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Autore: Cocever    16/11/2017    1 recensioni
[Pillars Of Eternity]
[Pillars Of Eternity]Qualche episodio sull'avventura del mio Osservatore, Stael, uscita fresca fresca dal mondo dell'rpg Pillars of eternity che consiglio di giocare a tutti perchè io ho bisogno di parlarne con qualcuno, hey tu che leggi, passa al lato oscuro, abbiamo Edèr e Aloth.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il mattino del giorno dopo venne ovviamente troppo presto, ma essendosi scocciati tutti e tre di cercare di dormire a terra decisero di non dilungarsi troppo, avevano ancora parecchia strada da compiere prima di arrivare a Pratonero, e ancora di più prima di arrivare alle rovine dove erano diretti. 

Stael aveva preparato la colazione, Edèr guardò sconsolato le uova brucciachiate, prese un boccone, oltre che bruciate erano anche salate oltre misura. 

 Aloth mangiava in silenzio, dalla sua faccia si vedeva che non era convinto nemmeno lui, ma non si stava lamentando, qualunque cosa lo avesse innervosito la notte sembrava sparita, era tornato alla solita compostezza.  

"Stael, non vorre sembrare poco riconoscente, ma magari è meglio se cedi il posto di cuoco, un altro pasto così e mi ci vado ad appendere da solo all'albero"  

Lei lo guardò male "sono disposta a mangiare anche la tua parte se proprio temi l'avvelenamento. 'mmamia comunque, ieri non riuscivi a dormire, oggi non riesci a mangiare, sei una fighetta Edèr, non l'avrei mai detto." 

"Ma sentila che coda di paglia, accetta le critiche no? Servono a migliorarsi, non tutti siamo selvaggi come voi orlan"  

Doveva essere una battuta, ma si rese conto che gli era uscita poco simpatica, lei si limitò a fare una smorfia e Aloth lo guardò storto. 

"Scusa Stael, sono solo un po' rintronato" 

Lei gli sorrise "Non sono facile da offendere Edèr, comunque in qualità di capo di questa spedizione ti nomino gran cambusiere e d'ora in poi coprirai tu tutti i pasti."  

"Oh andiamo mi stai punendo?" 

"Sei stato molto scortese per essere un umano civilizzato"  

Edèr roteò gli occhi, ma infondo preferiva sobbarcarsi della cucina piuttosto che mangiare di nuovo le pietanze con le tonnellate di sale dell'orlan.  

"Mi sembra un modo equanime di risolvere la faccenda" commentò Aloth, evidentemente sollevato all'idea di vedere anche la sua dieta migliorare. 

Non sapeva bene cosa volesse dire "equanime" ma decise di non chiedere, l'elfo era in genere silenzioso, ma quando parlava c'erano parole sconosciute con una puntualità che iniziava a ledere il suo amor proprio. Per fortuna Stael ci capiva meno di lui. 

Difatti lei lo riprese, alzando un sopracciglio "Aloth che abbiamo detto sui paroloni difficili? Così non capisco quando stai lanciando incantesimi e quando mi stai dicendo che ti fanno male i piedi"  

"Potresti sempre iniziare a brillare all'arrivo dei nemici" suggerì Edèr ridacchiando 

"Oh cielo, ma dovete nominare questa cosa almeno una volta al giorno?" 

Stael gli rivolse un'occhiata divertita "andiamo andiamo, prima che ci accusi di nuovo di essere rotolanti"  

"Ridondanti Stael, e lo siete. Ma sono d'accordo andiamo" 

Si avviarono lungo la strada polverosa, che era più che altro un tracciato, il fatto che si stessero dirigendo ad Est gli assicurava il sole negli occhi fino al pomeriggio. 

Stael gli camminava accanto mentre Aloth era qualche passo dietro. 

Edèr si sentiva in dovere di dire qualcosa, conscio di essere stato poco simpatico. Gli orlan non gli erano mai andati a genio, ma d'altronde non era mai stato uno nella posizione di giudicare gli altri. Oltretutto c'era da dire che nelle settimane passate insieme si era fatto un'idea abbastanza positiva di Stael nello specifico, aveva cercato di aiutare un po' tutti nel suo tempo al villaggio, e come risultante se ne erano andati da Valdoro lasciandolo con gli spiriti più calmi e sereni. 

Diede voce ai suoi pensieri "Mi scuso ancora per prima Stael, non penso che tu sia male, anzi, ti fa onore che hai aiutato il villaggio, nonostante abbia cose più pressanti da fare." 

"Ancora ci stai pensando? Grazie comunque, mi fa piacere essermi fatta una buona reputazione una volta tanto. Anche se non sono mossa che dal bisogno di soldi per curare questa cosa" 

Tutte le volte che qualcuno la ricompensava lei sosteneva di essersi attivata solo per il comopenso, anche se Edèr non ne vedeva il motivo. Non c'era nulla di male a fare delle cose buone, ma magari da dove veniva lei non era così. 

"Di quello che ti pare Stael ma mi pare che ci abbiamo messo così tanto perché abbiamo dovuto aiutare il mugnaio, ritrovare quelle povere anime al tempio e andare alla bussola del vattellapesca a cercare una aumaua per far stare tranquilla quella donna. Non sono cose molto malvagie”  

“Hei era lavoro, ognuno di loro ci ha ricompensato, come pensavi di arrivare quiggiù altrimenti? Le provviste? Le armi?”  

“Aufra non ci ha pagato”  

“Oh cielo Eder è una donna incinta rimasta senza marito e senza famiglia, sono un avido pezzo di merda ma insomma! E poi ti ricordo che le abbiamo portato un tonico.”  

“Volevo solo dire che non sei cattiva come vuoi far credere”  

“Credi quello che ti pare”  

“Quella è una mia peculiarità. Venero un dio morto”  

Stael ridacchiò “e va bene non sono pura malvagità, con questo?”  

“Niente volevo riconoscertelo”  

“Hum bhe grazie? Suppongo” rimase un secondo assorta “sono venuta quaggiù per cambiare vita, beccarmi una malattia non era nei piani, ma non voglio che viaggiare fino a questo buco di culo sia stato inutile” si passò una mano sul retro del collo. 

“Ora che sono un osservatore vedo le anime delle persone, non so perché un simile potere possa essere dato ad una come me ma… non sono una che spreca la roba. Nove volte su dieci vedo la verità dietro la morte di qualcuno, non diventerò certo una paladina della giustizia ma magari posso fare qualcosa. Almeno ammenda a qualche cazzata”  

Rimediare agli sbagli e cambiare vita, sarebbe stata una buona seguace di Eothas, si ritrovò a pensare. 

“Quindi è per questo che viaggi?”  

“Ma certo che no! Viaggio per diventare schifosamente ricca e possedere un castello. E magari tornare a dormire sei ore filate” 

Edèr stava per rispondere quando sentirono una voce sconosciuta, erano giorni che non incontravano anima viva, si era quasi dimenticato che ci fosse altra gente in giro. 

"Hei tu, vieni qui ti ho visto nelle fiamme"  

Si girarono tutti e tre, per trovarsi davanti un uomo con i capelli lunghi e ingarbugliati, i vestiti sporchi e lo sguardo spiritato.  

"Immagino di essere in molti sogni scottanti, ma non ricordo di averti mai visto, signor tizio strano" 

L'uomo non sembrò curarsi della risposta di Stael, invece le fece cenno con la mano "vieni qui devo parlarti."  

Lei si girò a guardarli, lui alzò le spalle, il tizio era sicuramente strano ma non sembrava pericoloso, anche considerando che lei se la sapeva cavare tranquillamente da sola. Aloth le rivolse uno sguardo preoccupato. 

"Eh va bene, datemi un attimo ragazzi." 

Si avvicinò all'uomo e iniziarono a parlare, Edèr smise di seguire il discorso, lasciando che la sua attenzione vagasse sulla statua di Magran che stava alle spalle dell'uomo. Si chiede cosa ci facesse un uomo lì in mezzo, non c'era nulla intorno e non vedeva accampamenti, cosa stava facendo in un posto simile in piedi? 

Stael tornò dopo qualche minuto, seguita dall'uomo, che era ancora più brutto da vicino.  

"Ragazzi, abbiamo un nuovo compagno, vi presento Durance!" 

Lui e Aloth rimasero interdetti "Stael?" Fece il mago con uno sguardo eloquente.  

Edèr diede un'altra occhiata all'uomo, il viso rovinato da cicatrici e coperto da uno strato di sudore. Prese Stael da parte "Dammi un buon motivo per portarci appresso questo tizio"  

Lei si divincolò e liberò il braccio "È un chierico, sa che sono un osservatore, dice che mi ha visto tra le fiamme e che deve mettermi alla prova."  

Lui alzò un sopracciglio "E questo sarebbe il buon motivo?"  

Lei sbuffò "Edèr, non so se l'hai notato ma non è che in giro pulluli di gente che ci capisce qualcosa sugli osservatori, magari lui può fare qualcosa per me, oltre che sarebbe utile se arrivati alle rovine di comesichiama avessimo qualcuno che può riconoscerli a vista." 

Non era ancora convintissimo ma in effetti iniziava a vedere un barlume di ragionamento. 

"In ogni caso è un chierico, che si sta offrendo di venire con noi senza che lo paghiamo. Per me è un motivo sufficiente." 

"Lui non mi sembra il fiore più rigoglioso del giardino ma in effetti un chierico è utile" intervenne Aloth, con voce calma. 

Stael sorrise raggiante "Il mago ha espresso il suo voto. In ogni caso se si rivela pericoloso ce ne liberiamo"  

"Avete finito? Sono stato qui impalato abbastanza a lungo" borbottò il tizio incrociando le braccia. 

Stael guardò Edèr, probabilmente in attesa di una sua risposta. Fece spallucce. In effetti se li poteva aiutare col vecchio osservatore perché no? 

Si incamminarono di nuovo, Durance camminava ancora più indietro di Aloth, Stael provò a farci conversazione con dei risultati abbastanza scoraggianti, così ritornò in cima alla fila accanto a lui. 

"Hei. Lo so che avrei dovuto consultarvi prima."  

Edèr aspettò continuasse ma lei non lo fece, era una specie di presa di posizione. Sorrise al pensiero che quello era il suo modo di scusarsi. "Oh bhe, sei tu il capo Stael, e poi in effetti può essere utile. La cosa importante è che rimango comunque io il più attraente del gruppo"  

Lei rise "Questo era indubbio Edèr." Lo fissò sorridendo, facendolo sentire a disagio. 

Si concentrò sulla strada davanti, e per fortuna, perché davanti a loro, in lontananza stava un'enorme figura che si muoveva lenta in controsole, si arrestarono e cercarono tutti di aguzzare la vista.  

"Sembra tipo un albero con i funghi sopra che si muove" fece Stael 

"Un troll della foresta" puntualizzò Edèr  

"Picchia la gente?"  

Edèr la guardò sorpreso "Non ne hai mai visto uno?"  

Lei di rimando alzò le sopracciglia "un troll di foresta? Una che viene da un posto che si chiama arcipelago di Mortafiamma?"  

"Oh scusa se non tengo a mente ogni secondo la fauna di Mortafiamma"  

Aloth si intromise "Ma la piantate di battibeccare su ogni cosa? Che facciamo lo uccidiamo?"  

Edèr si guardò al volo intorno, per aggirarlo avrebbero dovuto fare un giro lunghissimo, e probabilmente li avrebbe visti in ogni caso "Non mi sembra ci siano molte alternative"  

Stael studiò l'avversario pensosa "Dunque direi che il piano è il solito, se Edèr lo tiene impegnato noi lo riempiamo di botte" 

L'idea di prendere colpi da un troll della foresta non lo entusiasmava tantissimo, ma in qualche modo dovevano passare. Durance si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla, colto di sorpresa non fece in tempo a sottrarsi, appena lo toccò si ricoprì di una luce giallastra  

"Tranquillo, ti ho solo reso meno facile da sdraiare." Gli disse, in risposta agli sguardi di tutti. 

In effetti sembrò funzionare ottimamente, qualunque cosa avesse fatto lo protesse come un'armatura, attutendo i colpi del troll, che si incaponì su di lui, lasciando liberi Aloth e Stael di colpirlo da ogni parte con l'insistenza di due zanzare, grazie alla benedizione il momento più pericoloso dello scontro fu quando rischiò di essere travolto dal cadavere. 

Stael raccolse un po' di materiale dal troll, sostenendo di poterci fare un veleno, Aloth sembrava molto contento di non aver dovuto lanciare incantesimi, farlo lo stancava molto e a detta sua rischiava di diventare troppo nervoso. 

Edèr fece anche un tentativo di ringraziare Durance che però rispose borbottando in maniera abbastanza indistinta, decise quindi che il suo duello di sarcasmo con Stael rimaneva l'attività di maggior svago a cui dedicarsi. 

L'orlan sembrava stare decisamente meglio durante il girono rispetto che la notte, aveva sempre le visibili occhiaie e di tanto in tanto sbadigliava mettendo in mostra i denti aguzzi, ma per il resto era reattiva e acuta come al solito.  

Si trovava bene a parlare con lei, era un continuo punzecchiarsi, ma lei non sembrava trovare irritanti le sue continue battute, oltre al fatto che era una chiacchierona era anche molto curiosa, sembrava trovare interessante quasi ogni cosa, dalle tecniche di raccolta del grano alle epiche gesta delle leggende. 

Il piacevole chiacchiericcio li accompagnò per la strada il resto della mattinata, ogni tanto Aloth aggiungeva qualche commento, e loro cercavano il più possibile di includerlo nella conversazione, il chierico non proferì verbo, anche quando direttamente interrogato sembrava solo infastidito, quindi presero presto a lasciarlo nel suo mutismo.  

Dopo il pranzo, di cui come da patti si occupò lui, giunsero a Pratonero. Il perché del nome fu abbastanza lampante a tutti, il panorama si fece grigio e tetro, gli alberi erano spogli e il tutto era molto deprimente, complice il fatto che fossero tutti abbastanza provati dalle ore di cammino. Lui non era particolarmente stanco, ma gli altri accusavano sempre prima, il chierico sembrava in linea, o forse era il fatto che continuava a sudare.  

Trovarono il carro di cui aveva parlato il fabbro dopo poco, stava sdraiato su un fianco come un grosso animale, lì vicino c'erano anche i corpi senza vita di quelli che lo trasportavano. Li guardò corrucciato, erano stati ammazzati da qualcuno, a giudicare dalle ferite sicuro non erano stati animali, probabilmente si trattava di banditi.  

Guardò Stael controllare i cadaveri, erano quelle le tipologie di azioni con cui si era macchiata? Chiuse gli occhi al poveraccio che giaceva davanti a lui con la gola tagliata. 

"Non credo proprio che sia una buona idea dormire finché non ci siamo liberati dei predoni." Fece Stael, esprimendo quello che doveva essere un pensiero comune. 

"Vado a controllare in giro."  

"Da sola?" Chiese Aloth 

"Sono molto più silenziosa di voi." Poi rivolse un sorrisetto a Edèr "sarà per la mia natura selvaggia" 

Edèr tirò fuori la pipa dalla tasca, ignorando la frecciatina "qualunque cosa siamo qui. A meno che tu non decida di rimpiazzarci con loro" La riempì di tabacco e si girò a cercare una superficie decente dove sedersi.  

Non si sentiva preoccupato, l'orlan non era facile da sentire né da scovare, ancora meno da acchiappare, sarebbero dovuti essere parecchio abili per metterla all'angolo. 

"Se loro hanno da bere vi potete considerare orfani di capo. Esiste una parola per dire orfani di capo?" 

"Mi viene in mente solo acefalo" rispose il mago, ma lei era già entrata nella sua modalità scout, e sguainato il pugnale si accinse a seguire le tracce lasciate dal carro. 

Edèr trovò una sistemazione consona e mentre aspettavano si mise a studiare la mappa, tuttavia quasi subito la sua attenzione finì altrove, il giorno dopo sarebbero arrivati alle rovine e, se tutto andava bene, avrebbero potuto chiedere all'osservatore di Woden.  

Insomma loro vedevano le anime, si parlava di suo fratello, doveva essere possibile. Stael era ancora inesperta. Se era vero che era un osservatore. Se la figurò di nuovo intenta a fissare il cadavere della nana appesa all'albero per una ventina di minuti, strana era strana. Ma non più di tanti altri che andavano girando. 

Cosa è successo Woden? Hai davvero cambiato fazione? 

Se fosse stato davvero così avrebbe combattuto anche contro suo fratello, oltre che contro il suo Dio. Non male per una giornata di lavoro. Non era sicuro di voler sapere davvero cos'era accaduto, ma non sapeva bene che altro fare. Suo fratello e Eothas erano più o meno tutto quello che gli rimaneva. Ed erano due morti. Sospirò riempiendo di nuovo la pipa. 

E se l'osservatore non sapesse nulla? E se non è lì? 

Stael avrebbe dovuto cercarsi un'altra soluzione, avrebbe avuto ancora bisogno di lui.  

E se invece mi dicesse quello che voglio sapere? 

Sarebbe rimasto con loro in ogni caso. Non aveva molto da fare, a Valdoro non era il caso di tornarci. Magari poteva andare a Baia degli Insorti. Si passò una mano tra i capelli, ci avrebbe pensato una volta sentito l'osservatore, era inutile stare a pensare con i se. 

Guardò i suoi compagni, Aloth si era seduto a terra, tutto intento a studiare una pergamena che aveva trovato nelle rovine del tempio, Durance fissava il vuoto. 

Accolse con un sospiro di sollievo il ritorno di Stael, senza di lei la conversazione languiva in maniera impressionante.  

"Trovati! Sono accampati a Nord di qui, credo abbiano un bel po' di rifornimenti oltre a quelli del fabbro. Che si fa?"  

"Sei tu il capo Stael, illuminaci" le rispose tirando una boccata dalla pipa. 

"Bhe se non li fermiamo ora non riprenderemo mai il carico, ma è anche vero che non ho intenzione di trascinare quel coso indietro fino a Valdoro. Noi non abbiamo un carro." 

"Potremmo prendere il carico, nasconderlo e comunicare l'ubicazione al fabbro." Suggerì Aloth 

"E gli diciamo pure dove sta, così se lo va a prendere. Bravo, mi piace." Raccolse un bastoncino da terra e disegnò nella povere mentre illustrava l'accampamento "sono in 3 e stanno litigando, la guardia è un cretino che sta dormendo in piedi. Io secco lo scemo, poi io e Edèr ci concentriamo su quello che sembra il capo, Aloth tu occupati dell'arciere e Durance, hem finché non capisco bene cosa fai fornirai supporto come meglio credi."  

Edèr annuì, Aloth sfoderò la bacchetta e Durance borbottò qualcosa, poi si diressero verso l'accampamento. 

Spese qualche pensiero al fatto che stava per prendere le vite di altre persone, ma era stato un soldato, non c'era più rimorso da quel punto di vista da un bel po'. Ripensò ai cadaveri che si erano appena lasciati alle spalle. A volerla cercare una giustificazione si trovava sempre. 

Stael aveva come al solito fatto un'analisi puntuale, la guardia era davvero poco attenta, l'orlan gli lanciò una freccia da talmente vicino che veniva il dubbio fosse morto già da prima. Gli altri due reagirono con lentezza ma aggressivi, anche se poterono poco e niente contro di loro.  

Trovarono parecchie risorse nell'accampamento oltre al carico del fabbro, presero quelle che potevano essere utili e si andarono ad accampare un po' più in là, giusto per non dormire coi cadaveri.  

Fecero i turni di guardia e uno sguardo eloquente di Stael gli comunicò di buttare un occhio a Durance, per essere sicuri non tentasse scherzi. Visto che era quello che aveva dormito di più il primo turno toccò ad Aloth. 

Edèr si sedette su quello che sarebbe stato il suo giaciglio mentre Stael cambiava le bende al suo braccio.  

"Non mi sembra ci siano stanze Stael." 

"Oh riecco la fighetta alla carica. Ti ho promesso le stanze e le avrai ma mica posso crearle." 

"No ma magari con i soldi dei banditi possiamo prendere almeno delle tende."  

"Non so cosa ci esce ma non è male come idea. Alle brutte la dividiamo. Durance è tutto tuo." Rispose lei a voce bassa ghignando. 

"No no cara, lo hai trovato tu e te lo tieni" 

Lei non rispose nulla, finì di fasciarlo e poi rimase un secondo assorta a guardare il mucchietto di coperte che era il suo letto. 

"Fammi un piacere Edèr, se vedi che mi agito svegliami. Non voglio fare quello stupido incubo una volta di più." 

"Ricevuto." Fu per un attimo tentato di chiederle cosa sognava, ma ci ripensò, se avesse avuto voglia di condividerlo lo avrebbe fatto, in genere non si faceva scrupolo a dire nulla, se non ne parlava non era certo che si faceva problemi.  

Gli venne in mente quando da piccolo svegliava Woden se faceva brutti sogni, perché suo padre si doveva alzare presto e non poteva perdere ore di sonno. Si sdraiò a fissare il cielo ormai buio, avrebbe capito cosa era successo. Viveva in un mondo strano, figuriamoci se non avrebbe trovato qualcuno in grado di dirgli che passava per la testa di suo fratello. 

Note:
Ho inserito qualche scenetta inutile perchè sto tentanto l'esperimento di far trasparire le caratteristiche dei vari pg da come si comportano (Aloth ha alta erudizione, Stael destrezza etc. etc.) visto che stiamo parlando di personaggi di un videogioco. Ogni critica o commento o altro è ovvimente ben accetto :D

   
 
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