23 luglio 2017
h 8:45
Caro
diario, sono passate pochissime ore dall'ultima volta in cui ti ho
scritto, ma colgo l'occasione per aggiornarti ancora tra un boccone e
l'altro di questa mia ultima colazione in albergo, perché
dopo, tra bagagli da fare e treni da prendere, quasi certamente non
avrò tempo.
Dunque dove eravamo
rimasti?
A Tom, ovviamente. Tutto ruota esclusivamente attorno a lui e a chi altri sennò?
Il party è stato favoloso, tutti coloro che vi hanno partecipato hanno avuto l'occasione di scambiare due parole o brindare con lui e soprattutto quelle come me (che l'hanno praticamente mangiato con gli occhi) hanno avuto modo di ammirarlo per un'ora o poco più.
Ma veniamo al meglio: Il meet&greet!!!
Una
volta finito il giro di saluti e chiacchiere, Tom ha voluto fare un
breve discorso conclusivo per salutare e ringraziare tutti, ma non so
bene come sia andata, poiché lo staff ha chiamato me e le
altre 14 ragazze che rientravano nel bonus M&G e ci hanno
condotte all'esterno.
Sul retro del ristorante c'era un piccolo giardino ed un
gazebo, per l'occasione avevano preparato una piccola area intima e
appartata sotto degli alberi e soprattutto sotto le stelle: una
meraviglia, se solo ci ripenso ho le lacrime agli occhi!
C'erano delle sedie poste in circolo, una per ciascuna di noi
(altre due per Tom e la traduttrice) e al centro vi erano delle candele
che rendevano l'atmosfera totalmente magica.
Ogni ragazza ha preso posto e nell'attesa che Tom si unisse a
noi, riempiendo quell'unico posto vacante, abbiamo provato a smorzare
la tensione che avevamo con una chiacchierata sulla giornata.
La
magia poi è scattata quando Tom ha fatto il suo ingresso e
tra un sorriso e una risata ha preso posto tra di noi. Dopo una breve
chiacchierata e diversi sorsi di prosecco ( se noi eravamo emozionate,
lui non ci vedeva proprio! Era talmente carino, che non si poteva non
amarlo!) ci ha fatto un regalo bellissimo. Quello che speravo
è avvenuto, aveva portato con sé la sua chitarra
e sì, ha suonato e cantato solo per noi!
Ci ha anche detto che non è solito fare cose del
genere, poiché ha sempre avuto il timore di essere giudicato
o di non fare una cosa gradita, ma come potrebbe avvenire una cosa
simile dico io! E quindi noi eravamo le prime per cui faceva una cosa
simile!
Che dire: non potevo davvero chiedere di più!
Ha improvvisato una canzone sulla sua esperienza a Vinci e su
quella giornata, per poi passare ad altre del suo repertorio e infine (
dopo che una ragazza seduta accanto a lui gliel'ha
chiesta) con la voce piena di emozione ci ha suonato "time is healing"
uno dei suoi primissimi testi!
È stato magnifico, ero così contenta e tesa allo stesso tempo che non riuscivo a fermare il tick alla gamba, il tallone del piede destro continuava a picchiettare incessantemente contro il suolo (fortuna che sull'erba non si sentiva nessun rumore, avrei fatto la mia ennesima figura!) Le mani mi sudavano e si torturavano a vicenda, gli occhi bloccavano a stento le lacrime e la gola mi bruciava per lo sforzo di tutte quelle emozioni trattenute!
Sentirlo
cantare esclusivamente per noi è stato incredibile, non
riuscirei a rendere giustizia a tanta bellezza: un ragazzo, la sua
chitarra, la sua musica, la sua voce tremante a causa dell'emozione, la
luce di qualche candela sul prato ad illuminare i visi nella penombra,
il cielo stellato sulle nostre teste e i respiri trattenuti di 15
ragazze sognanti.
Semplicemente Magico!
Non
so quanto tempo sia durato esattamente tutto questo, ero
così persa in quella sorta di limbo che spazio e tempo erano
indefiniti.
Ma poi purtroppo è giunto il triste momento dei
saluti e con esso
anche la
magia è andata via.
Dopo
aver posato la sua chitarra Tom
ci ha ringraziate
per essere state lì per
lui e per la bella giornata trascorsa in nostra
compagnia.
E poi ha fatto
una cosa meravigliosa: ho
salutato ciascuna di noi singolarmente dandoci una sorta di abbraccio
accompagnato da un bacio della buonanotte sulla guancia.
Insomma una degna conclusione
a una giornata sensazionale
no?
Mano
a mano
che avanzava,
ragazza dopo
ragazza, il
cuore martellava a mille nel petto.
Quando è arrivato
verso di me c'è stato
un attimo di esitazione poiché entrambi avevamo fatto lo
stesso gesto dallo stesso lato e
quindi, anziché darci
un bacio sulla guancia uno
opposto all'altra, stavamo rischiando di darci
un vero e proprio bacio.( Che
imbarazzo!!! Non che mi fosse dispiaciuto, ma la situazione era troppo
ridicola! Non mi smentisco mai, cavolo...)
È stata una scena quasi comica: dal momento che non
riuscivamo a trovare affinità nel gesto, lui si è
fermato e ha
sorriso mentre io dopo aver mormorato un
imbarazzante "Sorry" sono più che certa di essere andata a
fuoco.
Ho
deciso di restare ferma e lasciar
fare a lui per evitare ulteriori gaffe.
In quel momento, quindi, Tom ha colto l'occasione per
riavvicinarsi, ha poggiato leggermente una mano sul mio fianco sinistro
e dolcemente si è avvicinato al mio viso per lasciarmi un
bacio sulla guancia, sussurrando il "Thank
you" di routine che ha rifilato a
tutte. ( Ma chi se ne frega, già è tanto quello
che ha fatto, pazienza se non è stato esclusivamente per
me).
In quei pochissimi
secondi il tempo si è fermato: avendo
ricambiato il suo stesso gesto e
quindi tenendolo quasi stretto
a me ho potuto sentire il suo profumo che mi ha mandata letteralmente
in estasi. Avrei voluto durasse
di più ma purtroppo
non c'ero solo
io e quindi
dopo esserci staccati ha
proseguito il
giro dei
saluti.
Andato via Tom, finita la magia... Io e le altre ragazze siamo rimaste totalmente imbambolate per diversi minuti e solo dopo che lo staff ci ha raggiunte siamo riuscite a sbloccarci e abbiamo cominciato a parlare di come fosse andato l'evento. Siamo rimaste contentissime naturalmente, ma un po' deluse dal fatto che fosse durato tutto troppo poco. Speravamo in una foto ricordo con Tom, come si fa solitamente con chi partecipa al meet and greet, ma purtroppo lui era andato via subito e il fotografo che si occupava dell'evento aveva detto che essendo all'esterno e al buio, la foto non sarebbe venuta bene... Pazienza.
L'evento
è finito intorno alle
22:00, mentre aspettavo il turno
insieme ad altre ragazze per la navetta che ci avrebbe riportato alla
festa dell'unicorno è successa una cosa strana... La ragazza
a capo
dello staff mi ha
chiesto di seguirla perché aveva bisogno di comunicarmi
alcune cose.
Lì per lì ho pensato che ci fosse
qualche problema con i
pass (Perché dopo il
meet con Tom, ci avevano comunicato un errore coi posti e che qualcuna
di noi fosse in più rispetto al dovuto a causa di errori con
la registrazione.) ma quando la
ragazza ha
cominciato a farmi domande di
altro genere ho
capito che non si trattava di quello.
Ed
ora viene il bello perché sono convinta che sarà
stato il troppo alcol del party e che quello che sto per raccontarti
è tutto merito di un sogno alquanto improbabile. Mettici le
poche ore di sonno di questi due giorni, le numerose cose avvenute tra
convention, party e meet e il gioco è fatto! Tornando a
quanto stavo per dirti: la ragazza comincia a chiedermi dove stessi con
l'hotel, per quanti giorni fossi rimasta lì e soprattutto se
in quel soggiorno fiorentino mi ritrovavo da sola o accompagnata.
Domande assurde no?
Ma
il meglio deve ancora venire, perché dopo le mie risposte,
lei mi dice che Tom, si Tom Felton quello di cui ti ho parlato fin'ora,
rimasto colpito dalla simpatia e dal calore ricevuto in questa
fantastica esperienza, aveva chiesto allo staff ( se possibile, ecco
perché quelle domande mirate) di passare una giornata con
una di noi per fargli compagnia nei suoi ultimi giorni a Firenze e che
dopo il M&G gli avrebbe comunicato chi aveva scelto.
E lui aveva chiesto di me...
Me, capisci? È assurdo: perché avrebbe dovuto scegliere me tra le tante ragazze carine che c'erano e che soprattutto parlavano con disinvoltura nella sua lingua?
Inutile
dirti che sono rimasta senza parole quando me l'hanno
detto, il cuore batteva all'impazzata e
stavo rischiando di sentirmi talmente male che mi hanno dovuta
far accomodare e porgermi
un bicchiere di acqua e zucchero.
Ho detto loro che l'indomani ( cioè oggi) sarei
dovuta partire e che quindi
probabilmente avrebbero dovuto consigliare a Tom un'altra
persona. Loro mi hanno semplicemente chiesto a che ora avessi
il treno e che
poi mi avrebbero
fatto sapere.
E niente ora sono qui che ho finito di fare
colazione e più
rileggo quello che ti ho scritto, più
sono convinta che
sia stato tutto frutto della mia immaginazione. A
stento ricordo
come sono ritornata in albergo e quello che ho fatto in giro per la
festa prima di rientrare, figuriamoci il resto...
Ora
ti saluto, finisco i miei cereali e torno su in camera a preparare i
bagagli, che tra qualche ora si parte e si ritorna alla quotidiana
routine di sempre.
Passo e chiudo, baci Nik.