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Autore: katyjolinar    10/11/2017    1 recensioni
Nella scienza l'effetto farfalla si riscontra quando, tentando di riprodurre un esperimento, si cambia un particolare apparentemente insignificante, e alla fine si ottiene uno stravolgimento inaspettato.
Noi conosciamo la storia dei nostri eroi. Ma cosa succederebbe se un particolare apparentemente insignificante cambiasse?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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All'alba Astrid si svegliò, preparandosi e andando in cucina.
Heather era già in piedi e stava mettendo la colazione in tavola. Le sorrise, prendendo lo sgabello e guardandosi intorno.
"Così ti sei stabilita qui?" chiese.
"Sì. Sono arrivata qui dopo che i miei sono morti." rispose la bruna, passandole la focaccia calda "Ma dimmi di te: allora tu e Hiccup state insieme?"
La berkiana arrossì, annuendo timidamente.
"E non avete ancora fissato la data?" insistette l'altra.
"In realtà siamo già stati sposati, ma abbiamo divorziato poco tempo dopo." ammise Astrid, tagliando la sua focaccia.
"Avete divorziato?! Ma siete matti?! Voi due siete perfetti insieme!" commentò Heather, sorpresa.
"È... è complicato..." sussurrò l'altra, non sapendo come risponderle.
La padrona di casa la guardò, in attesa di ulteriori spiegazioni, così la bionda decise di raccontarle tutto.
"Non eravamo pronti, secondo lui." concluse, alla fine del racconto "E aveva ragione, l'avevo fatto solo per potermi occupare di lui, non perché lo volessi realmente." fece un respiro profondo, guardando il proprio piatto "Ci sposeremo di nuovo, quando saremo entrambi consapevoli che questa sia la scelta giusta, ma ora non è il momento. Certo, i miei a malapena mi parlano, ed è già tanto se mi permettono di occuparmi di mio fratello Billy, ma non è importante, ora devo solo fare il mio lavoro e proteggere il mio capo, e ritagliare del tempo nei nostri impegni per dare a mio fratello la giusta educazione. Certo non è semplice, e lui è un testone..."
"D'altronde è un Hofferson." commentò Heather, togliendo i piatti vuoti e mettendoli nel catino per lavarli "Anche tu sei testona, a volte, ammettilo."
La bionda sorrise, aiutandola a riordinare, poi insieme uscirono di casa.
"Un'ultima cosa..." domandò la mora, appena fuori "Come mai la sorella di Testa di Tufo non è qui? La spiegazione di Hiccup mi è sembrata un po' vaga, ieri sera..."
"Te lo dico, ma tu non farne parola con gli altri." spiegò Astrid, guardandosi intorno "Testa Bruta è incinta."
"Davvero?" continuò l'altra, sorpresa "E chi è il padre?"
"Moccicoso. Stanno insieme da un po'. Ma lui non sa ancora nulla, per questo ti chiedo di tenere questa informazione per te."
La giovane annuì, poi vide uscire dalla capanna degli ospiti il resto del gruppo e li raggiunse, insieme alla giovane Berkiana, che andò subito incontro al fratello e al capotribù, salutando quest'ultimo con un bacio sulle labbra.
Hiccup ricambiò, allontanandosi e assumendo un'aria più seria e quasi solenne quando notò una donna bionda con i capelli corti accompagnata da un uomo particolarmente muscoloso avvicinarsi: la regina Malla e la sua guardia del corpo.
Heather parlò con la donna, che annuì, avvicinandosi al giovane capo e salutandolo con un cenno della testa.
"Capo Hiccup, è un piacere vederti, dopo che avevate annullato la visita precedente." disse "Ho saputo che hai avuto un incidente durante quel viaggio, e spero che si sia risolto tutto per il meglio."
"Regina Malla..." la salutò Hiccup "Dispiace anche a me di non aver potuto completare la precedente visita di rappresentanza. E devo confessarti che le ragioni dell'attuale visita non sono le stesse della precedente." fece un respiro profondo, raccogliendo le idee e guardando i suoi compagni di viaggio "Ma per spiegare meglio ho bisogno che il prigioniero che abbiamo portato con noi venga liberato, garantisco per lui che non darà problemi."
"Mi permetto di dissentire." intervenne Heather, facendo un passo avanti "Vorrei ricordare che una nave dei Grandi Guerrieri è responsabile di aver infettato e sterminato un'intera isola con il Morbo di Odino."
"Dagur non è responsabile di tale atto." obiettò il ragazzo "Lui è stato in prigione negli ultimi tre anni, senza alcun contatto con il proprio popolo."
"Va bene." acconsentì la regina dei Paladini, dopo un lungo silenzio, voltandosi verso la sua guardia del corpo "Throk, libera il prigioniero e portalo da noi. Capo Hiccup, tu e il tuo seguito venite con noi."
Fece strada verso un piazzale con un grande tavolo, evidentemente usato per le visite di rappresentanza degli altri capotribù. Poco dopo vennero raggiunti da Throk, che scortava Dagur, e si sedettero tutti quanti per ascoltare le richieste del capo di Berk.
"Come ho già detto, il motivo per cui siamo qui non è lo stesso della mancata visita precedente." esordì il ragazzo, voltandosi verso Heather "In realtà siamo qui per te."
 "In che senso?" domandò la bruna, confusa. 
Hiccup sospirò, pensieroso, portando due dita al mento. Come poteva spiegare la situazione all'amica senza provocarle una reazione non gradevole? Passò lo sguardo sui compagni di viaggio, in cerca di aiuto, fermandosi sul piccolo Billy, accanto a lui, che fissava Heather con aria curiosa; gli mise una mano sulla spalla e annuì, incitandolo a dare voce ai suoi pensieri. Forse l'intervento del bambino avrebbe potuto limitare i danni dovutialla possibile reazione ad una rivelazione così potente.
Il biondino colse la palla al balzo e, alzandosi in piedi sulla panca si sporse verso la giovane, osservandola attento, e poi voltandosi verso Dagur.
"È un po' uguale a te." commentò "Anche lei ha gli occhi buoni, ma sembra tanto sola… magari le mancano la mamma e il papà…"
"I miei sono morti qualche mese fa." spiegò la ragazza "Però non erano davvero i miei genitori, sono stata adottata quando ero piccola."
"Oh, bene, allora lo sai." riprese a parlare il capo di Berk "Mi rendi il lavoro più semplice. Ricordi nulla dei tuoi veri genitori?"
"Poco…" ammise la mora, guardandosi le mani giunte posate sul tavolo "Ero solo una bambina, i pochi ricordi che ho di mio padre sono molto nebulosi, però ho questo, che so essere suo."
Prese un corno dalla cintura e lo posò sulla grande tavola, visibile a tutti. Astrid lo afferrò per esaminarlo, infine scambiò uno sguardo con il compagno e, con delicatezza, gli sganciò la spilla col sigillo del capo di Berk appuntata al petto, ereditato dal padre e simbolo del suo regno, quindi restituì il ricordo alla proprietaria, insieme a quest'ultimo oggetto, in modo che potesse confrontare i due simboli.
"Questo è il simbolo della corona di Berk." disse la bionda, calma "Prima di appartenere a Hiccup era di suo padre."
"Ma allora questo significa…" sussurrò Heather, fissando il simbolo sui due oggetti.
"No, non significa quello che pensi." intervenne Hiccup, riprendendo il proprio medaglione "Vedi, quando nasce un figlio a un capotribù, è usanza che i re delle altre isole portino dei doni. Ho parlato con mio padre, e lui ha confermato di aver regalato quel corno, per la nascita della figlia minore, a Oswald il Pacifico. È lui tuo padre."
"Ed è anche mio padre." completò Dagur, che era rimasto in silenzio fino a quel momento "Heather, tu sei mia sorella."
La castana alzò gli occhi, fissando il prigioniero. Era confusa, come poteva essere vera tutta quella storia?
Lei non poteva essere la sorella dell'uomo che le aveva sterminato la famiglia adottiva.
Non poteva accettarlo.
   
 
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