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Autore: alessandroago_94    02/11/2017    9 recensioni
Altra raccolta di componimenti poetici molto semplici.
Genere: Generale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Italia proletaria

ITALIA PROLETARIA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Italia proletaria

che si dà battaglia

tra i banchi dei tribunali,

con parole magistrali;

l’Italia dei ragazzi,

come razzi,

che s’impattano contro muri alti,

di borghesi ottocenteschi fatti e finiti.

Una guerra senza confini,

tra finti vizi e vizi finti,

con macabri aguzzini,

la strada costellata da strozzini;

come un tour,

in giro, mon amour,

solo morte, pace falsa,

vita che collassa;

odio e rancore,

grigiore,

perduto splendore

affisso sui muri di case in putrefazione;

come sgorbi,

botte da orbi,

paura di non restare a galla,

poiché prima o poi si esplode;

sia questione di un giorno, o poco più.

Si vive attaccati alla tivù,

a credere che laggiù

la vita sia migliore,

quand’invece è pure peggiore.

Il vero è che si soffre,

si nasce e si muore,

nel frattempo son solo delusioni,

sono solo cicatrici e abrasioni.

L’Italia proletaria

è come burro che si squaglia,

nella teglia,

nella veglia,

c’è chi piange e chi non vuole,

a chi il cuore duole,

nella veglia di mezzanotte

sembra di vivere un sogno di mezza estate.

C’è che fa caldo,

fa secco,

non piove; deserto,

arido di sentimento.

L’Italia proletaria

combatte con rabbia;

combatte una guerra sui social, sui giornali,

nei più bui vicoli

della coscienza umana,

e par tutta una panzana,

a chi sullo scranno sta seduto,

muto,

a guardare il popolo che assorbe

tutto, quasi fosse una fossa piena di mollicce torbe.

C’è che un’Italia proletaria,

per protesta, vorrebbe bloccare anche la Salaria;

ma cosa cambia, tanto,

sembra che nulla abbia un senso;

e più ci penso,

meno sembra che tutto

abbia un qualcosa di arguto;

di riflettuto,

sotto i riflettori,

solo i veri signori,

i padroni,

soldi e anelloni

d’oro nelle dita delle mani,

adesivi e tatuaggi

d’alti e antichi lignaggi;

cadono le stelle,

e non solo parcelle,

particelle,

si spengono le luci, si ammutolisce il cellulare,

il cane smette di abbaiare,

l’Italia proletaria durante la notte se ne sta

nei propri letti senza se e senza ma,

e allora tutti sotto le coperte,

che domani è un altro giorno, pieno di amare scoperte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

Ehm ^^ ah ah, questa volta non so neanch’io come commentare per bene questo piccolo testo che avete appena letto xD

Spero non mi lapiderete. Comunque, questa poesia non ha alcuna pretesa e non vuole assolutamente far politica o quant’altro; si tratta solo di qualche verso che ho scritto due giorni fa, sempre in un momento di svago, quando la mia testa va da tutte le parti, tranne quelle che hanno un senso.

Nelle ultime settimane sono ancora in fissa con Comunisti col Rolex, di J-ax e Fedez, e credo che ciò mi abbia un po’ influenzato nella scrittura di questo componimento, anche se tutto quello che è scritto qui è totalmente originale e indipendente da quest’opera.

Si tratta solo di un po’ di rime sparse e di giochi di parole, nulla di più ^^

Grazie, carissimi amici, e grazie, carissime amiche ^^

 

   
 
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