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Autore: wangiebaexo    15/11/2017    3 recensioni
Non aveva idea di quanto si stesse sbagliando, di quante volte gli avesse mentito attraverso quelle parole. Chan Yeol non aveva idea di quanto l'instabilità mentale di Baek Hyun fosse più grande di lui e di quello che potesse fare per aiutarlo.
E, agonizzando, si stavano mandando a fondo, stringendosi la mano per salvarsi a vicenda. Ma nessuno dei due aveva la forza per poterlo fare, nessuno dei due ne aveva la capacità.
[ChanBaek/BaekYeol]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Sehun, Sehun, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Waiting For You — XVI








 
20 Aprile 2014.








Il tintinnio del mazzo di chiavi, seguito dallo scattare sordo della serratura, risuonarono per tutta l'abitazione, tra quelle sottili mura, come un rumore assordate alle orecchie di Park Chan Yeol. Varcata la soglia, si ritrovò per un attimo spaesato davanti al buio inusuale del suo appartamento, che quasi non riconosceva più. Da tempo ormai si era abituato alla luce, che illuminava almeno il soggiorno. Una luce che gli dava, in un certo senso, conforto e calore. Non aveva più familiarità con quella sensazione di vuoto, silenzio e buio che trovava tutte le sere al ritorno dall’università, tempo prima.
Con la mano esitante e arrossata per l’inusuale freddo primaverile, tastò con irruenza e convinzione contro il muro di mattoni alla ricerca dell'interruttore che sembrava quasi introvabile, ma era più che sicuro che fosse lì. In fondo ci abitava in quell’appartamento, ma da tempo ormai non aveva più bisogno di accendere le luci. E per quei pochi istanti, si sentì a disagio con quella sensazione di smarrimento. Come poteva essersi abituato così velocemente alla presenza di Baek Hyun in casa sua? 
La sua mente pensò di essersi sbagliato, di essersi confuso per davvero, mentre chiamava a gran voce il nome dell’altro, aspettando una risposta in cambio. Eppure, tutto quello che ottenne fu un silenzio assordante. Il panico in quei pochi attimi prese il sopravvento e Chan Yeol lo richiamò ancora e ancora, non ricevendo nessuna risposta. 
Quando finalmente riuscì ad accendere la luce bianca a risparmio energetico, proveniente dalla semplice lampada posta sopra il divano, corse verso la stanza da letto alla ricerca del ragazzo, del suo ragazzo. Lanciò la borsa e le chiavi per terra senza chiudere il portone d’ingresso, lasciandola spalancata in balia di chiunque. 
«Baek, dove sei?», domandò il ragazzo, superando il soggiorno con le sue lunghe gambe, in pochi passi. Quando fu davanti alla porta della sua camera, della loro camera, si diede dello stupido mentalmente. Era in panico per una sciocchezza, l’altro poteva semplicemente star dormendo. Eppure aveva una strana sensazione al petto, quasi un macigno che lo soffocava. «Non farmi questi scherzi».
Fu quando, entrato nella piccola stanza al buio, che vide Baek Hyun dormire silenziosamente, avvolto dalle leggere coperte estive color celeste e illuminato dalla semplice fascia di luce proveniente dal soggiorno. Chan Yeol sospirò con calma e osservò il maggiore con dolcezza, quasi sembrava un cucciolo indifeso ai suoi occhi. Eppure si rese conto che effettivamente qualcosa non andava.
L'espressione afflitta che Baek Hyun mostrava in quel momento, era tutto fuorché pacifico. La fronte corrugata del più grande, era solcata da una profonda ruga d'espressione che mai, prima d'ora, aveva mostrato. Le labbra, come le palpebre erano serrate saldamente, mentre stringeva a sé con forza il lenzuolo tra le mani. Chan Yeol non lo considerò minimamente, lasciandolo sul letto nei suoi tormenti e fantasmi del passato, catalogandolo come un incubo da cui si sarebbe svegliato e che avrebbe dimenticato subito. Ma più grande errore non poté fare.
Superato il letto matrimoniale, aprì l'anta color beige dell'unico armadio che era nell'appartamento ed afferrò una felpa nera da utilizzare come pigiama per quella notte. Si chiese se l'avrebbe passata a studiare come tutte le altre o se Baek Hyun l’avrebbe obbligato a giocare con lui.
Stanco e spossato da quella lunga ed estenuante giornata, rovistò tra i suoi mucchi di indumenti sfasati. E fu in quel momento che sentì l’urlo atroce che gli fece accapponare la pelle per i brividi e sussultare sul posto con il cuore in gola. Le sue mani tremarono per qualche istante, finché non si rese conto che quella voce era di Baek Hyun.
Baek Hyun iniziò ad urlare frasi senza senso, frasi che sembravano non aver un filo logico, ma che lo facevano dimenare senza ritegno sul letto, scalciando e tirando pugni ovunque. Chan Yeol subito saltò sul letto per calmarlo. Lo strinse tra le sue forti braccia, cercando di svegliarlo e farlo tranquillizzare. L'altro però continuava ad urlare con tutta la voce che aveva in corpo. Urlava a perdifiato senza rendersene conto. «Non fatelo! Non fatelo! Fatemi restare qua!».
Chan Yeol cercò di calmarlo come poteva, sussurrandogli parole di rassicurazione e stringendolo a sé. Ma sembrava del tutto inutile. Decise allora di stringerlo semplicemente contro il suo petto, aspettando che il respiro del maggiore si calmasse e tornasse regolare, che i suoi fantasmi se ne andassero da soli. Chan Yeol lasciò Baek Hyun in balia dei suoi fantasmi e delle sue paure, a lottare da solo una battaglia che aveva perso da tempo.
Baek Hyun si svegliò di soprassalto, dopo un paio di minuti, madido di sudore, spaesato e confuso. Cercò di ritornare in sé e dimenticare tutto quello che la sua mente gli aveva proiettato nel sonno, ma sembrava uno scontro senza fine. Quando si rese conto di avere il petto del minore contro il viso, si separò quasi istintivamente dall'altro con violenza. Fu uno scatto istintivo, quasi di autodifesa, che lo ferì nel profondo. Si rese conto che il suo subconscio non aveva ancora piena fiducia in Chan Yeol e che forse mai ne avrebbe avuta. Baek Hyun si sentì profondamente ingiusto e disonesto, sensazioni che prima di allora provava quasi ogni giorno, ma che negli ultimi tempi era riuscito a rimpiazzare con la felicità e la serenità.
«Chan Yeol?», lo chiamò, osservando la sua espressione turbata sul viso e non poté che capire di aver avuto, di nuovo, uno dei suoi incubi. Erano incubi che rincorrevano periodicamente, ma che non aveva più avuto da quando aveva incontrato Chan Yeol. 
«Io... che cosa ho fatto?», domandò lo stesso, pur sapendo la risposta con chiarezza. Eppure, voleva avere la certezza che fosse così, che erano ricominciati e che non avrebbe potuto continuare a vivere tranquillamente.
«Niente», rispose l'altro, rassicurandolo e sorridendo forzatamente. Chan Yeol lo guardò con apprensione e preoccupazione, pensò di non dirgli nulla, di lasciarlo in pace e di dimenticare l’accaduto, ma fu la scelta peggiore che potesse fare. Gli mentì in un momento di fragilità e quello portò alla rottura di qualcosa, qualcosa che non avrebbero mai più riunito. «Volevo solo abbracciarti».
Baek Hyun ebbe una dolorosa fitta al cuore, sentì sprofondare il petto fino al suolo e la sua mente si svuotò di qualsiasi pensiero, qualsiasi ricordo e qualsiasi incubo. Le lacrime si fermarono alla fine delle sue palpebre, pronte ad un'imminente pianto isterico. Si sentì ferito e preso in giro, ma non lo diede a vedere, e si sentì anche protetto, ma era solo una minima parte di tutto quello che stava provando in quel momento. 
L'espressione sul viso dell'altro era come un pugno allo stomaco per il maggiore, come uno schiaffo in pieno viso e forse peggio. L’aveva visto, l’aveva notato lo sforzo che stava facendo per lui e questo lo rendeva profondamente angosciato. Gli occhi di Chan Yeol erano velato da uno strato di tristezza e dolore in quei nocciola così intensi, che non aveva mai visto prima ed il suo viso mostrava uno delle espressioni più strazianti che Baek Hyun aveva mai visto. Il sorriso che provò a rivelare fu il colpo di grazia che distrusse tutto quanto, che fece crollare quel muro che aveva creato il maggiore per poter delineare una linea di confine, una linea tra la sua malattie e Chan Yeol, oltre il quale non doveva andare.
«Yeol...», sussurrò il suo nome con la voce flebile ed esitante, quasi spezzata. «Io... mi disp-».
«Vuoi fare un giro in moto?», domandò subito l'altro, scuotendo la testa e interrompendo le patetiche scuse di Baek Hyun. Gli strinse la mano, legandola alla sua e si alzò velocemente. Voleva solo dimenticare e lasciar correre. «Andiamo, dai».
Baek Hyun non poté ribattere, era senza parole e tutto quello che voleva dire, gli sembrava sbagliato. Venne così trascinato dall'altro sul veicolo a due ruote, con il cuore avvolto intorno a una morsa che sembrava stringersi sempre di più a ogni secondo che passava. Chan Yeol gli sistemò con cura il casco in testa, sorridendo felicemente o, almeno, così cercava di far vedere. Ma Baek Hyun ormai non gli credeva più e diffidava di tutto quello che gli mostrava l’altro. Sapeva di essere ingiusto e che era immorale, ma non poteva farne a meno, non riusciva a dargli piena fiducia. 
Poi salirono sulla moto e il minore partì, sfrecciando lungo le strade illuminate dalle luci dei lampioni e delle abitazioni adiacenti. Baek Hyun si osservò intorno, stringendosi contro l'ampia schiena del minore, al riparo dal vento e dal freddo. Guardò quello spettacolo notturno da dietro le lacrime che gli offuscavano la vista, lacrime amare e di tristezza. Che cosa doveva fare? Lasciarlo andare o continuare, sperando in un futuro migliore?
«Chan Yeol, cosa devo fare?», domandò silenziosamente, lasciando che quelle parole venissero soffiate via dal vento come un cumulo di sabbia, senza un destinatario. «Forse, è stato tutto un errore fin dall'inizio. Forse, dovrei lasciarti andare e basta, facendoti tornare alla tua vita». Chiude gli occhi, trattenendo le sue stesse lacrime, e si appoggiò contro Chan Yeol, stringendolo in un abbraccio che sembrava quasi essere come l’ultimo. 
Byun Baek Hyun era consapevole di star distruggendo la vita del minore con le sue stesse mani, ma era egoista e non riusciva a rinunciare a quella piccola oasi di pace che si era trovato. Oasi che stava lentamente rovinando con le sue stesse mani.
Byun Baek Hyun aveva preso una scelta, ma non riuscì mai a compierla perché fu preceduto da Park Chan Yeol. E i due non ebbero più lo stesso rapporto. 
Il legame che li legava si sarebbe lentamente dissolto come schiuma in acqua.









 
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20 Aprile 2015.








Baek Hyun spalancò le braccia ai lati del suo corpo come un angelo, mentre era accovacciato sulla panchina e una leggera brezza soffiava contro il suo viso gelato. Sorrise dolcemente e amaramente allo stesso, immaginando la schiena del minore davanti a sé e il calore che quella volta aveva emanato. Cercò di rivivere quelle sensazione il più possibile per non dimenticarle, ma la sua memoria stava vacillando.
«Che stai facendo?», domandò stupito e con disappunto Se Hun, quando si avvicinò al ragazzo, mentre da lontano non era riuscito a scorgere bene la figura.
Baek Hyun scoppiò a ridere, vedendo l’espressione del minore. Mascherò l'angoscia che sentiva nel petto con quella singola azione, poi scosse semplicemente la testa, come a dirgli che non era niente, ma niente non era, era tutto.
I sentimenti che stava provando in quel momento erano troppo insopportabili, opprimenti e il suo cuore era ormai un ingranaggio arrugginito da troppo tempo. Sentiva un’enorme groppo in gola, pronto a farlo piangere a dirotto in qualsiasi momento. Ma si disse di essere forte, di non lasciarsi cadere di nuovo in quel baratro senza fine che si era condotto con Chan Yeol. Si disse di sorridere per lui, per il loro tempo passato assieme, ma era troppo difficile e non riusciva più a ricordare con chiarezza quei momenti della sua vita.
«Stavo solo rivivendo la sensazione del vento in faccia». Per un attimo chiuse gli occhi e vide le luci delle costruzioni illuminare le strade. Per un attimo immaginò di essere di nuovo lì, su quella moto, in quella sera di primavera a desiderare di non aver mai fatto quella scelta che li aveva condotti nella strada sbagliata. Per un attimo immaginò di non aver mai incontrato Park Chan Yeol, di come lui sarebbe stato vivo e felice senza di lui.
Immaginò a lungo, perché era l'unica cosa che poteva fare in quel momento. Ormai, era già tutto successo e lui non poteva fare altro che accettarlo per andare avanti, ma non ci riusciva. Come poteva semplicemente dimenticare tutto? Perché quel tutto, era la cruda realtà, e per Baek Hyun, era troppo dura d'affrontare in quel momento. 
«Il vento?», domandò Se Hun, chiedendosi a cosa si riferisse con un’espressione di sgomento. Era tentato di mettersi nella stessa posizione di Baek Hyun, ma di certo, non avrebbe dato una bella impressione agli altri passanti, quindi, decise che era meglio non fare niente e continuò ad ascoltare l’altro ragazzo.
«Soffia contro il viso, come se fosse una leggera carezza, ma allo stesso tempo pesante e dolorosa. Sembra quasi pungente ma confortante». Baek Hyun non sapeva come descrivere quell'attimo che aveva vissuto, quel piccolo istante con Chan Yeol. Forse, le parole erano troppo poche e di quelle che c'erano, lui non sapeva usarle adeguatamente. Forse semplicemente non voleva condividere tutto quello che aveva passato con Chan Yeol a Se Hun. Sì, era più plausibile la seconda, si disse mentalmente, ridendo di sé. «È calda, ma allo stesso tempo fredda».
Se Hun non disse niente, rimase in un silenzio biblico; lo lasciò vagare nei suoi ricordi e nelle sue sensazione senza intervenire. Semplicemente, si lasciò cullare dal suono della voce del maggiore e cercò di immaginare cosa stesse provando, ma era tutto così contradittorio e surreale.
«Ora che ci penso, Chan Yeol era bravo a guidare la moto», affermò all'improvviso Baek Hyun dal nulla, come se volesse ricordarlo a se stesso. Se Hun collegò i discorsi precedenti e tutto ebbe un senso o, almeno, in parte. 
«La sua schiena era calda e soffice, come un cuscino». Baek Hyun sorrise amaramente. Il suo sorriso era sincero, vero. Sembrava quello di un bambino e per un attimo, Se Hun ebbe l'impressione di aver visto un frammento di serenità in mezzo a quella tormenta che era Baek Hyun.
«Se Hun, sai, non ho nessun rimpianto, tutto quello che ho vissuto con Chan Yeol è un bellissimo ricordo di un passato troppo doloroso. Ma se potessi tornare indietro, con la consapevolezza di quello che sarebbe successo un anno dopo, non gli avrei mai parlato. E mai mi sarei avvicinato al suo cuore».
Se Hun non seppe mai quanto quelle parole fossero dolorose da pronunciare per Baek Hyun, quanto si era ferito da solo proferendole perché non poteva più tornare indietro, non poteva più cambiare il suo passato e tutto sarebbe rimasto immutato. Lui nel presente e Chan Yeol nel passato, in due mondi diversi e separati da uno spazio temporale invarcabile.
Se Hun non seppe mai quanto Baek Hyun fosse sincero con lui, quanto tutto quello che gli diceva era la pura e semplice verità. Non seppe mai che dietro tutti i loro discorsi, si celavano messaggi nascosti. Messaggi che gli urlavano di salvarlo dal suo dolore, che almeno lui doveva riuscire in qualcosa che Chan Yeol non era arrivato nemmeno a sfiorare.
Ma anche Se Hun, come Chan Yeol, non poteva e non riusciva a capire l'immensa sofferenza del ragazzo.
Baek Hyun sarebbe per sempre rimasto in balia di se stesso e questo lo spaventava più che mai. Era una paura che lo accecava e che gli annebbiava la mente.
Ma sapeva anche che quella paura era l’unico motivo per cui continuava a combattere perché voleva e doveva dimostrare che in qualche modo ce l’avrebbe fatta per Chan Yeol e per la promessa che gli aveva fatto.





 
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Hi babe.
Per la mia felicità, ho aggiornato. Perché? Semplice, è il mio regalo per il mio compleanno (no sense proprio).
Eh sì, oggi è il mio compleanno, ma dettagli. 
Ho aggiornato un nuovo capitolo, ma non so quando ci sarà il prossimo, spero presto, ma chi lo sa. Tutto dipende dalla mia testa.
Ora, lasciatemi dei pareri per questo capitolo che ho appena finito di getto di scrivere e ci rivediamo alla prossima.
Ps: mi scuso per i ritardi passati, presenti e futuri.

Vi ricordo di passare su Wattpad, mi chiamo con lo stesso nome, dove aggiorno più velocemente!
  
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