cominciate pure a pulire il lago, la barca è lì che vi aspetta sul molo” disse una lince con la divisa verde e una stella posta all’altezza del cuore
“Non crede che ci meritiamo una pausa ? Stiamo lavorando da stamattina”
“Prima finite e prima andrete in pausa. Muovetevi !”
“Subito sceriffo”
 
I due animali si diressero subito verso il molo, dove ad aspettarli c’era una vecchia barchetta di colore verde scuro, i lati erano entrambi consumati dal tempo, la vernice si era scrostata impedendo di leggere il nome della bagnarola. Dentro vi era soltanto una piccola cassetta contenete una pistola di segnalazione e una torcia, il tutto appoggiato su un fondo ricoperto di toppe, segno di tanti anni di onorato servizio. Infine vi era un piccolo motore arrugginito che avrebbe potuto cadere a pezzi da un momento all’altro.

“E questa sarebbe una barca ? Non ne neanche una barca, è solo un pezzo di legno rattoppato con un piccolo motore, ma dico ..”
“Uhe … corna ricurve … ti hanno mai detto che sei un tipino un po’ nervoso ? Siedìt e beviamòc caccos” disse la donnola sedendosi sul bordo del molo
“ Sì, certo … cosa ci beviamo … quest’acqua putrida di lago ?”
“Guarda e impara” detto questo Duke tirò fuori dalla sua uniforme arancione due lattine di birra “Non fare i complimenti e soprattùtt nun chiedèr comm teng fatto a prendèrl”
“Grazie” disse il montone prendendo la lattina e sedendosi sul pontile.
“La sai una cosa ?” disse la donnola
“Che cosa ?”
“Una volta finita di scontare la mia pena, aprirò un negozio di noleggio per DVD … in modo legale, ovvio. Voglio proprio cambiare vita”
“Stai scherzando ?”
“No. Ci è stata data una seconda opportunità, perché sprecarla ? Se c’è la fatta o’ trafficànt e’giaccioli, o’ geniò ra’ truffa, chiamato Nick Wilde che è addirittura diventato uno sbirro possiamo farcela anche noi, non credi ?
“Penso di sì”
“Bene, allora nu’ brindisi … a una nuova vita”
“A una nuova vita”

Una volta finite di scolare le due lattine e averle rigorosamente buttate, i due si prepararono a salire sul loro mezzo di trasporto
“Si sicurò ca’ nun affondamo prima e’ arrivàr o’ centrò ro’ lago ?" chiese preoccupato Duke "Perchè me pare e salire su nu pezzo e groviera " disse indicando il fondo della barca tappezzato di toppe
“Tranquillo, se ha retto fino adesso ... al massimo ci faremo una nuotata” disse il montone dirigendosi verso il motore, tirandone la cordicella
Il ferro vecchio scoppiettò per 3 e 4 volte, poi si spense.
“Ehm … riprovo” e tiro una seconda volta, niente
“Accidenti, ma che …” e tirò una terza, poi una quarta, una quinta, ma nulla
“Accidenti a questo motore dell'800, facciamo prima ad andare a nuoto” disse Doug tutto affaticato
“Permetti” disse Duke tutto sicuro di se
“Umpf … accomodati”
La donnola si avvicinò al motore, prese la cordicella e tirò un colpo secco, dopo di che, quando il motore stava per spegnersi gli tirò un calcio e il motore si accese.
“Ma come ..” disse Doug incredulo
“Facevò sempe accussì ppe far partir a’ macchinètt ro’ cafè…”
“D’accordo, muoviamoci”

Detto questo la piccola imbarcazione raggiunse velocemente il centro del lago e i due animali cominciarono a raccogliere i rifiuti. Un vero peccato che degli irresponsabili avessero sporcato quel bel luogo, simbolo di divertimento e felicità. Ma sott’acqua, c’era qualcosa che aveva seguito la piccola imbarcazione e adesso stava osservando, a debita distanza, i due animali che si sporgevano per raccogliere qualcosa. In modo silenzioso e furtivo, la figura si avvicinò ancor di più, puntò lo strano oggetto che la zampa della donnola stava per prendere, tirandolo sott’acqua

“Ehi … ma che cavolo ... “disse Duke, quando vide una lattina sparire sott’acqua prima che potesse prenderla
“Che c’è ?” rispose allarmato Doug
“Niente, me lo sarò immaginato” detto questo continuarono il loro lavoro



Dopo neanche un minuto ...



“Ehi dov’è finita ?” esclamò il montone quando vide una bottiglia vuota sparire nel profondo del lago
“Che c’è ?”
“La bottiglia non c’è più”
“Si vede che qualche pesce voleva farsi nu goccet”
“No, qualcosa la presa dal di sotto e trascinata sul fondo”
“Andiamo, non crederai mica alle parole di quel vecchio al bar, sull’esistenza di un mostro in questo lago. Aveva bevuto qualche birra di troppo e poi me sa ca’ nun aveva tutte e rotell o’suo posto”
“Sarà … ma ti dico che qui sta succedendo qualcosa”
“Oh ... avanti
Stai diventando paranoico”
“Facciamo una prova” detto questo il montone prese una lattina e la lanciò poco più in la, circa tre metri, da dove si erano fermati. Quando la lattina toccò la superficie del lago, dopo neanche 5 secondi,  sparì sott’acqua
“Secondo te, questo è normale ?” disse Doug indicando il punto dove la lattina era sparita
“Questo non prova niente” disse la donnola. Concetto che fu smentito quando, da un punto imprecisato del lago, partì la lattina che il montone aveva lanciato e atterrò perfettamente nella loro imbarcazione. Entrambi si guardarono in modo stupito, mentre era cominciata a formarsi una sottile nebbia che conferì a quel luogo qualcosa di spettrale.
“Non so te, ma io me ne andrei alla svelta da qui”
“Concordo, accendi il motore”
Duke si precipitò e accese il motore e si diressero a gran velocità verso la riva del fiume

“Questo coso non può andare più veloce ?”
“Mi dispiace capitano, questa è la velocità massima”
“Ehi cos’è quello ?”
La barca si fermò e non poco distante, verso la prua della barca, a circa 2 metri,  i due riuscirono a scorgere, in una zona nella penombra del lago, qualcosa che usciva dall’acqua, in realtà c’era qualcosa che galleggiava.
“Sarà un qualche ramo, ci sono state delle tempeste ultimamente” disse in tono nervoso Doug
A un certo punto la sagoma si girò lentamente di 90 gradi cominciando ad assottigliarsi finché non rimase un semicerchio, che avrebbe potuto essere scambiato per uno scoglio. Se non per il semplice fatto che, una vicina all’altra vi erano due luci fosforescenti di color giallo ambra, il tutto contornato con un ringhio sommesso.
“ANDIAMOCENE DI QUI” urlò il montone “MUOVITI”

La barca riprese la sua corsa, intanto il cielo si era oscurato e stavano già cominciando a cadere le prime gocce d’acqua.
“Perfetto ! Abbiamo anche l’ambientazione da film horror ! Morirèm tutti e duje, e io ca avevo deciso e rigare dritto” piagnucolò la donnola
“Penso che l’abbiamo seminato, non vedo nu...” non riuscì a terminare la frase che la barca urtò violentemente contro un ostacolo che si trovava a prua, facendo impennare in avanti la bagnarola e spegnere il motore. Segno che avevano urtato qualcosa di veramente grosso.
Ancora dolorante, Doug cercò di capire dove si trovava, finché non incontrò lo sguardo pietrificato della donnola che guardava dietro di lui. Prese la torcia contenuta nella cassetta, si girò lentamente, puntando il fascio di luce davanti a loro e vide, colui dal quale stavano scappando.
“IL MOSTRO DEL LAGO !!” queste furono le ultime parole che riuscirono a pronunciare
 
Intanto sulla riva del lago, la lince si stava innervosendo “Accidenti, dove sono finiti quei due. Mi toccherà andare a riprenderli”
A un certo punto sentì dal lago provenire delle urla e un gran baccano, poi un ruggito che non apparteneva a nessun animale sulla faccia della terra, poi il silenzio.
 



Intanto in stazione a Zootropolis …

“Meno male, c’è l’abbiamo fatta” disse Judy accomodandosi sul sedile del treno
“Che ti avevo detto, era tutto calcolato”
“Certo come no”
“Non dovresti chiamare i tuoi genitori per avvisarli che stai arrivando ?”
“Non ci penso nemmeno, sarà una sorpresa. D’altronde che cosa mai potrebbe andare storto ?”
“Già hai ragione” disse Nick, sedendosi a sua volta, mentre il treno lasciava la stazione di Savana Centrale
“Cosa mai potrebbe andare storto ?”
 



Intanto in un certo di comando, in un luogo sconosciuto …

“Signore, abbiamo perso il segnale col prototipo” affermò allarmato un lupo, seduto su una sedia, mentre osservava diversi monitor
“Che cosa !?” esclamò il dingo vestito di camice bianco
“Aveva incontrato due civili e stava cercando di comunicare con loro. D’altronde è programmato per questo, apprendere e imparare”
“Riprova ancora, io andrò ad avvertire il Sig. Sailas” disse il canide dirigendosi verso l’uscita
“Se qualcuno dovesse vederlo, o peggio trovarlo, andrebbe tutto alle ortiche”





Lo studio dell'autore

Ed eccoci qua col secondo capitolo di questa storia, che mi ha fatto tribulare un botto XD
Sono tornati Doug e Duke, due personaggi che nel film hanno avuto la loro parte di storia, ma nella mia, fidatevi, li rivedrete presto ...
Prima di passare ai saluti, sono doverosi i ringraziamenti.
Allora ... voglio ringraziare di cuore Plando, Redferne e Stillmar che hanno lasciato una recensione, facendomi tanti complimenti per il primo capitolo, grazie di cuore ragazzi. Un ringraziamento speciale va anche ai 93 "lettori silenziosi", ossia i visatori, che hanno avuto il coraggio di leggere questa storia, grazie anche a voi XD
Se non dovessero esserci problemi, ogni Lundeì uscirà un nuovo capitolo, sempre che non ci siano problemi ...
Inoltre, mi scuso con gli eventuali napoletani che leggeranno questo capitolo, essendo calabrese o cercato di avvicinarmi al dielatto napoletano, ma non so se quello che ho scritto sia vero o baggianata ... chiedo venia XD
Intanto ringrazio chiunque lascerà una recensione e vi saluto
Alla prossima

J. Conrard

 
   
 
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