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Autore: ClaireD    01/11/2017    0 recensioni
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camden era una bella cittadina, molto pulita e silenziosa in quelle prime ore di una giornata d'autunno. Le foglie degli aceri andavano dal giallo al rosso con tutti i tipi di sfumature esistenti di arancione. Era davvero uno spettacolo bellissimo che Claire avrebbe voluto immortalare con la sua macchina fotografica se solo non l'avesse sepolta in una delle tante valige. 
 
La passeggiata fino alla loro nuova casa fu piacevole, nonostante la stanchezza la stesse divorando da dentro e le palpebre faticavano a rimanere aperte, per di più ancora non si era abituata al fuso orario e certamente la notte quasi insonne non la stava aiutando. Erano partiti col giorno e atterrati con lo stesso sole. Una specie di viaggio indietro nel tempo le piaceva pensare, perchè lei oltre che una ragazza che amava la scienza, adorava anche fantasticare perciò spesso si ritrovava con un libro in mano ad immaginare di essere la protagonista di mille avventure.

Prima di arrivare a casa si fermarono in un Bistrò e consumarono la colazione a base di pancake, un pezzo di torta al cioccolato che divisero in due, due cappuccini e un paio di ciambelle da portare via nel caso avessero avuto ancora fame. 
Il locale era molto accogliente, aveva uno stile francese ma allo stesso tempo un poco rustico che non stonava affatto anzi gli dava quel tocco di originalità in più che attraeva le persone all'interno.
Sul soffitto erano rimaste in bella vistale grosse travi in legno scuro alternate da faretti che scendevano lungo i tavolini bianchi sparsi per il locale. 
Appena entrati ci si imbatteva nel bancone, anch'esso dello stesso legno delle travi, e proseguendo all'interno del locale si poteva scorgere un arco che divideva in due stanze l'ampio edificio. Le luci trasmettevano serenità e calore e davano agli altri arredi del locale una particolarità in più, in un angolo era stato messo una grande madia in legno di Noce e sopra di essa erano esposte delle torte con la classica glassa di zucchero americana che se ne mangi una fetta in più hai bisogno dell'insulina per digerirla ed evitare il diabete. Questo mobile illuminato dai faretti con la loro luce calda sembrava ancora più antico e si mischiava perfettamente all'arredo semi moderno dei tavolini e delle mensole dietro al bancone. 
Da quello che potè intuire Claire, Francine, questo era il nome del bistrò, alla sera si trasformava in un pub vero e proprio con musica dal vivo. La sua deduzione era sopraggiunta alla vista di un palco accennato nella stanza opposta alla porta d'entrata. 
La proprietaria doveva essere una ragazza bionda sui trentacinque anni che si muoveva freneticamente fra i tavoli portando vassoi di piatti vuoti e menù ai nuovi clienti arrivati, entrava in quella che doveva essere la cucina, dal quale si accedeva da una porta situata dietro al bancone, e controllava che gli ordini procedessero senza intoppi. Aveva persino richiamato due cameriere che, per la loro inesperienza, non avevano pulito un paio di tavoli fuori nella veranda, strutturata in legno per mantenere lo stesso stile dell'interno.
In ogni modo, quel locale le fece davvero una bella prima impressione.

Appena entrati nel locale tutti i presenti si voltarono ad osservarli, del resto loro erano la novità in città, malgrado ciò però gli abitanti si dimostrarono molto cortesi e questo piacque sia a Claire che a John.
Molti di loro si fermarono a presentarsi e a stringere la mano all'uomo senza però essere troppo invadenti. La colazione fu gradevole anche se la ragazza si sentì un po' in soggezione e cercò di mangiare il più velocemente possibile per uscire dagli sguardi dei più curiosi.

Nell’angolo appena entrati nel locale c’era una famigliola composta da quattro persone, padre, madre e due bambini di circa 3 e 5 anni ciascuno. La femmina, la più grande, stava addentando con foga un pancake immerso in un lago di sciroppo d’acero; il bimbo più piccolo invece era intento a fare le bizze per attirare l’attenzione dei genitori i quali, quasi disperati, cercavano di corromperlo con il cibo e un cagnolino di peluche.
Al bancone era seduto un uomo, sulla cinquantina, che stava finendo di sorseggiare il suo caffè. Non sembrava un tipo di compagnia, ma forse semplicemente non era loquace di prima mattina.
Verso la colonna dell’arco invece stavano due anziani signori che giocavano a carte e commentavano gli ultimi avvenimenti della città. Fermavano spesso le cameriere per coinvolgerle nei loro discorsi e loro puntualmente sorridevano e gli davano ragione, come la si dà ai bambini, e poi continuavano il loro lavoro strettamente osservato dalla proprietaria.
Nell’altra stanza c’era solo una coppia che sembrava essere nel bel mezzo di una discussione, addirittura sembrava che i due non avessero nemmeno toccato cibo da quanto erano presi dai loro discorsi. Nessuna delle cameriere osava entrare in quella parte del locale, nemmeno per pulire i tavoli più lontani ai due litiganti. Per fortuna i toni non erano alti perciò Claire non riuscì a capire quale fosse l’argomento così scottante.

Nel voltarsi per uscire dal locale, però, sentì una strana sensazione che dallo stomaco le pervase poi in tutto il corpo. Uscita all'aria tiepida della mattina, prese un profondo respiro e scacciò via quel senso di inquietudine e malessere dando colpa alla stanchezza dovuta al lungo viaggio durato due interi giorni.

Nel frattempo i concittadini sentivano che qualcosa nell'aria stava cambiando, era proprio a causa dell'arrivo dei due forestieri? Ben presto a Camden la tranquillità sarebbe stato soltanto un ricordo e le risposte cercate sarebbero finalmente arrivate.
   
 
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