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Autore: EuphemiaMorrigan    20/10/2017    4 recensioni
[Raccolta di Flashfiction MadaSaku]
Il segreto di un buon caffellatte sta nel rapportare in modo corretto la dose degli ingredienti, unendo al gusto forte e corposo del caffè la delicatezza e la dolcezza del latte caldo e, per i più golosi, una spolverata di cacao in polvere.
Il segreto di un buon rapporto di coppia è alquanto simile.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Madara Uchiha, Sakura Haruno
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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-Tocco-

Angolo autrice: Hola <3
Non immaginate nemmeno quanto mi mancasse farli 'coccolare' un pochino, nella long sono lenti, io stessa ho problemi a scrivere il capitolo ed ho anche impegni al di fuori che mi prendono tempo e pazienza, quindi ho pensato di ritagliarmi del tempo per scrivere questa flash ^^
Non sparisco, tranquille, e se lo faccio non è per lunghi periodi!
Oh, e dobbiamo anche festeggiare il fatto che mi abbiano cambiato nome dopo aver fatto richiesta mesi e mesi fa lol
PS: Questa flash sfiora il rating rosso.

Trasognante, percepì il tipico odore del legno umido, misto ad una vaga puzza di muffa, causata dai mobili datati che componevano lo scarno arredamento del salone di quella vecchia baita persa fra le montagne. Il rumore crepitante del focolare la distrasse, malgrado la pioggia che batteva sulla finestra chiusa e l'ululato del vento le avessero subito impedito di bearsi di quel caloroso scoppiettio.
Sakura stringeva dolcemente il suo uomo. Il viso arrossato immerso nella folta chioma corvina, lasciata sciolta sulle spalle nude e accoglienti, e le braccia magre a circondargli la vita; le dita birichine pigiavano gli addominali cesellati con divertimento, intanto che si manteneva in equilibrio sulle ginocchia premute contro il freddo parquet.
Erano già trascorsi diversi minuti, ma cullata dal respiro profondo di Madara, il battito del cuore e il calore appagante della sua pelle a contatto con la propria, l'idea di muoversi e allontanarsi da quell'attimo di Paradiso non le aveva attraversato la testa nemmeno un secondo.
Si sentiva così felice...
“Quanto tempo vuoi rimanermi appiccicata?” Domandò lui, il velato sarcasmo provò a celare la nota affettuosa nel tono di voce.
“Mmh... Per sempre” Mugolò, dopodiché s'allungò un poco verso l'orecchio ammantato dalla coltre scura. Lo mordicchiò sensuale, scendendo al collo possente e lasciando una scia di bacini schioccanti su questo; affondò i denti sulla spalla muscolosa, strusciandosi dietro al compagno come una piccola e levigata saponetta.
Non si stupì quando Madara si girò, rinchiudendola prepotente fra le braccia e schiacciandola a terra con tutto il peso del suo corpo, mentre le scaldava ogni lembo di pelle infreddolita con i palmi delle mani.
Amava toccarla. Da morire.
Ne sentiva il bisogno soprattutto dopo aver appena finito di fare sesso, e sapeva che provava lo stesso anche Sakura. Conscio di quanto la donna adorasse sentire le mani callose percorrere il derma delicato, afferrarle il sedere alto e sodo, nel frattempo che la bocca maliziosa le baciava il seno, succhiandole i capezzoli ancora turgidi...
“Non sei mai sazio” Lo accusò scherzosa, le cosce sudate e bagnate dai precedenti umori si divaricarono e rialzò piano il bacino, circondando con gambe tremanti quello di Madara. Mostrando chiaramente quanto, in realtà, non fosse l'unico ad avere fame di quell'amore.
“La colpa è tua, mi provochi”.
Sakura rise, accaldata “...Sei già così duro”.
“E la cosa ti piace, vero? Il pensiero che solo tu riesci a farmi quest'effetto? – la provocò, irritante come al solito. Raggiunse la boccuccia schiusa, tracciandola con la punta della lingua, per poi divorarla con gusto. I muscoli bollenti s'intrecciarono e gli occhi d'ebano affogarono nello sguardo smeraldo.
Al solito le mani di Madara, sempre ancorate ai meravigliosi glutei, vennero percorse da spasmi. – Se potessi ti mangerei” Confessò ansante, premendo il naso leggermente schiacciato, causa di tutti i pugni presi durante la sua carriera da pugile, su quello piccolo e all'insù della fidanzata.
Sakura lo abbagliò con un sorriso e poi tirò il suo labbro inferiore con i dentini affilati, succhiandolo e stuzzicandolo indecente mente i bacini danzavano a ritmo sostenuto. Uniti. Un corpo solo che si muoveva per piacere di entrambi.
Trattenne un gemito acuto quando la penetrazione si fece più intensa e violenta, quindi affondò i polpastrelli sugli avambracci nerboruti di Madara per sorreggersi.
“Essere mangiata da te... Mi piacerebbe molto” Rispose a fatica.
L'uomo grugnì con sforzo, ricercando un brandello di lucidità “A ripensarci preferisco fotterti!”.
La reazione falsamente indignata di Sakura fu scontata, così come i solchi sulla schiena possente lasciati dalle unghie ben curate e il broncio che Madara scacciò subito dopo con un nuovo bacio languido.
“Bestia...” Bofonchiò sulle labbra sottili.
Permettendogli di vincere, come al solito, la battaglia che giornalmente li coinvolgeva come se fosse la prima volta.
In qualsiasi epoca, in qualsiasi contesto, avrebbe sempre finito per sceglierlo.

   
 
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