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Autore: Xenebe    03/11/2017    4 recensioni
Sono passati due mesi dal disastro del matrimonio fallito e Akane non sopporta più la situazione assurda che si è venuta a creare.
Ranma ormai passa tutto il suo tempo con Shampoo e non le rivolge quasi la parola. Nabiki però sembra sapere qualcosa, anzi spesso e volentieri lei e Ranma confabulano sottovoce.
Per Akane è il momento di andare avanti, ma questo significa reinventarsi daccapo e sacrificare una volta per tutte il suo amore. Ci riuscirà?
Ranma come prenderà la cosa? E qual è il piano di cui è al corrente solo Nabiki? Ma soprattutto riuscirà a riconquistare la sua fidanzata?
Il ragazzo con il codino scoprirà presto che in fondo, quando si prende una decisione, a volte l'amore può non essere abbastanza, non per tornare indietro.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nabiki Tendo, Ranma Saotome, ranma/akane, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'amore non basta Ed eccoci con il quarto capitolo! Vi confesso che questo capitolo mi piace abbastanza, nonostante finisca con una nota non propriamente piacevole. Finalmente ho indietro il mio pc quindi non devo più aggiornare da cellulare o tablet, quindi posso prendermi il tempo di dirvi che ci vediamo alla fine del capitolo per una piccola nota, che non voglio mettere qui per evitare di spoilerarvi qualcosa.
Detto questo, ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite e le preferite e i tesori che hanno recensito lo scorso capitolo! A dopo!


Capitolo 4

Ranma sbuffò. Quella non era decisamente la sua giornata.
Dopo essere entrato in classe in ritardo aveva dovuto restare fuori con i secchi d'acqua per un'ora, cosa che non gli accadeva da un po', visto che ultimamente usciva di casa addirittura prima della fidanzata, e che non era toccata ai suoi amici, per i quali la professoressa Hinako aveva fatto un'eccezione, visto che solitamente loro erano puntuali.
Durante tutta la giornata aveva cercato di incrociare lo sguardo di Akane, ma lei sembrava decisa a ignorarlo completamente. Del resto quelle erano solo le conseguenze del suo brillantissimo piano, di cui ora iniziava a dubitare.
Certo, le minacce alla vita di Akane erano drasticamente diminuite e negli scorsi due mesi nessuno dei due era stato rapito. E mancava così poco! Cologne sarebbe tornata a giorni, forse era addirittura tornata mentre lui era a scuola.

Qualcuno avrebbe potuto dire che l'aspetto particolarmente bello di Akane lo avesse colpito troppo per continuare ad ignorarla, quello o la gelosia che aveva provocato, ma la verità era un'altra.
Ranma Saotome - tra sé e sé poteva ammetterlo - era sì completamente innamorato di Akane Tendo, ma anche così abituato, così emotivamente dipendente da lei che... semplicemente gli mancava.
Sentiva davvero il bisogno fisico di toccarla, per sentire il suo calore; di vederla, per essere certo che fosse sana e salva; di parlarle, per sentire cosa pensava della situazione che lui stava creando; ma soprattutto gli mancava la sua compagnia, quella presenza gentile e silenziosa sempre pronta a perdonarlo e a sostenerlo.
Aveva appuntamento con Shampoo nel tardo pomeriggio, quindi sapeva che lei non sarebbe andata a cercarlo, poteva sfruttare la cosa per passare un po' di tempo con Akane, tornando a casa con lei. Le avrebbe detto che non aveva idea che quei pazzi dei loro compagni avessero ricominciato a sfidarla e avrebbero riso insieme sul pettegolezzo sulla rottura del loro fidanzamento.
Aveva deciso: si poteva concedere dieci minuti con Akane. Sarebbe rimasto a distanza, sulla ringhiera, non troppo vicino, per evitare tentazioni e per non dover poi rimpiangere la sua assenza, non più del solito.
Il problema era che ormai lei non lo aspettava più prima di tornare a casa: avrebbe dovuto avvertirla. Ma in cortile, durante la pausa pranzo, era stata accerchiata dalle loro compagne di classe e quando, prima che tornassero alle lezioni, era rimasta di nuovo sola, Nabiki lo aveva distratto per dirgli del pettegolezzo. Lui l'aveva a stento ascoltata, ma quando si era girato di nuovo a guardare la fidanzata non l'aveva più trovata perché era tornata in classe.
Aveva allora pensato di precederla e aspettarla al cancello d'entrata. Ma era stato trattenuto: era vero che negli ultimi tempi non aveva più fatto ritardo, tranne quella mattina, ma i suoi professori erano preoccupati per il suo rendimento scolastico, i suoi voti infatti erano calati drasticamente, ovviamente, anche se gli insegnanti non lo sapevano, perché non stava più studiando con Akane.
Per questa chiacchierata i professori lo avevano tenuto a scuola per altri venti minuti. Così aveva perso l'ennesima possibilità di stare un po' solo con la sua fidanzata.

Anche se tutto sembrava contro di lui, decise mentre correva verso casa, sarebbe riuscito a passare almeno una manciata di minuti con Akane. L'avrebbe raggiunta nella palestra e si sarebbe anche allenato un po' con lei.
Queste erano le sue intenzioni, prima che varcasse la porta d'ingresso di casa Tendo. Ad attenderlo infatti c'era il padre con un'espressione seria.
- Vieni con me Ranma, dobbiamo parlare.-
- Senti papà, ho voglia di andare a fare un po' di movimento nel dojo, parleremo poi.-
- No, Ranma! È ora che tu affronti le conseguenze delle tue azioni. Tua madre, Soun e la piccola Akane ci stanno aspettando di là.-
Ranma non sapeva cosa aspettarsi, ma del resto era sua intenzione passar del tempo in compagnia di Akane, no? Sarebbero stati seduti vicini e avrebbero riso alle sciocchezze dei loro padri.
Annuì e seguì Genma.
La prima cosa che notò arrivato in sala da pranzo fu che il posto per lui era stato sistemato tra suo padre e sua madre, di fronte a Soun e Akane. Già questo andava contro tutto quello che voleva.
La sua attenzione fu poi ovviamente attirata da Akane: aveva uno sguardo serio e, forse, un po’ malinconico, ma non solo. C’era qualcosa di strano nel volto della fidanzata, ma lei lo nascondeva tenendolo basso. Cosa stava accadendo?
- Akane, va tutto bene?-
Non avrebbe voluto, anzi avrebbe voluto, ma non avrebbe dovuto parlarle direttamente e sicuramente non con quel tono preoccupato da cucciolo innamorato.
La vide sgranare leggermente gli occhi prima di alzare lo sguardo ad incontrare il suo, arrossire e riabbassarlo. Aveva quasi le lacrime agli occhi.
- Si può sapere cosa sta succedendo?-, chiese arrabbiato, poi si girò verso il padre che si era seduto, - Allora papà?-
- Non capisco come diavolo…-, Genma fu interrotto dalla mano della moglie che si posò sul suo avambraccio.
- Ranma, tesoro, perché non ti siedi con noi? Abbiamo delle cose da discutere.-
- Vi prego, non mi dite che state organizzando l’ennesimo matrimonio!- sbuffò vedendo Soun Tendo mordersi leggermente il labbro inferiore, come un bambino trovato con le mani nella marmellata. Poi si rivolse direttamente alla sua promessa sposa.
- Non ti preoccupare, non possono davvero costringerci!-
Akane voltò il capo di lato, senza rispondergli. Poteva vedere che avrebbe voluto piangere. La fidanzata non era una persona che piangeva facilmente, ma lui ormai la conosceva perfettamente e sapeva leggere quel volto altrettanto perfettamente e per lui era come se stesse già singhiozzando.
La madre intanto lo guardava incuriosita.
- Perché non ti siedi con noi, tesoro?- gli chiese e lui ubbidì. Appena si fu seduto Nodoka gli porse una lettera.
- Questa è arrivata stamane per te.-, lui la prese e la guardò, poi, dopo aver riconosciuto la scrittura della fidanzata alzò lo sguardo a cercare quello di lei. Non trovandolo decise di aprire la busta.
Dopo aver letto le poche parole vergate nella calligrafia ordinata di Akane, tornò a guardarla mentre accartocciava la lettera.
- Che significa?-, chiese arrabbiato.
- Ranma...-
- Non ti intromettere, mamma. Parlo con la mia futura sposa.- sibilò con tono cattivo.
Akane a quelle parole si sentì spiazzata. Ranma non l'aveva mai chiamata così, non lontano da una sfida o un pericolo. E sembrava davvero arrabbiato...
Per un attimo tutta la sua risolutezza vacillò, mentre alzava gli occhi nei suoi: erano diventati di un blu così scuro da sembrare neri. Distolse lo sguardo, mentre rispondeva, con il tono di voce più triste che suo padre le avesse mai sentito: - Hai letto.-
- E così vuoi davvero cancellare il fidanzamento!- sussurrò il ragazzo, lei non ebbe il coraggio di guardarlo.




Ed eccoci. Non mi linciate. Non prima che vi spieghi la scelta di non far usare a Ranma la frase "Parlo con la mia fidanzata". Trovo che in italiano la parola fidanzata perda il significato importante che ha l'originale iinazuke e l'inglese fiancée, entrambi hanno il significato specifico di promesso/a  o futuro/a sposo/a. Per questo ho deciso di usare il significato originale, più forte, in un momento così delicato e significativo.
Detto questo ci leggiamo tra una decina di giorni con un capitolone! Lo prometto! :*
   
 
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