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Autore: Rogigi07    27/10/2017    3 recensioni
Edward Cullen, il ragazzo più gettonato della Forks High School. Isabella Swan, semplice studentessa di 18 anni. Qual'è la loro storia? Isabella non sopporta Edward, Edward non sopporta Isabella e questo porterà entrambi ad una lunga ed astenuante guerra per tutto il corso dell'anno scolastico. Ma cosa succederebbe se Isabella ad un certo punto cedesse al fascino del Cullen? E se Edward si accorgesse che Isabella non è soltanto una semplice studentessa di 18 anni? Lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 9 – Chi è realmente Edward Cullen? (Pov. Bella)

Finalmente Sabato! Penso che questa sia stata la settimana più dura di tutta la mia carriera scolastica e certamente non per le materie. Da quando ho stretto il patto con Edward, la situazione è diventata veramente ingestibile. Fortunatamente sono riuscita a parlare con Alice e almeno con lei il problema sembra essersi risolto, purtroppo non posso dire lo stesso di Jacob. Sono giorni che mi guarda male e non mi rivolge parola ed io purtroppo non posso fare nulla. Cullen mi ha vietato categoricamente di parlare con qualsiasi persona di quello che stiamo facendo, ogni persona dice potrebbe essere buona per mandare tutto all’aria, ma vallo a capire!
Per quanto riguarda Tanya, sembra che il nostro “fidanzamento” non la preoccupi più di tanto, continua imperterrita a provarci spudoratamente con Edward anche davanti a me e lui puntualmente la tratta a pezze in faccia, ma questo non serve a farla smettere. Delle volte mi domando dove abbia la dignità.
Il suono del telefono mi fa sobbalzare, sbuffando rispondo, tanto so già chi è
- Pronto – dico atona
- Buongiorno amore mio! – dice Cullen allegro, evidentemente c’è qualcuno accanto a lui
- Buongiorno a te Cullen, dimmi cosa devo fare oggi? – vado diretta al punto, quando generale Cullen chiama, soldato Swan si mette sull’attenti.
- Oggi sei invitata a pranzo dai miei, per le presentazioni ufficiali! Ti passo a prendere tra un’ora – presentazioni ufficiali? Ma se la sua famiglia mi conosce da una vita!
- Quali presentazioni scusa? Conosco già i tuoi Edward – dico con ovvietà
- Si, ma non come la mia fidanzata. Preparati, ci vediamo tra poco – dice attaccando senza aspettare la mia risposta. Ma chi me l’ha fatto fare a me di stringere questo patto con Edward? Sbuffo e vado a farmi una doccia fredda, ne ho proprio bisogno. Non bastava fingere a scuola adesso devo fingere anche a casa sua, che poi a che serve? Non c’è Tanya lì! Forse se sapesse che sua sorella sa tutto, me la risparmierebbe. Sbuffo dinuovo reprimendo quest’ultimo pensiero, no. Non è decisamente il caso di dirglielo, potrebbe fare un casino!
Tempo una mezz’ora e sono pronta, fortunatamente mio padre è a lavoro così non devo dare spiegazioni, almeno a lui! Cullen puntuale mi suona alla porta, svogliata vado ad aprire e la sua bellezza mi mozza il fiato. Indossa un giubotto di pelle con una camicia blu, lasciata sbottonata sul collo e un paio di jeans scuri, i capelli scompigliati e un accenno di barba a renderlo ancora più sexy, oddio ma che vado a pensare è Edward Cullen!
- Ti piace quello che vedi? – Mi chiede sorridendo sghembo facendomi diventare paonazza
- Placa il tuo ego Narciso ero solo sovrappensiero! – cerco di salvarmi in corner, ma Cullen continua a sorridere, ci manca solo che aumenti il suo ego e stiamo apposto.
- Dai andiamo! Altrimenti faremo tardi – annuisco e chiudo la porta di casa seguendolo verso la macchina
- Mi spieghi perché dobbiamo fingere anche a casa tua? Lì non c’è Tanya! – gli chiedo con tono quasi disperato
- Perché la madre di Tanya e mia madre si conoscono e parlano spesso, o meglio, la madre di Tanya racconta a mia madre tutti i fatti del quartiere – mi spiega con tono calmo
- Una pettegola insomma – dico senza pensarci facendolo sorridere, però che gran bel sorriso che ha! Oddio insomma Bella piantala!
- Si, più o meno, dobbiamo farci vedere insieme dalla mia famiglia così da rendere la messa in scena più realistica – mi spiega continuando a guardare la strada
- Così che tua madre parlando con la madre di Tanya possa dirle che siamo fidanzati, però Cullen non ti facevo così astuto sai?! – dico sinceramente cercando di mantenere un tono ironico
- Ci sono tante cose che non sai di me Swan – dice con espressione seria lasciandomi interdetta. E’ vero, ci sono tante cose che non so di Cullen, anzi a dirla tutta non so praticamente nulla di lui. Da quando ci conosciamo nonostante io passi parecchio tempo a casa sua, con sua sorella e sua cognata, non abbiamo mai fatto altro che litigare. Devo ammettere però che da quando abbiamo iniziato a stare a stretto contatto per via di questo piano, Cullen non mi parla più con il solito tono stizzito, è anche vero che è costretto visto e considerato che mi sono prestata a fare questa buffonata soprattutto per aiutarlo, ci manca solo che mi tratta pure a pezze in faccia.
In poco tempo arriviamo a villa Cullen e l’ansia comincia ad impadronirsi di me, Cullen deve accorgersene perché comincia a fissarmi sospirando
- Avanti Swan non dirmi che hai paura? – mi sfida, io paura? Ma anche no!
- Ma quale paura, io non ho paura proprio di nulla! – bugiarda, in realtà me la sto facendo sotto. L’unica cosa che mi tranquillizzà è che Alice sa e potrebbe aiutarmi se mi vedesse in difficoltà senza far capire al fratello che è mia complice naturalmente. Cullen tira fuori le chiavi ed apre la porta, la sua famiglia è tutta nel salotto radunata sul divano a chiacchierare allegramente e appena sentono la porta si voltano tutti a guardarci. Naturalmente non mi sfugge lo sguardo malizioso di Alice e quello ancora incredulo di Rose, leggo invece la gioia negli occhi di Esme che immediatamente si alza e corre ad abbracciarmi
- Bella! Non immagini quanto sia felice di averti qui oggi! – la mia dolce Esme
- Grazie Esme, anche io sono molto felice oh e approposito, grazie dell’invito! – le sorrido cordialmente avvicinandomi al resto della famiglia
- Non devi ringraziare Bella, sei una di famiglia lo sai! Adesso poi più che mai! – esordisce Alice continuando a guardarmi maliziosamente. Cos’è che avevo detto? Ah si, che mi avrebbe aiutata! Come no, quel folletto non farà altro che farmi battutine per tutto il pranzo me lo sento.
- Va bene, va bene adesso sediamoci a tavola il pranzo è quasi pronto! – Carlisle fa il suo ingresso entrando in salotto indossando un grembiule da cucina, ho sempre ammirato il modo in cui Carlisle aiuti sua moglie nelle faccende di casa, soprattutto in cucina! Esme è una cuoca eccezionale, ma suo marito non è da meno!
- Carlisle ti sei dato ai lavori forzati? – Chiedo facendo ridere tutti quanti mentre ci sediamo a tavola
- Ahahah, ogni tanto è bene che anche gli uomini si diano da fare! – istintivamente volto lo sguardo verso Edward, sembra tranquillo e rilassato
- Dovresti prendere esempio da tuo padre Edward, tu non mi aiuti mai! – azzardo facendogli una battuta
- Tesoro ma che dici? Io so fare molte cose – mi risponde usando un tono malizioso facendomi arrossire, dannato Cullen deve farmi sempre vergognare
- Sapete una cosa, devo ammettere che sono sorpreso di questa vostra relazione! Sembrava vi sopportaste a malapena! – Carlisle dice fissandoci e in me si fa spazio una sensazione di panico
- Ma infatti non ci sopportiamo papà, ma questo è il nostro modo strano di amarci – risponde Cullen prendendomi la mano lasciandomi completamente senza parole, ho il viso in fiamme e la salivazione a zero, giuro che quando sarà finita questa storia lo faccio fuori solo per tutte le volte che mi ha fatta verognare davanti a tutti
- Siamo davvero felici per voi ragazzi, adesso mangiamo! – taglia corto Esme e tutti iniziamo finalmente a mangiare, santa donna Esme. Nonostante qualche battutina di Alice e Emmett e qualche occhiata maliziosa di Edward, il pranzo passa tranquillo senza che mi sia preso un attacco di panico. Nel pomeriggio con Edward decidiamo di farci una passeggiata al centro commerciale, mossa studiata anche questa, visto che quell’oca spiaggiata della sua ex il Sabato si chiude al centro commerciale a fare shopping e quindi dobbiamo farci beccare insieme.
- Non è andata poi così male no? – domando ricominciando a respirare una volta saliti in macchina
- Direi di no, mi ha sorpreso Alice, pensavo fosse arrabbiata… Non è che le hai raccontato qualcosa? – domanda dubbioso, facendomi quasi strozzare con la saliva, mannaggia la miseria e adesso che gli dico?
- Chi io? No assolutamente! Anzi, direi che il suo prendermi in giro è un modo bello e buono per farmela pagare per non averle detto nulla! – cerco di salvarmi in estremis
- Meglio non farsela nemica mia sorella – dice sorridendo.
Passiamo il resto del viaggio in macchina in silenzio, una volta arrivati al centro commerciale cominciamo a camminare l’uno accanto all’altro osservando i negozi, fino a quando non arriviamo di fronte ad una gelateria, d’istinto mi fermo e comincio a guardare i diversi tipi di gelati
- Vuoi un gelato? – mi chiede Edward affiancandomi, annuisco e lo trascino dentro, mi faccio prepare un cono con nocciala, cioccolato, stracciatella e panna, mentre lui si prende una coppetta, con banana, cocco e panna. Presi i nostri ordini ci sediamo ad un tavolo a mangiarci i nostri gelati.
- Posso farti una domanda? – Gli chiedo all’improvviso non troppo convinta ma lui annuisce senza fare storie - Sei sempre stato così stronzo? – chiedo diretta non curandomi di insultarlo
- Grazie del complimento Swan e comunque, se proprio vuoi saperlo no, non sono stato sempre così stronzo – risponde e sento che sta dicendo la verità, il discorso comincia ad incuriosirmi e azzardo con un’altra domanda
- E perché ti comporti in questo modo? – continuo a guardarlo, dal canto suo lui invece mangia il suo gelato con disinvoltura leccando di tanto in tanto il cucchiaino, facendomi sentire improvvisamente caldo. Scuoto la testa come a togliermi questi pensieri e mi concentro di nuovo sul nostro discorso
- Precisamente cosa intendi per “questo modo”? – domanda puntandomi i suoi occhi verdi addosso, non sembra essere arrabbiato o a disagio per la piega che sta prendendo il discorso, chissà forse è la volta buona che possa scoprire qualcosa di lui
- Avanti non fare finta di non capire, intendo da super uomo! Ti atteggi a superfico e ti circondi di palloni gonfiati e oche starnazzanti – forse sto esagerando ma quello che dico è la pura verità. Di risposta Edward accenna ad un sorriso lasciandomi completamente basita
- Non mi atteggio a super uomo, mi comporto semplicemente di conseguenza a ciò che ho passato – fa una pausa – quando sono arrivato a scuola non conoscevo nessuno e ti sembrerà strano, ma avevo paura – sospira mettendo in bocca un altro po’ di gelato.
- Paura? Tu, Edward Cullen avevi paura? E di cosa? – chiedo scioccata
- Di restare solo. Da quando mio nonno Edward è morto e poco dopo tempo anche nonna Elizabeth se n’è andata ho sempre avuto il terrore di restare solo. Loro erano il mio punto di riferimento e con poco tempo se ne sono andati entrambi lasciando in me un enorme vuoto. Questo mi ha spinto ad essere schivo ed altezzoso nei confronti delle persone, non permetto a nessuno di avvicinarmi perché non voglio affezionarmi, perché so che prima o poi se ne vanno tutti ed io non voglio sentirmi come quando se ne sono andati i miei nonni – termina il suo racconto e senza accorgermene una lacrima sfugge dal mio controllo. E io che ho sempre pensato che fosse semplicemente troppo pieno di se!
- Però scusami, qualcosa non mi torna, perché con gli altri fai la superstar e invece a me hai sempre trattato come se fossi un’appestata? – domando forse chiedendo troppo
- Perché so bene che sei diversa dalle altre, non sei come Tanya o come Jessica Stanley, l’ho capito perché vai d’accordo con mia sorella e con Rose, per questo ho cercato di tenerti alla larga, perché sapevo che avresti capito che la mia fosse soltanto una maschera – Edward Cullen oggi è riuscito a stupirmi per ben tre volte. Mi sento una sciocca, per due anni non ho fatto altro che insultarlo e pensar male di lui, credendo fosse un montato narcisista, quando invece è tutt’altro
- Edward io devo chiederti scusa – dico sincera
- Chiedermi scusa? E di cosa? – domanda confuso
- Per tutto questo tempo ho pensato molto male di te, credevo tu fossi solo un montato pieno di sé, ma la verità è che avevano ragione tutti. Tua sorella, Rose, perfino Jake mi aveva detto che non eri chi sembravi… Ti prego scusami – gli parlo sinceramente dispiaciuta delle considerazioni che ho fatto di lui
- Non fa nulla tranquilla capisco – mi sorride lasciando cadere il discorso. Finiti i nostri gelati ci alziamo e ricominciamo a camminare, nessuno dei due proferisce più parola, in questo momento non so proprio cosa dire, Edward mi ha scioccata.
- Posso fartela io una domanda adesso? – dice attirando la mia attenzione, annuisco curiosa di sapere cosa vuole domandarmi – Tu e Jacob vi frequentate? – chiede con uno sguardo strano
- Che? Nono, assolutamente! Conosco Jake da quando ero piccola perché mio padre e suo padre sono amici di infanzia, siamo cresciuti insieme! Ci siamo persi di vista per un po’ quando sono andata a vivere con mia madre, ma adesso abbiamo ripreso i rapporti – chissà perchè ha voluto sapere se mi frequento con Jake
- Capisco… Secondo me però tu gli piaci – mi dice facendomi scoppiare a ridere
- Ma figurati! Io e Jake siamo come fratelli! – rispondo continuando a ridere
- Sarà! Vedrai che non mi sbaglio, prima o poi verrà fuori – insiste continuando a camminare con le mani in tasca, d’istinto sorrido, squotendo la testa e facendo cadere il discorso. E' stata una giornata intensa, piena di emozioni. Finalmente ho scoperto chi è davvero Edward Cullen e adesso ho una visuale totalmente diversa di lui
- Sai Cullen? In fondo non sei così malaccio come pensavo! – gli dico sincera osservandolo, lui di rimando sfodera il suo sorrido sghembo e per un attimo ho come l’impressione che il cuore volesse uscirmi dal petto.
  
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