Ispirato dall’Olicity
moment in episodio 6x01 e dalle
immagini postate sul blog della grande jbuffyangel su tutte le volte
che la
parola promessa e’ stata detta fra i nostri beniamini
Mi sono buttato sul letto senza
neanche spogliarmi. Sono
distrutto. E non fisicamente. E’ stata una lunga notte.
Lunghissima. Chiudo gli
occhi. Tento di fermare quel che mi brucia negli occhi. Mi metto un
braccio
sopra gli occhi. Sono solo in questa grande stanza da letto. Bella.
Confortevole. Calda. Illuminata. Vuota.
Ho passato 5 anni di inferno
sull’isola. Hong Kong. La
Russia. 5 anni qui a Star City a combattere per strada. Ne ho viste di
tutti i
colori. Ne ho affrontate di battaglie. Ma non mi sono mai sentito
cosi’
sconfitto come adesso. Un bambino. Un ragazzino di 12 anni mi ha
distrutto. Mio
figlio. Un figlio che non mi chiama papa’. Che pensa che io
sia un cattivo, un
mostro. Che vede solo la maschera esterna di Green Arrow. Quel Green
Arrow che
ha distrutto la serenita’ della sua vita per catapultarlo in
qualcosa che non
poteva nemmeno immaginare. Che mi ha chiamato freddamente Oliver. Un
estraneo.
Mio figlio.
Lo so. Mi ritiene colpevole della
morte di sua madre. Lo
capisco. Ha paura. Paura di me. Suo padre. Non mi conosce davvero. Mi
somiglia.
Si nasconde e si chiude in se’ stesso, per difendersi. Ma
quando ha puntato il
dito verso di me, mi ha colpito dritto al centro del bersaglio. Come
faccio io
con le mie frecce. Mi
ha fatto male.
Molto male.
Cerco di non pensarci. Ma non ci
riesco. E’ mio figlio. Ho
promesso a sua madre in punto di morte che me ne sarei preso cura. Io
sono suo
padre. Lui e’ la parte piu’ pura di me.
Chase maledetto! Non mi farai odiare
da mio figlio.
E pensare che fino a un’ora
fa… al covo. Ero sereno. Frustrato.
Ma contento.
Tu che eri arrivata piena di
sacchetti del Big Belly Burger.
Bella nel tuo abito aderente azzurro, quello con le cerniere che
chiedono solo
di essere tirate giu’. La tua figura armoniosa. La pelle
abbronzata, baciata
dal sole dell’estate. I tuoi impossibili tacchi alti. I tuoi
capelli legati
nella sua consueta coda. I tuoi vivaci occhi dietro gli occhiali, il
tuo
sguardo luminoso che mi fa sempre restare a bocca aperta. Bella. Bella
e mia.
Premurosa. Attenta. Gentile.
Generosa. Hai pensato anche a
William. Si, lo so cosa ci siamo ripromessi. Dobbiamo dargli tempo. Ma
io so
gia’ che ti adorera’. Che si innamorera’
di te, della tua dolcezza, della tua
luce. Come ho fatto io.
Ci avevo provato. Sono passati 5
mesi. C’e’ posto nel tuo
cuore, nella tua vita anche per mio figlio? Non sono piu’
uno, siamo due. E
sento cosi’ tanto la tua mancanza, amore mio. Hai capito cosa
intendevo. Ma tu,
nella infinita saggezza e intelligenza del tuo cuore mi hai detto di
no. Non
stasera. Un’altra sera. Una promessa? Una promessa.
Quante volte ci siamo detti la parola
promessa?
Quanto mi sono rifugiato ferito nella
tua Mini, svelandoti
la mia identita’ segreta
Felicity.. you have to promise
me that you are
going to take me to my father’s factory and nowhere else
Promise
Quella e’ stata
piu’ di una promessa. Quello e’ stato un
impegno. Solo che allora non me ne ero reso conto. Mi piacevi. Si, mi
piacevi,
disarmante IT girl con il tuo sproloquio nervoso e le guance che
sapevano ancora
arrossire. Innocente e maliziosa. Sincera, solare. Ma non volevo
riconoscerlo.
Mi perdevo dietro relazioni effimere con tante donne. E tu eri sempre
la’,
discreta ed efficiente, poco appariscente e pure cosi’
importante. C’era
qualcosa di speciale in te. Volevo proteggerti. Da tutto. Da tutti.
Soprattutto
da me.
Tu che invece crescevi nel mio cuore,
silenziosa come un
fiore. Tenace, forte e fragile. Una donna. Non piu’ una
ragazza. Mi infondevi
forza. Illuminavi la mia oscura esistenza. Non lo credevo possibile.
Non dopo
quel che avevo passato. Non avevo un futuro. Non ero degno di essere
amato da
nessuno. E invece tu, sempre al mio fianco
I’ll
come back.
Promise me?
Ti avevo detto che sarei tornato. E
tu mi hai chiesto di
prometterlo. Ricordi?
Allora non potevo prometterti niente.
Ne’ che sarei tornato.
Ne’ cosa avrei fatto domani. Vivevo un giorno per volta. E in
ogni mio giorno
c’eri tu.
Se il coraggio aveva un nome, era il
tuo. E io avrei voluto
solo pronunciarlo, quel nome.
E poi sei diventata
l’unica. L’amore della mia vita. La sola
donna nel mio cuore. Siamo stati insieme. Siamo stati felici. Un sogno.
Ci
siamo lasciati. Una dura realta’. Siamo stati separati.
Ma poi quella notte al covo. Un lampo
di luce nel buio in
cui eravamo finiti.
Promise me you’re not
going to tell anyone we
had bunker sex
No, non l’ho detto a
nessuno. Ho custodito quella notte nel
mio cuore come uno dei ricordi piu’ belli e penosi della
nostra storia. Ti
avevo riavuto per un attimo. E ti avevo perso di nuovo. Quel sordo
dolore, dato
dal nuovo abbandono.
Abbiamo cercato altre strade per
dimenticarci. Siamo stati
con altre persone. Inutilmente. Non potevamo stare lontani, divisi. Non
del
tutto. Eravamo diventati quasi l’ombra di quel che eravamo
stati. Quello che
non era ancora un noi completo, anche se intenso e profondo.
E quando, sempre nel bunker, ti ho
confessato il mio segreto
piu’ grande, quando tu hai capito, quando ci siamo ritrovati:
il mio cuore ha
ricominciato a battere.
Sull’isola, tu che mi
abbracci e mi baci. Io che ti faccio
una promessa implicita di ritrovarci dopo, a casa, a Star City, dopo
l’isola, per
parlare. Parlare di tutto. Di un finalmente noi. Per tornare insieme
definitivamente.
Quando ti ho ritrovato dopo tutte
quelle bombe, gli incendi,
la tragedia. Tutte quelle morti. E Thea, viva ma in coma. Tu, viva. Ho
capito
che potevo affrontare tutto. Con te.
Sospiro. Tolgo il braccio dagli
occhi. Guardo il soffitto,
chiaro. Quel grande letto dove dormo. Le lenzuola fresche. Tutto scelto
da te,
quando mi hai aiutato a trovare questa casa, mi hai aiutato ad
arredarla.
Felicity quanto avrei voluto
stringerti a me e baciarti
stasera. Stringerti a me fino a stritolarti, sentire la tua pelle calda
e
liscia sotto le mie mani. Toglierti quel vestito e farti mia sul
pavimento del
covo, come allora.
Baciare la tua bocca, sentire le tue
dolci braccia attorno
al mio collo. Far vibrare il tuo corpo con il mio. Ho cosi’
tanto desiderio di
te. Di fondermi con te. Di tornare a casa con te.
Not tonight. But another night.
Promise?
Promise.
Una promessa. Una dolce promessa.
Felicity, respiro del mio
cuore. Continui a illuminare la mia esistenza. Solo a pensarti sto
meglio. E il
dolore del rifiuto di mio figlio si attenua un po’. Lo rende
piu’ sopportabile.
Pazienza e amore. Presenza. Costante presenza al suo fianco. Questo ci
vuole.
La pazienza dell’amore, come quella che tu hai sempre avuto
con me. La
solidita’ dell’affetto, la sicurezza di aver
qualcuno che stara’ sempre al tuo
fianco. Questo me l’hai insegnato tu.
Il suono di un messaggio arrivato sul
cellulare. Sorrido.
Sei tu.
F. So
come ti senti.
Perche’ anch’io mi sento cosi’. Ma una
promessa e’ una promessa. Buonanotte,
amore.
Digito velocemente la risposta
O. Contero’ i secondi fino
a quella notte. Ti amo.
Buonanotte.
Spengo la luce. Stanotte ti
sognero’, angelo mio. Sognero’
di te, di te che stai con me finalmente. Di William finalmente sereno.
Di Thea
tornata alla vita. Di una citta’ finalmente libera di vivere
senza delinquenti
per strada. Del mio team pronto a proteggerla. Sognero’ della
mia famiglia. Di
quello per cui lotto ogni giorno, perche’ il sogno diventi
realta’.
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Citazione:
Se il coraggio portasse il tuo nome
lo pronuncerei – Canzone
In mezzo al mondo - B.
Antonacci
Allora SIS, piaciuta la puntata?
Bello il finale dove
Felicity chiede cosa facciamo (noi, plurale, avete notato) e lui
risponde che
non lo sa. E certi sguardi che sono tornati? Il mitico tocco sulla
spalla?
Bene, pero’ adesso Autori Arrow facciamogli fare qualcosa di
concreto agli
Olicity in tempo reale, che sarebbe pure ora 😊
A presto, girls!