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Autore: shana8998    09/11/2017    0 recensioni
Sesilia James ha 24 anni. Un contratto di tre anni per Flaere una rivista di moda gestita dalla sua amica Victoria ed una vita abbastanza ordinaria , amici, lavoro e la sua storia sentimentale in rotta di collisione.
Una mattina però la proposta di Victoria le sconvolge la giornata. Sesilia deve salvare Flaere e per farlo dovrà volare a Chicago per intervistare il cantate di fama internazionale Jake Whiters ...C'è un solo problema ...Jake è da sempre stato l'amore della sua vita sin da quando avevano 12 anni e vivevano in un piccolo paesino di campagna. Riuscirà Sesilia a non cedere alle tentazioni del suo passato con lui mantenendo salda la storia con il suo ragazzo ?
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Qualcuno picchia i pugni contro la porta della suite.

Sono ancora appigliata alla mano di Morfeo e non mi rendo subito conto di cosa stia accadendo.

Un colpo più intenso mi fa sussultare con violenza e rimbalzo sul materasso.

Ci metto un po' a capire dove sono , che ora è, ma soprattutto perché Jake è seminudo nel mio letto. Poi ricordo tutto.

Ho il cuore che sbatte contro la cassa toracica e penso che lo sputerò a breve. Mi sollevo senza pensarci due volte.

Non curante del freddo che faccia fuori dalle coperte , mi dirigo verso lo specchio accanto all'ingresso della camera e mi do un'occhiata veloce.

Sono un disastro. I capelli spettinati e quell'enorme succhiotto sotto il lobo destro.

Maledizione!

Mi rassetto come posso , poi raggiungo le ante in legno chiaro e vetro , della porta e tiro le tende coprendo gli spazi vuoti , dove si vede perfettamente il riflesso dell'interno della camera.

Esco e chiudo la porta alle mie spalle.

I colpi sul legno della porta d'ingresso non smettono di percuoterla e rimbombano nella mia testa facendomi sussultare più volte.

Non ho idea di chi abbia così fretta di entrare in questa suite.

Forse Trudy...

In quel caso sarebbe un bel macello.

Se fosse lei, beh...Non avrei modo di spiegarle o di giustificare la presenza del suo "fidanzato" nudo nel mio letto , sarei solo costretta ad intercorrere nelle mie conseguenze.

Mi avvicino lentamente alla porta mentre i pensieri più negativi che avessi mai potuto elaborare, mi affollano la mente.

Sfilo la piccola catenella che funge da chiavistello ed abbasso la maniglia.

Non so perché il "chi è" non esce dalle mie labbra. Forse perché so che comunque , in ogni caso ,sono in torto.

La porta si spalanca con violenza facendomi barcollare all'indietro e l'immagine imponente di Will piomba nel mio salone.

Vederlo è come una gettata d'acqua gelida addosso in questo momento.

-Will!-. Esclamo. Non credo sia vero che lui è qui.

Non voglio crederci.

Brividi e tremori mi fanno rendere conto di quanto io, abbia la coscienza sporca.

Lo guardo negli occhi ma non riesco a capire cosa provi.

-Sesy...-. Sussurra e le sue sclere si fanno rosse come se da un momento all'altro lo avrei visto piangere.

Mi stringe a se.

Sono confusa tremendamente confusa.

Accarezzo delicatamente la sua schiena da sopra il tessuto della sua giacca grigia. Ma penso che quel tocco così timido sia per me , la dimostrazione che ormai non riesco nemmeno più ad avvicinarmi a lui.

I sensi di colpa mi divorano. E' imperdonabile ciò che gli ho fatto...

-Will, perché sei qui? Che succede?-. La mia voce è carica di tristezza e vacilla fra un tono deciso e quello molto più sottile e stridulo di chi è in procinto di piangere.

-Ho letto il messaggio ieri notte... Non potevo sopportare di stare senza di te ancora..Così sono partito e sono venuto qui. Mi manchi...-. Mi accarezza le braccia ma non mi guarda. Ha lo sguardo basso. Non è da lui...Sta soffrendo.

Ingoio a vuoto.

-Sarei tornata domani...-. Dico piano mentre gli accarezzo una guancia.

-Non potevo aspettare...-. Mi tira nuovamente a se e ci ritroviamo guancia a guancia con gli spigoli delle nostre bocche che si toccano appena.

Continuo a cercare disperatamente di controllarmi. Sto tremando , sono terrorizzata tanto da non riuscire nemmeno a pensare che Will sia qui, non per farmi una scenata, ma perché sente la mia mancanza.

Nella mia testa c'è solo l'immagine di Jake che dorme nel mio letto ed il timore che possa alzarsi da un momento all'altro.

-Hey, va tutto bene?-. Mi chiede facendomi tornare al presente di colpo.

Mi solletica una guancia con il pollice mentre chinandosi cerca il mio sguardo che continuo a far sfuggire dal suo.

Annuisco alla sua domanda , ma so che ben presto si renderà conto che "tutto bene" non va.

Afferro le sue mani e le allontano da me. Sento scalpitare ovunque quel maledetto bisogno di essere sincera. E' soffocante la sensazione che provo.

E frustrante è tutto il contesto. Sono un mostro, una bugiarda.

Will mi guarda come se avessi un mostro alle spalle.

-Io...-. La mi voce adesso non fa che tremare e ci metto un po' per farla uscire.

-Sono veramente felice che tu sia qui per me. Ieri notte ,avevo iniziato a credere che mi stessi lasciando dato che non ci sentiamo quasi mai...-. Riprendo fiato mentre non faccio altro che torturarmi i pollici.

-Ci ho iniziato a credere così fermamente che...-.

Mi bacia di colpo e per me è devastante , perché ci sto mettendo tutta me stessa per essere sincera e quel gesto è una remata contro.

Lo guardo smarrita e gli occhi si fanno umidi di colpo.

-No, io non ho mai voluto lasciarti. Sono stato fuori per lavoro e tornavo la sera stremato...-. Mi stringe il viso fra le mani.

Voglio piangere. Anzi, vorrei sparire in questo momento.

L'ho tradito consapevole dei miei pensieri sulla sua assenza telefonica.

Io , sono certa e cosciente di aver fatto finire la nostra storia nella mia testa da un po' , senza nemmeno informarlo. Mi sono data delle scusanti, lui che non risponde , le litigate , le grida...Io ieri notte volevo che fra me e lui finisse , o peggio, avevo fatto si che fra me e lui fosse già tutto finito nella mia testa e nel mio cuore.

-Will, ti prego devi ascoltarmi.-. Mi divincolo dalle sue mani.

Scuote la testa sorridendo. -Non devo ascoltarti amore, ho sbagliato tutto , ma ora sono qui a chiederti di perdonarmi...-.

Una pugnalata mi raggiunge dritta in petto.

Sento le lacrime che rigano le mie guance.

Lui mi sta chiedendo di perdonarlo? Sono io quella che dovrebbe supplicare di esserlo.

Penso quanto schifo proverebbe per me se sapesse tutto.

Pochi attimi dopo, nemmeno a farlo apposta, vedo quel pensiero materializzarsi.

Inavvertitamente , la porta alle nostre spalle si apre. Smetto di respirare e guardo Will fisso nelle iridi, poi, socchiudo le mie.

Non smetto per un istante di piangere nel più angosciante silenzio della colpevolezza che porto sul groppone.

Will sogghigna come se quella terza presenza nella suite , la stesse attendendo da un po'. Si tira su ed ora il suo viso è arrogante e venato dall'incresparsi della rabbia.

Mi volto verso Jake. Ho l'espressione disperatamente presa dal terrore.

Giuro che con gli occhi lo sto rimproverando perchè , diamine, non doveva uscire. Doveva restare in camera!

Jake si dirige lento verso noi. Le mani nascoste nella tasca del Jeans e lo sguardo carnivoro rivolto al mio ragazzo.

Lo sta sfidando... Lo sta sfidando!

Porto le mani alle guance involontariamente e le sento ardere come tizzoni.

-Tu devi essere Will.-. Esordisce Jake guardandolo dall'alto in basso.

-E tu invece dovresti spiegarmi perchè sei nella suite della mia ragazza.-. Ringhia Will.

Sulle labbra di Jake appare un sogghigno che dura l'attimo di un battito di ciglia.

Jake fa spallucce , allontanandosi di nuovo da noi e dirigendosi all'isoletta bar.

Si versa del caffè mentre infila fra le labbra un cornetto alla marmellata.

-Ti ho fatto una domanda!.-. Grida Will furioso notando la sfrontatezza nel silenzio di Jake che lo fissa come se si stesse prendendo gioco di lui.

Sono agghiacciata dalla paura. Non ho idea di ciò che potrà succedere.

-N...Non è come pensi Will...Te lo giuro...-. Dico con un filo di voce tremante.

-Allora spiegami com'è?!.-. Si volta verso me ed il suo sguardo mi polverizza all'istante.

Non so cosa dire, non so che scusa potermi inventare.

Will si zittisce all'istante ed ora mi guarda come se volesse vedermi morta.

-Sei andata a letto con lui non è così?!-. Quel maledetto ghigno. La sua voce che si tinge di arroganza.

-Cosa!?-. Esclamo cercando di nascondere tutto ancora una volta.

Jake è sceso dall'isoletta , ma è rimasto distante. Sembra pronto per scattare in caso Will faccia qualcosa di avventato.

Però non è contro di me che vuole scagliarsi. Si muove in uno slancio schizzando contro Jake.

-Bastardo!-. Grida mentre tenta di sferrargli un pugno in pieno viso.

E ci riesce. Jake barcolla all'indietro e finisce con le spalle contro il marmo dell'isoletta.

Un rigoletto di sangue fa capolino dal suo labbro e poi, giù , di colpo incomincia a gocciolargli via dal viso.

Si passa il palmo della mano sulla ferita ed un attimo dopo sono nuovamente uno contro l'altro.

Ma questa volta è Jake che picchia. E lo fa forte.

Io sono raggelata. Paralizzata.

Che devo fare?!

Mi nascondo il viso fra le mani , sto piangendo.

-Basta!-. Grido più volte.

Sento la porta d'ingresso sbattere contro la parete e diverse voci invadere la stanza.

Sono Ben , Dave e Stuart.

Li stanno dividendo.

Mi sento così miserabilmente piccola ed insignificante difronte quella scena.

Difronte a Will con un occhio nero e Jake con il labbro spaccato.

Difronte ai due uomini che amo e che mi rendo conto , che perderò a breve.

-Chica...-. Dave si avvicina a me e cerca di farmi sollevare facendo leva con il mio braccio. Ma non ce la faccio , non sono in grado di muovermi.

-Allontanatelo dall'albergo...-. C'è confusione attorno a me , ma è tutto ovattato e lontano.

Sento Stuart che parla con la sua auricolare con il capo della direzione.

Ben è seduto sul divano con Jake.

-Va tutto bene Jake. Adesso chiameremo un medico e ti faremo visitare.-.

Mi sento in colpa anche per lui. Non doveva finirci di mezzo, quella era una faccenda mia e di Will.

-Dave...-. Guardo in volto la guardia del corpo. -Portami via da qui, ti prego...-.

Annuisce e mi aiuta a sollevarmi. Non mi lascia nemmeno un secondo.

Usciamo dalla suite e incrocio Trudy.

L'ennesimo problema in carne ed ossa.

-Cos'è successo?-. Sembra scossa. Fortunatamente è ignara di tutto.

-Uno di quei fan Stalker , nulla di che...-. Sminuisce Dave cacciando prontamente una scusa.

Trudy si copre la bocca con le mani.

-Scusatemi , vado a vedere come sta Jake...-. Dice lasciandosi sfuggire quell'odioso accento del sud.

Si allontana da noi correndo verso la suite , che ormai è sommersa da cameriere, medici e staff dell'albergo.

-Signorina le lascio le chiavi della mia suite e le vado a prendere degli abiti puliti...Lei intanto si può fare una doccia .-.

Annuisco.

-Poi mi accompagnerai fuori da questo posto?-.

-Come vuole...-.

 

 

   
 
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