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Autore: Trismegisto    04/11/2017    0 recensioni
La storia racconta la vita di due donne vissute in epoche diverse ma che per una fortuna o sfortuna del fato si sono incontrate. Le donne in questione sono Erzsébet Báthory, conosciuta anche come Elizabeth Bathory o Elisabetta Bathory, e Marie Delphine LaLaurie entrambe vissute in epoche diverse la prima, tra il XVI e XVII secolo e la seconda tra il XVIII e XIX secolo, ma forse la storia non è andata come raccontano i libri o la storia, per questo andremo a guardare indietro nel tempo e raccontare la storia di entrambe ed il legame di “sangue” che le lega.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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Passarono giorni dopo l’accaduto al castello di Madame Boyer, la piccola Maria rimase sola, il padre non può prendersi cura della piccola, così, Florentine si offre di ospitarla e prendersene cura come fosse sua figlia, la ragazza accetta con molta felicità e si trasferisce nella residenza di Florentine. Con questa occasione ha la possibilità di stare con Elizabeth, la quale può insegnarli nuove cose sulla nuova creatura che è diventata. Solo Elizabeth e Florentine sanno l’identità della creatura che ha ucciso madame Boyer, fu la stessa Maria che uccise suo madre, con le lacrime sul volto, Maria raccontò quello che successe quella notte.
Quella notte, Maria passeggiava con la madre nel grande giardino dietro il castello, sul lungo viale di ciottoli, circondato da rose rosse e bianche, l’attenzione di Madame Boyer venne catturata da una Rosa da un colare particolare, il rosso sembrava sangue, una folata di vento fece volare dei petali che finirono sul volto di Madame Boyer, lasciando un alone rosso sulla cute bianca, Madame Boyer allungo la mano e prese la rosa la avvicinandola al volto, per sentirne l’odore, esso gli ricordò la giovinezza passata, così la staccò e se la mise sopra l’orecchio destro come segno ornamentale, ma nello staccarla si punse e del sangue uscì dal dito, Maria vedendo il sangue venne pervasa dal desiderio di berlo. Il bel volto di Maria cambiò, gli occhi divennero rossi e insanguinati, i lunghi canini fecero la loro comparsa e il volto divenne colmo di vene, cambiando il volto da brava ragazza in quello di un mostro assetato di sangue. Prese il dito della madre ed iniziò a succhiarlo, la madre sconvolta dall’atto di Maria gli chiese di smetterla, perché gli stava facendo male, ma questo non la fermò. Il sangue che usciva dal dito non gli bastò, la prese per il collo e la alzò in aria, come poteva una ragazzina sollevare un adulto con tanta facilità, sarà la forza data dal sangue della Contessa, fatto sta, che Maria ripeté: “Sangue, voglio del sangue. Sangue, sangue, sangue!!!!”, la pazzia gli arrivò al cervello, delle grandi ali nere, sbucarono fuori dalle piccole spalle di Maria, Madame Boyr cercò di gridare e cercare aiuto ma fu impossibile, Maria tappò la bocca della madre, si vibrò in volo e raggiunse l’entrata del castello, davanti a tutti i presenti tagliò la gola alla madre e ne bevve il sangue che ne usciva a fiotti, inondando il piccolo corpo vestito di bianco, dalla foga, tagliò la testa alla madre, e la buttò ai presenti portandosi con se il resto del corpo, per poi ridurlo a brandelli. Dopo l’accaduto Florentine ed Elizabeth chiamarono la carrozza, Elizabeth sapeva già dove trovare la ragazza, essendo collegate dallo stesso sangue, lei sa dove e cosa pensa Maria, così andarono non molto lontano da dove erano, la ragazza si trovava sulle sponde della Loira, immersa in acqua ricoperta di sangue, con il corpo nella madre tra le braccia. Aperta la carrozza Elizabeth scese di corsa dalla carrozza, corse verso Maria e la abbracciò, il volto di Maria era pallido e sconvolto, Elizabeth la abbraccio e la strinse al petto dicendogli: “Non ti preoccupare, ci sarò io al tuo fianco da ora in poi.” Passarono i giorni e Maria iniziò ad abituarsi a stare nella nuova residenza, solo che era infastidita che non poteva uscire di giorno e godersi la giovinezza. Doveva stare tutto il giorno nella cripta con Elizabeth, essa gli insegnò ogni giorno tutto quello che c’è da sapere su cosa è diventata, ma essa era stanca di stare seduta ad ascoltare Elizabeth, così un giorno scappò dalla cripta, era giorno ed il sole ancora era decisamente alto quando Maria uscì dalla cripta, sbattendo con grande forza Elizabeth contro il muro, la ragazza era sotto uno scatto di ira, aprì la porta e corse verso il giardino in fiore, ma la felicità non durò tanto, la pelle iniziò a bruciare, ed evaporare, oltre a questa le grida di Maria arrivarono fino alla stanza di Florentine, si affacciò al grande balcone che guardava il giardino e vide Maria in mezzo ai fiori bruciare e gridare dal dolore. Sconvolta strappò la grande tenda rossa della stanza, uscì correndo, verso le scale e le grida non accennavano a placarsi, anzi, si facevano più intense. Florentine aprì la porta che affaccia sul giardino, corse a perdifiato, vedendo Maria sciogliendosi e gridando buttò la tenda sul corpo irriconoscibile di Maria in modo da impedire ai raggi del sole di colpirla, poi la circondò abbracciandola e la portò comprendo il corpo nella cripta. Tolse la tenda ed il volto di Maria era sciolto come marchiato da un ferro ardente, il piccolo corpo caldo fumava e le lacrime scendevano dal volto deforme di Maria. Elizabeth prese conoscenza e vedendola in quello stato, si avvicino dicendole: “Stupida ragazzina cosa credi di fare, vuoi per caso morire?”, Maria pianse, Elizabeth accarezzandole la testa la consolò, si morse il dito indice e diede del sangue in modo da guarire le sue ferite. Maria stanca dell’accaduto bevve il sangue e si addormentò.
Florentine ed Elizabeth uscirono lasciandola dormire in tranquillità, chiusero la porta a chiave per sicurezza e si misero sotto l’arco della cripta e parlarono. Elizabeth chiese a Florentine di trovare un modo, un metodo una soluzione ai raggi del sole in modo da evitare eventuali problemi, Florentine si ricordò di un nome di una donna misteriosa che girava in quel periodo tra i discorsi la nobiltà Parigina, chiamata Zaennah, ma si sapeva ben poco riguardo ad essa. Sembra essere una donna misteriosa, con un lungo vestito rosso ed il volto coperto da un cappuccio, non si sa chi sia, ma ogni volta che appare la gente si sposta per farla passare, egli poi sceglie chi aiutare, uscendo dalla tasca una bacchetta tocca il capo della prescelta ed essa la segue senza fiatare, il giorno dopo un piccolo gatto nero appare dietro la porta lasciando un regalo. Incuriosita Elizabeth volle incontrare questa misteriosa donna di nome Zaennah.
Due sere dopo Maria si riprese completamente, le ferite era più gravi del solito il sangue ha impiegato molto per guarire tutte le ferite, fatto sta che entrambe Maria, Elizabeth e Florentine si prepararono per la sera ad incontrare Zaennah, si vociferava che questa notte avrebbe fatto la sua comparsa. Il luogo di incontro è alla Cattedrale di Notre Dame, l’incontro è solo per pochi fortunati e benestanti, Florentine tramite conoscenze del conte Morgenstain ha avuto la possibilità di partecipare. Arrivarono in anticipo un uomo in nero gli disse di aspettare dentro la cattedrale l’arrivo degli altri ospiti, il tempo passava e man mano alti ospiti arrivarono, fino a quando la porta della cattedrale si spalancò, ed una folata di vento spense tutte le candele ed i candelabri, l buio calò, l’unica spiraglio di luce era la luna che trapassava il grande rosone, e sulle vetrate laterali, la luce della luna illuminò l’altare e la grande croce con il Cristo in croce, all’improvviso la porta si chiuse ed una figura scese dall’altro dalla grande navata centrale illuminata dalla luce della luna, e si fermò davanti all’altare, candele e candelabri si accesero uno dopo l’altro illuminando il tutto, la figura misteriosa era Lei, Zaennah. Iniziò a camminare lungo il corridoio centrale, mentre gli ospiti la guardavano attentamente e con paura Elizabeth la guardava con superiorità, lo sguardo delle due si scontrarono e l’aria divenne pesante, comunque Zaennah continuò a camminare avanti e indietro osservando tutti i presenti. Si tolse il cappuccio e un volto giovane ne comparì, lunghi capelli rossi, ed occhi azzurri come il ghiaccio, che bastava guardarli per rimanerne ammaliati, Zaennah si fermò davanti Elizabeth lo guardò in faccia le sorrise e la scartò, come fece con tutti gli altri ospiti, guardò Florentine e la scartò, arrivata davanti a Maria, prese il volto fra le mani la guardò fissa negli occhi, Maria vergognata distolse lo sguardo e arrossì, Zaennah allora uscì dalla tasca destra una bacchetta le toccò la testa e la scelse, la prese per la mano portandola dietro l’altare, tutti gli ospiti uscirono dalla cattedrale come non fosse successo niente, rimasero solo Elizabeth e Florentine, corsero verso l’altare e videro una scala sotto l’altare, entrarono e iniziarono a correre chiamando Maria, mentre alle spalle il passaggio si chiudeva, la voce di entrambe echeggiava, chiamando disperatamente Maria. Zaennah e Maria si fermarono in una stanza ovale, con al centro un piccolo altarino con otto persone vestite di nero che lo circondavano, mormorando parole sconosciute accesero delle candele che avevano in mano e la stanza si illuminò. Finalmente Elizabeth e Florentine vedendo una luce infondo al corridoio trovarono la stanza ovale con Zaennah e Maria circondate da questi otto uomini.
Elizabeth stizzita gridò: “Come ti permetti di rapire la mi piccola Maria, cosa vuoi farci? Non ti permetterò di torcergli un capello!”, Zaennah sorrise e rispose: “Cara Elizabeth, io voglio aiutarvi, mi sono giunte voci su di voi, conosco la vostra vera identità ed i vostri punti deboli, dunque, ho una soluzione al vostro problema.”, Elizabeth incuriosita gli disse: “Allora, dimmi come puoi essermi utile e in cosa puoi essermi utile.”

Zaennah da sotto l’altarino uscì un grande libro nero pieno di polvere, lasciò andare Maria che corse tra le braccia di Elizabeth e Florentine, sfogliando le pagine giallastre e strappate, ne prese una con un simbolo strano, una stella a cinque punte con simboli sconosciuti, Zaennah, attirò l’attenzione di Elizabeth alzando in aria l libro ed indicando il simbolo disse: “Questo è il marchio che vi permettere di resistere alla luce diurna, ma dovrà essere impresso sulla vostra pelle in modo da funzionare in modo perenne.” Elizabeth sconvolta ma sempre attenta gli rispose:” Se è vero ciò che dici, allora che sia, farò tutto il possibile che questo si avveri, di cosa hai bisogno?”
Zaennah prese un mortaio ed un pestello, lo mise sull’altarino prese delle erbe e le pestò, si punse il dito medio e verso il suo sangue, chiamò a sé Elizabeth e le chiese di versare anche il suo e pestò il tutto, chiese a Elizabeth e Maria dove avrebbero voluto il marchio, Elizabeth scelse il fondo schiena e Maria dietro la coscia sinistra in modo da non vedersi molto, allora entrambe si stesero a terra Elizabeth scoprì il fondo schiena, Zaennah prese il miscuglio dal mortaio disegnò il simbolo con le dita prese la bacchetta e recitando le seguenti parole: ”OJD ERD ISIREM ON SRAC, TUHLP NAMU TAEBIT LUX, SOLEN SET GRENO, LUNOM SET ERD, GUSAN SENAT PALASH. LUX SET MICU ET NOCT SET KOMP, GUSAN SET FIEL TAVIL. VEC MARC SET YO FREL FO BAN.

Il simbolo venne marchiato sulla pelle, la stessa cosa fece con Maria essa soffrì, ma Zaennah gli diede delle erbe con le quali si calmò.
   
 
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