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Autore: loveis4ever    21/10/2017    0 recensioni
Quali sono le conseguenze di "investire" un idol?
Quando un giorno Jade urta con la sua auto B.B. in un incidente del tutto casuale, la ragazza non può certo immaginare di aver quasi fatto fuori una star, anche se a lei del tutto sconosciuto.
La montagna di guai in cui Jade continuerà a cacciarsi, dopo questo evento, la porteranno a condividere lo stesso tetto proprio con B.B. ... anche il fato ci mette il proprio zampino, decidendo di giocare questo brutto scherzo ai due ragazzi, che non fanno altro che litigare dalla mattina alla sera, intervallati da una strana complicità che si crea tra di loro. Ma dai famosi litigi può nascere qualcosa? L'amore è alle porte oppure è destino che rimangano solo due persone che si detestano?
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 5

-Jade, Jade svegliati tesoro.- Sento qualcuno scuotermi la spalla, un dolce profumo di caffè e muffin invade la stanza. Apro prima un occhio e poi l’altro, la prima cosa che mi colpisce e la giovane donna dai capelli rossi e gli occhi verdi che mi guardano in modo dolce.
-Era ora, principessa!- Non sento questo nomignolo da così tanto tempo, credevo di averlo sepellito ormai.
-Mamma.- La mia voce è quella di una bambina di 7 anni e la stanza invece di essere viola e di un color rosa pastello con tanti pelushe sparsi in giro.
-Dai alzati, dormigliona, che è tardi.- So che è un sogno, so bene che è frutto della mia mente, ma guardare di  nuovo il viso di mia madre anche se è un sogno mi fa sentire bene.
Mia madre mi bacia la fronte e poi sorridendo si avvia alla porta con il suo grembiule color giallo limone che non le è mai stato bene.
-Io, papà e Gabriel ti aspettiamo di sotto, non dimenticare di lavare la faccia.- Rimango ancora un pò  sa letto mentre mia madre scende giù, poi mi spunta un sorriso e inizio a correre per andare in cucina. Scendendo le scale però l’ambiente inizia a cambiare, mentre prima si sentiva una sorta di calore, adesso il freddo gelido si avverte anche attraverso i muri.
I miei piedi rallentano mentre mi avviccino alla cucina, mi fermo un pò prima di entrare, il freddo non fa altro che aumentare come il mio improvviso cambio d’umore. La luce che entra dalle finestre scompare come anche tutto il resto della casa tranne la porta della cucina.
Mi faccio coraggio ed entro.
Mi immaginavo di trovare mamma, papà e Gabriel seduti al tavolo che mi aspettavano sorridenti, invece vedo me stessa bambina con un invito di matrimonio tra le mani e la colazione sul tavolo ormai fredda.
-Cappuccetto rosso, cappucccetto rosso, sveglia è mattina.-  Mi alzo di sopralto con la voce di B.B nelle orecchie.
-Finalmente, cappuccetto rosso,  mi sono sgolato a furia di chiamarti. Ti sorprenderesti quanto vale la mia meravigliosa voce .- Mi sento gli occhi umidi e ho una voglia matta di rompere qualcosa.
-Ehi, mi senti?- B.B mi fa uscire dallo stato di apatia in cui sono entrata.
-Che ci fai in camera mia?- Sposto con una mano i capelli umidi dalla fronte e guardo il ragazzo vestito di tutto punto. Sono ormai quattro giorni che stella cadente sta alla pensione.
Tra il lavoro e le ragazze non ho avuto il tempo per litigare con lui.
-Visto che non ti svegliavi sono venuto io a farlo. Dovresti sentirti onorata a ricevere questa cortesia da parte mia.- Sposto le coperte e mi alzo dal letto, ormai mi sono abitutata alle sue stramberie. Dopo il sogno sono abbastanza scossa, erano anni che non sognavo mia madre. Forse perché non ho mai voluto ricordarla e ho preferito sepellire il mio amore e la  mia voglia d’affetto in un cassetto che non deve essere aperto. Ma casualmente l’ho sognata e gli effetti si stanno ripercuotendo sul mio corpo. Sono abbastanza stordita dall’effetto del sogno e quando sono in piedi mi sento barcollante.
Faccio un respiro profondo e mi avvio alla porta.
-Non hai nulla da dire?- La voce del ragazzo mi arriva ottavata come se parlasse da un posto lontano, invece è a due passi da me.
 La stanza inizia a diventare sfuocata e i miei piedi cedono.
Chiudo gli occhi e aspetto di sentire il mio corpo crollare sul pavimento, ma due braccia riescono a  sostenermi in tempo. Non so come mai, ma appoggio la testa su B.B e rilascio un lungo sospiro.
-Dici che non ti piaccio, ma non è la prima volta che mi cadi tra le braccia.- Questa frase mi sveglia del tutto e mi allontano dal ragazzo.
-Ma sta zitto! Io finire tra le tue braccia?  Quando mai? Ho solo avuto un piccolo capogiro e tu casualmente mi hai sorretta. Eri al posto e momento giusto. Che non ti venga in mente la brillante idea che io abbia perso la testa per te.- Scuoto la testa e sorrido, è un guastafeste ma anche un toccasana per distrarmi.
-Quindi è un caso, che tu abbia avuto questo “capogiro”  proprio mentre io ero dietro di te?- Caminiamo per il corridorio diretti entrambi al piano di sotto.
-Assolutamente si!- Ho una  voce  scandalizata, solo perchè sono caduta tre volte tra le sue braccia e pure in modo accidentale, stelllina pensa subito che  mi sia invaghito di lui. Scendo le scale lentamente, mi è rimasto impresso ancora l’eco del sogno sulla pelle.
-Perchè vuoi negare l’evidenza?- La porta della cucina si avvicina e il profumo di caffè e muffin appena sfornati mi solleticano le narici.
Mi si è chiuso lo stomaco purtroppo.
-Sei proprio fuori di testa.- La mia voce suona grachiante e le mie parole meno incisive di quanto voglio.
-Io sono una star, essere fuori di testa fa parte del mestiere.-
Mio fratello è dietro il bancone e sorride vedendoci. -Voi due avete ricominciato a punzecchiarvi?-
 B.B lancia un occhiata verso di me ed alza un sopraciglio in tono di sfida.
“Pensa che mi faccio intimorire dalla sua sfida?”
-Non è colpa mia se lui è un deficiente.-
Gabriel continua a sorridere con la faccia sporca di farina, io e B.B ci lanciamo uno sguardo e ci mettiamo a ridere a crepapelle.
-Ora che avete?- Sia io che stellina rispondiamo  con “nulla” e continuiamo a ridere.
-Chi vi capisce è bravo, voi due avete bisogno di uno specialista bravo.- Faccio il giro del tavolo e mi avvicino alla macchina da caffè, il profumo dei muffin si fa più intenso adesso che sono vicina a Gabriel.  Sembrano così buoni, peccato che il sogno mi abbia fatto passare la fame.
-Tua sorella ha bisogno di uno psicologo molto compentente,  perché non gli va di  ammettere ciò che è palese a tutti.- B.B. si appoggia al tavolo della cucina facendo le spallucce.
Gabriel si mette a ridere e mi osserva  attentamente. -Jade è brava a nascondere le cose.-
Come se fossi io il problema?  E’ stellina che dovrebbe farsi curare!
Lancio uno sguardo stizzita a Gabriel e uno eloquente a bel imbusto.
-Io non ho bisogno di uno specialista e in più, non devo ammettere niente. Quando ci sarà qualcosa lo farò senza bisogno di aiuto.- Gabriel mi guarda e il suo viso per un attimo si addormbra.
Forse si sta ricordando che per davvero ci sono stata dallo psichiatra a causa dei miei. Ma questa è una storia che non voglio rivangare.
-Allora devo solo aspettare un pò di tempo.- B.B richiama la nostra attenzione con quella frase.
-Non ci sperare troppo.- Sorrido al ragazzo mente parlo e nel fratempo, prendo la tazza del caffè andandomi a sedere per fare colazione.
-Nemmeno tu, cappuccetto rosso, sei troppo sicura di te stessa. Non ci stare male quando scoprirai che ho ragione. Perché io ho sempre ragione.- Il ragazzo fa una faccia totalmente innocente, imitando la mia per essere precisi.
-Perchè non facciamo colazione in pace.- ci supplica Gabriel sorridente.
-La stessa cosa si può dire di te stellina.- continuo io, parlando nello stesso momento di Gabriel. Mio fratello scuote la testa, è abituato ormai ad sentire la mia voce sopra la sua.
Ora tocca a me fare l’innocentina mentre bell’imbusto se la ride sotto i baffi.
Forse non si è mai registrato ma ha una risata molto particolare, aperta, come se ridesse con il cuore. Ed è così, sembra quasi  che ipnotizzi quelli che lo circondano.
-Vedremo chi dei due avrà ragione per primo.-Sorrido  e annuisco convinta. Sicuramente vincerò io. Gabriel porta i muffin sul tavolo e sia lui che B.B prendono posto,  non ho nemmeno bevuto due sorsi di caffè che mi viene da rimettere a causa dei muffin.
E’ il profumo  a scatenare il tutto.   Accidenti, non voglio che il sogno mi condizioni, non voglio che mia madre mi condizioni.
Mi alzo da tavola sotto gli sguardi sbiggotiti dei soli due uomini che vivono alla pensione.
-Che c’e’?- Lancio uno sguardo interrogativo sia a Gabriel che a stellina cadente.
-Non fai colazione?- Mio fratello mi guarda come se avessi fatto chi sa cosa.
 Lascio la tazza sul lavandino e mi giro verso il tavolo. -Mi basta il caffè. Ora vado a farmi una bella doccia, per poi preparami per il lavoro.- Non voglio dire a Gabriel del sogno, non voglio che pensi che sia ancora fragile quando non è così.
Io sono forte.
-Va bene.- Gabriel non è convinto della risposta che gli ho dato.  Io di solito a colazione mangio quasi tutto, invece oggi ho bevuto solo due sorsi di caffè e per lui c’è puzza di bruciato.
 Salgo al piano di sopra e mi concedo un lungo bagno.  Sono le 7 di mattina quando scendo di nuovo al piano di sotto, vestita con i jeans stretti, una blusa bordeaux, i capelli legati in una treccia latterale e truccata leggermente.
-Wow, mia sorella lascia senza parole anche oggi.- Guardo Gabriel e sorrido.
 B.B è seduto sul divano e lancia uno sguardo verso di me squadrandomi dalla testa ai piedi.
“Adesso cosa avrà da ridire sul mio look?”
-Sì, hai davvero lo spirito di una biblotecaria convita, ti mancano solo gli occhiali.-
Gli faccio la linguaccia. Lo odio, non fa altro che dire che sono fuori moda, lui e Miranda vanno a nozze con l’argomento Jade e vestiti. Ma almeno non sa che porto veramente anche gli occhiali...
-Guarda da che pulpito! Con i tuoi di vestiti di  due taglie più grandi, sembri essere uscito dal mercato delle pulci.-
Gabriel incarca un sopracciglio e marca l’ovvietà. –Jade, tu adori il mercatino delle pulci.-
Le mie guance vanno a fuoco, ma non sono disposta ad ammettere la sconfitta solo perché amo i mercatini dell’usato.
B.B., soddisfatto della recente scoperta, si alza dal divano e indica i suoi e i miei di vestiti.
-La differenza è che, i vestiti che io ho adosso costano quanto il tuo armadio, mentre i tuoi costano quanto il filo per realizzare la mia maglia.-
Lo fulmino con lo sguardo ma lui non si smuove. Mi ghigna come se avesse vinto la partita.
Cristo santo, adesso ho una  voglia matta di ucciderlo!
-Penso che dovresti scappare, prima che Jade ti lanci qualcosa addosso.- Gabriel averte il ragazzo ma lui continua a guardarmi in modo straffotente.
-Mi piacciono le ragazze che hanno carattere .- Mi fa l’occhiolino mentre io ribollo dalla rabbia. Faccio un ringhio ed esco di casa, sbattendo in modo poco gentile la porta d’ingresso. Gabriel mi saluta scherzando con un: “attenta a non investire qualcuno”.
“Tranquillo, fratello finirò in carcere per qualcos’altro. Tipo, per omicidio a danni di un megalomane che fingeva di essere una star.” 
Mi immagino persino i titotoli: Star uccisa per aver offeso una ragazza per il suo abbigliamento. Oppure: Ucciso per un commento.
Il secondo titolo mi piace di più!
Con un sorriso sulle labbra mi avvio alla macchina, infatti quando provo a mettere in moto quest’ultima non collabora. Provo di nuovo ma ancora niente.
-Adesso che hai pure tu? Su, non fare capricci per favore.-
Ci mancava solo la macchina, capisco che è di seconda (quarta) mano, ma l’ho portata dal meccanico poco tempo fa. Scendo di nuovo e apro il coffano.  Controllo l’acqua, l’olio e le candele ma è tutto a posto, quindi, molto probabilmente, il motore e’ andato.
-Dannazione!- Lancio un urlo tanto da far volare via qualche uccello dagli alberi, come se mi importasse qualcosa,  loro hanno le ali mica si devono preoccupare delle macchine.
Il mio urlo si è sentito anche in casa perchè escono sia Gabriel che stella cadente.
-Che succede?-  Gabriel si guarda attorno per trovare la causa del mio urlo, ma appena vede che non c’e’ niente di strano, posa i suoi occhi su di me. Stella cadente invece non mi toglie gli occhi di dosso.
-La macchina mi ha lasciata a piedi.- B.B. a questo punto scoppia a ridere, invece mio fratello sospira sollevato. Beato lui che lo è, ma per me non vale la stessa cosa. Questa macchina l’ho comprata con i miei soldi, ci ho basato la mia libertà e nonostante mi abbia datto un bel pò di problemi, sapevo che prima o poi mi avrebbe lasciata.
-Anche questa macchina viene dal mercatino delle pulci?-B.B ha le lacrime agli occhi, cerca di tratenersi ma  e’ più forte di lui a quanto pare.
-Vuoi morire stellina, perchè con i nervi che ho adesso sei spacciato.- Sono arrabbiata nera e la mia voce minaciossa sembra che non gli faccia effetto, lui continua a ridere e Gabriel sembra che stia cercando una soluzione.
-Dai, Jade, non è la fine del mondo. Sapevamo che sarebbe successo prima o poi, anzi, è anche durata abbastanza.- Mio fratello cerca di consolarmi ma con scarsi risultati.
-Ora come faccio ad andare al lavoro e per tutto il resto?-
Sono sfigata, qualcuno mi ha maledetta sicuramente. Ho avuto più sfortuna in questi giorni che negli ultimi 9 anni! La colpa principlae è di bellimbusto, da quando è arrivato lui me ne sono successe di tutti i colori.
Lo odio.
-Puoi prendere la mia. Ricordati di non demordere, ad ogni problema c’è una soluzione, sorella.-Gabriel sorride e mi raggiunge vicino alla macchina, mi accarezza la testa come faceva da piccolo per rassicurarmi e stranamente, funziona ancora. Mio fratello è il tipo di ragazzo che vede sempre il bicchiere mezzo pieno, a volte, mi chiedo se siamo davvero fratello per quanto siamo diversi. In tutto questo ,quel deficinete di stella cadente non ha smesso di ridere.
-Tu come fai per le commisioni però?- Solo in questo momento mi sono ricordata che anche a Gabriel serve la macchina, con l’arrivo dei amici di stella cadente ci sono un sacco di cose da comprare e oggetti da spostare. E per fare questo serve la macchina.
-Me ne ero dimenticato, allora..-Gabriel si gratta la testa sintomo che sta pensando, i suoi occhi si posano su B.B che è ancora sul portico a ridere.-..Ti puo’ accompaganre B.B, così poi la macchina la posso utilizzare anch’io.- Sbarro gli occhi e bell’imbusto smette di ridere.
-E’ una pessima idea.- Lo dico abbastanza convinta. Con tutta la rabbia che nutro nei suoi confronti, sono davvero capace di ucciderlo, anche  lui annuisce, essendo d’accordo con me, ma a mio fratello sembra non importargli.  Entra dentro la casa e ne esce in seguito con un mazzo di chiavi che consegna al ragazzo.
-Mi dispiace doverti chiedere questo favore, ma io non posso muovermi da casa in questo momento. Accompagnala tu e poi  valla a riprendere quando finisce, per favore.- Gabriel parla con voce supplicevole lanciando le chiavi a B.B.  
Poi entra in casa lasciandomi a fissare il portone chiuso a bocca aperta.
“Sarà il viaggio più brutto della mia vita.”

 
   
 
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