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Autore: Dragon gio    27/10/2017    0 recensioni
Una raccolta di One Shot, Flashfiction e Drabble sulla coppia TimKon. Spazierò in molti generi e universi, man mano che aggiorno aggiungerò i tag.
#Heroes ~ Personaggi: Tim Drake (Robin) – Conner Kent (Superboy)
Età: Tim 15 anni ~ Conner 16 anni
Universo: Teen Titans comics
Triplo aggiornamento oggi, in occasione del Natale! ♥ Auguri a tutti quanti!
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Bat Family, Batman, Dick Grayson, Jason Todd, Tim Drake
Note: Lemon, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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# Kisses
 
Se c’era una cosa in cui Superboy poteva vantarsi di essere bravo, quello era baciare. Nella sua giovane esistenza, aveva avuto modo di sperimentare svariate volte le sue “tattiche di bacio”. Con le ragazze, si intende. Tutta un'altra faccenda ora, dato che stava per baciare Robin.
 
Conner aveva scoperto di possedere un enorme attrazione per il Boy Wonder; non gli piacevano i ragazzi, no, non si considerava gay. Però gli piaceva Robin. Così tanto da trovare il coraggio di “esplorare” territori a lui sconosciuti, come amava definirli.
E dunque eccolo lì, a ingegnarsi per trovare il modo di superare quel momento imbarazzante che lo divideva dal donare il suo primo bacio ad un esponente dello stesso sesso. Perché non parlavamo di un ragazzo qualunque, quello era Robin e, sotto la maschera, sapeva si celavano i più begli occhi blu che lui avesse mai visto. Forse era proprio da quando Robin – Tim - aveva svelato la sua identità, levandosi quella mascherina verde, che gli ormoni da sedicenne di Conner erano stati sconvolti irrimediabilmente.
 
Non c’era mai stato bisogno di tante parole, Conner era un tipo più “fisico”, non amava perdersi in lunghe spiegazioni. Questo suo atteggiamento era risultato problematico con Cassie e Bart, ma non con Tim. Perché, per sua fortuna, lui era un tipo molto sveglio, possedeva quell’intelligenza geniale che riusciva a mettere in imbarazzo perfino i suoi professori di scuola. O a escogitare piani elaborati capaci di far cadere in trappola gente del calibro di Lex Luthor.
Quindi, era impossibile che non avesse intuito le sue intenzioni. Doveva  ben sapere a cosa aspirasse in quel momento il prestante clone di Superman. Nonostante ciò,  Tim – Robin in verità, perché indossava ancora quello stupido costume - faceva lo gnorri.
 
Le mani di Conner scorrevano dalle spalle esili fino agli avambracci, solleticando la pelle scoperta. Ma Robin non mutava espressione, ostentando uno sguardo serio in stile Batman. Per dirla tutta, la sua faccia era abbastanza inquietante in quel preciso momento, ma questo non bastò per scoraggiare Superboy.
Chinò piano la testa, cercando il viso dell’altro, ma Robin si spostò quel tanto che bastava, per evitarlo. In qualche recesso della sua mente, Superboy sapeva per certo che quel piccolo disgraziato se la stava ghignando allegramente. Anche lui aveva imparato un paio di cosette sui “bat-guys”.
 
Era deciso ad andare fino in fondo, nonostante, l’apparente indifferenza del ragazzo meraviglia lo stesse mettendo in crisi. Così si ritrovò a sudare, il cuore scosso da sussulti e, accidenti, aveva appena deglutito così rumorosamente che dovevano averlo sentito fino Metropolis, come minimo.
 
« Robin! » Prima ancora che la voce di Cassie giungesse alle loro orecchie, entrambi si erano già separati prendendo le dovute distanze.
Il compagno si allontanò, Cassie aveva bisogno di lui per risolvere un problema al suo pc. Non appena si ritrovò da solo, si lasciò andare ad un lungo sospiro frustrato. Si sentiva un vero idiota, e anche un po’ offeso per essere stato rifiutato a quel modo, non gli era mai capitato.
 
Con il morale sotto le scarpe uscì fuori, volando fin sul tetto. Vi rimase a lungo, scrutando l’orizzonte, ma senza cogliere la bellezza del tramonto che si stagliava dinanzi i suoi occhi. Rimuginava ancora e ancora sul suo fallimento.
 
« Kon. »
Senza nemmeno voltarsi, aveva perfettamente riconosciuto la sua voce. Questa volta, pensò, sarebbe stato il suo turno di farsi desiderare. Non si perse un solo istante dei movimenti di Tim, dai passi lenti che si avvicinavano, al fruscio che fece il mantello quando si sedette accanto a lui. Per qualche minuto non si mossero, ascoltarono semplicemente i reciproci respiri in silenzio. Attesero che il sole sparisse oltre le nuvole, il cielo imbrunì rapidamente mostrando le prime pallide stelle. A quel punto, Conner si voltò e, con sua sorpresa, si trovò a due centimetri il viso di Tim, che lo fissava intensamente.
 
Per la seconda volta quel giorno, il ragazzo d’acciaio soffocò nella propria saliva. Voleva aprire bocca e dire qualcosa, qualunque cosa, ma non lo fece. Poi capì, che non vi era alcun bisogno di parlare in quel momento. Si sporse fino a raggiungere le labbra di Tim e, questa volta, il compagno non tentò di sfuggirgli. Fu un piccolo bacio, semplice ma caldo.
Qualcosa nel cervello di Conner si accese, come una bomba rimasta inesplosa troppo a lungo, che gli artificieri avevano fatto finalmente brillare. Aveva baciato così tante ragazze prima di Tim, ma mai aveva provato una simile emozione, paragonabile ad una scossa elettrica che ti attraversava le membra. Si rese conto di voler riprovare subito quella sensazione. Non ci fu bisogno di farsi pregare, perché Tim lo anticipò baciandolo per primo. E la cosa si ripeté ancora, e ancora.
Probabilmente non si sarebbero mai fermati, se non fosse stato per Impulso che comparve alle loro spalle e, prima di schizzare nuovamente via, esclamò con nonchalance « Prendetevi una camera voi due!! Comunque, la cena è pronta! »
 
Conner e Tim osservarono il punto in cui era svanito quel piccolo terremoto di Bart, poi si scambiarono uno sguardo basito, prima di scoppiare a ridere.
Quello era stato il loro primo bacio, all’incirca, nemmeno loro ne erano certi. Tutto ciò che dovevano sapere, era che fosse stato meraviglioso. Il resto, francamente, perdeva di importanza.
  
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